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Una strada della città porterà il nome di Francesca Morvillo

REGGIO – Una strada della città porterà il nome di Francesca Morvillo

L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria ha accolto la proposta della Fondazione Antonio Scopelliti e, così, una strada di Reggio porterà il nome di di Francesca Morvillo, magistrato e moglie del giudice Giovanni Falcone, rimasta uccisa nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. 

L’amministrazione comunale ha accolto con favore l’invito della Fondazione “Antonino Scopelliti”, formalmente presentato dalla presidente Rosanna Scopelliti, da Antonino Ubaldini e Daniele Cartisano nel corso di un incontro col sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, e con l’assessora Giuggi Palmenta.

«Ringraziamo la Fondazione “Scopelliti” per averci proposto l’intitoalzione di una strada alla memoria del giudice Morvillo, a trent’anni esatti dalla strage in cui perse la vita insieme al marito, Giovanni Falcone, e agli uomini della sua scorta». Così l’assessora Palmenta che ha aggiunto: «Francesca Morvillo deve essere ricordata non soltanto per la vita condivisa con Giovanni Falcone, ma per il ruolo che ha rivestito: una vera e propria missione capace di fare la storia del nostro Paese».

«Non potevamo che accogliere positivamente la proposta della Fondazione – ha proseguito – anche perché, attraverso la toponomastica, continuiamo a coltivare l’esempio di uomini e donne la cui testimonianza è patrimonio collettivo da tramandare alle nuove generazioni».

Per la presidente della Fondazione, Rosanna Scopelliti, «è importante ricordare la figura di una donna, di una professionista, di una persona che ha dato la sua stessa vita per il proprio lavoro accanto ad un uomo immenso come era Giovanni Falcone».

«Chiediamo l’intitolazione di un luogo a Francesca Morvillo – ha spiegato – perché è importante fare memoria riconoscendo degli spazi che evochino i simboli migliori dalla nostra nazione».

«Anche in questa circostanza – ha concluso la presidente Scopelliti – il sindaco Brunetti e l’assessora Palmenta hanno dimostrato la loro forte sensibilità in un incontro che, non a caso, è arrivato nella settimana dell’8 marzo proprio a voler sottolineare l’importanza di una grande donna che ha trasmesso, ad ognuno di noi, valori etici, morali e civili fondamentali per la costruzione di una società migliore». (rrc)