Fino al 29 maggio, a Palazzo Terzagli di Gorla Maggiore (VA), l’installazione fotografica I muri del silenzio realizzato dalla deputata reggina Giusy Versace e ideato dalla fotografa Mjriam Bon a sostegno delle donne vittime di violenza.
L’esposizione, dunque, composta da 21 fotografie che ritraggono in primo piano i volti di persone – note e meno note del mondo dello spettacolo, della politica, donne vittime di violenza e persone comuni – nel gesto di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca a voler significare non vedo, non sento e non parlo, vuole essere uno strumento di denuncia verso ogni forma di omertà uditiva e visiva, che costringe a tacere chi subisce violenza. Sono i muri di chi non vede o di chi fa finta di non vedere, i silenzi di chi non parla perché ha paura, perché si vergogna.
«Siamo onorati – ha dichiarato il sindaco Pietro Zappamiglio – di ospitare la mostra I Muri del Silenzio, con cui vogliamo sensibilizzare i nostri concittadini e tutto il territorio su un tema così attuale quanto tragico. Girarsi dall’altra parte e fingere di non vedere o non sapere, ci rende complici e non aiuta a risolvere il problema. Un paese evoluto e che guarda al futuro non può tollerare i comportamenti di cui siamo testimoni quotidianamente anche attraverso i racconti dei media. Insieme, diciamo con forza no a qualsiasi forma di violenza sulle donne».
Felici anche di questa nuova occasione anche le ideatrici del progetto Giusy Versace e Mjriam Bon: «Questa installazione – ha spiegato la Versace – è il prosieguo di un progetto importante, nato nel 2019, che desidero far diventare itinerante per tenere accesi tutto lanno i riflettori su questo grave problema sociale. Ringrazio per la disponibilità il sindaco Zappamiglio e gli assessorati convolti per l’accoglienza e la disponibilità. Sono felice che, grazie all’entrata in vigore della Zona Gialla in Lombardia, potremo dare la possibilità al pubblico di accedere alla mostra, seppur in maniera contingentata».
«Ciò che mi rende felice – ha detto Mjriam Bon – è l’idea di dare continuità ad un progetto che oggi più che mai, colpisce la parte più intima e fragile delle persone. Sono sicura che anche grazie alla forza della fotografia, attraverso una mostra itinerante che giri l’Italia e sensibilizzi gli italiani, partendo dai più piccoli, passando attraverso scuole e comuni, si possa riuscire ad abbattere l’omertà e la paura che circondano queste violenze».
Oltre alla stampa, erano presenti anche alcuni esponenti del centro d’ascolto ed accompagnamento per donne vittime di violenza Icore di Gorla e del servizio antiviolenza di Busto Arsizio E.va Onlus, che hanno sottolineato l’importanza di un’iniziativa come questa per mantenere alta l’attenzione.
I Muri del Silenzio è anche un libro fotografico in edizione limitata, legato ad una raccolta fondi destinata a donne che hanno subito violenza, per aiutarle a ricostruirsi una nuova vita. (rrm)