«Le dimissioni di Corrado L’Andolina cristallizzano una situazione assolutamente drammatica da ogni prospettiva». È quanto ha dichiarato il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, al termine della riunione cui ha partecipato, insieme ad altri sindaci, per fare il punto sulla questione Sbv e prendere atto delle dimissioni dell’ex presidente.
«Questo sindaco ha ben presente – e mi sia concesso, più di ogni altro – l’assoluto valore del Sistema bibliotecario vibonese nell’ottica della crescita sociale e culturale della città di Vibo Valentia e dell’intera provincia. Ma oggi non possiamo ignorare i pesantissimi contenuti delle dimissioni dell’ormai ex presidente Corrado L’Andolina, laddove vengono palesate ‘criticità acute’ dal punto di vista amministrativo, contabile ed economico», ha spiegato.
«Ci troviamo dinanzi – ha proseguito – ad una struttura pressoché ingestibile sia sul piano puramente amministrativo, con la quasi totale carenza di personale e con una confusione imperante sul piano della gestione, ma soprattutto sul piano contabile, per come riferito dallo stesso presidente uscente: almeno per gli ultimi anni, non ci sono bilanci, non ci sono rendiconti, ci sono soltanto debiti, tra i quali, per certo, quelli verso il Comune capoluogo».
«Debiti importanti – ha sottolineato – si registrano inoltre nei confronti del fornitore del software del sistema gestionale delle biblioteche calabresi aderenti al Sistema bibliotecario regionale, nell’ordine delle diverse centinaia di migliaia di euro, senza contare alcune somme, circa 60mila euro, che la Regione chiede indietro in quanto non rendicontate. Evidentemente la condotta tenuta in questi anni, pur nella diminuzione delle erogazioni finanziarie, non è stata esattamente ‘oculata’ a differenza dell’immagine che viene esternata in ogni circostanza».
«Da questo momento – ha rimarcato il sindaco Limardo – esiste un prima e un dopo L’Andolina, ci deve essere una cesura netta tra quanto avvenuto fino ad oggi e quanto avverrà domani, perché è su queste basi che il Sistema bibliotecario deve continuare a vivere. Ed il Comune di Vibo Valentia si dichiara sin da oggi pronto a governare questo processo ed a mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone affinché venga restituita credibilità al Sbv agli occhi degli enti partecipanti e della Regione Calabria. Perché ad oggi i fatti dicono – ed è bene chiarirlo e ribadirlo – che il Sistema bibliotecario vibonese è una patata bollente che nessuno vuole prendersi».
Ad affiancare il sindaco nel corso della riunione anche il vicesindaco Pasquale Scalamogna e l’assessore alla Cultura Antonella Tripodi. Così Scalamogna: «È giunto il momento di fare ordine e chiarezza in una vicenda che rischia di compromettere l’esistenza stessa di un’istituzione che invece questo Comune vuole preservare. Ma non si può prescindere da un ordine contabile, burocratico e amministrativo, senza il quale ogni missione è destinata al fallimento. Il Comune di Vibo è pronto a fare la sua parte». (rvv)