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L'Università della Calabria sul podio della classifica Censis

Guardare lontano attraverso il ponte dell’UniCal per realizzare la “Nuova Città Unica”

di FRANCO BARTUCCI Ci aiuta in questo la relazione illustrativa del progetto Gregotti, scelto dalla Commissione internazionale del concorso, per la realizzazione della sede strutturale dell’Università della Calabria, nella quale troviamo un passaggio molto significativo nella scelta del tipo del progetto utile a favorire la nascita della nuova città.

Un passaggio che ci porta a fare una riflessione attenta su ciò che doveva accadere e non è avvenuto. «L’insieme universitario, una volta a regime – è scritto nella relazione – costituirà con i primi 20.000 addetti (fra studenti, docenti e personale non docente e relative famiglie) un nucleo stabile che si costituirà come una delle più grosse comunità della Calabria, esclusi i capoluoghi di provincia. Esso inoltre sarà dotato delle attrezzature pubbliche più notevoli di tutta la regione. La strategia di collocazione del progetto muove dall’ambizione di considerare l’insediamento universitario come una struttura di riequilibrio e di servizi di tutta l’alta valle del Crati. Perciò i rapporti con la città di Cosenza (città appoggio nella fase di decollo) non si costituiranno come unici privilegiati, ma le connessioni con tutto il territorio pubblico, punteggiato da una serie di insediamenti, dovranno prendere il primo posto».

«La struttura lineare dell’università trova una necessità nella sua collocazione anche dai due punti estremi, precisamente individuati come punti privilegiati del territorio. Da un lato l’incrocio delle due autostrade est-ovest e nord-sud, dall’altro il punto di plesso ferroviario, all’uscita della galleria Paolana, che si costituirà come il tronco principale di connessione a sud tra le sue dorsali tirrenica e ionica. Un sistema quindi che rende particolarmente evidenti le vocazioni regionali dell’università e l’apertura al territorio dei nuovi servizi rari».

Alla luce di questo ultimo documento e di quelli riportati nei due precedenti servizi è auspicabile che tutte le polemiche e le controversie  creatisi ancora una volta in questi giorni sulla “città unica”  si plachino per creare, come detto in altre circostanze e servizi giornalistici, un tavolo di lavoro serio e concreto tra le parti interessate per disegnare insieme nei fatti la buona organizzazione nei servizi della nuova grande città mettendo al centro il completamento del progetto dell’Università della Calabria che costituisce il cuore pulsante e trainante per la nascita stessa e  lo sviluppo della nuova “Urbe” nella media valle del Crati.

 Il tempo è tiranno anche in funzione di una possibile utilizzazione dei fondi del Pnrr per il completamento dell’UniCal e servizi vari, a cominciare dal progetto della metropolitana leggera UniCal, prevista sul tratto nuova stazione ferroviaria di Settimo di Montalto Uffugo, con attraversamento dei nuovi quartieri di Rende, per arrivare, attraverso Viale Mancini al Centro Storico di Cosenza, che una dissennata azione politica nel 2020 ha portato al suo annullamento con fondi europei già disponibili ed assegnati. 

Un’opera, che ha pure prodotto inchieste giudiziarie che ne hanno rallentato l’esecuzione,  la quale  avrebbe dovuto essere completata e consegnata funzionante già nel corso di quest’ anno, se non ci fossero state le inchieste giudiziarie e le pressioni politiche di annullamento del progetto, dirottando i fondi verso altri fini, causa il sorgere della pandemia del Covid-19.

L’UniCal che cresce

Nel frattempo l’Università della Calabria è tornata a crescere nel numero degli studenti iscritti, come nell’offerta didattica con nuovi corsi di laurea, tipo Medicina e Chirugia TD e di Scienze Infermieristiche, come nella sua credibilità ed apprezzamento internazionale, le cui attività didattiche e scientifiche prenderanno il via con questo nuovo prossimo anno accademico 2023/2024. 

L’attivazione di questi nuovi corsi di area medica ha innescato nuove polemiche sulla realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza. C’è il progetto d’insediamento nell’area della stazione ferroviaria Vaglio Lise di Cosenza, sostenuto dall’amministrazione comunale di città dei Bruzi, con sindaco Franz Caruso; mentre i sindaci di Montalto Uffugo, Castiglione Cosentino, San Vincenzo La Costa e San Fili, con una mozione congiunta si sono espressi favorevolmente nel realizzare l’opera sui territori disponibili ed espropriati dell’Università della Calabria alla luce dell’attivazione dei corsi di laurea sopra indicati di Medicina ed Infermieristica.

Manca all’appello l’Amministrazione comunale di Rende, attualmente gestita da tre commissari, mentre la precedente giunta,  il consiglio comunale e varie associazioni, attive nello stesso territorio, non hanno fatto mancare in passato il loro parere favorevole a realizzare la nuova struttura ospedaliera nell’area dell’Università. Ma di fronte a tutto ciò il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha impugnato presso il Tar Calabria un atto regionale emanato dal Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, che farebbe pensare ad un possibile spostamento della struttura ospedaliera in altra zona diversa da Vaglio Lise.

Atteggiamenti e posizioni che contrastano con la buona volontà di sedersi a un tavolo e rivedere come ridisegnare questa nuova città attesa da oltre cinquant’anni con tutti i suoi nuovi servizi e ce ne sono tanti, come ad esempio le case della salute, le strutture di accoglienza e socializzazione degli anziani, le strutture fieristiche, per non parlare delle case della cultura e del villaggio dello sport, come previsto dal progetto Gregotti dell’UniCal, con uno stadio di calcio capiente di quindicimila posti. Vedo il Campus dell’UniCal con il suo stadio, come le Università Americane di Princeton o Rutgers, nel New Jersey, al servizio degli eventi sportivi dell’Ateneo e di accoglienza delle popolazioni del territorio per una sua maturazione e forte legame. Occorre saper guardare lontano come ci raccomandava il Rettore Beniamino Andreatta. 

Intanto il sindaco di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, ha manifestato la sua adesione immediata al progetto invitando la Regione a modificare il provvedimento inserendovi il suo comune partendo dall’inserimento nel piano trasporti valido pure per la nuova area urbana che dovrà costituirsi. (fb)