Venerdì 19 novembre, a Reggio, alle 11, nella sede del Centro Comunitario Agape, si presenta il Comitato Art. 24 per il diritto alla Salute dei Minori dell’area Metropolitana di Reggio Calabria.
L’evento è stato organizzato dal Centro Comunitario Agape in collaborazione con Comunità Competente e Forum del Terzo Settore.
Saranno presenti i presidenti di Anffas Onlus RC, Fish, Agedi Onlus, Fondazione Marino Onlus, Angsa Reggio Calabria, Associazione Specialmente Preziosi, Eracel, Per Mano Onlus – Associazione per la distrofia muscolare, Aipd, Agape, Demetra – Cooperativa Sociale, Cooperativa Rose Blu e Ottavo Giorno.
Il Comitato è costituito da alcune associazioni di famiglie di minori con disabilità, assieme ad altri organismi impegnati nella tutela dei diritti dei minori, il cui obiettivo è quello di svolgere una attività di tutela dei diritti (ove occorra anche sul piano legale); svolgere un ruolo propositivo nei confronti delle autorità sanitarie regionali e locali per il potenziamento e l’attivazione di un sistema che garantisca il diritto alla diagnosi, alla cura ed alla riabilitazione di ogni minore con disabilità; sostenere le famiglie attraverso un Centro di ascolto, informazione e consulenza sui diritti e sulle offerte dei servizi presenti sul territorio; – sensibilizzare, attraverso campagne di stampa e incontri, la comunità civile, il mondo ecclesiale e l’associazionismo sulle problematiche dei minori con disabilità; promuovere incontri di studio e formazione sui disturbi nelle età evolutiva con operatori pubblici e privati nel settore; – collaborare nel perseguimento degli obiettivi con il Forum regionale e con i Forum territoriali del Terzo settore e con altri organismi interessati.
Il Comitato, infatti, è nato da un dato drammatico emerso dai dati nazionali riportati dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 2021, dove nell’area metropolitana di Reggio, vivono circa 95 mila minori tra gli 0 e i 17 anni, di cui il 20% presenta un disturbo neuropsichico, il 30% riesce ad accedere a un servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (NPIA) e solo il 50% riesce ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate.
In Calabria non esistono le Unità Operative Complesse Ospedaliere di NPIA con la conseguenza che sia per ottenere una diagnosi (per esempio di Autismo, di malattie neuromuscolari, ecc.) che, per ricevere le terapie del caso, (per esempio interventi chirurgici ortopedici negli esiti di Paralisi Cerebrali Infantili o neurochirurgici) è altissima la “migrazione sanitaria” presso i Centri di altre regioni, in genere del centro-nord.
I servizi di NPIA territoriali sono sottostimati per numero e per personale, con la conseguenza che solo un esiguo numero di minori con disturbi delle funzioni affettive e sociali o con disturbi post traumatici o di adattamento, è seguito dai servizi pubblici; mentre la maggioranza delle famiglie è costretta a rivolgersi ai servizi privati, pagando così costi molto elevati.
Anche i servizi riabilitativi, ed in particolare i centri di riabilitazione ambulatoriale, sono molto carenti, con l’aggravante di essere distribuiti in modo disomogeneo nel territorio metropolitano, con alcune zone, come la Locride, particolarmente scoperte.
Da qui, emerge che sono circa mille i bambini che rimangono in lista d’attesa per 24/36 mesi, e ciò rende vano ogni discorso sull’appropriatezza degli interventi, essendo la precocità della presa in carico il fattore più importante per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi riabilitativi. (rrc)