Salvare il Tirreno Cosentino. È stato questo il focus dell’incontro, promosso dall’Associazione Mare Pulito e che ha visto la partecipazione dei candidati alle regionali Nicola Irto (PD), Luigi De Magistris e Carlo Tansi (Lista Civica).
Presenti, all’incontro, presentato da Alessandro Ruvio e coadiuvato da Andrea Caputo, rispettivamente presidente e segretario dell’associazione Mare Pulito, anche il consigliere regionale di Forza Italia, Antonio De Caprio, l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio e il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.
Si tratta del secondo dibattito organizzato da Mare Pulito. Il precedente, quello che si è tenuto il mese scorso e che ha visto protagonisti i 21 sindaci della costa tirrenica cosentina, ha già portato a un primo importante risultato, ossia: la stesura di un protocollo di intesa (il primo di questo tipo), realizzato dalla Provincia di Cosenza e supervisionato da Mare Pulito, mirato a coordinare un lavoro congiunto tra tutti i comuni della costa, sul tema dell’inquinamento marittimo. Protocollo che anche l’assessore De Caprio ha in qualche modo fatto suo, inviando a sindaci, Capitaneria di porto, ArpaCal, prefetti e Forestale, una mail che ne ricalca gli intenti e gli obiettivi.
Un dibattito sicuramente spinoso che, a ridosso della stagione estiva e in periodo di campagna elettorale, poteva trasformarsi in una delle solite passerelle politiche. Ma così non è stato. Un dialogo, a volte elettrico, altre volte disteso, ma caratterizzato da confronto, ascolto e proposte costruttive, sia a lungo termine che immediate, nella consapevolezza che la soluzione definitiva all’inquinamento marittimo non potrà certo avvenire in tempi brevi.
Ad ogni modo, e questo è l’importante risultato scaturito dal nuovo dibattito, il presidente Iacucci e l’assessore De Caprio hanno deciso di organizzare un incontro in Regione per il prossimo mercoledì, al fine di discutere del protocollo d’intesa lanciato da Mare Pulito e chiarire come mai gli investimenti programmati sul Tirreno cosentino che riguardano la depurazione, nella maggior parte dei casi sono ancora fermi; tenendo presente, inoltre, che per alcuni di questi interventi la Regione è stata addirittura commissariata.
Davanti a un pubblico Facebook decisamente vasto (quasi 9.000 le visualizzazioni fino ad ora sulla sola pagina, e circa 700 tra commenti, condivisioni e like) il Capitano Ultimo ha spiegato, in maniera schietta, le problematiche incontrate nel corso dell’anno dal suo assessorato, tra tutte «la mancanza di pianificazione preventiva da parte delle forze di sicurezza».
Ha, inoltre, sottolineato le difficoltà dell’Arpacal, incapace di fare tutti i controlli necessari, poiché, malgrado capacità e impegno, la struttura «ha un bilancio uguale a quello dell’Arpa Umbria, avendo però 800 km di costa da salvaguardare», e ha, quindi, comunicato di aver richiesto al Ministero un aumento dei fondi.
«Insieme al dipartimento Ambiente e ai sindaci», infine «abbiamo ripianificato e finanziato con dei fondi integrativi il lavoro dei collettamenti, con l’obiettivo di fare uscire i comuni dalle procedure di infrazione. Insomma, non è tutto negativo, qualcosa si sta muovendo».
A contribuire al dibattito con spunti interessanti sono stati anche i tecnici di Mare Pulito, ossia Vincenza Calabrò (docente di prima fascia del dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica dell’Università della Calabria), l’ingegnere ambientale Italo Romano e Renato Rolli (avvocato e professore di diritto amministrativo presso l’Università della Calabria). I tecnici, rivolgendosi ai candidati, hanno a più riprese chiesto quali sono gli interventi concreti che vorranno portare avanti per il mare, qualora venissero eletti.
Ferme restando le difficoltà oggettive nel sintetizzare una linea unica su un tema complesso e vasto, le idee sono state diverse. Secondo Tansi, un piccolo intervento che si può praticare già nell’immediato è di dotare di gps i camion degli autospurgo, che «producono molto dell’inquinamento dei mari, poiché raccolgono fanghi inquinanti che spesso sversano illegalmente nei fiumi». Un’idea a bassissimo costo da unire a una progettazione più ampia, ma che «permetterebbe già ora di tracciare il percorso dei mezzi, segnalandoli quando e se dovessero avvicinarsi ai corsi d’acqua».
«Bisogna aiutare i sindaci ad avere una burocrazia che corre e maggiore controllo del territorio» è stata, invece, la posizione di Irto, «va bene progettare interventi immediati, ma quello che servirebbe davvero è dar loro la possibilità di assumere più dipendenti e più vigili urbani. Questa maggiore presenza sul territorio darebbe loro una prospettiva a più ampio raggio».
Secondo De Magistris, un discorso risolutivo può essere fatto solo se «stiamo attenti a chi affidiamo la cura della Regione. Soluzioni proposte da chi ha fatto parte del sistema di governo in questi anni, personalmente mi generano qualche perplessità. Ci sono delle responsabilità politiche oggettive e conclamate. Miliardi di euro negli anni sono stati gestiti per risolvere questi problemi, ma la situazione del mare non è cambiata».
«L’unica via è eliminare – ha concluso l’ex pm di Catanzaro – l’idea secondo cui il presidente di Regione concede i finanziamenti solo ai sindaci dello stesso colore politico. Un vero presidente di Regione coopera con tutti i sindaci allo stesso modo».
«Già adesso – ha dichiarato il consigliere Antonio De Caprio – insieme all’assessore all’Ambiente ,stiamo valutando la sperimentazione sulla costa del Tirreno cosentino di due battelli spazzamare. Perché il mare è inquinato non solo dai depuratori, ma anche da altre sostanze che provengono dai corsi d’acqua e che possono essere ripulite da questi battelli».
«Inoltre – ha concluso – si potrebbe estendere il protocollo d’intesa che Mare Pulito ha strutturato con la Provincia, anche ai comuni dell’entroterra, e non solo a quelli della costa». (rcs)