Il Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà è intervenuto sulla grave crisi del Porto di Gioia Tauro e il rischio di perdita di numerosi posti di lavoro: «Deve essere – ha detto Falcomatà – una priorità nazionale. Il Governo ascolti l’allarme dei lavoratori».
«La Calabria faccia sentire forte la sua voce al fianco dei lavoratori del porto di Gioia Tauro. Dobbiamo scongiurare l’ipotesi nefasta dei licenziamenti annunciati da Medcenter che sarebbe un colpo mortale per i piani di sviluppo dell’area portuale, sulla quale ora è operativa la Zone Economica Speciale». Il Sindaco metropolitano ha manifestato la sua vicinanza ai lavoratori che hanno proclamato lo stato di agitazione trasmettendo una lettera unitaria, firmata dalle segreterie nazionali e calabresi di Cgil, Cisl e Uil, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri Danilo Toninelli e Barbara Lezzi.
«Il porto di Gioia Tauro è la più grande infrastruttura trasportistica del sud Italia, uno dei sistemi portuali più grandi del mondo. Il Governo ha il dovere di considerarlo come una priorità nell’agenda politica nazionale – ha aggiunto il sindaco – non si può continuare a trascinare in avanti una fase di crisi infinita che evidentemente sta generando una perdita di volumi accompagnata da continue minacce di tagli e riduzioni del personale. Riteniamo grave che gli accordi firmati con il precedente Governo siano stati disattesi, soprattutto rispetto al piano di investimenti già programmato e condiviso. Oggi non possono essere i lavoratori a pagare gli effetti di uno scontro irresponsabile tra i due colossi Mct e Msc che si contendono la governance del porto».
«Il Premier ascolti le richieste dei lavoratori e dimostri concretamente che questo Governo non è nemico del Sud. Le avvisaglie di questi primi mesi della compagine giallo-verde alla guida del Paese non lasciano ben sperare, ma Conte è ancora in tempo ad imprimere il necessario e dovuto cambio di rotta, a partire da un tema centrale come quello del rilancio del porto di Gioia Tauro. L’istituzione della Zes, recentemente entrata in funzione dopo anni di chiacchiere e tentativi malriusciti, può essere un’occasione di rilancio dell’area portuale, anche in virtù di un piano di sviluppo delle attività industriali che ruotano attorno ad esso. Ma è necessario che il Governo si faccia promotore di un’iniziativa forte e decisa, con l’obiettivo di attrarre su Gioia Tauro investitori in grado di implementare l’attività industriale ed aumentare i livelli occupazionali». (rrc)