Molto interesse a San Fili per le creazioni artistiche di Margarita Kareva e Oliver Latta a San Fili, ospiti per la prima volta in Italia al festival “Le Notti delle Magare”
Margarita Kareva e Oliver Latta sono due grandi artisti internazionali, che sono giunti in Italia grazie al festival Le Notti delle Magare, diretto da Melissa Acquesta, che è riuscita a portare nel borgo di San Fili due web celebrity, tra i più famosi autori di creazioni fotografiche e di grafica animata che da qualche anno spopolano in rete con le loro celebri opere.
Le due singolari mostre, che sono rimaste aperte gratuitamente al pubblico sino a domenica 4 agosto, sono state allestite dall’Acquesta, che ha selezionato ambienti e palazzi che suscitano grande suggestione all’interno del centro storico di San Fili.
La personale fotografica della Kareva si inserisce in modo naturale all’interno del Festival “Le Notti delle Magare”, visto che il retaggio culturale è vicino al mondo fantastico e dove vi sono energie di chiara derivazione tradizionale, popolare e apotropaica che si specchiano nell’esposizione di queste immagini affascinanti, vibranti, surreali e fantastiche che fanno da risonanza alla figura della Magara San Filese, conosciuta nella duplice legenda sia della Fantastica, una figura ectoplasmica che infesta il paese, che della Strega bianca che pratica lo sfascino per togliere il malocchio, quell’energia negativa che l’invidioso riesce a legare addosso alle persone che guarda intensamente.
Le protagoniste degli scatti di ambientazione fantasy e fiabesca della Kareva rappresentano la MAGARA 2.0: una donna forte, sicura di sé, in armonia con il proprio io poliedrico e il biota globale.
Insieme alle opere della fotografa russa è stato possibile visionare le video installazioni di Oliver Latta, animazioni personali e inedite che l’artista tedesco condivide su Instagram con il nome “Extraweg”.
Un soggetto surreale diventato in pochissimo tempo un vero fenomeno dal successo globale, si ispirano a situazioni quotidiane, dove l’artista gioca con i corpi umani nella loro interezza e con alcune sue parti: creazioni di corpi animati in modi non convenzionali e provocatori, che costringono lo spettatore a pensare.
Tra le video installazioni presenti a San Fili c’era PLASTIC LOVE, opera che ha ottenuto il patrocinio di Legambiente Calabria, in cui due figure umane con un bacio subiscono lo scambio e l’ingestione forzata di un flacone di plastica.
PLASTIC LOVE è una clip molto forte che crea una sensazione di potente disagio in chi la guarda: la ripetizione in loop non fa altro che enfatizzare l’effetto provocato dal messaggio, costringendo lo spettatore turbato ad abbassare lo sguardo, mentre la coscienza, risvegliata dall’esperienza visiva, che è da sempre la più incisiva, si fissa sul pensiero di quanto la quotidianità sia realmente dominata dalla presenza della plastica, rappresentata in questo caso come materiale primario che mima e minaccia il sostentamento stesso dell’uomo andando a sostituirsi al cibo. (rcs)