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L'esempio virtuoso a Pietrapaola con le Giornate di Prevenzione Cardiovascolare

L’esempio virtuoso a Pietrapaola con le Giornate di Prevenzione Cardiovascolare

Fare prevenzione cardiovascolare è fondamentale. Un esempio virtuoso di quanto sia necessario eseguire gli screening per prevenire le malattie cardiovascolari arriva da Pietrapaola in cui, lo scorso 27 luglio e il 28 agosto si sono svolte le Giornate di Prevenzione Cardiovascolare, patrocinate dall’Associazione Ricchizza e dal Comune di Pietrapaola.

Come è a tutti noto le malattie cardiovascolari, che comprendono non solo per patologie coronariche  (infarto, angina pectoris, morte improvvisa da arresto cardiaco, ma anche l’ictus e le malattie vascolari  periferiche) sono ancora la prima causa di morte nel  mondo occidentale, in Europa ed in Italia. Si calcola che ogni anno nel nostro Paese tra le 50 e le 100 mila persone muoiano di infarto, di ictus e delle complicanze legate a queste patologie. Ma la patologia cardiovascolare non rappresenta un destino, una fatalità alla quale noi tutti siamo condannati senza possibilità di scampo. Al contrario. I fattori genetici entrano in gioco solo in piccola parte e la prevenzione delle malattie di cuore dipende molto dai nostri comportamenti e dalle nostre abitudini.

Queste certezze scientifiche  sono state fatte proprie in  molte delle nazioni europee, come per esempio Francia Olanda e Norvegia, solo per citarne alcune, che  hanno saputo adottare comportamenti e regole di prevenzione che hanno consentito loro di collocarsi, in   Europa, tra le nazioni a più basso rischio cardiovascolare, mentre L’Italia, che stenta ancora ad assumere in  modo generale comportamenti virtuosi, figura, a differenza di qualche anno fa, e nonostante la nostra  apprezzatissima dieta mediterranea, tra le nazioni a rischio moderato, e non più basso come qualche  decennio fa.

In altri articoli scritti in precedenza, ho sottolineato il beneficio che una vita sana e il controllo dei fattori di rischio possono recare a ciascuno di noi, consentendoci di vivere di gran lunga di più rispetto alle generazioni dei nostri padri, e in modo più sano.

L’abolizione del fumo, di qualsiasi natura (sigari, sigarette, pipe e sigarette elettroniche, tutti dannosi chi più chi meno), è uno dei pilastri della prevenzione cardiovascolare. Soprattutto per i soggetti che sono già andati incontro ad eventi cardiovascolari. Non si tratta di  affermazioni generiche, ma del portato di studi scientifici rigorosi e di vasta portata. Questa consapevolezza  dovrebbe indurre molti dei fumatori più accaniti, che spesso adducono le scuse più incredibili per non  abbandonare questa abitudine dannosa (es: mio nonno fumava il sigaro tutti i giorni ed è campato 100  anni, e altre amenità del genere), a smettere immediatamente di fumare, consentendo al loro organismo di  recuperare la funzionalità cardiopolmonare nell’arco di qualche mese.

Quanto alla Pressione Arteriosa, tutti sanno che è una delle cause più importanti di Infarto e di ictus. Ricordo da bambino il dramma di alcuni anziani pazienti per i quali non si disponeva ancora di validi  presidi terapeutici i quali andavano incontro ad ictus devastanti senza che i poveri medici potessero fare  granché. Ma per fortuna oggi si dispone di una grande varietà di farmaci in grado nella stragrande maggioranza dei casi di controllare i valori pressori, e di ridurre il rischio ad essa connesso. E se i farmaci non bastano esistono anche altri strumenti di intervento che praticamente sempre  riescono a tenere la Pressione Arteriosa sotto controllo.

Grandi novità nel trattamento della ipercolesterolemia, ritenuta il fattore di rischio e, secondo molti, la causa della patologia coronarica. Come ormai tutti sanno il colesterolo in eccesso nel sangue è  causa di intasamento delle arterie di tutti i distretti, e, ahimè, assai spesso delle coronarie, determina la  formazione delle placche che oltre un certo limite ostruiscono il flusso ematico a valle e sono causa di  ischemia con le relative spesso drammatiche conseguenze. Ma oggi si riesce a trattare in modo efficace attraverso i farmaci e, in casi estremi, a soluzioni interventistiche come l’aferesi, ipercolesterolemie anche  molto problematiche. E molti dei pazienti affetti da questa patologia sono stupefatti dei risultati che  ottengono con i nuovi trattamenti.

Inoltre il controllo del diabete mellito, la pratica di una sana attività fisica mai sufficientemente raccomandata, la vaccinazione antinfluenzale negli anziani e nei cardiopatici, rappresentano altri pilastri della prevenzione cardiovascolare, che ogni buon medico deve raccomandare ai  propri pazienti. Per quanto mi riguarda non mi stanco mai di raccomandare una sana attività fisica a tutti i  miei pazienti, da consigliare in forma moderata pressoché a tutti i malati con patologie cardiovascolari.

L’attività fisica migliora la glicemia, contribuisce a tenere sotto controllo anche le dislipidemia e agisce  anche come potente antidepressivo, migliorando il benessere del paziente e le sue capacità relazionali. Un  proverbio che circola negli ambienti medici, che ovviamente non ha valore assoluto, ma ha sicuramente un  fondo di verità dice, solo un po’ pretenziosamente, che chi beve tanta acqua e cammina non muore mai. E  ricordo ancora che, fino a pochi anni fa, tutte le volte che andavo a correre nel campo sportivo del mio  paese incontravo un vecchietto, un nostro paesano ultranovantenne, che era sempre e regolarmente lì a  camminare. E, anzi, talvolta dovevo sorbirmi i suoi rimbrotti quando mi presentavo in ritardo .

Come dicevo le due giornata di prevenzione si sono svolte presso il mio studio medico con la importante  collaborazione della dottoressa Francesca Mingrone, della laureanda Manuela Serra dell’ infermiera Urlo Antonietta e dell’infermiere Peppino Rispoli che ringrazio in modo particolare per il suo lavoro prezioso. Abbiamo valutato circa 45 pazienti.

A ciascuno di essi sono stati misurati i parametri vitali (Pressione  Arteriosa, Altezza e Peso, Saturazione arteriosa e Frequenza cardiaca. Inoltre tutti i pazienti sono stati  sottoposti ad esame elettrocardiografico che è stato loro refertato.

Poi, di ciascun paziente si è calcolato, attraverso gli score, i calcolatori, delle più importanti società di  Cardiologia nazionali ed internazionali, il rischio cardiovascolare e indicate le misure terapeutiche e  preventive più idonee per il contrasto dei fattori di rischio.

Al fine di rendere meno aleatore le informazioni  fornite, a ciascuno dei pazienti è stato consegnato del materiale divulgativo da consultare ogni volta che il  paziente lo ritiene utile o necessario.

Riteniamo di essere andati incontro con questa iniziativa al desiderio di molti dei pazienti valutati, i quali  non solo sono stati oggetti di una valutazione medica, ma hanno anche accettato e apprezzato i consigli  medici che molto volentieri abbiamo voluto dar loro.  (dott. Angelo Mingrone)