Da oggi, il Quotidiano del Sud, giornale diffuso in quattro edizioni in Calabria, distribuisce al suo interno il nuovo “quotidiano” L’ALTRAVOCE dell’Italia, diretto da Roberto Napoletano. Un giornale che vuole raccontare la verità al Mezzogiorno, ma soprattutto sul Mezzogiorno. È una bella operazione editoriale di cui i calabresi dovranno essere grati alla famiglia Dodaro che edita il Quotidiano: una voce aggiuntiva che vuole tentare di cogliere il disperato urlo che proviene dal Sud, soprattutto dalle centinaia di migliaia di giovani laureati (180mila negli ultimi 5 anni) che sono costretti ad emigrare al Nord o all’estero per mettere a frutto competenze e capacità. L’emigrazione intellettuale, permetteteci di ribadirlo, è ancora più amara e difficile da accettare: formiamo egregiamente i nostri giovani nelle Università calabresi che hanno lo stigma dell’eccellenza, ma poi li costringiamo a mettere a profitto le proprie capacità non al servizio della Calabria, che ne avrebbe davvero bisogno, ma delle regioni del Nord, quelle, per intenderci che si stanno battendo per avere maggiore autonomia amministrativa (con evidente danno delle regioni povere del Mezzogiorno).
Il nuovo giornale esordisce con un lungo editoriale del direttore Roberto Napoletano, che lancia la prima grande denuncia: sono 61 i miliardi scippati ogni anno dal Nord al Mezzogiorno. «La “banda del buco” del Grande partito del Nord – scrive Napoletano – bandiera verde sfumature azzurre e rosse – ha scavato indisturbata per anni, sotto traccia, nelle pieghe del bilancio pubblico italiano. Ha messo a punto la più efficiente macchina estrattiva di risorse sottratte, di anno in anno, ai cittadini del Sud, di ogni età e genere, per trasferirle pari pari a quelli del Nord».
L’articolo, documentatissimo, rivela come si è perpetrato lo “scippo” e come continua. Finalmente qualcuno racconta come lo Stato toglie al Mezzogiorno per dare più soldi al Centronord. Il direttore Napoletano va giù pesante: «Guarderemo con occhio nitido lo scandalo dei cantieri che non si aprono da nessuna parte ma se si dovessero tornare ad aprire al Sud resterebbero comunque chiusi perché non se ne prevedono e quei pochissimi previsti non hanno copertura finanziaria».
«Vergogna, anzi doppia vergogna. – scrive Roberto Napoletano – Perché adesso tutti sanno che dietro questo scandalo non c’è solo la conosciutissima incapacità degli amministratori meridionali (anche qui però basta con i luoghi comuni, questo giornale sarà sempre selettivo e puntuale nei suoi giudizi) ma uno scippo di Stato di cui chi fino ad oggi ha frodato, facendo anche la lezioncina, deve cominciare a rendere conto nelle aule parlamentari. Questo esige la democrazia se vuole continuare a respirare a pieni polmoni. Consiglierei alle classi dirigenti politiche meridionali di essere generose e di non chiedere la restituzione del maltolto, ma il Grande Partito del Nord e i suoi sempre più numerosi accoliti al Sud (se hanno ancora sangue meridionale nelle vene) facciano autocritica».
L’inserto (un quotidiano nel Quotidiano) si chiama l’Altravoce dell’Italia. In Calabria si sentiva l’esigenza di un’altra voce, attenta ai reali bisogni della popolazione, dei suoi giovani, delle aziende strozzate dalle banche, di quanti cercano il lavoro che non c’è e che nessun reddito di cittadinanza riuscirà mai a creare. I calabresi diano il benvenuto e corrano a comprare il Quotidiano: i giornali, ricordiamocelo, hanno un padrone superpartes, il lettore, ma hanno bisogno che quest’ultimo faccia anche la sua parte, in edicola. (s)