«Avviare una discussione in merito alla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero in un unico grande Comune da 110mila abitanti». È quanto hanno chiesto i consiglieri regionali Caputo, Gentile, De Francesco, Mannarino, Molinaro, Straface, Graziano e Gallo, che hanno siglato una proposta di legge per “l’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero.
«Vogliamo avviare un confronto pubblico – hanno ribadito – che ha come obiettivo quello di creare un polo urbanistico, economico, sociale e culturale, che sia in grado di sincronizzare i legami fisici e storici fra le tre comunità, erogando più efficacemente i servizi e unendo energie, mezzi e risorse. Il referendum rappresenta un passo importante di un iter che porteremo avanti con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate, delle associazioni di categoria e certamente della società civile».
«Punto d’eccellenza – hanno spiegato – che accompagnerà il processo di fusione è l’Università della Calabria, uno degli Atenei più prestigiosi d’Europa. Ancora più in asse con le accelerate trasformazioni tecnologiche dopo l’istituzione di quattro nuovi corsi di laurea da parte del ‘Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi‘, tra cui Infermieristica e Medicina e Chirurgia TD, con cliniche all’Ospedale dell’Annunziata».
«I tre Comuni presentano già intense contiguità territoriale, con famiglie – ad esempio – che risiedono a Castrolibero, genitori che lavorano a Cosenza e figli iscritti in istituti scolastici e facoltà universitarie di Rende – hanno detto ancora –. A questo flusso quotidiano di interessi lavorativi e sociali, s’intende fornire, con un unico centro di governo, il valore aggiunto di un’organizzazione complessiva dei servizi, che ottimizzi la mobilità e valorizzi il patrimonio di natura, storia e cultura delle tre comunità in un’area urbana dalle grandi potenzialità di crescita».
«La fusione potenzierebbe, inoltre – hanno illustrato – enormemente lo stesso schema di convenzione dell’Ambito territoriale dei trasporti, approvato di recente dai tre Enti locali, garantendo ai cittadini una migliore fruizione dei molteplici beni culturali, strutture sportive, accademiche e sanitarie».
«La nostra iniziativa rappresenta uno stimolo – hanno concluso – affinché ci possa essere un positivo confronto in merito a questa possibilità legislativa e amministrativa. I prossimi mesi saranno importanti per raccogliere opinioni, valutazioni, proposte, e per conoscere l’opinione di cittadini e amministratori». (rcs)