I segretari generali di Fai Cisl e Uila Uil, Michele Sapia e Nino Merlino e la Segretaria Flai Cgil Caterina Vaiti, hanno espresso soddisfazione per il primo incontro del tavolo di Lavoro regionale di contrasto al caporalato, definendolo «un’importante e positiva occasione di confronto».
«Apprezziamo – hanno aggiunto – la sensibilità dimostrata dell’Assessore regionale alle politiche sociali, l’incontro odierno rappresenta un primo passo per rendere questo tavolo regionale un luogo di confronto permanente, un concreto strumento a sostegno del lavoro agricolo ben retribuito. Nel corso della riunione abbiamo ribadito l’importanza dell’attività di prevenzione prevista dalla legge 199 del 2016 e la necessità di socializzare l’idea di elaborare un apposito Protocollo regionale contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, prevedendo il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati».
«Le attività di prevenzione – hanno proseguito – il confronto e la contrattazione sono condizioni basilari per promuovere il lavoro agricolo di qualità sennonché aspetti cruciali nel contrasto ai circuiti illegali di reperimento della manodopera agricola e ai meccanismi di ghettizzazione che colpiscono i lavoratori agricoli in Calabria».
«È necessario – hanno detto ancora – puntare sulla comunicazione e sull’informazione, incentivando l’adesione delle aziende agricole calabresi alle Rete del lavoro agricolo di qualità, il cui numero è, ad oggi, troppo limitato, e istituire in tutte le realtà provinciali calabresi le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità».
«Altro punto, su cui il Tavolo di Lavoro Regionale di contrasto al Caporalato – hanno detto ancora – può dare un notevole contributo è la ricerca condivisa di soluzioni e progetti rispetto alle problematiche legate al trasporto e all’alloggio dei lavoratori agricoli stagionali, favorendo convenzioni tra Comuni, soggetti privati e parti datoriali e l’impiego di immobili demaniali, come quelli confiscati alla criminalità e nuovi progetti abitativi conformi alle norme di legge, sicurezza e rispettosi dell’ambiente».
«Il caporalato – hanno evidenziato – si contrasta più efficacemente attraverso un sistema capace di garantire lavoro contrattualizzato che crea reddito buono; pertanto, sarà strategico sul territorio coinvolgere anche gli Enti Bilaterali agricoli per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro».
«Come ogni battaglia di civiltà – hanno concluso Sapia, Vaiti e Merlino – la capacità di ostacolare in modo netto lo sfruttamento del lavoro nel settore agricolo e agroalimentare calabrese è direttamente proporzionale alla capacità di agire in sinergia, facendo rete e coinvolgendo tutti soggetti del settore primario».
Il Tavolo di Lavoro Regionale di contrasto al Caporalato si è aggiornato al prossimo incontro che si svolgerà entro la metà di aprile. (rcz)