;
Il presidente Occhiuto: Autonomia per com'è adesso non creerà opportunità

I sindaci e le sindache della Calabria chiedono a Occhiuto di impugnare l’autonomia davanti alla Corte Costituzionale

Settanta sindaci, guidati dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge sull’autonomia differenziata.

L’appello, dal titolo Una sola Italia, ede tra i primi firmatari i sindaci di Cosenza Franz Caruso, di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, di Crotone Vincenzo Voce, di Vibo Valentia Enzo Romeo, di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, di Castrovillari Domenico Lo Polito, di Siderno Mariateresa Fragomeni, di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, di Palmi Giuseppe Ranuccio e sarà trasmesso, ufficialmente, domani alla Regione e al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«La legge contiene evidenti elementi di anticostituzionalità – si legge nel testo – e mina nella fondamenta l’unità del Paese, sottraendo ingenti risorse e funzioni alle Regioni meridionali, tali da compromettere i valori costituzionali dell’uguaglianza e i diritti alla salute, al lavoro e all’istruzione di tutti i cittadini. Le disposizioni della legge creerebbero, se attuate, inaccettabili discriminazioni tra i cittadini delle Regioni del nord e quelle del Meridione, soprattutto in settori vitali quali la sanità pubblica e l’istruzione, disegnando un Paese diviso a metà e molto lontano dall’impianto voluto dai Padri Costituenti».

«È questo un atto concreto a difesa della unità nazionale oltre che a tutela degli interessi del Sud e della Calabria.  Sarebbe questa una scelta che potrebbe dare credibilità alle tardive dichiarazioni rilasciate dallo stesso Roberto Occhiuto contro il disegno di legge leghista», ha detto Caruso, sottolineando come «la Legge leghista, barattata con Forza Italia e Fratelli d’Italia, per una improbabile Riforma sulla Giustizia e per la istituzione di un assai discutibile premierato è antidemocratica ed anticostituzionale».

«Divide l’Italia in 20 piccole repubblichette – ha proseguito – sottraendo ingenti risorse e funzioni alle Regioni meridionali e  aumenta  il divario già esistente tra Nord e Sud. Infatti, la Legge Calderoli è destinata a creare, una volta attuata, inaccettabili discriminazioni tra gli italiani che a secondo i territori di residenza avranno disparità di diritti, anche per quelli che la Costituzione afferma il principio dell’ universalità, a partire dalla garanzia del diritto alla cura e alla salute, della istruzione e del trasporto».
«Mi auguro – ha concluso Caruso –  che Roberto Occhiuto  faccia prevalere gli interessi dei calabresi, attraverso atti concreti e non vuote parole e sia, pertanto , coerente e conseguente rispetto al manifestato dissenso verso una legge punitiva e tesa ad accentuare la marginalità e la subalternità della Calabria rispetto alle aree forti del Paese». (rrm)