Giovedì 14 dicembre, nell’Aula Sorrentino dell’Unical, alle 15, sarà presentata la Ricerca sulla valorizzazione di olio e territori agricoli rurali attraverso il Turismo delle Radici.
Dopo 3 anni dalla pubblicazione dell’ampio lavoro di ricerca sul “Turismo delle Radici” a firma di Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo e marketing territoriale presso l’Università della Calabria, e Tiziana Nicotera, cultore della materia presso la stessa Università ed esperta del ramo, è maturata l’idea di allargarne i contenuti con un’ulteriore indagine, condotta dalle due ricercatrici con Anna Lo Presti dell’Università di Torino, in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA).
È nata, dunque, una nuova ricerca dal titolo: Turismo delle radici e promozione all’estero dei prodotti agroalimentari italiani: un focus sul settore olivicolo-oleario, svolta nell’ambito del progetto Oleario – Dove l’Italia lascia un segno.
Essa ha inteso scandagliare le potenzialità per ampliare il mercato del nostro agroalimentare e favorire lo sviluppo delle aree rurali a vocazione olivicola, un fenomeno che potrebbe interessare circa 60 milioni di italiani all’estero e un possibile introito di 8 miliardi di euro.
Essi mostrano che gli italiani emigrati che tornano come turisti per riscoprire le proprie radici sono fortemente legati alla terra dei propri avi (71%), ne apprezzano la cucina (83%), acquistano e consumano prodotti agroalimentari italiani anche al ritorno dopo il viaggio (oltre il 61% li ha acquistati negli ultimi 6 mesi e oltre la metà li ha consumati anche più volte a settimana) e li promuovono presso parenti e amici una volta tornati a casa (più dell’87% del totale). Infine, per oltre 73%, l’olio di oliva italiano è di qualità superiore, nonostante il mercato poco sviluppato all’estero – sia per la difficoltà a reperire il prodotto che per i prezzi elevati-.
Come illustreranno Ferrari, Nicotera e Lo Presti, sono state condotte due indagini. Una prima indagine, di tipo qualitativo, ha esplorato il tema e offerto un primo approccio conoscitivo, utile alla definizione dell’indagine statistica. È stata svolta attraverso interviste in profondità e focus group che hanno coinvolto 40 soggetti, fra cui turisti delle radici, rappresentanti di associazioni di italiani all’estero e in Italia, amministratori pubblici, produttori di prodotti enogastronomici (in particolare oleari), rappresentanti di istituzioni, esperti e operatori turistici.
L’indagine statistica, a cui hanno partecipato oltre 600 turisti delle radici, è stata condotta attraverso un questionario strutturato, composto da 52 domande, disponibile on line in italiano, inglese, spagnolo e portoghese. Si è focalizzata sulla connessione che può sussistere tra viaggio delle radici in Italia e acquisto, consumo e promozione presso amici e conoscenti dei prodotti agroalimentari e del cibo italiano, sia durante il soggiorno in Italia, sia al rientro, indagando anche il possibile ruolo nel contrasto all’Italian Sounding. Relativamente all’olio, è stata evidenziata la scarsa consapevolezza sul mondo dell’olio extra vergine di oliva italiano non solo nel nostro Paese, ma, soprattutto, all’estero.
Dopo i saluti delle autorità, Alfio Cariola (direttore dipartimento DISCAG dell’Unical), Alessandra Pesce (Direttore CREA Politiche e Bioeconomia) ed Enzo Perri (Direttore CREA Centro Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura), Klaus Algieri (Presidente CCIAA e Confcommercio di Cosenza), Rosaria Succurro (Presidente della Provincia di Cosenza), Giovanni Maria De Vita (responsabile Turismo delle Radici del Ministero degli Esteri) e Gianluca Gallo (Assessore Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione della Regione Calabria), avranno inizio i lavori.
In apertura Sonia Ferrari, Tiziana Nicotera ed Anna Lo Presti descriveranno i principali risultati della ricerca. Successivamente Gabriella Lo Feudo del CREA tratterà il tema delle etichette e certificazioni come strumenti attrattivi per i viaggiatori delle radici mentre Emilia Reda del CREA discuterà dell’impatto del turismo delle radici sullo sviluppo delle aree rurali.
Il convegno proseguirà con uno spazio di interventi riservati ad alcuni rappresentanti di associazioni di categoria ed esperti, fra cui Maria Grazia Bertaroli (presidente Consorzio Turismo dell’Olio evo dop, igp e bio), Francesco Cosentini (direttore Coldiretti Calabria), Francesco Giacobbe (segretario 9° Commissione permanente Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato), Paola Granata (presidente Confagricoltura Cosenza), Mario Grillo (presidente nazionale Turismo Verde CIA), Lina Pecora (responsabile qualità O.P. Asprol Cosenza), Fabiola Pulieri (giornalista ed esperta di oleoturismo) e Angelo Sollazzo (presidente Confederazione Italiani nel Mondo). Concluderà Giovanni Maria de Vita. (rcs)