La Conferenza dei Sindaci del Sistema Bibliotecario Lametino ha inviato una nota alla Regione Calabria per chiedere adeguati interventi per continuare a garantire gli essenziali servizi culturali e di pubblica lettura nei Comuni.
L’Assemblea, riunitasi nella Sala Consiliare del Comune di Lamezia Terme, ha chiesto «l’immediata pubblicazione del nuovo avviso con le risorse 2019 e la predisposizione di un piano straordinario per le biblioteche e i Sistemi Bibliotecari che rafforzi la cooperazione territoriale e accresca i servizi culturali rivolti alla popolazione. Il potenziamento del Polo Regionale SBR con l’acquisizione di ulteriori licenze d’uso da dare alle biblioteche che da tempo l’hanno richiesta; l’accesso al Polo regionale è propedeutico all’attribuzione del Codice ISIL requisito indispensabile per accedere ai benefici ministeriali».
«Invitiamo a cogliere – si legge – l’occasione delle risorse del Pnrr per costruire una rete di biblioteche adeguata alle esigenze attuali Proponiamo un incontro per affrontare l’insieme delle problematiche esposte, al quale – fin d’ora – garantiamo il nostro fattivo contributo di idee e suggerimenti utili».
«Il settore delle biblioteche pubbliche della Calabria – è stato evidenziato – versa da anni ormai in una situazione di grande sofferenza a causa della riduzione di anno in anno dei finanziamenti regionali, della contrazione del personale dovuta al mancato turn over, della mancanza di una programmazione regionale a medio – lungo termine che ne stimoli e sostenga lo sviluppo favorendo il rinnovamento delle collezioni, la collaborazione territoriale con il sostegno ai sistemi bibliotecari territoriali, l’apertura di nuovi servizi in linea con le mutate esigenze degli utenti. Tale situazione di grande difficoltà, che vediamo tristemente rappresentata in tutte le analisi e ricerche di settore che vedono la Calabria sempre all’ultimo posto negli indici di lettura, nell’uso dei servizi bibliotecari, nei consumi culturali e quindi nella crescita socio culturale complessiva, è aggravata in questo periodo a causa dell’emergenza Covid-19».
«Basti ricordare – continua la nota – che al Sud la quota di lettori scende al 27,9% rispetto al 48% del Nord; Considerando l’accesso ai libri in formato digitale, il tradizionale “digital divide” territoriale che differenzia il Nord e il Sud Italia sembra aumentare; in Calabria più di 2 bambini e adolescenti su 3 non hanno letto libri nell’ultimo anno. Il tema dei bambini e degli adolescenti che non leggono non può essere derubricato a una questione individuale. La lettura è anche uno strumento di crescita e di emancipazione, ancora più importante per i giovani che provengono dai contesti più deprivati come è la gran parte del territorio regionale».
«Una biblioteca fornita – viene evidenziato – ampia e spaziosa è una risorsa inestimabile. Un presidio sociale e educativo la cui funzione cambia al crescere dell’età, accompagnando tutte le fasi dello sviluppo. In questo difficile periodo le biblioteche non hanno potuto contare su un sostegno regionale o statale (se si eccettua l’intervento per l’acquisto di libri attuato dal Decreto Franceschini). L’ultimo bando regionale che ha assegnato risorse alle biblioteche risale al 2018».
«In un simile quadro di difficoltà – viene spiegato – ci è apparso incomprensibile quanto avvenuto con l’Avviso Pubblico “Interventi a sostegno di biblioteche e archivi storici della Calabria Annualità 2019” finanziato con fondi P.A.C. 2014/2020 . Tale avviso stanziava 1.700.000,00 euro destinati alla biblioteche comunali, scolastiche e agli archivi storici comunali.Dopo un anno di annunci di imminente pubblicazione della graduatoria, con DGR n. 359 del 11 Agosto 2021 (questa volta senza annunci – tanto che la notizia è divenuta di pubblico dominio dopo qualche mese), il bando è stato revocato, con motivazioni risibili che hanno mortificato le legittime aspettative dei partecipanti. La Delibera ha disposto la pubblicazione di un nuovo avviso, del quale ad oggi – febbraio 2022 a distanza di sei mesi – siamo ancora in attesa».
«Mentre ne auspichiamo una immediata pubblicazione – ha concluso – non possiamo non rimarcare come i fondi così stanziati si riferiscono all’annualità 2019; è saltato il contributo annuale (come previsto dalla vigente normativa di settore, in particolare la L.R. 17/1985) relativo agli anni 2020/2021/2022. Con la presente ci sentiamo di lanciare un forte allarme se non si vuole definitivamente affossare l’intero settore». (rcz)