di FRANCO BARTUCCI – Il libro Liberi di credere di Vincenzo Bova, pubblicato dalla Rubbettino, sarà presentato domani, giovedì 31 marzo 2022 a Paola, presso la Biblioteca del Santuario di San Francesco, con inizio alle ore 17,30. Il libro non è altro che il risultato di un lavoro progettuale di ricerca tra i giovani e la loro religiosità che diventa occasione di incontro e riflessione accorata.
Il prof. Vincenzo Antonino Bova è Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria ed alla manifestazione di presentazione di questo suo libro saranno presenti educatori e membri delle associazioni culturali operanti nel territorio paolano.
L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione “Francesco di Paola” Onlus, dall’Ucim e Unla di Paola con la collaborazione del Dipartimento di cui sopra dell’Ateneo calabrese; mentre il programma prevede, alla presenza dell’autore, gli interventi del Correttore Provinciale dei Minimi, Padre Francesco Maria Trebisonda; nonché dei professori: Caterina Provenzano (Unla Calabria), Maria Assunta Lattuca (Uciim Paola), Pasqualino Zoroberto (Associazione Insieme), Giuseppe Bruno (Consigliere Regionale Uciim).
Sarà una buona occasione per ritrovare la propria bussola, oggi più che mai, e che non offre quadri valoriali di riferimento stabile. La situazione post-pandemica, l’esplosione di un conflitto le cui conseguenze non sembrano arginarsi in tempi brevi aggravano maggiormente la condizione di un “fisiologico” (naturale e dovuto all’età, si sa) disagio giovanile intriso di malessere, incertezza, solitudine e contestazione di modelli educativi e prassi “religiose” (credenze) esistenti, pronti da essere imposti, tout court.
Disagio che si riflette nelle scelte dei giovani in tutti i settori della vita sociale e personale: la conquista dell’ “Io” e del “NOI” sono processi di elaborazione, maturazione e crescita personale che necessitano di guide e modelli non imposti ma pronti all’ascolto dell’Altro e delle sue peculiari diversità.
Il bisogno di ri-orientare le nuove generazioni (spesso in condizione di NEET : Not in Education, Employment or Training) a scelte consapevoli attraverso il Dialogo intra-intergenerazionale rappresenta il metodo per costruire una risposta sociale ai problemi che schiacciano le singole personalità giovanili .
Torna utile richiamare la riflessione del filosofo e sociologo polacco ZygmuntBauman: “«In questo mondo nuovo si chiede agli uomini di cercare soluzioni private a problemi di origine sociale, anziché soluzioni di origine sociale a problemi privati» per riaffermare il bisogno sociale di ragionare e trovare insieme le soluzioni per vivere singolarmente meglio! E allora, non ci può essere ricerca di un senso “sociale” che escluda la ricerca di un senso, che sia, principalmente “religioso”, di apertura e rispetto dell’universo valoriale di tutti, anche di chi crede in una fede differente rispetto alla propria.
E allora, la costruzione di un’identità sociale e personale stabile, fondata su convinzioni valoriali condivisi, non può non passare dal Dialogo anche interreligioso e interculturale tra individui che si riconoscono cittadini del mondo e fratelli nella Fede.
«Con l’incontro di presentazione del libro di Vincenzo Bova – dichiara la prof.ssa Maria Assunta Lattuca – lanciamo un invito, dedicato ai nostri giovani ma non solo, che sia quello di trovare insieme agli altri la propria collocazione valoriale, lontano dalle false certezze ( miraggi di felicità) e dai personalismi ed egoismi sociali per abbracciare nuove frontiere di Umanità: “Il tuo Cristo è un ebreo. La tua macchina è giapponese. La tua pizza è italiana. La tua democrazia greca. Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca. I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino. Solo il tuo vicino è uno straniero».
«Quando ne faremo – si chiede la prof.ssa Lattuca – esperienza sostanziale? Tutti noi cittadini di un mondo “glocale” ?».
L’iniziativa è aperta soprattutto ai giovani e sarà l’occasione per loro di parlare delle loro speranze di intervenire in un processo sociale e culturale che abbia l’obiettivo di costruire una comunità di valori a misura di ciascuna persona, come membro di un unico organismo sociale. (fb)