Prefetture, Comuni e gli Enti preposti al funzionamento delle Scuole, istituiscano tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali per «mettere in atto un’azione sinergica volta al buon funzionamento della della scuola, garantendo il diritto allo studio in totale sicurezza e agevolando la ripresa delle attività di un territorio già molto compromesso socialmente ed economicamente, aggravato dalla crisi pandemica». È quanto hanno chiesto Rossella Napolano, segretario Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv e Alfonso Marcuzzo, segretario generale Flc Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv, a seguito delle criticità già emerse a pochi giorni dall’apertura delle scuole calabresi.
«Davanti alla situazione che possiamo riscontrare già quotidianamente, viene naturale chiederci: cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? – hanno chiesto i sindacalisti –. Le risposte destano preoccupazione considerando che la situazione non è sostanzialmente cambiata, fatta eccezione per i tanto dibattuti green-pass obbligatori per gli operatori scolastici».
«Per il resto – hanno spiegato – è rimasto tutto in uno stato di catatonia cronica che impedisce un cambiamento in merito a certe tematiche delicate come il numero di studenti per classe – si legge ancora nella nota – che compromette da anni un’efficace azione didattica ed educativa, ricadendo sui risultati formativi e persino sulla dispersione scolastica con tante altre implicazioni sulla qualità del lavoro dei docenti. Si evidenzia il grande tema degli adeguamenti strutturali in merito alla già difficile situazione in cui versano gli edifici scolastici, inadeguati a garantire un distanziamento rassicurante per chi trascorre molte ore in una classe, sono stati nuovamente imposti , nella provincia di Catanzaro, i doppi turni d’ingresso per favorire le doppie corse dei mezzi di trasporto locali, dunque non si è effettuato un potenziamento reale ti tali mezzi».
«Sostanzialmente – hanno proseguito – non cambiato nulla nelle scuole delle Province del cuore della Calabria anzi, ci sono situazioni come a Vibo Valentia in cui diversi istituti scolastici come I.C. “Murmura” e l’I.C. “Garibaldi” che avrebbero dovuto vedere l’inizio dei lavori di adeguamento e per la sicurezza e, dunque, trasferire le aule in altre sedi, ma pare che ciò non avverrà in tempi brevi».
«Pertanto – si legge ancora nella nota della Cgil Area Vasta – potrebbero esserci difficoltà di svolgimento delle lezioni, per non parlare dell’annosa questione che attanaglia il destino del Liceo Gravina di Crotone, dislocato da sempre su quattro plessi due dei quali occupanti i seminterrati ed il piano terra di due condomini fatiscenti e non tralasciando la recentissima e preoccupante questione dell’ ITIS “E. Scalfaro” che riparte in dad dal primo giorno, contrariamente alle disposizioni tipiche delle zone bianche, a causa dell’assenza di aule sufficienti ad accogliere gli studenti in totale sicurezza, così le vicende di tanti Istituti sparsi nel territorio che dovrebbero essere ammodernati e adeguati alle esigenze dell’utenza scolastica».
Una situazione, dunque, quella denunciata dal sindacato, che richiede un’azione sinergica, da parte delle istituzioni, per garantire il diritto allo studio «in totale sicurezza». (rcz)