È stata prorogata, all’11 marzo, la mostra Cesare Berlingeri tra il visibile e l’invisibile. Opere 1967-2022, ospitata all’interno del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria.
Il grande interesse suscitato dalla personale dell’Artista delle pieghe ha condotto alla scelta condivisa da parte della Città Metropolitana e dell’artista di posticiparne la chiusura. Molte le visite al Palazzo della Cultura e tanti gli Istituti scolastici che hanno voluto portare gli studenti ad immergersi nelle opere dell’artista di Taurianova, noto a livello internazionale, ma sempre indissolubilmente legato alla sua terra.
In questi due mesi sono stati numerosi gli incontri dell’autore sia con i cittadini che con gli studenti. Berlingeri ha voluto raccontare la propria esperienza di artista, la propria visione dell’arte, le sensazioni e i significati che pone nelle sue opere, invitando i visitatori a trovare loro stessi il proprio significato e a dare una soluzione ad un enigma.
La recente presentazione del catalogo della mostra curata da Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale di Milano, a cui lo stesso ha partecipato, ha poi ampliato la visione e regalato nuove prospettive. La capacità attrattiva delle opere di Berlingeri, la sua capacità di emozionare, di portare l’osservatore all’introspezione, di spingere a trovare ciò che per ognuno è nascosto dentro le sue pieghe, è la forza della sua arte. Una forza che l’autore è in grado di raccontare con le sue opere e con gli intensi dialoghi che riesce a creare con chi ha il piacere di ascoltarlo.
E questa capacità di espressione intensa e di coinvolgimento personale assume un significato ancor più alto nel contesto del Palazzo della Cultura, dove la bellezza fisica e spirituale, visibile ed invisibile delle opere d’arte incontra il messaggio della bellezza della legalità, del senso etico, del concetto di restituzione materiale e immateriale del patrimonio culturale ad un luogo e alla sua gente.
«Dietro le pieghe di Berlingeri – ha affermato il Consigliere delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio – abbiamo imparato a cercare ciò che nascondiamo dentro noi stessi, a trovare l’incanto dell’invisibile che appartiene alle nostre anime. Siamo veramente lieti della disponibilità dell’artista di continuare ad esporre le sue opere al Palazzo della Cultura ancora per qualche settimana. La sua mostra è sì una prestigiosa esposizione di opere, ma è anche un intenso viaggio di riflessione per tutti i visitatori, è un’occasione per i nostri ragazzi di conoscere personalmente un’artista di fama internazionale che partito da un paesino dell’entroterra dell’estremo Sud dell’Italia nel dopoguerra, è riuscito a varcare tutti i confini ed ad imporre oltralpe la sua arte e la sua filosofia dell’arte contemporanea».
«Il Palazzo della Cultura, centrale per questa amministrazione, sia come riferimento culturale del territorio, sia per il messaggio di legalità che detiene, si è straordinariamente arricchito con questa esperienza – ha concluso il consigliere – ha ricevuto una nuova spinta per rilanciare, ancora una volta, l’importanza e l’essenzialità della cultura nella vita sociale e della comunità. Ringraziamo il Maestro per la sua vicinanza, per la sua intensità, per la sua volontà di restituire la sua arte, la sua forza creativa e il suo esempio di vita al territorio da cui è partito tanti anni fa e in cui è ritornato, sentendo forte il richiamo delle proprie origini». (rrc)