Italia Nostra, Legambiente, WWF e Lipu, le più importanti e rappresentative Associazioni Ambientaliste Calabresi, in una nota congiunta hanno rilevato come le continue richieste di incontri urgenti fatte al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, non hanno mai avuto risposta.
«La stampa di qualche giorno fa – hanno rilevato le Associazioni in una lettera rivolta a Occhiuto – ha doto notizia che il Presidente Occhiuto ha illustrato ai giornalisti, ai sindaci ed ad un’associazione i provvedimenti adottati in questi giorni con l’Ordinanza n. 10 del 16 giugno 2022 in merito alla gestione della depurazione e per il mare calabrese pietoso».
«La vicenda si ripete ed ancora una volta la stessa associazione è stata ricevuta ieri dal Presidente Occhiuto e nella giornata di oggi parteciperebbe all’incontro che lo stesso presidente Occhiuto terrà con tutti i Sindaci per una rendicontazione delle misure avviate» hanno rilevato ancora le Associazioni, ricordando che «il 15 dicembre 2021 le hanno chiesto un incontro urgente dopo aver presentato insieme ad altre dodici Associazioni due corpose e dettagliate osservazioni in merito all’Impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi e non di San Sago nel Comune di Tortora, posto sulle sponde del fiume Noce, di cui è in corso la procedura di rinnovo AIA per la riapertura dell’impianto dopo 9 anni di chiusura. Non abbiamo ricevuto né una convocazione né una risposta».
«Analoga richiesta di incontro le stesse Associazioni, insieme ad altre 12 Associazioni – continua la nota – la quasi totalità di quelle presenti sulla fascia tirrenica cosentina, le hanno presentato in data 01.04.2022, poco dopo la pubblicazione dell’Ordinanza n. 09 del 17.03.2022 sullo smaltimento dei fanghi presenti negli impianti che avrebbero impedito il corretto funzionamento dei depuratori».
«Volevamo confrontarci – hanno spiegato – sui dati che i funzionari della Regione Calabria avevano raccolto relativi alle ispezioni ed alle verifiche dei depuratori della Provincia di Cosenza perché ritenevamo che il cattivo funzionamento della depurazione avesse origini ben più strutturali e non solo legate al trattamento dei fanghi. Anche in questo caso alcun incontro ci ha accordato ed oggi è lei stesso ad affermare che l’intervento per lo smaltimento dei fanghi non è servito a niente avendo appurato che comunque gli impianti non funzionano bene».
«Si è ricorso ai ripari con una nuova Ordinanza, la n. 10 del 16 giugno 2022 – prosegue la nota – per interventi urgenti sui depuratori di 13 Comuni della fascia Tirrenica e sugli scarichi abusivi a stagione estiva già iniziata. Ancora provvedimenti di emergenza, molto tardivi che difficilmente, ma non ce lo auguriamo, possano produrre effetti significativi come quelli che vengono assicurati. Lo vedremo presto. Vorremmo ricordarle, Presidente Occhiuto, che il suo ruolo istituzionale non le consente di scegliersi associazioni di eventuale gradimento escludendo dal confronto tutte le altre, forse giudicate scomode, poco inclini a fare da megafono».
«Con i nuovi provvedimenti tardivi – si legge ancora – si parla anche di monitorare e prevenire scarichi abusivi, di vietare la circolazione notturna degli auto spurgo, di pulizia dei corsi d’acqua, dei fiumi , di monitorare i depuratori dei comuni montani che scaricano in canali, torrenti che giungono a mare tramite l’immissione nei fiumi come il Noce, il Fiume Lao, l’Abatemarco ecc. Ci verrebbe da dire “benvenuta regione Calabria”. Sono anni che segnaliamo queste problematiche ad una Regione sorda e cieca e non ci siamo risparmiati ad inviare segnalazioni alle autorità, a scrivere sui giornali, a darne spazio sui social, insomma cercando di fare tutto ciò che alle Associazioni è consentito per smuovere una situazione di spregevole paralisi».
«Presidente Occhiuto – si legge ancora – lei può concedere incontri a chi vuole, non per questo ci stracceremo le vesti. Ora verificheremo se le misure tampone costate ai Calabresi milioni di euro avranno quell’impatto promesso se attuate, pretendendo la massima trasparenza delle informazione e continueremo ad insistere per la realizzazione di un piano organico strutturale di efficientamento, ammodernamento ed adeguamento dell’intero sistema depurativo della nostra costa che la Regione Calabria non ha, senza il quale il mare presenterà sempre delle criticità».
«Il mare è la nostra primaria risorsa – conclude la nota – che le classi dirigenti della nostra regione, nessuna esclusa, hanno colpevolmente e completamente trascura to con le conseguenze che oggi vediamo. Non ci sarà un’altra volta per intervenire. Sappiatelo». (rcs)