La Città Metropolitana di Reggio Calabria sosterrà la candidatura della Locride a Capitale Italiana della Cultura 2025. È quanto è stato deciso, all’unanimità, tramite delibera, dal Consiglio Metropolitano, raccogliendo l’input arrivato dai Comuni e del Gal “Terre Locridee”.
La proposta, adesso, passerà al vaglio del Ministero della Cultura e della Commissione di esperti che hanno già designato Bergamo-Brescia per il 2023 e Pesaro per il 2024.
«Sarà un’occasione unica e probabilmente irripetibile per mostrare al mondo la vita e lo sviluppo culturale di uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia e tradizione dell’intero Paese. Rappresenta un riscatto per il comprensorio e per una classe dirigente che intende fare politica in maniera diversa». Così il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, al culmine di un dibattito che ha visto l’aula “Leonida Repaci” confrontarsi su altri due punti all’ordine del giorno relativi al riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio, frutto di sentenze esecutive, e su interventi di manutenzione al plesso di Siderno dell’istituto professionale di Stato per i servizi alberghieri “Dea Persefone”.
La seduta, tuttavia, si è concentrata soprattutto sulla nuova opportunità di crescita che interessa per l’area jonica. Sul punto ha relazionato il consigliere delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, ricordando l’impegno del Gal “Terre Locridee” che, da tempo, «ha avviato un percorso aggregativo che vede già coinvolti formalmente 31 Comuni sui 42 che insistono all’interno dell’area interessata e numerosi altri potrebbero a breve unirsi».
«L’obiettivo che si propone la candidatura della Locride – ha spiegato – è proprio quello di favorire un’azione di coinvolgimento sociale capace di sensibilizzare le comunità locali e di promuovere iniziative che collocano il territorio al centro di un processo culturale che punti sul recupero della memoria storica dei luoghi, sull’innovazione e sulla valorizzazione della diversità».
Concetti ben esemplificati da Quartuccio che ha aggiunto: «Il territorio della Locride include anche l’Aspromonte, emblema di natura selvaggia e incontaminata, e vanta un patrimonio tanto ricco e variegato quanto ai più sconosciuto, nel quale è a tutt’oggi visibile ed indiscussa l’eredità lasciata dagli Antichi Greci». Una possibilità simile, quindi, assume un significato «ancora più importante se si considera come la pandemia, in questi anni, abbia causato una drammatica crisi economica in tutto il mondo, con ripercussioni anche più gravi per tutti quei luoghi di piccole dimensioni che, da sempre, trovano la loro principale fonte di sostentamento dalle piccole attività imprenditoriali».
«Il percorso finalizzato alla candidatura della Locride a Capitale italiana della cultura – ha aggiunto il consigliere delegato – è lungo e difficile e necessita dell’impegno forte di tutte le istituzioni e della Città Metropolitana di Reggio Calabria che, in quanto Ente di vasta area, è in grado di fare da traino per tutti gli attori locali». «L’eventuale nomina – ha concluso Filippo Quartuccio – può portare enormi vantaggi in termini di attrattività, sviluppo sociale, economico e culturale sia durante l’anno della manifestazione che in quelli successivi».
Il consigliere Domenico Mantegna ha parlato di «vero e proprio miracolo metropolitano», considerati i tempi ristretti per fornire i dettagli al Ministero, mentre il consigliere Giuseppe Giordano ha descritto «una Città Metropolitana che, nel suo Dna, porta i temi culturali tanto da poter vantare ogni condizione necessaria a raggiungere questo importante obiettivo».
Il consigliere Giuseppe Sera, poi, ha sottolineato «il metodo proposto, fondato sull’ascolto dei territori, per avanzare la candidatura della Locride» ed ha fatto i complimenti, al consigliere delegato Quartuccio, al sindaco facente funzioni Versace ed all’apparato burocratico dell’Ente, per «aver dimostrato grande maturità istituzionale». Quindi, il consigliere Rudi Lizzi che ha evidenziato «le risposte concrete fornite ai Comuni ed Gal “Terre Locridee”».
Infine, il consigliere Giovanni Latella ha rilanciato «un’iniziativa destinata a sconfiggere pregiudizi ed a rilanciare, anche oltre il 2025 ed a prescindere dall’esito della candidatura, l’immagine, il ruolo e l’assetto socioeconomico di un’area bistrattata per 50 anni». (rrc)