IL PROBLEMA DEL MARE NON È SOLO ESTIVO
TUTELARE QUESTA RISORSA OGNI GIORNO

di GIOVANNI MACCARRONE – Ho avuto la fortuna di vivere gli anni ’70e ’80. Erano gli anni più spensierati. Vi ricordate quando ad agosto si andava al mare e poi si pranzava sulla spiaggia? Le vacanze per molte famiglie cominciavano a giugno e finivano a settembre. Non esistevano Bandiere Blu, né tantomeno monitoraggi delle acque. Non si sapeva nemmeno cosa fosse. All’epoca, però, si faceva il bagno in un mare azzurro e cristallino che rendeva possibile l’avvistamento di un gran numero di pesci.

Si potevano osservare i fondali incontaminati, ricchi di stelle marine, ricci di mare e una grande varietà di pesci. Si facevano lunghe passeggiate sulla sabbia fine in cerca di qualsiasi oggetto portato dall’alta marea. Si sentiva anche il fragore del mare, le onde impetuose, il profumo del mare. 

Nei decenni successivi è cambiato tutto. Siamo stati costretti ad assistere ad una lenta ed inesorabile cementificazione che ha stravolto l’intero aspetto costiero. Si sono succeduti in rapida sequenza alti e grandi edifici tra loro allineati, costituendo di fatto una muraglia di fabbricati.

Tutto questo ha determinato l’afflusso al mare di acque di fogna a cui si sono aggiunti i fiumi inquinati, canali e torrenti contaminati, depuratori che non funzionano.

Sono decenni, infatti, che il mare è divenuto una sorta di sversatoio, con evidenti danni sull’ecosistema e palesi ripercussioni sulla salute umana.

Sarà capitato a tutti di vedere sia d’inverno che in estate una schiuma gialla che ricoprire un tratto più o meno ampio della superficie del mare. Uno spettacolo di certo sgradevole, che ci fa sempre sorgere dubbi sulla salubrità di uno specifico lembo di costa. 

Dai giornali apprendiamo con vivo stupore che essa non è altro che il prodotto della decomposizione delle alghe marine che, favorita dalle alte temperature, rilasciano nell’acqua una sostanza giallognola e viscosa, trasformata in schiuma dal moto ondoso. 

Ed in effetti, secondo gli studi del famoso James Hansen, climatologo e direttore del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, negli ultimi anni si sta assistendo ad un aumento della temperatura terrestre che prima o poi toccherà i 2°C 

C’è da dire, però, che spesso la produzione di tale spuma non è generata dalle alte temperature dell’aria e della superficie dei mari. Invero, secondo taluni, la presenza di quella schiuma può far supporre che in quel tratto di mare siano stati sversati fertilizzanti utilizzati in agricoltura, i quali costituiscono una fonte di nutrimento per le alghe favorendone perciò lo sviluppo.

Molti prodotti creati dall’uomo vengono riversati nel mare: pesticidi, erbicidi, concimi, detersivi, petrolio, prodotti chimici industriali e acque reflue.

Alcuni di essi vengono depositate nell’ambiente a monte rispetto alle linee costiere. I concimi ricchi di sostanze nutritive utilizzati in agricoltura, ad esempio, spesso vengono riversati nei corsi fluviali locali e finiscono per depositarsi in mare. Questo eccesso di nutrienti scatena la proliferazione di massa di alghe che derubano l’ossigeno acqueo e provocano zone morte in cui solo pochi organismi possono sopravvivere. 

Alcuni di questi organismi vegetali sono dotati di una tossicità tale da pregiudicare sia le specie marine che l’essere umano. Fra queste, va annoverata la “Ostreopsis Ovata”, originaria di ambienti tropicali ma recentemente rinvenuta anche nel Mediterraneo (si veda il monitoraggio di Arpa Puglia 15 – 30 settembre 2023). Si tratta di un organismo di piccole dimensioni la cui presenza nel mare è segnalata da fenomeni quali: Superficie dell’acqua lattiginosa e iridescente; Formazione di schiuma; Fondali coperti da una patina di colore bruno; Piccole specie marine (come stelle di mare o ricci) senza vita o in precario stato di salute.

Questa tipologia di alga può causare problemi alla pelle (tramite contatto), nonchè alle nostre vie aeree, mediante inalazione delle sue microparticelle che il vento aiuta a disperdere nell’ambiente

Non di rado capita di imbatterci anche con chiazze di colore bruno, che per uno spazio più o meno ampio ricoprono un tratto di mare

Per alcuni, esse sono dovute all’azione naturale del fitoplancton (alghe e batteri presenti nell’acqua) favorita dalle elevate temperature della stagione estiva. Per altri, invece, queste disgustose presenze sono il chiaro segno di un sistema fognario mal funzionante (se non del tutto assente) come tale inidoneo a garantire la corretta gestione dei reflui. A prescindere dalla loro origine, la presenza di queste macchie fa sorgere nei bagnanti il dubbio sulla qualità del mare. Dubbio che, talvolta, viene tramutato in certezza dal divieto di balneazione disposto dalle autorità competenti. 

Durante tutto l’anno (e non solo d’estate), dunque, il mare appare spesso molto sporco. E non solo per le schiume e il fitoplancton, ma anche per le scie di rifiuti solidi alla deriva che vengono frequentemente abbandonati dagli incivili.

Non dimentichiamoci, poi, gli scarichi abusivi, la rete fognaria e la depurazione che non funzionano e  – come è stato dimostrato negli ultimi mesi – lasciano andare a mare acque reflue non trattate.

Insomma, da quanto sopra, si può desumere che, a distanza di tanti anni, appare quasi da sognatore ricordare gli anni ’70 e ’80.

La colpa di questa situazione non è da attribuire semplicemente alle Istituzioni che non sono state in grado di gestirla nel modo dovuto e neppure a coloro che fino a non molto tempo fa hanno pensato che il mare è talmente vasto e profondo da credere che, per quanti rifiuti e residui chimici vi venissero versati dall’uomo, gli effetti sarebbero stati irrisori.

La colpa è da attribuire anche a chi come noi (ragazzi degli anni “70” e “80”) ha permesso che tutto ciò accadesse. Ci accorgiamo del mare e dei suoi problemi solo nei mesi estivi quando siamo in vacanza. Invece dovremmo soffermarci sulle questioni di cui sopra tutto l’anno e soprattutto quando facciamo le nostre considerazioni in merito ad un futuro più sostenibile

Per il momento dobbiamo solo sperare che il Progetto Pnrr Mer (Missione Missione_2 rivoluzione verde e transizione ecologica Componente_4 tutela del territorio e della risorsa idrica investimento 3.5 ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini) vada in porto.

Si tratta del più grande progetto sul mare nell’ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che vede Ispra come soggetto attuatore e il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica come amministrazione titolare del finanziamento di 400 mln di euro per il 2022-2026.

Il Mer prevede interventi per il ripristino e la protezione dei fondali e degli habitat marini, il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri e la mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico nelle acque italiane con l’acquisizione di una nuova unità navale oceanografica, dotata di apparecchiature altamente tecnologiche in grado di sondare i fondali fino a 4000 m e strumentazione acustica ad altissima risoluzione.

E’ un’opportunità storica che non ritornerà più. Per cui speriamo che vada bene e non rimanga semplice lettera morta.

Infine, speriamo che dia qualche risultato anche la legge 10 maggio 2023, n. 53 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (Guri) del 18 maggio 2023, n. 115 che finalmente ha istituito la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.

Comunque vada, ricordatevi che il mare non è solo “nostrum” come pensavano i romani. Speriamo bene. (gm)

Mare pulito, successo il monitoraggio col sistema Pelikan

A Gizzeria Lido si è svolto il Demo Day Task Force Calabria, una giornata tipo della strategia messa in campo dalla Regione Calabria al fine di tutelare le aree marine, con la presentazione dei risultati di progetto dell’estate 2023.

L’attività si inserisce a pieno titolo all’interno del macro progetto “Mare Pulito”.

La giornata dimostrativa ha voluto rendere tangibile e visibile l’azione messa in campo quest’estate dal 26 luglio al 4 settembre di ben 6 imbarcazioni “Sistema Pelikan” di Garbage Group che sono state impiegate nei porti di Tropea, Vibo Valentia, Amantea, San Lucido, Belvedere e San Nicola Arcella, per affrontare le sfide ambientali e per proteggere la vita marina e le risorse naturali della Calabria. Durante questo periodo 6 battelli antinquinamento hanno operato 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Le unità navali Sistema Pelikan sono dei veri e propri laboratori galleggianti a tutela dell’ecosistema. Dotati di droni aerei per la sorveglianza e la rilevazione di rifiuti galleggianti in mare, Rov sottomarini per scannerizzare i fondali e geo referenziare i rifiuti e kit antinquinamento per schiume, idrocarburi, sostanze grasse e oleose in superficie e semi sommerse fanno del natante uno strumento unico che permette di raccogliere ogni genere di rifiuti in mare, in particolare la plastica.

Oltre a svolgere un ruolo fondamentale di pulizia, monitoraggio e risposta alle emergenze, il Pelikan System ha anche svolto un ruolo di deterrenza, educativo e di sensibilizzazione, collaborando con le comunità locali, organizzando eventi di formazione sulla prevenzione dell’inquinamento marino. Un po’ di dati sul lavoro fatto quest’estate.

Le imbarcazioni hanno navigato per oltre 4.000 miglia, per avere un’idea, la distanza che separa Vibo Valentia da New York, e 1.700 sono le ore di navigazione che hanno permesso al “Sistema Pelikan” di raccogliere 2 tonnellate di rifiuti presenti nell’area di operazione con 60 missioni di ricognizione aerea e altrettante immersioni dei ROV sottomarini.

Numeri importanti ottenuti in appena 39 giorni di lavoro che, aggiunti a tutta una seconda serie di rilevazione dello stato delle acque, delle coste e foci dei fiumi, permetteranno di stendere un piano strategico di interventi per il futuro, a tutto vantaggio della salubrità delle acque calabresi.

«Ringrazio le donne e gli uomini che hanno lavorato quest’estate per dimostrare l’impegno della Regione e di tutte le strutture regionali sulla depurazione e sul mare più pulito – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – e voglio ringraziare i sorveglianti idraulici, i tecnici della Regione, dell’Arpacal, di Calabria Verde, che hanno lavorato, insieme alla Capitaneria di Porto, e ai dronisti, che hanno monitorato il mare dall’alto».

«Credo non ci sia mai stato, in questa Regione – ha aggiunto – un dispiegamento di forze così intenso e importante a tutela del mare. Resta ancora molto da fare perché il 40% delle case e delle attività industriali in Calabria non è collettato, quindi bisogna fare gli interventi strutturali per collegare quanti oggi non smaltiscono attraverso il sistema di depurazione. Ringrazio anche Garbage Group, la società che ci ha messo a disposizione i battelli pulisci-mare: hanno fatto anche loro lavoro straordinario».

«Sono stati raccolti circa 2 tonnellate di rifiuti in mare – ha concluso – hanno lavorato in connessione con i droni e, soprattutto, hanno consentito, attraverso il lavoro di tutti i soggetti coinvolti, di realizzare la mappa di tutte le criticità esistenti. Oggi c’è una consapevolezza maggiore sull’importanza della tutela ambientale e, soprattutto, c’è la voglia di continuare questo percorso. Già dal mese di ottobre cominceremo a lavorare su un mare migliore per l’anno 2024».

«Oggi presentiamo i risultati ottenuti dal servizio “Battelli pulisci mare” – ha rimarcato Salvatore Siviglia, direttore generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione – che hanno riguardato l’intera fascia costiera dal Fiume Mesima al Fiume Noce. In questo tratto di mare abbiamo posizionato 6 battelli che hanno fatto da spola in aree potenzialmente interessate dalla presenza di rifiuti».

«Questo progetto – ha spiegato – ha consentito di completare le azioni messe in campo per la tutela del mare, infatti, oltre alle attività di monitoraggio e il finanziamento di messa in sicurezza e funzionalità degli impianti di depurazione, ci siamo mossi su due direttrici: da mare attraverso la raccolta di reflui urbani presenti sulla costa, di schiuma e di materiale inquinante; da terra attraverso attività di monitoraggio e, a seguito dell’ordinanza n. 1 del presidente Occhiuto, abbiamo anche monitorato in questi mesi tutti gli impianti di depurazione che avevano delle criticità e che potevano creare condizioni di inquinamento marino. Complessivamente abbiamo fatto oltre 4.500 controlli con i sorveglianti idraulici, 3.000 prelievi da parte dei laboratori mobili di Arpacal e di Anton Dohrn».

«Al momento – ha dichiarato Paolo Baldoni, Ceo di Garbage Group – la nostra azienda possiede la flotta anti inquinamento più grande d’Europa, di questa il gruppo navale più numeroso è stato impiegato proprio in Calabria. Con 6 imbarcazioni pienamente operative la Calabria è, nei fatti, la Regione più attenta alle politiche di difesa del mare, coste e acque d’Europa. Oggi, con questa giornata dimostrativa e, dati alla mano, abbiamo dato tutti insieme un valore di concretezza al termine sostenibilità e blue economy. Un plauso, infine, ai 12 marittimi, tutti calabresi, che hanno dimostrato grandi capacità tecniche e nautiche ed hanno lavorato con noi in questo periodo con professionalità e competenza». (rcz)

L’OPINIONE / Filippo Mancuso: Tutti impegnati a garantire il mare pulito

di FILIPPO MANCUSOLa garanzia del mare pulito coinvolge tutti, ognuno per la propria responsabilità, dalle Istituzioni alle associazioni e ai singoli cittadini. Ma è decisivo archiviare dissapori e polemiche strumentali e concentrarci, come sta facendo la Regione, su azioni congiunte di impegno quotidiano e contrasto all’inquinamento marino.

La ‘tolleranza zero’ ad ogni fenomeno di inquinamento deve essere la parola d’ordine non di uno solo, ma di tutti. Il presidente Occhiuto ha voluto spronare ogni soggetto, pubblico e privato, per la salvaguardia del mare. Le polemiche, specie se pretestuose, non favoriscono le nostre comunità.

L’ordinanza emessa dalla Regione chiede ai Comuni di verificare, in tutti gli insediamenti, le installazioni o gli edifici, civili e produttivi, il funzionamento e l’idoneità delle fosse settiche o biologiche e di altri sistemi appropriati dotati di scarico, anche al riguardo della verifica dell’autorizzazione allo scarico e alla corretta gestione dei fanghi prodotti, verificare l’eventuale presenza di scarichi abusivi in suolo, sottosuolo. Nessuno, dunque, si senta escluso dalla sfida che dobbiamo vincere insieme, perché il mare è ossigeno, risorsa alimentare e sostentamento di intere economie, ma anche cultura e storia, ossia pezzi fondamentali per qualificare ogni progettualità turistica.

La Regione fin dall’inizio della legislatura, ha messo in atto un controllo capillare sugli autospurghi e sui pozzi neri. Un’attività di sorveglianza svolta con la collaborazione dei carabinieri, mentre per 46 Comuni è stato formalizzato il finanziamento per l’ammodernamento degli impianti di depurazione, con un investimento complessivo di 16 milioni e al contempo è sempre attivo il sito ‘Difendi l’ambiente’ per segnalare eventuali anomalie. 

A questo punto, le basi per lavorare in sinergia e bene ci sono tutte e ogni sforzo va indirizzato a preservare la purezza delle acque e migliorare e potenziare l’offerta turistica. La Calabria che guarda con fiducia al futuro non può che affrancarsi, individuandoli e sanzionandoli, da comportamenti e metodi che antepongono interessi particolari e illeciti al bene comune.

Vista l’importanza della posta gioco, e dopo decenni di distrazioni e sciatteria, il messaggio, non può che essere inequivocabilmente rigoroso. In tal senso, è apprezzabile sia la complessa strategia contro l’inquinamento ambientale messa in atto dai Carabinieri della Calabria, che l’azione, forte e determinata, sulle problematiche annose della depurazione, innescata dalla Regione e dagli altri livelli istituzionali: Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Procure della Repubblica e Prefetti.

Si parte dall’amara constatazione che i rischi per il nostro mare derivano dai depuratori inefficienti, dai molti scarichi abusivi, dai torrenti fuori controllo e da altre cause, perlopiù note ma irrisolte. Tutti guardiamo con attenzione all’impegno dei Comuni e anche su questo fronte la Regione è al loro fianco, per rendere sempre più attrattiva la nostra terra. Consapevoli che il rispetto dell’ambiente in generale e del mare in particolare, costituisce la condizione indispensabile per valorizzare l’imponente patrimonio naturalistico di cui disponiamo e promuovere sviluppo sostenibile. (fm)

[Filippo Mancuso è presidente del Consiglio regionale della Calabria]

Mare Pulito incontra Occhiuto e Succurro per fare il punto sulle attività

L’Associazione Mare Pulito, rappresentata dal tesoriere Erica Pranno, ha incontrato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, per fare il punto delle attività svolte nel 2022 per la tutela e la salvaguardia del mare.

Attività che hanno permesso di raggiungere importanti obiettivi, pertanto è forte l’intenzione di proseguire sulla strada già intrapresa per poter ottenere ulteriori miglioramenti. È stata, dunque, riconfermata la collaborazione tra la Regione Calabria e l’Associazione Mare Pulito, che continuerà a monitorare con costanza le condizioni delle coste calabresi e a segnalate la presenza di ogni disfunzione, anomalia o problematica per la tutela del mare.

Per quanto riguarda, invece, le attività programmate per il 2023, il Presidente della Regione ha informato l’Associazione Mare Pulito che per il 2023 sono stati stanziati ulteriori fondi (10 milioni di euro) per poter effettuare lavori strutturali sui sistemi di depurazioni delle coste; sono stati anche programmati nuovi controlli sugli impianti al fine di verificare i lavori effettuati e quelli da realizzare.

Continua costantemente il controllo delle coste attraverso l’utilizzo di droni forniti dalla Regione ad Arpacal e dotati di termoscanner che consentono di individuare gli scarichi abusivi e la presenza di liquidi inquinanti nei torrenti o nel mare; il monitoraggio proseguirà anche durante la stagione estiva. 

Importante la collaborazione con l’Associazione Mare Pulito, grazie alla quale lo scorso anno è stato predisposto il portale “Difendi Ambiente” sul quale ogni cittadino può inviare le proprie segnalazioni (anche in anonimo) mediante foto e video. Il portale è oggi regolarmente attivo e funzionante e le segnalazioni vengono acquisite e lavorate direttamente dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.

Dall’incontro è emerso come l’obiettivo principale sia di incrementare i risultati già raggiungi, anche attraverso una dura lotta agli scarichi abusivi.

Nel pomeriggio, poi, l’Associazione Mare Pulito, rappresentata dal Segretario, Alessandra Nucaro, e dal Tesoriere, Erica Pranno, ha partecipato ad un incontro organizzato, presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza, dalla Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, avente ad oggetto l’attuazione del Protocollo d’intesa per la salvaguardia e la tutela del mare sottoscritto dalla Provincia, dai 21 Comuni costieri del Tirreno Cosentino, dall’Arpacal e da Mare Pulito.

Il Commissario Straordinario di Arpacal, Prof. Gen. (ris) Emilio Errigo, il quale ha ribadito la ferma intenzione di Arpacal di lavorare e cooperare per la tutela del mare calabrese. Scarsa, invece, la partecipazione dei Comuni costieri: presenti solamente Amantea, San Nicola Arcella, Belvedere e Scalea.

L’incontro era stato organizzato per verificare l’attuazione del Protocollo d’Intesa in base al quale è previsto che i comuni inviino la documentazione relativa alle cartografie delle reti fognarie e delle stazioni di sollevamento, oltre ai reports sullo smaltimento dei rifiuti degli impianti di depurazione. L’assenza della gran parte dei Comuni del Tirreno cosentino ha lasciato alquanto amareggiata l’Associazione Mare Pulito che, da parte sua, tuttavia continuerà a sollecitare l’attività dei Comuni. 

La Presidente della Provincia, alla luce dell’esito dell’incontro, invierà a tutti i comuni assenti una nota di resoconto dell’incontro, con l’invito ad adempiere a quanto previsto nel Protocollo sottoscritto; inoltre, ha annunciato di proporre un incontro collettivo, con l’Associazione Mare Pulito, i Comuni e l’Arpacal anche alla presenza del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto. (rcs)

 

Mare Pulito, l’Associazione chiede aggiornamenti su attuazione del Protocollo d’intesa alla Provincia di CS

L’Associazione Mare Pulito, tramite Pec, ha chiesto alla Provincia di Cosenza aggiornamenti in merito allo stato di attuazione del “Protocollo di intesa per la salvaguardia e la tutela del mare” redatto dallo stesso Caruso, firmato il 3 dicembre 2021 e sottoscritto dalla Provincia di Cosenza, da Arpacal, da venti Comuni costieri del Tirreno cosentino e dall’Associazione Mare Pulito. 

In veste di coordinatore, è stato richiesto alla Provincia di Cosenza aggiornamenti relativi, in particolare, all’Allegato 1 dello stesso Protocollo con cui i Comuni si impegnano ad informare circa lo stato di avanzamento dei progetti sugli impianti di depurazione e sul sistema fognario. L’Associazione ha chiesto, inoltre, all’ente provinciale di sollecitare i comuni inadempienti ad inviare il suddetto allegato entro la fine dell’anno corrente. 

Altro punto fondamentale del Protocollo, su cui l’Associazione Mare Pulito richiede aggiornamenti, riguarda la trasmissione della cartografia della rete fognaria e delle stazioni di sollevamento per ogni singolo comune. Termine ultimo per la trasmissione della documentazione necessaria era stato  individuato nella data del 3 dicembre 2022. 

Totalmente mancanti, sottolinea ancora l’Associazione nella PEC inviata alla Provincia di Cosenza, anche i reports sullo smaltimento dei rifiuti degli impianti di depurazione che i comuni, come previsto dal Protocollo d’intesa, dovrebbero trasmettere entro la fine dell’anno.

L’Associazione precisa, inoltre, che tutti gli aggiornamenti richiesti, unitamente alla relativa documentazione, dovrebbero comunque essere contenuti sul portale web predisposto dalla Provincia di Cosenza ma, sullo stesso, risultano assenti tutte le informazioni richieste a mezzo pec.

Ultimo ma non meno importante, si sollecita l’organizzazione di un incontro informativo pubblico, entro la fine dell’anno, per discutere e presentare i risultati raggiunti, al quale dovrebbero partecipare tutti i soggetti coinvolti come concordemente sottoscritto attraverso il Protocollo d’intesa. 

In vista della conclusione imminente dell’anno, l’Associazione Mare Pulito ha, dunque, richiesto tali aggiornamenti in modo tale da chiudere il 2022 con le informazioni necessarie a comprendere lo stato di attuazione del Protocollo di intesa per la salvaguardia e la tutela del mare. (rcs)

 

Mare pulito, domani a Vibo si presenta il report campionamento ecostistema marino costiero

Domani mattina, alle 11, al Porto di Vibo Valentia, a bordo della nave da ricerca “Vettoria” della Stazione Zoologica Anton Dhorn, sarà presentato il primo report sulle attività di campionamento e i relativi dati del Progetto di ricerca finalizzato al miglioramento e mantenimento dell‘ecosistema marino costiero della Regione Calabria.

Saranno presenti: il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e il vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco(rvv)

SOVERATO – Il convegno “Mare è salute” dell’Associazione “Mare Pulito Bruno Giordano

Domani mattina, a Soverato, alle 10, al Teatro Comunale, è in programma il convegno Mare è salute organizzato dall’Associazione Mare Pulito “Bruno Giordano”.

«Sarà con noi il dottor Francesco Amato, direttore del Dipartimento Oncoematologico A.O di Cosenza oltre all’autorevole presenza dell’architetto Ilario Treccosti, commissario straordinario dei parchi marini regionali che spiegherà l’importanza delle riserve per la tutela dell’eco sistema Marino», ha annunciato Francesca Mirabelli, presidente dell’associazione.

Non solo: al convegno parteciperanno anche Fabrizio Fabroni, biologo marino, Maria Assunta Menniti biologa e presidente dell’Associazione Cesram e Antonella Sette ingegnere ambientale dell’associazione Mare pulito. I saluti istituzionali sono appannaggio del sindaco Daniele Vacca. Mentre modererà il dibattito il giornalista Pietro Melia.

«Il mare vuol dire salute. La nostra associazione non smetterà mai di insistere su questi fronti: ci occupiamo di ambiente e di tutela con responsabilità e proposte», ha spiegato il presidente Mirabelli.

«Portando nelle città calabresi i nodi principali ed i problemi su cui concentrare sforzi ed intenti, siamo certi che qualcosa di buono possa verificarsi», l’intento della “Bruno Giordano”. A Soverato dunque nuovo appuntamento e nuovi ragionamenti comuni sul mare pulito. (rcz)

Mare pulito, domani in Cittadella la conferenza stampa di Pinetamare per fare il punto della situazione

Domani mattina, in Cittadella regionale, alle 11, è in programma la conferenza stampa dell’Associazione Pinetamare Insieme, presieduta da Anna Rosa, per fare il punto sullo stato del mare e sulle attività messe in campo in questi ultimi mesi dalla Regione Calabria e dalle altre istituzioni.

. All’incontro con la stampa parteciperanno, oltre alla presidente Anna Rosa, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco, il direttore Marittimo della Calabria, Giuseppe Sciarrone, il comandante regionale della Guardia di Finanza, Guido Geremia, e il comandante regionale dei Carabinieri, Francesco Salsano(rcz)

MIGLIORA QUALITÀ DEL MARE IN CALABRIA
MA È NECESSARIO FARE PIÙ INFORMAZIONE

di MARIO PILEGGII riflettori accesi sullo stato di salute dei mari ed i vari interventi attivati dalla Regione prima e dopo l’apertura dell’attuale stagione balneare hanno contribuito a ridurre sensibilmente gli scarichi inquinanti nel mare con rilevante miglioramento della qualità delle acque adibite alla balneazione.

Riflettori da non spegnere ora che entriamo nel pieno della stagione balneare e sulle spiagge si trovano milioni di persone che devono essere informate e informarsi sulla qualità delle acque di balneazione e sui tanti tratti di mare con divieto di balneazione temporaneo e permanente per inquinamento. 

Informazioni che da parte degli Enti preposti, in particolare Comuni e Ministero della Salute, continuano ad essere carenti, contraddittorie e non rispettano la normativa vigente per tutelare la salute di bagnanti e migliorare la qualità delle acque inquinate. 

Non si vedono sulle spiagge del Tirreno e dello Jonio tutti i cartelli che dovrebbero essere esposti e bene in evidenza per informare i bagnanti su dove iniziano e terminano i divieti di balneazione per inquinamento e la loro causa e durata. E neanche si vedono gli oltre 1300 Cartelli, in corrispondenza di inizio e fine di ognuna delle circa 630 aree adibite alla balneazione, con esposti i dati sulla qualità delle acque e i profili delle stesse aree monitorate con analisi mensili dall’Arpacal

All’assenza della cartellonistica sulle spiagge, in corrispondenza dell’inizio e termine di ogni area di balneazione, di competenza dei comuni si aggiunge l’assenza di un sito regionale informativo, georeferenziato ed aggiornato in tempo reale sulla qualità delle acque di balneazione come avviene in tante altre regioni del BelPaese.

Esiste soltanto il Portale web dell’Agenza Regionale per la Protezione dell’Ambiente nel quale, in merito alle informazioni sulle acque di balneazione, si trova scritto: “Clicca qui per accedere all’area dedicata alle news sulla balneazione in Calabria” che rinvia ad un ulteriore Link dove si legge:In questa  sezione saranno pubblicate tutte le news relative al monitoraggio delle acque di balneazione  e che mostra un elenco dove la notizia più recente è quella del 18 Agosto del 2021 su “ritornano conformi i punti di Scalea” In pratica per informazioni su dove si trovano i divieti di balneazione e sulla qualità delle acque di balneazione della Calabria l’unico strumento attualmente disponibile è il Portale del Ministero della Salute dove continuano a comparire dati contraddittori e carenze informative come quelle da noi più volte denunciate ma solo parte corrette in pochi comuni.

In proposito, sono da evidenziare due esempi di aree di balneazione del Tirreno vibonese ricadenti nel Golfo di Sant’Eufemia. 

Il primo esempio è quello dell’area denominata “La Rocchetta” della lunghezza di 1.730 metri nel comune di Briatico della Provincia di Vibo Valentia. Questa area identificata col codice IT018102003002 è l’unica nella Mappa del Ministero della Salute riportata in rosso e, quindi, di qualità Scarsa e vietata per inquinamento. La stessa è l’unica area in rosso in tutto il Golfo di Sant’Eufemia.

Se poi si aprono i documenti con le analisi mensili delle acque del 2021 e 2022 disponibili sul Portale del Ministero della Salute si legge invece che le acque della stessa località “La Rocchetta” sono indicate balneabili e classificate di qualità Eccellente.

Ma c’è di più: la qualità dell’acqua della medesima area La Rocchetta con codice identificativo IT018102003002  risulta invece  classificata di qualità Buona nell’Allegato B del Decreto di Classificazione Acque Balneazione della Regione Calabria 2022.  Nello stesso Decreto regionale l’unica area classificata di qualità scarsa nella Provincia di Vibo Valentia è quella denominata “200 MT A DX F. Mesima” all’esterno del Golfo di Sant’Eufemia.

Inoltre, e al contrario di quanto indicato  dal Ministero della Salute, la Mappa del Portale sulla qualità delle acque dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) indica  l’area “La Rocchetta” IT018102003002  come balneabile e di qualità Eccellente.  

L’altro esempio di dati e indicazioni contrastanti tra Decreto regionale sulla classificazione delle acque di balneazione, Ministero della salute e Agenzia Europea dell’Ambiente è quello dell’area denominata “1.400 MT. Sud Torre Marina” nel comune di Ricadi.  Questa area della lunghezza di 1.330 metri, con codice identificativo  IT018102030005 è riportata tra le aree di balneazione classificate di qualità Eccellente nell’Allegato B del Decreto di Classificazione Acque Balneazione della Regione Calabria 2022. E sulla Mappa del Ministero della Salute è ricoperta dal retino verde come area balneabile. Al contrario di quanto indica la Mappa del Portale Agenzia europea dell’ambiente (AEA) dove invece l’area con codice   IT018102030005 è indicata di qualità scarsa e vietata alla balneazione

Sul sito del Ministero della Salute anche per quest’altra area si rileva il contrasto tra quanto evidenziato nella Mappa e quanto riportato nei documenti con le analisi. Infatti: nella Mappa appare colorata in verde e, quindi, indicata balneabile mentre nei documenti relativi alle analisi mensili del 2021 e 2022 viene indicata di qualità Scarsa, e quindi, da vietare alla balneazione.

I dati e gli esempi sopra accennati evidenziano la necessità di far rispettare l’obbligo esistente in ogni Paese dell’Unione europea di fornire per ognuna delle 630 aree di balneazione della Calabria le informazioni necessarie per permettere alle persone di prendere decisioni informate su dove fare il bagno senza rischi per la salute; e per consentire la partecipazione al processo decisionale di miglioramento della qualità delle acque e dell’ambiente lungo i 716 Km di costa della Regione caratterizzate da specificità geologiche e biodiversità uniche nel Mediterraneo. (mp)

[Mario Pileggi è geologo del Consiglio nazionale Amici della Terra]

Occhiuto: Realizzati 137 report per “Mare Pulito”

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha reso noto che in merito all’operazione Mare Pulito, sono stati realizzati 137 report – tra depuratori, coste e fiumi) grazie al coinvolgimento di oltre 30 tecnici della Regione.

Nello specifico, tra le attività fatte sono state svolte verifica del funzionamento dei depuratori, analisi delle acque marine, verifica e ispezione degli scarichi illegali.

«In due Comuni sono state rilevate ancora anomalie. (Continuate a segnalarci questi casi indicando con precisione la zona) – ha detto Occhiuto –. Il maltempo previsto in questa settimana non agevolerà le operazioni in corso, ma proseguiamo senza tentennamenti».

Proprio nei giorni scorsi, il Governatore riferiva di «ricevere ogni giorno tantissimi messaggi da parte di cittadini calabresi che amano il mare, e come me non si arrendono» e che «le stiamo provando tutte» e che «stanno arrivando importanti risultati, ma non ci accontentiamo».

Occhiuto, infatti, scriveva che «alcuni amministratori voltano le spalle ai problemi. Io no. Io non mollo. Oggi qualcuno segnala delle anomalie in alcuni tratti delle nostre coste e fa bene a farlo perché non possiamo più accettare di vedere il mare sporco o inquinato».

«Da quest’anno – ha proseguito – migliaia di tonnellate di fanghi e reflui non finiscono più nel nostro mare grazie agli interventi che abbiamo realizzato per rimettere in funzione depuratori e pompe di sollevamento. Non era mai accaduto prima (purtroppo). Va però ribadita un’amara verità: ci sono ancora troppe irregolarità e illegalità, e non possiamo far finta di nulla».
«Certo, abbiamo migliorato almeno del 40% le condizioni delle acque marine – rispetto al trend degli scorsi anni -, ma non ci accontentiamo – ha rimarcato –. Vogliamo fare ancora di più. Vogliamo istituire un catasto degli scarichi e predisporre interventi strutturali da eseguire sul collettamento di ogni immobile presente sul territorio calabrese. Una sfida gigantesca, che comporterà un piano di azioni di 36 mesi, ma che dobbiamo vincere ad ogni costo». (rcz)