Roberto Rugna, presidente di Ance Calabria, ha espresso preoccupazione «per i prossimi mesi perché il quadro sta cambiando: assisteremo ad una significativa contrazione degli investimenti in costruzioni».
«Tale risultato, oltre che di un contesto macroeconomico altamente incerto – ha spiegato – risente soprattutto del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria, a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura. Segni negativi si registrano pure per la nuova edilizia abitativa e il non residenziale privato; di contro, si prevede un’ulteriore e sostenuta crescita negli investimenti in opere pubbliche, legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del Pnrr. Fino al 2026 c’è il Pnrr, ma dopo? Come categoria non chiediamo aiuti, ma una prospettiva».
«Le costruzioni in Calabria, analogamente a quanto avvenuto – ha ricordato – nel 2023 hanno contribuito per circa un terzo alla crescita del PIL (che in Italia è complessivamente aumentato dello 0.9%). La crescita risulta trainata dagli investimenti per la riqualificazione abitativa, stimolata ancora una volta dagli incentivi fiscali. Importante risulta anche l’apporto fornito dal comparto delle opere pubbliche, sul quale incidono positivamente l’avvio di importanti lavori previsti nel Pnrr e la chiusura, al 31 dicembre 2023, della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei».
Il presidente Rugna, insieme al past presidente Giovan Battista Perciaccante ed ai colleghi Luigi Alfieri, Giuseppe Galiano, Michele Laganà, Domenico Letizia e Giuseppe Sammarco, nel corso dell’assemblea nell’elezione del nuovo presidente di Ance Calabria, hanno sottolineato come «la rapida attuazione del Pnrr rischia di essere messa a repentaglio dalla mancata risoluzione delle problematiche dei pagamenti della pubblica amministrazione e delle semplificazioni procedurali».
«Riguardo al primo tema, nel corso degli ultimi mesi – hanno spiegato – sono aumentati i ritardi di pagamento alle imprese di costruzioni ed i nostri uffici ricevono ogni giorno segnali di allarme di ulteriori rallentamenti. Per rispettare le stringenti scadenze del Pnrr è invece indispensabile che le imprese siano pagate tempestivamente. In materia di semplificazioni, non vengono tuttavia proposte nuove soluzioni strutturali alle lungaggini burocratiche che ancora caratterizzano la realizzazione delle opere pubbliche in Italia».
«L’unica soluzione prospettata è, ancora una volta, un ampio ricorso a Commissari straordinari e, a discrezione del Governo – hanno concluso – a procedure derogatorie. Su questo ed altro continueremo a fare la nostra parte, con volontà propositiva ma ferma nel rivendicare l’attenzione che la filiera dell’edilizia merita». (rcz)