di VITO SORRENTI – Caro Direttore,
ho letto con molto interesse e particolare attenzione il suo articolo intitolato La nuova narrazione della Calabria, tra orgoglio e pregiudizi, dal quale traspare tutto il suo amore per la nostra terra e, in pari tempo, tutto il Suo sdegno per come viene raccontata e denigrata dai media nazionali e internazionali che si soffermano, da sempre, solo sui fatti negativi senza mai mettere in rilievo tutti gli aspetti importanti, a partire dal fatto che essendo collocata al centro del mar Mediterraneo, il mare della civiltà umana, ha avuto rapporti con tutti le civiltà mediterranee fin dai tempi più remoti e ha contribuito a creare l’immenso e importante patrimonio culturale che ha arricchito tutta la civiltà occidentale.
Lei fa riferimento alle nostre radici. A me piace ricordare che affondano in una terra mitica che nell’antichità era conosciuta come “la terra dei filosofi”, dove visse e operò il sommo Pitagora, senza il quale non avremmo avuto, a mio modesto parere, Platone, che attinse copiosamente alla fonte pitagorica.
Lei sottolinea il fatto che per rilanciare la nostra terra è necessaria una nuova narrazione. Sono totalmente d’accordo, ma ritengo sia necessario e urgente prendere, da parte dei nostri politici, le determinazioni idonee a far sì che i suoi figli migliori non siano costretti ad andar via, a cercare fortuna sotto altri cieli ed altre stelle. La Calabria non può permettersi uno spreco così forte di risorse, non può permettersi di far acquisire ai suoi figli un patrimonio di conoscenze per darlo in beneficio ad altri. (vs)