Il centrodestra reggino ha messo il sindaco Giuseppe Falcomatà nel mirino di una sfiducia che spera di ricevere più consensi possibili.
«Da 10 a 30 giorni: questi i tempi di attesa per discutere la fine di una consiliatura che non ha mantenuto le promesse fatte alla città».
Un messaggio chiaro e univoco quello che i consiglieri di opposizione e centrodestra insieme rivolgono a tutta la cittadinanza, dopo aver sintetizzato in 16 punti le motivazioni formulate nella mozione di sfiducia siglata da 13 consiglieri. I consiglieri in questione sono Federico Milia; Antonino Maiolino; Roberto Vizzari; Antonino Minicuci; Angela Marcianò; Demetrio Marino; Saverio Anghelone; Mario Cardia; Antonino Caridi; Giuseppe De Biasi; Armando Neri; Massimo Antonio Ripepi e Guido Rulli.
«Il ritorno alle urne è l’unica strada possibile, non ci sono più le condizioni per mandare avanti questa Amministrazione – dichiarano i consiglieri – Reggio vive un momento difficile ed ha bisogno di una guida forte, stabile, seria».
«Nei prossimi giorni cercheremo di coinvolgere 4 colleghi, tra cui il collega di opposizione (?) Pazzano, e altri della maggioranza, che abbiano a cuore le sorti della città. Se non altro per un principio di coerenza, posto che uno dei punti delle motivazioni della mozione riprende testualmente le parole espresse dal Pd nel comunicato diffuso nei giorni scorsi “considerato che il Sindaco ha perpetrato una gestione individualistica, personalistica ed antidemocratica della cosa pubblica” (p.16 testo della mozione di sfiducia)».
«Questa presa di coscienza collettiva doveva corrispondere ad un’azione concreta: lo abbiamo fatto per la città, per chi ama Reggio e non si rassegna di fronte all’ incuria e alla gestione di un’ amministrazione i cui fallimenti sono evidenti agli occhi di tutti, senza schieramenti politici: ora attenderemo fino alla seduta del consiglio in cui si voterà la mozione di sfiducia: a carte scoperte, avremo tutti noi l’occasione per dimostrare alla città se abbiamo meritato e portato avanti con dignità il ruolo che ci è stato affidato» concludono i consiglieri. (rrc)