Sul Comune di Reggio la Procura indaga sullo scandalo marche da bollo false. Lo ha reso noto, in un pubblico il massmediologo Klaus Davi.
«Marche da bollo false – ha detto Davi –. Apposte, non si sa ancora da chi, sui documenti che attestano il passaggio a miglior vita dei defunti della città. Un bel giorno a fine dicembre, a quanto abbiamo ricostruito in esclusiva, Antonio Guerrera, titolare della società Iris operante nel settore servizi per i defunti, riceve una chiamata da un funzionario dell’ufficio competente del Comune che segnalava come ci fossero delle marche da bollo contraffatte apposte sulla documentazione».
«Marche da bollo di 16 centesimi – ha detto ancora Davi – che sono state trasformate in marche da bollo di 16 euro. A Guerrera sembra che qualcuno abbia chiesto come si potesse rimediare alla palese truffa. E pare che gli abbiano proposto di portare le nuove marche da bollo, in modo da ‘aggiustare’ la cosa. Ma il Guerrera si sarebbe rifiutato, e sarebbe andato subito a denunciare ai Carabinieri la vicenda. Episodio da cui è partita l’indagine della Procura».
«Secondo quanto ci risulta – ha proseguito il massmediologo – il Guerrera racconta che avrebbe avvisato anche diverse imprese come Triolo, Coppola e altre. Triolo ha presentato, a sua volta, una denuncia per truffa presso la Procura. I carabinieri, piombati in Comune prima di Natale, hanno già sequestrato del materiale, a quanto abbiamo ricostruito. Le imprese citate negli atti sarebbero oltre al denunciante Triolo, anche Battaglia, Coppola e altre».
«Ora – ha concluso Davi – la Procura e i carabinieri stanno cercando di capire chi abbia voluto ‘coprire’ le truffe, se fra le imprese coinvolte ce ne sia stata qualcuna (ma è tutto da dimostrare) che abbia risposto alla ipotetica chiamata per la ‘manipolazione’ e anche se ci fosse qualcuno che abbia ‘coordinato’ il tutto. Una nuova botta per il Comune amministrato da Giuseppe Falcomatà». (rrc)