di PASQUALE AMATO – Intendo mantenere la promessa che avrei seguito, attivamente, la campagna elettorale regionale nell’interesse esclusivo della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Ritengo, a questo proposito, utile porre alcuni quesiti:v Quando vedremo i candidati reggini di qualsiasi lista o coalizione uscire dalle dense nubi di generici slogan, tra i quali l’impegno vago “di voler cambiare la Calabria”?
Quando finiranno di illuderci che la politica regionale la realizzeranno loro, mentre il sistema elettorale assegna ampi poteri al Presidente di cui essi sono i rispettivi portatori di voti sino al 3-4 ottobre?
Quando li vedremo approdare sulla nostra terra per illustrarci le loro concrete scelte di campo su temi e problemi legati al territorio, ai cui elettori stanno chiedendo i voti, che confluiranno sui loro rispettivi candidati Presidenti?
Quando ci diranno – insomma – cosa hanno l’intenzione di fare da Consiglieri andando a occupare uno dei seggi di Palazzo Campanella?
Continueranno a stare in silenzio di fronte ai passaggi di competenze mai attuati dalla Regione alla Città Metropolitana di Reggio, o batteranno i pugni affinché avvenga finalmente ciò che per le altre Città Metropolitane si è già attuato da anni?
Continueranno a essere sordi e muti di fronte alla demolizione costante dell’Aeroporto dello Stretto nelle mani della Sacal, oppure assumeranno (o affiancheranno) iniziative per rilanciarlo seriamente come Aeroporto strategico e internazionale prima che chiuda?
Continueranno a girarsi di spalle di fronte al programmato scempio di Piazza De Nava, contrabbandato per restauro, oppure si batteranno assieme alla maggioranza de reggini che non accettano passivamente la rimozione di un sito importante della loro storia?
Continueranno a subìre (senza alzare un dito per non dare fastidio al rispettivo capo) l’onta quotidiana inferta al Bergamotto di Reggio Calabria, Principe Mondiale degli Agrumi ed eccellenza mondiale del Made in Italy, dal cui nome viene costantemente cancellato il cognome di Reggio?
Assumeranno iniziative per impedire il lento svuotamento di ruolo e funzioni del Consiglio Regionale e della sua sede a Reggio nel Palazzo Campanella?
Saranno ancora insensibili e distratti di fronte alle quotidiane ed evidenti azioni predatorie che la maggioranza trasversale delle altre due Calabrie impone alla terza dal 1970?
Se non sono disposti a battersi per questi temi e problemi (e per tanti altri che sarebbe lungo elencare, inclusi sanità, raccolta e riciclo dei rifiuti, la prevenzione e salvaguardia dell’ambiente a cominciare dalla difesa del Parco d’Aspromonte da cui dipendono le sorti dell’intero territorio, la valorizzazione dei prodotti tipici, la promozione dei centri urbani e dei Borghi con i loro tesori artistici, culturali e ambientali) per quali motivi chiedono il voto agli elettori della Circoscrizione Sud, corrispondente ai 97 Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria? Soltanto per portare acqua al mulino del rispettivo candidato Presidente e andare a scaldare personalmente uno scranno a Palazzo Campanella?
Hanno presente che il voto per rappresentanza non significa una cambiale in bianco per fare ciò che si vuole, ma l’impegno a “rappresentare in sede regionale gli interessi collettivi degli elettori reggini metropolitani cui chiedono il voto per rappresentarli”?
E come rappresenteranno gli interessi del territorio che li eleggerà, se non hanno già ora il coraggio di scrivere che difenderanno a spada tratta gli interessi dei loro elettori dei 97 Comuni di Reggio Città Metropolitana nei loro slogan?
Ci evitino almeno i lamenti a urne chiuse contro l’astensionismo. (pa)
[Pasquale Amato è storico e già docente di Storia dei partiti e movimenti politici nell’Università di Messina]