di UGO BIANCO – L’Assegno Unico Universale è un sostegno economico erogato mensilmente dall’Inps alle famiglie con figli a carico fino al ventunesimo anno d’età. La parametrazione della somma erogata varia a seconda della composizione del nucleo familiare e del valore Isee. La presenza di un figlio disabile non rileva nessun limite anagrafico ai fini della percezione.
In vigore da marzo 2022, rappresenta un radicale cambiamento del welfare familiare italiano. A stabilirne le regole è il Decreto Legislativo 230/2021. Prima della sua attuazione i sostegni economici ai nuclei familiari erano frammentati e caratterizzati da una miriade di criteri. Non è trascorso molto tempo da quando sono stati messi in soffitta gli assegni al nucleo familiare in presenza di figli minori, il Bonus Bebè ed il Bonus mamma domani. In questo articolo, cercherò di mettere in luce gli aspetti chiave della misura e le novità previste nel 2024.
Chi sono i beneficiari?
L’Assegno unico universale è destinato alle famiglie con figli minori, maggiorenni fino a 21 anni d’età e figli disabili senza limiti anagrafici. Per ricevere il sostegno economico, il figlio maggiorenne deve essere nelle seguenti condizioni:
- studente universitario o frequentare corsi di formazione scolastica o professionale;
- svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa da cui riceve un reddito complessivo annuo inferiore a 8000 euro;
- essere iscritto come disoccupato ed in cerca di un lavoro presso il centro per l’impiego;
- svolgere il servizio civile universale.
Quali sono i requisiti?
L’articolo 3 comma 1 lettera a) del decreto legislativo 230/2021 stabilisce che il richiedente, alla data della domanda, sia in possesso di determinati requisiti di cittadinanza e di soggiorno. Nello specifico, occorre essere cittadino italiano, o cittadino di uno stato UE o extracomunitario con permesso di soggiorno europeo di lungo periodo o del permesso unico necessario per svolgere un’attività lavorativa o di ricerca per più di sei mesi. Essere residente o domiciliato in Italia, nonché assoggettato al pagamento delle imposte. La residenza deve riferirsi almeno a due anni, anche non continuativi o possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato con durata minima di sei mesi. Infine, aver presentato una Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica) con certificato Isee in corso di validità.
Quanto spetta con l’Assegno unico universale nel 2024?
È necessario ricordare che l’Inps con messaggio n. 572 dell’8 febbraio 2024 ha comunicato i nuovi importi per il 2024. Gli stessi tengono conto della rivalutazione Istat pari al 5,4 %. del 7 novembre 2023. L’importo mensile passa da 189,20 euro a 199,40 euro per figlio, in corrispondenza di un Isee che non supera i 17.090,61 euro. L’importo minimo passa da 54,10 euro a 57,20 euro nei casi di assenza dell’Isee o di valore pari o superiore a 45.875 euro.
L’imposto dell’assegno può essere maggiorato in presenza di una delle seguenti condizioni aggiuntive:
- nuclei familiari numerosi (presenza di figli successivi al secondo);
- figli con meno di in anno d’età;
- minori compresi tra 1 e 3 anni per nuclei familiari con almeno tre figli;
- madri di età inferiore a 21 anni;
- nucleo con quattro o più figli;
- genitori entrambi titolari di reddito di lavoro;
- figli con disabilità;
Nel corso del 2024 sono confermate ulteriori maggiorazioni stabilite dalla legge di Bilancio 2023. Esse riguardano in particolare: un aumento del 50 % dell’importo per figli con meno di un anno; un aumento del 50 % della maggiorazione forfettaria per i nuclei da quattro figli in poi; ulteriori aumenti in favore di nuclei familiari con figli disabili.
L’importo mensile dell’assegno è diviso tra i due genitori o tra chi è titolare dell’affido condiviso. Tuttavia è valida la possibilità di stabilire un accordo che consente alle parti di percepire l’intera somma. Anche quest’anno, per la determinazione del nuovo importo mensile, si deve presentare una nuova Dsu. In sua assenza, a partire dal mese di marzo, il calcolo della prestazione sarà riferito all’importo minimo. (ub)
[Ugo Bianco è presidente Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]