Reggio Calabria ha riscoperto la figura del pianista di Scilla, Luigi Gullì, grazie all’incontro organizzato dall’Associazione Amici del Museo. Un incontro avvenuto nella sede dell’Associazione, che ha visto relazionare la vicepresidente, Minella Bellantonio, sulla figura del dimenticato musicista.
Bellantonio ha iniziato tracciando una sintetica ma completa biografia del personaggio ricordato, a cominciare da quando, , giovinetto, per la bravura dimostrata, ottenne una borsa di studio per frequentare il Conservatorio di San Pietro a Maiella in Napoli. Completati gli studi, iniziò una splendida carriera come pianista concertista, che lo portò in molte capitali d’Europa, ovunque riscuotendo grande successo. Perfino Gabriele D’Annunzio, dopo averlo ascoltato in un concerto, gli dimostrò sentito apprezzamento, ricordandolo nel suo romanzo “Il piacere”.
La relatrice, che, nel corso di una lunga ricerca, è riuscita a recuperare gli spartiti di alcune composizioni del Gullì, ha anche ricordato l’accoglienza entusiasta che il musicista ebbe alla corte della regina Margherita di Savoia. Invitato, per la sua fama, negli Stati Uniti, vi rimase a lungo, insegnando ed esibendosi in diverse città. Però, per tutto questo impegno, il suo fisico non regge.
Nel marzo 1918, si imbarca per rientrare in Europa, ma sulla nave le sue condizioni di salute peggiorano tanto da portarlo alla morte; il suo corpo troverà anonima sepoltura nel grande Oceano Atlantico. Così la Bellantonio, che di questo musicista ha trattato nel suo volume Memorie di un pianista dimenticato, conclude la sua relazione, molto apprezzata da tutti gli astanti. Aspetto particolare dell’evento: avendo a disposizione gli spartiti del Gullì, questi sono stati affidati al maestro pianista Luca Moro, il quale li ha eseguiti con consolidata maestria e viva partecipazione, intervallandoli con l’esposizione della relatrice. Ne è scaturita un’atmosfera tutta particolare, che è stata il miglior riconoscimento all’arte di questo eccellente musicista sci illese, che non merita assolutamente l’oblio nel quale, anche a Scilla, è tenuto. (rrc)