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Festival dell'Appartrenenza

CORIGLIANO ROSSANO – Al via il Festival dell’Appartenenza

Dal 15 al 18 settembre, a Corigliano Rossano, è in programma il Festival dell’Appartenenza, promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Corigliano Rossano, con la consulenza artistica di Peppe Voltarelli e il coordinamento di Squilibri editore.

L’obiettivo è quello di raccontare la grande ricchezza della provincia italiana, attraversata da saperi ed esperienze che, per la loro ineguagliabile bellezza e per la profondità del loro sentire, hanno raggiunto anche una consacrazione internazionale: una dimensione “glocale” dove il richiamo al proprio campanile è garanzia di apertura al confronto e mai segnale di chiusura verso l’altro.

Si parte il 15 settembre, alle 21, in piazza San Bartolomeo con la scrittrice molisana Valentina Farinaccio, nonché giornalista e critica musicale, che parlerà del suo ultimo libro, Quel giorno, in cui racconta l’imponderabile che gravita sulla vita di ognuno in 18 brevi ma coinvolgenti racconti che racchiudono tutto un mondo. Il Molise ritorna nel concerto del violinista termolese Luca Ciarla che, trasfigurando i suoni della sua terra e della sua formazione, ha conquistato una fama che ha travalicato i confini nazionali. A chiudere la serata le Faraualla, un quartetto vocale in cui l’eredità della terra di appartenenza, la Puglia, si fonde mirabilmente con le polifonie del mondo.

Il 16 settembre, alle ore 21, sempre in piazza San Bartolomeo, sarà di scena la Sicilia con il biologo Carmelo Isgrò, fondatore del MuMa, Il museo del mare di Milazzo, artefice di una esperienza innovativa di conservazione e tutela dell’ambiente. A seguire l’incontro con l’archeologo Filippo Demma, direttore del Parco archeologico di Sibari, uno dei siti di età arcaica e classica più estesi del Mediterraneo, molto importante anche per le sue eccezionali stratificazioni.

La Sicilia ritorna in scena con il concerto dei Fratelli Mancuso che hanno elevato la tradizione canora della propria terra a elemento di una sensibilità universale e a fascinosa componente di un’originale proposta artistica: con un seguito anche internazionale, i Fratelli Mancuso hanno vinto con il loro ultimo album, Manzamà, il Premio Loano e la Targa Tenco come miglior album in dialetto.

Il 17 settembre, alle ore 21, la rassegna si sposta al Castello Ducale con una riflessione attorno a quanto il senso di appartenenza possa influire su una proposta culturale che voglia aprirsi al mondo, con l’antropologo Fulvio Librandi dell’Unical e Fabio Vincenzi che, nello stesso ateneo calabrese, è direttore del Tau e responsabile del sistema teatrale e cinematografico. A seguire, il concerto di Piero Brega, già fondatore e voce del Canzoniere del Lazio e poi autori tra i più ispirati di una canzone fortemente caratterizzata dagli umori e dalle cadenze della città di appartenenza, Roma. E, a seguire, il concerto di Setak, tra le ultime rivelazioni della scena musicale italiana per il quale il sentimento di un’appartenenza è evidenziato dall’adozione del dialetto abruzzese nelle sue canzoni.

Il 18 settembre, alle ore 21, sempre al Castello Ducale, la rassegna chiude con due delle espressioni più rilevanti della cultura calabrese. Giuseppe Smorto, già vice-direttore de La Repubblica e poi direttore della sua versione on line, presenta il suo libro A sud del sud, che si configura come un appassionato viaggio nel cuore più profondo della Calabria, contro immagini stereotipate e rappresentazioni di maniera. A chiudere il concerto di Peppe Voltarelli, il cantore della sibaritide che, del senso profondo della sua appartenenza, ha fatto materia di ispirazione e canto, portandone il suono nel mondo dove si è affermato come un ambasciatore della canzone d’autore: il suo ultimo cd, Planetario, ha vinto la Targa Tenco come miglior album di interprete.

Il concerto di Voltarelli sarà ravvivato dal live painting di Luisa Corcione, straordinaria artista crossover partenopea, vincitrice del Fringe Festival 2021, per la drammaturgia, e del premio Fersen per l’innovazione e la ricerca.

«Creare un senso di appartenenza richiede di dedicare tempo e spazio all’ascolto e alla cura degli altri. Faccio mia questa affermazione della designer inglese Ilse Crawford che concepisce lo spazio fisico come un’astrazione, un luogo dell’anima – ha dichiarato l’assessore Donatella Novellis – da qui il mio entusiasmo per una rassegna che parla al cuore e alla mente, risuona di sapere condiviso, di un passato comune che si fa presente comune e si apre al futuro».

«L’obiettivo di questo festival – ha spiegato l’assessore Tiziano Caudullo – è far emergere quelle esperienze che hanno segnato l’esistenza di un individuo o di una comunità. L’appartenenza è un aspetto centrale per la comprensione di noi stessi e del significato che ciascuno di noi dà alla propria vita».

«Siamo individui – ha concluso – ma è il nostro senso di appartenenza ad un luogo che ci porta a definire la nostra identità, questa rassegna attraversa diverse regioni italiane, dal Molise alla Puglia, dalla Campania all’Abruzzo per chiudere il cerchio qui, in Calabria, con i nostri suoni e il nostro senso dell’essere uniti nella diversità». (rcs)