di REGGIO BENE COMUNE – Il centrodestra reggino, dentro e fuori dal consiglio comunale, continua senza tregua a montare “casi politici” grotteschi, spesso inconsistenti, mantenendo un clima di permanente campagna elettorale.
Le opposizioni (meglio dire “minoranze”) si dovrebbero teoricamente occupare non solo di controllo democratico dell’attività di Governo e di quella amministrativa bensì di proporre soluzioni alle numerose problematicità che affliggono il nostro territorio.
Tuttavia assistiamo ad uno show degno del miglior avanspettacolo di scuola italiana; si va ad un consiglio comunale per trovare confronto e dialettica e ci si ritrova, invece, a Teatro.
Lasciano perplessi, ed è dir poco, il linguaggio e le modalità (spesso dichiaratamente diffamatorie) con le quali i consiglieri della minoranza (in particolare quelli del centrodestra) si rivolgono a sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza ma finanche a dirigenti, funzionari o segretari.
Nella stragrande maggioranza dei casi non esistono argomenti reali ma accuse ed offese che trasformano e svuotano le funzioni del consiglio comunale mortificando la democrazia in ogni sua espressione.
Misteriosamente, tuttavia, il centrodestra reggino mente e continua a mentire sul fallimento amaro e drammatico del “Modello Reggio”; non avendone preso né prendendone, ad oggi, mai le distanze.
La città è stata ricacciata nell’incubo del predissesto e del “piano di riequilibrio” imposto dalla Corte dei conti a causa di quel disastro amministrativo-finanziario creato dalle giunte di quel “Modello”; tuttavia da tutto il centrodestra sono volate per anni bugie eclatanti per ingannare vilmente la popolazione.
La cittadinanza è stata letteralmente e scientemente bombardata, proprio negli ultimi 10 anni, da informazioni false rispetto alle “tasse più alte d’Italia” ed alla precarietà dei servizi essenziali. Si è fatto credere ai reggini che quei tributi fossero stati imposti “dai Commissari”, prima, e “da Falcomatà” dopo. Ancora ci sono migliaia di cittadini, volutamente manipolati, che sono convinti di questo fatto; ignari della verità che il centrodestra si è guardato bene dal nascondere: ovvero che i Debiti lasciati dalle loro giunte sono ricaduti drammaticamente su ogni famiglia reggina (oltre che sulle imprese) destabilizzando economie già precarie.
Non solo tributi al massimo delle aliquote, come vuole lo stato di predissesto, ma l’impossibilità di disporre di quelle risorse fondamentali per offrire servizi dignitosi; economie invece assorbite dal “piano di riequilibrio” per sanare le casse comunali.
Per fortuna parlano i numeri; non quelli da “circo politico” ma quelli giunti e confermati, finalmente, proprio dalla Corte dei Conti.
Reggio ha i conti a posto e ci sono le condizioni, adesso, per poter di nuovo ripartire con una gestione ordinaria in grado di offrire risposte concrete ai cittadini ormai esausti.
La stabilizzazione di oltre 100 lavoratori e lavoratrici, appena deliberata dal sindaco Falcomatà e dalla Giunta, è un dato di assoluto rilievo che assume una connotazione simbolica “storica” rispetto al baratro del predissesto.
Dopo anni di attesa finalmente Palazzo San Giorgio può assumere personale (vedi i concorsi) e può stabilizzare i precari: parliamo di oltre 200 persone, tra assunzioni e stabilizzazioni, che oggi vedranno un futuro.
Nella città dei primati per disoccupazione questa notizia non può passare inosservata.
Può e deve essere accolta con soddisfazione da ogni cittadino; perché è la città che recupera fiducia e dignità.
Il Lavoro è la cura a mille problemi, in questa terra, e libera le persone dalla condizione di riscattabilità sociale e personale; il lavoro è un atto di giustizia sociale ma anche di contrasto alla criminalità.
Il Lavoro garantisce diritti fondamentali e consente, ad ogni famiglia interessata, di poter pianificare un percorso di vita sereno e civile.
Un plauso, quindi, a questo importantissimo ed indiscutibile risultato che ci auguriamo possa essere solo l’inizio di un nuovo e luminoso percorso per tutta la città.
Per quanto ci riguarda non può esistere alcuna “assoluzione” per chi ha fatto gravare per 10 anni sui cittadini il conto economico amarissimo della gestione allegra delle risorse pubbliche; lo Stato avrebbe dovuto far pagare tutto ai responsabili.
Oggi va raccontata la verità ai cittadini; in ogni forma e con ogni mezzo. Reggio sta rinascendo e siamo contenti di aver offerto un contributo politico importante sull’indicazione dell’annullamento del Debito per intervento dello Stato. La città può finalmente ripartire; e se riparte dal Lavoro allora è veramente un ottimo inizio! (rbc)