Perciaccante (Ance): Scongiurare rischio di definanziamento dei progetti del Pnrr

«Occorre agire con immediatezza per scongiurare il rischio di definanziamento di progetti a valere sul Pnrr che, secondo le stime, potrebbero ammontare per la Calabria a 626 milioni di euro pari all’11% del totale delle risorse assegnate». È l’appello lanciato da Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria, commentando i dati di Bankitalia.

Dai dati illustrati emergono significativi segnali di attenuazione della fase di espansione fatta registrare nell’ultimo biennio dal settore delle costruzioni. Nel primo semestre dell’anno, infatti, le ore lavorate denunciate alle Casse Edili presenti in regione sono diminuite del 6%, dopo il forte incremento avvenuto nello stesso periodo del 2022 (81%).  

«Le costruzioni sono state in gran parte sospinte dal completamento degli interventi di riqualificazione edilizia stimolati dal Superbonus», ha commentato il presidente dei costruttori calabresi. 

Secondo i dati del monitoraggio congiunto di Enea e Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, infatti, in Calabria gli interventi riferiti al “Superbonus” al 31 ottobre 2023 erano 14.021, per un importo complessivo di 2,8 miliardi di euro ancora in aumento di oltre un quarto rispetto a fine 2022.

«Se si tiene conto, però, delle anticipazioni circa la volontà del Governo di operare una drastica riduzione rispetto alle misure di sostegno sin qui erogate – ha aggiunto il presidente Perciaccante – appare di assoluta evidenza che le prospettive di sbocco per il settore non possono che provenire in misura decisa dalla previsione di realizzazione dei lavori pubblici finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che è stato finora inferiore alle attese degli operatori».

Nel report di Banca d’Italia emerge che i soggetti attuatori pubblici a fine giugno 2023 avevano bandito procedure per un importo di 1,7 miliardi di euro pari circa al 40% del valore dei progetti. 

«Le principali criticità riscontrate – ha commentato il presidente di Ance Calabria Perciaccante – hanno riguardato i rincari dei materiali, le difficoltà di approvvigionamento di alcuni di questi e i tanti ostacoli amministrativi, normativi e gestionali che hanno finito con il determinare una bassa partecipazione delle imprese alle gare bandite». 

L’auspicio del numero uno di Ance in Calabria è che «la rimodulazione del Pnrr possa tenere in considerazione il mutato contesto geopolitico e di variazione di fattori strategici per la realizzazione delle opere: gli extracosti dovuti al caro materiali, l’inadeguatezza della pubblica amministrazione e la mancanza di manodopera per la realizzazione delle opere».

«Eppure – ha concluso il presidente Perciaccante – siamo assolutamente consapevoli che se realmente attuato nella nostra regione, il Pnrr consentirebbe la realizzazione di infrastrutture in grado di modernizzare il territorio, di proteggerlo dai molteplici rischi e, soprattutto, di valorizzarlo». (rcz)

 

Perciaccante (Ance Calabria): Progetti di rigenerazione urbana opportunità per città e paesi

«Mai come ora i progetti di rigenerazione urbana sono opportunità su cui puntare sempre di più, per valorizzare le nostre città e i nostri paesi». È quanto ha ribadito il vicepresidente di Ance e presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, nel corso della quinta tappa di Città in scena – Festival Diffuso della Rigenerazione urbana che si è tenuta a Salerno.

«Dobbiamo, però – ha aggiunto – poter lavorare in una cornice normativa ed economica che promuova e attivi le trasformazioni dei tessuti urbani attraverso regole certe e chiare e con adeguate politiche di fiscalità e incentivazione. Abbiamo la necessità di coniugare nuove regole e tempi veloci, perché per preservare il futuro occorre intervenire sul presente adesso».

Tanti i progetti delle regioni Campania, Calabria e Basilicata presentati di fronte alla platea di professionisti, istituzioni, esperti, studenti e cittadini a testimonianza della vivacità del mezzogiorno in tema di rigenerazione urbana. Esperienze realizzate grazie alla fruttuosa collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati uniti dall’obiettivo comune di ridare vita ad ampie zone di città spesso abbandonate o non più adatte agli stili di vita della società odierna.

Promossa dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Associazione Mecenate 90, Cidac, – Associazione delle Città d’Arte e Cultura e Fondazione Musica per Roma, con il patrocinio di In/Arch e con la collaborazione del Comune di Salerno e di Ance Campania, Ance Calabria, Ance Basilicata e Ance Salerno, la tappa di Salerno del Festival valorizza la forte capacità progettuale delle città delle regioni coinvolte.

Hanno partecipato Enzo Napoli, sindaco di Salerno, Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente Regione Campania, Fabio Napoli, Presidente Ance Salerno, Federica Brancaccio, Presidente Ance, Luigi Della Gatta, Presidente Ance Campania, Giovan Battista Perciaccante, Vicepresidente Ance e Presidente Ance Calabria, Vincenzo Auletta, Presidente Ance Basilicata, Ledo Prato, Segretario generale Mecenate 90, Gilda Catalano, Università della Calabria, Mosè Ricci, Università Sapienza di Roma, Michelangelo Russo, Università Federico II di Napoli, Lorenzo Lentini, avvocato, Luigi Centola, Studio Centola&Associati, Consuelo Nava, Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, Chiara Rizzi, Università della Basilicata, Pina Incarnato, Assessore all’Urbanistica Comune di Cosenza.

In dettaglio, i progetti portati in scena da città e imprese: il progetto di difesa, riqualificazione e valorizzazione della costa a Salerno, il progetto Porta del Mare e Fondo Greco Hub nel Comune di Pellezzano, l’Ex OPG e la riqualificazione dell’ex stabilimento industriale birreria Peroni a Napoli, la rigenerazione del rione Acquaviva e area ex Saint Gobain a Caserta, e ancora la riqualificazione degli alloggi ERP di Via Cosimo Nuzzolo a Benevento, il progetto di riqualificazione urbana dell’area di Via Cortili Via Mare a Ercolano, gli interventi di rigenerazione urbana dell’area del Campo Sportivo Sant’Anna, del mercato coperto, della Sede Protezione Civile e del Campo sportivo a Battipaglia, il recupero e riqualificazione di immobili pubblici degradati nel centro storico a Catanzaro, la riqualificazione di Piazza Martiri d’Ungheria a Vibo Valentia.

E, ancora, gli interventi di rigenerazione urbana del quartiere San Vito a Cosenza, il progetto Spazio-Generazione 2021 a Lamezia Terme, il recupero del quartiere periferico Tufolo a Crotone e, i lavori di realizzazione del Parco Intergenerazionale nelle aree di Piazza della Visitazione e Piazza Matteotti a Matera e per finire la riqualificazione urbana del quartiere Bucaletto a Potenza.

Dopo Salerno, il Festival si concluderà a Roma dal 13 al 16 dicembre 2023 con un grande evento all’Auditorium Parco della Musica. (rrm)

Perciaccante (Ance Calabria): Nel biennio 2021-2022 crescita italiana quasi dell’11%

«I numeri parlano chiaro: nel biennio 2021-2022 la crescita italiana è stata quasi l’11%, un punto e mezzo sopra alla media Ue e il doppio della Germania. Una crescita che, come ha evidenziato lo stesso Ministero dell’Economia, nella relazione depositata in Parlamento un mese fa, è stata trainata per oltre la metà dal settore delle costruzioni». Lo evidenzia con soddisfazione il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante richiamando i numeri illustrati poche ore fa nel corso dell’Assemblea nazionale dell’Associazione Costruttori Edili dal titolo “Il buon lavoro”, la presidente nazionale Federica Brancaccio che ha rimarcato come la lunga filiera Made in Italy delle costruzioni ha evitato «quella che poteva essere una pesante recessione post pandemica e si è dato vita a un percorso di crescita che non vedevamo da più di un decennio».

Gli imprenditori edili, riunitisi a Roma, hanno messo in evidenza, numeri alla mano, che il settore delle costruzioni è riuscito a rilanciare il Paese, dopo un periodo pesante, con una crisi devastante che ha lasciato indietro migliaia di imprese e che ha fatto perdere al comparto oltre 600 mila lavoratori. «Non è stato facile reagire così velocemente dopo anni molto duri – ha dichiarato il presidente Perciaccante nel ruolo anche di vicepresidente nazionale Ance con delega al Mezzogiorno e Isole – ma abbiamo avuto sempre lo sguardo rivolto al futuro e la voglia di fare e di fare bene, perché siamo costruttori anche di beni comuni, di infrastrutture strategiche per le comunità: scuole, strade, ospedali, ponti, spazi per la collettività».

L’assemblea si è aperta con un videomessaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito l’Ance «interlocutore importante e autorevole che rappresenta uno dei tanti corpi intermedi che rendono vitale la nostra società» ed è proseguita con gli interventi dei Ministri della Giustizia Nordio e delle Infrastrutture Salvini sui temi caldi per il settore.

Concorrenza, fiducia, futuro, giovani, Pnrr Codice appalti, superbonus, caro materiali, tassi di interesse, riforme i temi affrontati dalla presidente Brancaccio di fronte a una platea gremita di rappresentati istituzionali, stakeholder, imprenditori provenienti da tutta Italia e di fronte ai giovani resi protagonisti della giornata a cui si è rivolta dicendo «non ci vogliamo più accontentare di costruire per costruire. Vogliamo restituire anche bellezza. Scuole, ospedali, come ponti, parchi e piazze non devono solo rispondere a criteri di mero utilizzo, ma rappresentare modelli sostenibili di estetica contemporanea».

Nutrita la delegazione calabrese presente all’assise romana: oltre al presidente Perciaccante, presenti anche i presidenti Luigi Alfieri di Catanzaro e Michele Laganà di Reggio Calabria e Giovanni Mazzei di Crotone, il consigliere nazionale Roberto Rugna, i Direttori Rosario Branda, Dario Lamanna, Luigi Leone e Antonino Tropea, i numerosi componenti dei direttivi territoriali.

«Il nostro plauso va alla presidente Brancaccio – dichiara Giovan Battista Perciaccante – per aver saputo rappresentare con chiarezza le questioni che più ci stanno a cuore perché, in tutto il territorio nazionale, si sia nelle condizioni di concorrere all’avvio di una fase di crescita equilibrata, costante e duratura, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità sociale e ambientale. Soprattutto in Calabria e nelle regioni delle Sud, siamo pronti a fare la nostra parte come imprenditori e come cittadini per restituire fiducia, speranza e prospettive di futuro a territori che hanno tanto da recuperare e dove tanto bisogna ancora realizzare, soprattutto nel campo della riqualificazione urbana, del dissesto idrogeologico e della messa in sicurezza sismica, dell’edilizia scolastica e sanitaria». (rrm)

Industriali a convegno sul Nuovo Codice dei Contratti pubblici

Nei giorni scorsi si è svolto il seminario sul Nuovo Codice dei Contratti pubblici, organizzato da Ance Calabria, guidata dal presidente Giovan Battista Perciaccante, che presiede anche l’organismo regionale, e dall’Ordine degli Ingegneri di Cosenza con il presidente Marco Ghionna.

 Si tratta di un insieme di normative che regolano gli appalti e i contratti necessari per la realizzazione di opere e servizi pubblici, nonché le modalità di reperimento delle forniture e le procedure di scelta dei soci privati delle entità pubbliche. Norme che recepiscono le procedure d’emergenza adottate in pandemia e che dovrebbero, quindi, accelerare i lavori ed i cantieri, ma che destano alcune preoccupazioni in merito alla trasparenza e concorrenza.

Per Ghionna «lo sforzo che stiamo operando insieme all’associazione dei costruttori è orientato allo studio e all’analisi contemporanee del sistema di regole. La finalità di questa azione di aggiornamento condivisa pensiamo possa essere utile a massimizzare il rapporto efficacia-efficienza nell’esercizio dei contratti pubblici».

Ad illustrare il nuovo Codice è stato il Direttore Legislazione Opere pubbliche dell’Ance Francesca Ottavi che ha esposto i dettagli della disciplina e le molte novità introdotte, di diretto impatto sull’attività delle imprese, dei professionisti e della pubblica amministrazione.

Tra i cambiamenti apportati la revisione dei prezzi, che si traduce in un principio di equilibrio contrattuale senza il quale si rischia di bloccare i cantieri perché lega un aggiornamento dei prezzi agli indici Istat e prevede il diritto alla rinegoziazione secondo buona fede delle condizioni contrattuali a favore della parte svantaggiata, qualora sopravvengano circostanze straordinarie.

Altro aggiornamento riguarda il tema della concorrenza relativo al fatto che questo nuovo Codice consentirà ad un’ampia quota di appalti (per i cosiddetti bandi sottosoglia comunitaria) di non essere più sottoposta alle regole di piena pubblicità, con il ricorso ad una procedura negoziata senza bando se non in chiave derogatoria. 

Il presidente di Ance Calabria e Cosenza Perciaccante ha sottolineato la soddisfazione per le novità che riguardano l’illecito professionale e la revisione dei prezzi fortemente volute dall’Ance, ma al contempo ha espresso «preoccupazione per la trasparenza e la concorrenza perché, secondo i dati Anac, analizzati dal Sole 24 Ore, col nuovo Codice degli appalti, circa il 98% degli affidamenti nei lavori pubblici potrebbe essere assegnato, in via fiduciaria o attraverso procedura negoziata, senza bando. Dunque si parla di un mercato di 18,9 miliardi all’anno che rischia di finire per sempre escluso dalle gare».

«La riscrittura del Codice dei contratti pubblici – ha aggiunto Perciaccante – è considerata una delle riforme ‘abilitanti’ l’attuazione del Pnrr. Il nostro augurio è di poter avere un Codice a regime, che funzioni nella normalità, senza più bisogno di deroghe, commissari e decreti speciali e di vincere la sfida del PNRR che deve servire a far fare un vero cambio di passo al Paese ed in particolare ai nostri territori».

Per il docente dell’Università della Calabria Achille Morcavallo «questo codice rappresenta un cambio di paradigma. Spetterà a tutti gli operatori saperlo tradurre nella pratica valorizzandone i molti aspetti innovativi che sono presenti». 

Tra gli aspetti più significativi della normativa vi è anche il rafforzamento dell’uso delle piattaforme digitali. In particolare, è prevista l’interoperabilità delle banche dati che, attraverso la Banca Dati nazionale dei contratti pubblici gestita dall’Autorità Nazionale Anticorruzione Anac, garantirà la semplificazione delle procedure. La data di entrata in vigore di questa previsione è fissata al 1° gennaio 2024.

Sul tema è intervenuto il referente del Tar Calabria Francesco Tallaro, secondo cui «la previsione della completa digitalizzazione dei contratti pubblici può contribuire alla semplificazione in termini di presentazione di documenti già in possesso della pubblica amministrazione assicurando maggiori livelli di trasparenza in termini di possibilità di accesso agli atti per gli aventi titolo e diritto».

Ha moderato i lavori del seminario il direttore di Ance e Confindustria Cosenza Rosario Branda(rcs)

Giovedì a Cosenza si discute del Nuovo Codice Contratti Pubblici con Ance e Ordine Ingegneri

Giovedì 15 giugno, a Cosenza, alle 9.30, nella sala conferenze di Confindustria, si terrà il seminario di approfondimento Il nuovo Codice dei Contratti: aspetti normativi ed applicativi, organizzato da Ance Calabria in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Cosenza.

«Il nuovo Codice dei Contratti pubblici è un provvedimento che impatta in maniera significativa sul sistema degli appalti dei lavori pubblici e delle relative procedure di affidamento. È necessario che imprenditori, professionisti e tecnici delle Amministrazioni Pubbliche e delle Stazioni Appaltanti ne abbiano piena conoscenza in ogni dettaglio perché rappresenta il nuovo punto di riferimento per il comparto delle costruzioni, delle infrastrutture, della progettazione e realizzazione delle opere», ha spiegato il presidente di Ance, Giovan Battista Perciaccante.

L’obiettivo del seminario è quello di approfondire gli aspetti normativi e soprattutto applicativi della riforma degli appalti, il cui nuovo Codice è stato pubblicato il 31 marzo 2023, è entrato in vigore dallo scorso 1° aprile, ma le sue disposizioni, con i relativi allegati, acquisteranno efficacia a partire dal prossimo primo luglio.

Dopo i saluti del presidente di Ance Cosenza e Calabria Giovan Battista Perciaccante e del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza Marco Ghionna, relazionerà sulle principali novità per le opere pubbliche il Direttore Legislazione Opere pubbliche Ance Francesca Ottavi. Il professore a contratto dell’Università della Calabria Achille Morcavallo interverrà sul tema “La disciplina delle esclusioni ed il soccorso Istruttorio” e il referente del Tar Calabria Francesco Tallaro tratterà l’argomento “La digitalizzazione dei contratti pubblici”. Modererà i lavori del seminario il direttore di Ance e Confindustria Cosenza Rosario Branda.


«Il Codice appalti presenta una novità di rilievo – ha anticipato il presidente Perciaccante – che riguarda la revisione prezzi, inserita in maniera strutturale nel nostro ordinamento, anche se la procedura andrà ulteriormente affinata, per risultare realmente efficace. Si tratta di un principio di equilibrio contrattuale senza il quale si rischia di bloccare i cantieri, anche perché l’avvenuto rincaro dei prezzi è stato ampiamente certificato anche da Bankitalia. Quello che chiediamo come imprenditori aderenti ad Ance è la messa a punto di un meccanismo neutro, immediato e automatico di adeguamento come già utilizzato in altri paesi europe».

Una criticità, di cui si parlerà nel corso del seminario, riguarda il tema della concorrenza. Il nuovo Codice, infatti, consentirà ad un’ampia quota di appalti di non essere più sottoposta alle regole di piena pubblicità e concorrenza e questo riguarderà i bandi sottosoglia comunitaria.  

«Questa modifica al Codice – ha concluso il presidente di Ance Cosenza e Calabria – sembrerebbe ereditata dal Decreto Semplificazioni e da una cultura emergenziale nata durante la pandemia, dalla quale però oggi sarebbe più opportuno uscire perché in contraddizione con i più volte richiamati principi di concorrenza e di trasparenza. Questo aspetto risulta particolarmente importante in virtù del fatto che il 90% dei bandi e il 44% del valore messo a base di gara è sotto la soglia comunitaria. Insieme agli esperti che saranno presenti al seminario di giovedì prossimo proveremo ad approfondire il tutto in maniera puntuale». (rcs)

Città Unica, Perciaccante (Ance) propone istituzione di un “Comitato economico e sociale”

Istituire un Comitato economico e sociale per organizzare la Conferenza dell’Area Urbana. È la proposta avanzata dal presidente di Ance CalabriaGiovan Battista Perciaccante, spiegando come il Comitato avrà il compito di organizzare entro un tempo ben determinato la ‘Conferenza dell’Area Urbana’ come momento di confronto tra le Amministrazioni locali ed i rappresenti del mondo economico, sindacale e sociale.

«Le città sono sempre più complesse da governare e le politiche urbane, sociali ed economiche che le Amministrazioni locali devono mettere in atto, necessitano ogni giorno di più di azioni articolate e specializzate che siano condivise e misurabili negli effetti rispetto agli obiettivi prefissati», ha detto Perciaccante, evidenziato come «accanto alle tradizionali domande di  regolazione dell’uso del suolo, di manutenzione edilizia e di produzione e gestione dei servizi le Amministrazioni locali sono chiamate ad intervenire per rispondere a esigenze stringenti che riguardano lo sviluppo imprenditoriale e occupazionale locale, la riconversione e riutilizzazione dei quartieri che nel tempo hanno perso la loro funzione originaria, la qualità urbana intesa come qualità ambientale, dei servizi e dei tempi di organizzazione e fruizione degli spazi».

Per il rappresentante dei costruttori edili occorre rispondere in maniera adeguata alle crescenti domande di qualità del governo locale aumentando il livello delle conoscenze sulle questioni urbane, favorendo una maggiore diffusione e condivisione delle stesse anche ai fini di definire un efficace dimensione della governance rispetto all’ambito ed al respiro delle opzioni strategiche delle politiche urbane che necessita mettere in atto.  

«Allo stato dei fatti – ha continuato il presidente di Ance Cosenza Perciaccante –  il livello di coordinamento e di cooperazione degli attori istituzionali, nell’area urbana di riferimento, risulta insufficiente. Mancano momenti di confronto sistematico tesi a rafforzare la cooperazione istituzionale al fine di promuovere, ad esempio, una maggiore integrazione degli investimenti pubblici in infrastrutture, per evitare duplicazioni e polverizzazione degli interventi, mirando a sostenere la creazione di economie di scala e di scopo attraverso la comune realizzazione e gestione delle opere».  

«Parafrasando Galileo Galilei – ha aggiunto il presidente dei costruttori cosentini – si può affermare con tranquillità che l’area urbana esiste. Pur in assenza di meccanismi di governo unitario e coordinato rispetto alle politiche, alla programmazione ed alla gestione degli interventi; esiste dal punto di vista delle integrazioni funzionali, degli spostamenti casa-lavoro, della produzione e dei consumi». 

«La portata delle scelte da compiere – ha detto ancora Perciaccante – ha valenza tale da non poter rimanere confinata nel solo ambito del pur legittimo confronto tra i livelli delle istituzioni regionali e comunali. Il momento è tale che nessuno può permettersi il lusso di commettere errori, seppur in buona fede, a causa della fin troppo diffusa pratica dell’autoreferenzialità. Quello che serve è un confronto a più voci tra esperienze e competenze diverse utile a far emergere convergenze e consapevolezza rispetto all’utilità della scala sovra-comunale nella misura in cui questa è in grado di rappresentare un nuovo spazio di impegno ed elaborazione politica e culturale, attorno a cui aggregare interessi e costruire nuove visioni e progettualità di futuri sostenibili ed attrattivi». (rcz)

Perciaccante (Ance): Bene adeguamento del prezziario regionale delle opere pubbliche in Calabria

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come la Calabria è tra le prime ad aver adeguato il prezziario regionale delle opere pubbliche.

«È un provvedimento fondamentale – ha evidenziato – frutto di un lavoro complesso ed articolato che ha visto il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati».

In soli tre mesi si è riusciti, infatti, a ricodificare il prezzario 2022 e ad aggiornare i prezzi per il 2023 che saranno oggetto di ulteriore revisione semestrale anche in considerazione del persistere di alcune criticità che caratterizzano i lavori pubblici, quali – a solo titolo di esempio – il caro energia ed il caro materiali.

«Proprio per questo motivo – ha evidenziato Perciaccante – è necessario tenere sotto attenta osservazione l’andamento dei prezzi e del mercato dell’edilizia e, su questo versante, il lavoro dell’Osservatorio regionale sarà fondamentale perché dovrà proseguire con continuità e tempestività.  Non sfugge infatti come l’avvio delle opere del Pnrr e soprattutto di quelle opere infrastrutturali strategiche fondamentali per la nostra regione, necessitino di uno strumento finanziario ed organizzativo, come appunto il prezzario, flessibile e costantemente aggiornato. È quanto è stato fatto con l’approvazione ieri del nuovo Prezzario ed è quanto si dovrà continuare a fare nel medio periodo per dare un quadro di riferimento certo a professionisti ed imprese».

Il presidente di Ance Calabria si dice certo che la strada intrapresa sia quella giusta e che, nel corso del tempo, la Regione saprà cogliere al meglio le istanze di un settore, come quello dell’edilizia, fondamentale per lo sviluppo dei territori e dell’economia regionale. (rcz)

Codice degli appalti, Perciaccante (Ance): Preoccupano meccanismi che minano la libera concorrenza

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha espresso preoccupazione per le soglie ed i meccanismi previsti nel nuovo Codice degli appalti «per gli affidamenti da effettuare anche con procedura diretta, che rischiano di minare in maniera importante i principi della libera concorrenza e della trasparenza complessiva».

«Ad avere memoria lunga –ha aggiunto Giovan Battista Perciaccante – come non ricordare i tempi in cui molti enti, per non esporsi a contestazioni, decidevano di assegnare i contratti alle grandi imprese in funzione di general contractor, finendo così da un lato, per penalizzare le piccole e medie imprese e dall’altro aprendo le porte a decisioni discrezionali che finivano inevitabilmente per premiare gli amici degli amici provocando pesanti distorsioni di mercato».

«Volendo fare sintesi – ha continuato il presidente di Ance Calabria Perciaccante – si potrebbe dire che, ad un mercato distorto non si risponde abolendo le leggi di mercato, ma ripristinando e definendo regole certe da far rispettare senza deroghe né fantasiosi sotterfugi».

n attesa del testo definitivo «sono da registrare con favore le modifiche su illecito professionale e revisione prezzi anche se va ancora affinato il meccanismo di revisione per renderlo veramente automatico ed efficace» ha commentato ancora Perciaccante, che ha concluso dicendosi certo che «attraverso il confronto continuo, le criticità evidenziate saranno affrontate e risolte entro la data di piena attuazione del Codice». 

Nonostante queste preoccupazioni, il presidente dei costruttori calabresi, ha espresso apprezzamento per «i passi in avanti fatti registrare dopo il confronto tra la nostra Associazione a livello nazionale con i rappresentanti del Governo in materia di Codice degli Appalti». (rcz)

 

Perciaccante (Ance): Non vanificare sforzi in atto per lo sblocco dei crediti fiscali

Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, ha lanciato un appello al Governo e ai parlamentari calabresi, affinché non si vanifichino gli sforzi in atto, d’intesa con la Regione, per lo sblocco dei crediti fiscali incagliati derivanti dai bonus edilizi.

Per Perciaccante, infatti, «il decreto appena varato  dal Governo vanifica il positivo lavoro intrapreso con la Regione Calabria sostanziato nel recentissimo incontro con la Commissione Regionale competente» e, «se il Governo non individua in tempi stretti una diversa soluzione strutturale, con il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, centinaia di imprese calabresi rimarranno senza liquidità e in maniera inevitabile i cantieri si bloccheranno nella totalità, con gravi conseguenze per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie».

«Anche alla luce della recente pronuncia di Eurostat, secondo la quale il superbonus 110% non è un debito pubblico, occorre scongiurare con ogni mezzo che questo accada; per questo – ha proseguito il presidente di Ance Calabria – auspichiamo che tutti i senatori e i deputati calabresi si attivino per non vanificare il lavoro fatto finora, in grado di risolvere un problema divenuto drammatico e ridare linfa a un bonus edilizio che sta rendendo più efficiente a livello energetico il patrimonio immobiliare regionale creando importanti ricadute economiche ed occupazionali».

«Secondo i dati Enea al 31 gennaio 2023 – ha spiegato ancora – grazie alla misura del super ecobonus 110% finora in Calabria sono partiti 12.379 interventi per un ammontare di circa 2 miliardi e centoquaranta milioni di euro, di cui quasi 1 miliardo e seicento milioni di euro riguardano lavori portati a termine (74,4%), creando migliaia di nuovi posti di lavoro». 

«Non possiamo credere – ha concluso il presidente Perciaccante – che il Governo possa aver deciso di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza aver prima individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo; la situazione attuale di stallo e incertezza sta mettendo in ginocchio il settore delle costruzioni, visto il coinvolgimento di tutta la filiera che, in termini di investimenti, rappresenta una parte rilevante del Pil regionale». (rcz)

Perciaccante (Ance): Compensare i debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi

Il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance, Giovan Battista Perciaccante, ha chiesto di compensare i debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi.

«Senza un provvedimento immediato teso – ha spiegato – a sbloccare i crediti fiscali vantati dalle imprese, derivanti dal Superbonus per interventi di riqualificazione edilizia e di miglioramento dell’efficienza energetica dei fabbricati, si innescherà una vera e propria bomba ad orologeria con cantieri sospesi, crescita esponenziale di contenziosi, fallimento di tantissime aziende, mortificazione di importanti professionalità e perdita dolorosa di diverse migliaia di posti di lavoro».

Dalle stime prudenziali del Centro Studi dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili i crediti incagliati a livello complessivo ammentano a circa 15 miliardi di euro, con il rischio di blocco per 90 mila cantieri, con 25 mila imprese a rischio di fallimento ed una perdita di 130 mila posti di lavoro.

«Tenuto conto dell’atavica debolezza economica in cui è costretta a dibattersi la Calabria – ha continuato Perciaccante – i dati regionali si mostrano in tutta loro evidente gravità con oltre 500 milioni di crediti vantati, possibile blocco di circa 3 mila cantieri, rischio reale di fallimento per circa 800 imprese, con conseguente perdita di oltre 4 mila occupati nel settore senza contare gli ulteriori effetti negativi su tutto l’indotto dell’intera filiera».

«In questa ottica – ha aggiunto il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance – salutiamo con favore l’avvenuta presentazione di un disegno di legge regionale che, al pari di quanto fatto da Piemonte e Sardegna, prevede di poter compensare i debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi. Questo permetterebbe alle imprese di potersi sgravare dai crediti di imposta recuperando le condizioni utili a poter continuare l’attività».

A nome delle imprese calabresi il leader dei costruttori regionali Perciaccante rivolge un appello al Presidente della Regione Occhiuto ed a tutti i Consiglieri regionali della Calabria, perché il provvedimento citato possa diventare legge nel più breve tempo possibile. Ne va del futuro di tante imprese, di tanti professionisti e padri di famiglia, così come del futuro e dell’equilibrio complessivo dell’economia regionale. (rcs)