L’Agroalimentare calabrese sotto osservazione e promozione all’UniCal

di FRANCO BARTUCCIIl ruolo della ricerca scientifica nella promozione della qualità dei prodotti Agroalimentari del territorio calabrese, su questo tema si è svolto, presso l’University Club dell’Università della Calabria, una giornata di studio promossa da UniCal- Quasiora e dal Crea (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria).

 L’iniziativa ha avuto una motivazione particolare legata alla presentazione delle attività del laboratorio “Quasiora” agli stakeholders del settore agroalimentare e di proporre un nuovo concetto di collaborazione tra istituzioni regionali, produttori ed enti di ricerca operanti nel comparto.

Il laboratorio Quasiora, il cui acronimo sta per QUAlità, SIcurezza ed ORigine degli Alimenti, istituito nel 2008 dal prof. Giovanni Sindona, scomparso tre anni addietro, fa parte della infrastruttura di ricerca diffusa denominata Agrinfra, finanziata dalla regione Calabria sui fondi Pac della comunità Europea. Esso è specializzato nello sviluppo di nuove metodologie di indagine chimica basata sulla spettrometria di massa, una tecnica di analisi molto accurata e specifica.

 All’iniziativa, organizzata dal prof. Leonardo Di Donna, dalla dott.ssa Lucia Bartella e dalla dott.ssa Ilaria Santoro, ricercatori del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Unical, e dal Centro Crea-Ofa di Rende, hanno partecipato, i rappresentanti delle associazioni di categoria, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, il mondo della produzione olivicola, ed agrumicola e le istituzioni regionali rappresentate dall’Assessore all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione avv. Gianluca Gallo.

 L’incontro si è aperto con un intervento del prof. Sebastiano Andò, professore emerito del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, il quale ha inteso commemorare il compianto Professore Giovanni Sindona, ideatore e fondatore del laboratorio Quasiora, attraverso la narrazione della ultraventennale collaborazione svoltasi tra i dipartimenti di Chimica e di Farmacia. Una collaborazione intensa svoltasi tra due accademici dell’UniCal, entrambi legati da una profonda amicizia e stima, oltre che della comune appartenenza di origine siciliana, la quale ha portato a un non trascurabile contributo necessario alla nascita dell’attuale corso di Laurea in Medicina.

Ai saluti istituzionali hanno partecipato il Prorettore Vicario dell’Università della Calabria, Prof. Francesco Scarcello, la Prof.ssa Anna Napoli, direttrice del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche, e l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo; proprio l’intervento di quest’ultimo ha sottolineato come la ricerca scientifica applicata è diventata di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo del comparto agroalimentare Calabrese: in particolare, l’assessore ha evidenziato la necessità di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per qualificare i prodotti tipici della nostra regione, a cominciare dall’olio di oliva e non tralasciando le produzioni agrumicole Calabresi tipiche quali il cedro, la clementina, il bergamotto ed il limone.

Il workshop è proseguito con la presentazione delle attività del Quasiora da parte del prof. Di Donna, responsabile del laboratorio, il quale prendendo spunto dal precedente intervento dell’Assessore Gallo, ha evidenziato come le nuove metodologie di spettrometria di massa sviluppate dal suo gruppo di ricerca siano in grado di incrementare il valore aggiunto dei nostri prodotti proponendo indagini chimiche specifiche su marker molecolari rappresentativi della qualità dell’alimento, che sono in grado di fornire una sorta di “distinguibilità” ai prodotti nostrani.

Le nuove metodologie di indagine chimica sono state applicate alla determinazione dei fenoli dell’olio extra vergine di oliva, al riconoscimento di marker nutraceutici nel bergamotto denominati HMG-flavonoidi, ed alla scoperta dei folati nel frutto del cedro e della clementina, quali nuovi principi attivi nutraceutici di grande interesse. L’intervento si è concluso con l’introduzione della tavola rotonda alla quale hanno partecipato il dott. Enzo Perri, del centro Crea-Ofa, la prof.ssa Donatella Armentano, delegata alle infrastrutture di ricerca ed ai laboratori dell’Università della Calabria, il dott. Angelo Adduci, presidente del consorzio del Cedro di Calabria, il dott. Antonino Sgrò, presidente della federazione dei dottori agronomi e forestali della Calabria, la dott.ssa Paola Granata, presidente provinciale della Confagricoltura e il dott. Nicodemo Podella, presidente regionale CIA. 

Nella tavola rotonda, che ha visto la partecipazione attiva della platea, si è discusso della situazione attuale del settore agroalimentare calabrese e delle prospettive di sviluppo che può essere innescato dalla cooperazione tra mondo produttivo e ricerca. Il workshop è poi proseguito con le relazioni scientifiche che hanno visto gli interventi della dott.ssa Bartella, che ha illustrato le recenti ricerche del Quasiora effettuate nell’ambito dei progetti Psr Calabria – Misura 16.1, 16.2 in collaborazione con l’azienda agricola Pratticò e con il consorzio del cedro di Calabria, della dott.ssa Gabriella Lo Feudo, ricercatrice del Crea-Ofs di Rende che ha evidenziato le opportunità offerte dalle etichettature alimentari in materia di qualità, del dott. Enzo Perri, che ha descritto lo stato attuale della filiera olivicola Calabrese, ed infine del dott. Massimo Paturzo, Responsabile della gestione della proprietà intellettuale, dell’ufficio Area Ricerca, Innovazione e Impatto Sociale dell’Università della Calabria, che ha proposto una interessante presentazione sulle potenzialità offerte dal trasferimento tecnologico delle ricerche effettuate nell’università. (fb)

La proposta di Lo Schiavo: Istituire nel Vibonese corsi di laurea su Turismo e Agroalimentare

È interessante la proposta avanzata dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, chiedendo che vengano istituiti i corsi di laurea dedicati al Turismo e Agroalimentare nel Vibonese.

«Mi auguro che, nell’attuale dibattito che interessa il mondo universitario calabrese – ha aggiunto – prevalgano su tutto i criteri di razionalità, opportunità ed economicità e che la discussione non scada, come spesso accade, al rango di puro campanilismo. È certamente auspicabile che determinati settori strategici vengano potenziati attraverso l’istituzione di nuovi corsi di laurea, ma è altresì necessario tenere nella dovuta considerazione le vocazioni storiche degli Atenei della regione e il contesto in cui essi sono inseriti, evitando di trascurare quelle che sono le giuste rivendicazioni delle Università con il rischio di offrire l’impressione di voler favorirne alcune in luogo di altre».

«In ogni caso – ha proseguito – è un dato da accogliere positivamente il dibattito sul potenziamento dell’offerta formativa in Calabria e sulle strategie di rilancio di un settore, quello universitario, che, se accompagnato da mirate politiche del lavoro, può giocare un ruolo determinante contro lo spopolamento della regione e il contrasto alla fuga dei cervelli. Ben vengano nuovi corsi di laurea, purché gli stessi siano adeguatamente contestualizzati e non scollegati da effettivi sbocchi occupazionali, possibilmente nell’ambito della nostra regione. A tal proposito, sono dell’idea che anche il territorio della provincia di Vibo Valentia, per le sue caratteristiche e vocazioni economiche, possa offrire il contesto ideale in cui una specifica offerta formativa potrebbe facilmente trovare un suo effettivo riscontro professionale».

«Mi riferisco in particolar modo ai settori del turismo e dell’agroalimentare che, nel Vibonese – ha spiegato – conoscono punti di eccellenza e registrano i maggiori indici a livello regionale. Sarebbe dunque opportuno considerare la possibilità di istituire nella provincia di Vibo Valentia delle sedi staccate di atenei regionali con corsi di laurea dedicati, ad esempio, alle Scienze turistiche o alle Scienze e tecnologie agroalimentari».

«Nel confronto positivo che si è innescato sull’offerta formativa universitaria calabrese, in sostanza – ha concluso – non si dimentichino le vocazioni dei territori e si tengano nella giusta considerazione le filiere occupazionali che ne possono scaturire e che bisogna necessariamente iniziare a valorizzare con razionalità e maturità». (rvv)

Sapia (Fai Cisl): Ripensare al sistema di approvvigionamento energetico in Calabria

Il segretario generale di Fai Cisl CalabriaMichele Sapia, ha evidenziato la necessità di «nuove sinergie, convergenze e ulteriore programmazione, ripensare all’intero sistema di approvvigionamento energetico nella nostra regione, sfruttando in modo sostenibile bacini idrici e sorgenti, l’energia pulita derivante da eolico e solare».

Il cislino, infatti, ha ricordato che «la tempesta inflazionistica sta colpendo duramente l’intera filiera agroalimentare calabrese. In particolare il caro bollette energia ha messo in ginocchio tante aziende del territorio regionale, anche quelle che tradizionalmente hanno dimostrato, in particolare nel periodo di lockdown, una maggiore capacità di resilienza».

«Quando una realtà storica e solida come Callipo, leader nella produzione del tonno – ha aggiunto Sapia – dichiara di non poter rinnovare vari contratti a tempo determinato e di dover ricorrere alla cassa integrazione, oppure Lactalis che minaccia di chiudere lo stabilimento di Reggio Calabria, aziende zootecniche che addirittura macellano le vacche da latte, oppure le proteste in tante marinerie, significa che in Calabria si prospetta uno scenario drammatico, se non si attivano immediate e urgenti misure di intervento».

«Stiamo monitorando con attenzione le molte situazioni di crisi nelle aziende del settore agroalimentare, come quella espressa oggi da Pippo Callipo, per tutelare il più possibile i lavoratori e le loro famiglie, già pesantemente colpite dal drammatico aumento di gas, elettricità, carburante e carrello della spesa. Serve un intervento serio della politica e delle istituzioni, per calmierare i costi, sostenere le aziende e salvaguardare i posti di lavoro, anche con ammortizzatori sociali straordinari come la Cig scontata. Sono necessari provvedimenti urgenti per evitare una grave crisi economica e sociale», ha dichiarato il segretario generale nazionale di Fai Cisl, Onofrio Rota, dopo l’intervento di Pippo Callipo, presjdente dell’omonima azienda di Maierato, nella trasmissione Rai Agorà.

La Callipo registra un incremento del 378% sulle bollette di gas e energia e ha dovuto ricorrere ad una giornata settimanale di cassa integrazione, almeno per i prossimi tre mesi, per contenere le perdite senza dover lasciare a casa nessun lavoratore.

«In un territorio come quello di Vibo Valentia, contraddistinto da alti livelli di disoccupazione e forte crisi economica, la riduzione della produzione nello stabilimento di Maierato rischia di provocare ulteriori tensioni sociali – ha dichiarato Daniele Gualtieri, Segretario Generale Fai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia –. Parliamo di una azienda che occupa oltre 300 dipendenti, fiore all’occhiello del territorio, che ha dimostrato, anche nel recente passato, un’attenzione particolare verso le maestranze e in cui abbiamo sempre avuto ottime relazioni  sindacali partecipate. Continueremo a essere vicini ai lavoratori e solidali verso la proprietà. Auspichiamo che, con immediatezza, si adottino misure efficaci per salvaguardare lavoratori, famiglie e imprese del nostro territorio».

«L’agroalimentare italiano esprime un fatturato di 155 miliardi, conta 65 mila imprese e 480 mila addetti, ed è la seconda manifattura del Paese – ha proseguito Rota –. È un comparto che è sempre stato anticiclico rispetto alle crisi, ma questa delicata fase sta impattando in tutti i settori ed è quindi urgente avviare azioni per affrontare le conseguenze soprattutto del caro energia, che si ripercuote sul costo delle materie prime, degli imballaggi, della componentistica, mettendo in ginocchio le imprese e fortemente a rischio l’occupazione. In una fase come questa bisogna lavorare tutti, ciascuno nel proprio ruolo, per tenere coeso il Paese intorno al mondo del lavoro». (rrm)

In copertina, Il segretario generale Fai Cisl Onofrio Rota e Pippo Callipo

VINCERE LA SCOMMESSA AGROALIMENTARE
AL CIBUS TUTTA LA CALABRIA DA GUSTARE

La Calabria e le sue eccellenze agroalimentari saranno presenti al Cibus 2022, il Salone Internazionale dell’Alimentazione che prenderà il via oggi, 3 maggio, a Parma. Si tratta di una vetrina di vitale importanza per la nostra regione e per tutte quelle realtà che promuovono e producono prodotti eccellenti. All’edizio

E, mentre a questa importante kermesse, che si svolgerà fino al 6 maggio, parteciperanno 65 realtà calabresi, come il Consorzio per la tutela del formaggio Caciocavallo Silano Dop, il Consorzio di Tutela dei Fichi di Cosenza Dop, e il Consorzio di Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP, oltre che la Città Metropolitana di Reggio Calabria, e brand già conosciuti come Amarelli Fabbrica di Liquirizia, il Caffè Mauro, la Callipo Guacinto Conserve Alimentari, c’è una “apparente” grande assente: la Regione Calabria. Il Dipartimento di Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità, infatti, si è limitato soltanto ad avviare una manifestazione d’interesse per la fiera. Poi silenzio stampa. Da nessuna parte, né sul sito della Regione né in quello di Calabria Straordinaria – il brand con cui la Regione ha deciso di rilanciare il territorio e le sue eccellenze – c’è il riferimento alla Fiera che attende circa 60 mila visitatori da tutto il mondo e oltre 3 mila aziende espositrici.

Eppure, il Padiglione della Regione c’è, se si va a controllare sul sito di Cibus 2022: è nel padiglione 07-08, stand F 024, con 22 aziende a fare da co-espositore. Un problema di comunicazione? Potrebbe essere, ma si tratta comunque di una grave mancanza, soprattutto se, l’obiettivo più e più volte ribadito, è quello di valorizzare e promuovere le eccellenze, che siano turistiche o agrolimentari, della Calabria.

Per quanto riguarda le attività del Consorzio di Tutela dei Fichi di Cosenza Dop, prevista la presentazione ufficiale delle collezioni moda e i gioielli ispirati ai Fichi di Cosenza Dop, realizzati dall’artista della moda identitaria Luigia Granata e dal gemmologo Giuseppe Elettivo.

Due grandi professionisti cosentini, si sono ispirati alla forma a goccia sinuosa e affusolata e alle magnifiche sfumature di colore della pianta e dei frutti per creare 4 outfit completi in seta pura stampata a mano e una parure: anello, collier e orecchini in oro 18kt, granati demantoidi e giada intagliata a mano.
Oggetti belli e preziosi come i Fichi di Cosenza DOP, vere e proprie gemme del nostro territorio, di cui simboleggiano il valore intrinseco facendoli entrare a tutti gli effetti nel mondo del lusso.

Il Consorzio di Tutela Formaggio Caciocavallo Silano Dop, invece, ha preparato una postazione dove sarà possibile degustare i prodotti in uno stand, un modo per rendersi sempre più competitivo nel mercato internazionale. Il Consorzio di Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP, con il suo stand, permetterà ai visitatori la degustazione dell’olio di Calabria Igp.

La Città Metropolitana di Reggio Calabria, invece, sarà presente con 10 aziende del territorio, selezionate a seguito di un avviso pubblico. Su indirizzo del sindaco facente funzioni Carmelo Versace e del Consigliere delegato alle Attività Produttive Domenico Mantegna, il settore guidato dalla Dirigente Giuseppina Attanasio, ha preparato al meglio la partecipazione anticipando l’avviso per la selezione delle imprese, individuando le eccellenze che il territorio metropolitano offre in termini di agroalimentare, inserendo tutte aziende nel catalogo digitale già dal 19 aprile ed accreditandole dal 20 aprile nella sezione “My business Cibus“, la piattaforma specializzata rivolta a tutti coloro che offrono e cercano l’autentico prodotto italiano.

Una nuova straordinaria vetrina di caratura internazionale per le eccellenze reggine, un’opportunità offerta dalla Metrocity alle aziende del territorio metropolitano per sviluppare occasioni di business, realizzando anche un matching permanente tra buyer provenienti da ogni parte del mondo e aziende dell’agroalimentare italiano. Per tutti gli espositori presenti in fiera sarà infatti prevista la presenza sulla piattaforma per 365 giorni all’anno, anche con possibilità di inserimento delle referenze a cura di esperti di Fiere Parma e attività di customizzazione multilingua, in italiano e inglese, consulenza personalizzata per ottimizzazione e indicizzazione su My Business Cibus che detiene il primato di miglior ranking e maggiore visibilità nelle ricerche effettuate dai buyers.

«Un’ulteriore occasione di visibilità per il nostro territorio, un’opportunità per le nostre aziende e per le produzioni d’eccellenza della nostra Metrocity di allargare le proprie relazioni e proporre in ambito internazionale i prodotti simbolo del nostro territorio, che risultano sempre più apprezzati e ricercati nel settore agroalimentare», hanno spiegato il sindaco ff Carmelo Versace ed il delegato Domenico Mantegna.

«La partecipazione a Cibus – hanno ancora affermato – rientra nella più ampia strategia di marketing territoriale che si sta realizzando, ogni anno sempre di più, attraverso lo sviluppo del piano fieristico, che negli ultimi mesi ha visto la Metrocity protagonista nei più prestigiosi contesti nazionali ed internazionali. Anche questo mese di maggio si apre nel migliore dei modi con la partecipazione a Cibus, che abbiamo esteso a dieci eccellenze del nostro territorio selezionate tramite avviso pubblico, proseguendo poi con la partecipazione alla manifestazione Olio Capitale che si terrà a Trieste dal 13 al 15 maggio, dedicata al settore oleario».

«Una serie di appuntamenti – hanno concluso – che stiamo affrontando in maniera adeguata, attraverso un corretto lavoro di programmazione e di pianificazione, che sta dando importanti frutti in termini di esposizione e di relazioni per il nostro territorio e per le sue imprese che hanno l’opportunità di sfruttare questo periodo di ripartenza postpandemica proponendosi sul mercato attraverso le tante eccellenze che il nostro territorio può offrire». (rrm)

 

 

 

Turismo, Coldiretti Calabria: Dopo il ponte pasquale si confermano segnali di ripresa

Coldiretti Calabria ha riferito che, «dopo il ponte pasquale, con questo fine settimana, che comprende la festa della Liberazione del 25 aprile, si confermano segnali di ripresa con quasi il 50% dei calabresi che trascorreranno la festa del 25 aprile fuori casa».

«Questo week-end dopotutto – ha confermato Coldiretti Calabria – segna il ritorno dopo due anni di festività primaverili rese difficili dall’emergenza sanitaria. Si segnalano anche – prosegue Coldiretti – un parziale ritorno di comitive di stranieri, in particolare nei borghi marini, la cui mancanza era stata uno degli elementi di maggiore criticità. Certamente questo è un buon aiuto per il turismo che ha avuto una forte contrazione nel 2020 e 2021 rispetto a prima della pandemia».

«A beneficiarne è l’intera filiera agroalimentare – ha spiegato – a partire dai consumi di cibi e bevande ai quali è destinato secondo la Coldiretti circa 1/3 della spesa turistica. Dopo le limitazioni legate alla pandemia, si registra peraltro anche a tavola – riferisce Coldiretti – il ritorno della convivialità con la voglia di stare insieme a parenti e amici nelle case, al ristorante, nei picnic all’aria aperta o negli  agriturismi  dove si registra una discreta presenza nelle circa  350 strutture calabresi operanti con 12200 posti a tavola e circa 1500 posti letto».

«Un sistema, quello agrituristico – ha proseguito Coldiretti – che alimenta e sorregge anche l’economia di altri settori soprattutto nelle aree rurali e zone interne, si pensi solo alla vendita dei prodotti tipici, e che svolge anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità..Dopotutto questa è una spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne che porta  le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre a suggerire e valorizzare attività culturali».

Con l’occasione – informa Coldiretti – riparte “La Domenica del Villaggio”nel borgo dei borghi a  Tropea (VV) dove farà tappa nuovamente il mercato di Campagna Amica dal 24 aprile e poi ancora il 1° maggio  nell’ambito del Festival della Cipolla Rossa “La Tropea Experience”.

Per due domeniche consecutive, nel contesto di Largo San Michele, nel centro storico di Tropea, dalle 10 del mattino gli stand delle aziende agricole di Campagna Amica riempiranno la strada con i loro prodotti cento per cento 100% made in Calabria. (rcz)

Agroalimentare, dal Pnrr altri 3 mln per sviluppo e ammodernamento delle aziende calabresi

Sono altri 3 milioni di euro la somma proveniente dal Pnrr a sostegno dello sviluppo e dell’ammodernamento delle aziende agroalimentari calabresi. Lo ha reso noto il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, ufficializzando la pubblicazione del decreto con il quale si dispone lo scorrimento della graduatoria definitiva della misura 4.2.1 del Psr Calabria 2014/2020 (relativa alla meccanizzazione) per l’annualità 2020.

Il provvedimento, disponibile sul portale istituzionale www.calabriapsr.it, formalizza anche l’incremento della dotazione finanziaria, inizialmente fissata a 2 milioni di euro ed ora salita a 5.027.873,93 euro, grazie ai fondi derivanti dal Piano per la ripresa dell’Europa.

Nello specifico, attraverso l’implementazione delle risorse, sarà possibile garantire adeguata copertura ad altri 14 progetti, che andranno ad aggiungersi ai 21 già finanziati.

«L’obiettivo – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – è consentire l’ammodernamento tecnologico delle aziende agroalimentari calabresi. Per imprimere un’accelerazione a questo processo che riteniamo essere indispensabile e necessario, abbiamo avviato interlocuzioni con i servizi della Commissione Europea per negoziare una nuova modifica del piano finanziario del Psr Calabria 2014/2020, così da poter impiegare risorse del Next Generation Eu non utilizzate e da consentire ai nostri agricoltori l’acquisto di nuovi macchinari, attrezzature e impianti idonei a permettere il conseguimento di miglioramenti in termini di redditività, competitività e sostenibilità ambientale».

L’intervento è destinato a imprese, in forma singola o societaria, operanti nella trasformazione e nella commercializzazione di prodotti agroalimentari, comprese quelle che utilizzano materia prima da trasformare/commercializzare di provenienza extra-aziendale, ma in misura non inferiore ai 2/3 di quella complessivamente trasformata/commercializzata. (rcz)

Dalla Regione 2 milioni per ammodernare le aziende agroalimentari calabresi

Sono 2 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione Calabria per favorire lo sviluppo e l’ammodernamento di 45 aziende agroalimentari calabresi.

I beneficiari dell’intervento sono imprese in forma singola o societaria, operanti nella trasformazione e nella commercializzazione di prodotti agroalimentari, comprese quelle che utilizzano materia prima da trasformare/commercializzare di provenienza extra-aziendale, ma in misura non inferiore ai 2/3 di quella complessivamente trasformata/commercializzata.
«La graduatoria definitiva del bando – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo –, pubblicata a soli quattro mesi dall’emanazione di quella provvisoria, è ora già disponibile sul portale istituzionale www.calabriapsr.it».

«Si tratta – ha aggiunto – di una forma di sostegno molto importante alle aziende del comparto agroalimentare, per migliorarne la competitività e, nello specifico, le performance economiche ed ambientali, attraverso l’acquisto di macchinari tecnologici che siano efficienti ed al passo coi tempi, ancor di più alla luce delle conseguenze negative della pandemia».

«I progetti risultati ammissibili – ha specificato l’assessore – sono 45, per una dotazione finanziaria di 2 milioni che contiamo di implementare attraverso le risorse del Fondo di transizione. Da evidenziare la rapidità con la quale si sono svolte le fasi dell’avviso, pubblicato lo scorso 20 di novembre, e con il quale abbiamo dato corso alla nuova modalità semplificata e snella di presentazione delle domande e delle istruttorie».

Dalla Regione 8 milioni di euro per più di 3 mila piccoli produttori calabresi

Sono 8 milioni di euro la somma che la Regione Calabria ha stanziato a favore di 3.809 piccoli produttori calabresi.

L’organismo pagatore Arcea, di concerto con il dipartimento Agricoltura, ha elaborato e mandato in pagamento il decreto n. 7 della domanda unica, relativo all’annualità 2020.

«Nel perdurare della crisi economica che, a causa della pandemia, coinvolge tutti i settori – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, – la liquidità è essenziale. La Regione continua a sostenere concretamente l’agroalimentare, tanto che dall’insediamento della giunta Santelli ad oggi sono stati immessi nel circuito produttivo oltre 272 milioni di euro». (rcz)

Dalla Regione altri 34 milioni di euro per circa 57mila produttori

Sono in arrivo dalla Regione Calabria altri 34 milioni di euro per circa 57mila produttori calabresi, con l’obiettivo di garantire liquidità al settore agroalimentare.

L’assessorato regionale all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo, conferma che è stato elaborato nelle ultime 24 ore il kit decreto n. 106 relativo a pagamenti del Programma di sviluppo rurale, con il quale sono stati assegnati circa 12 milioni di euro (per l’esattezza, 11.824.140,67 euro) in favore di 690 beneficiari delle misure sia strutturali sia a superficie del Psr (nello specifico, trattasi delle misure 1, 4, 6, 7, 8, 10, 11, 13, 14, 16 e 19).

«Con questa nuova tranche di pagamenti – ha spiegato Gallo – dall’inizio dell’anno a oggi abbiamo assicurato al circuito agricolo liquidità per oltre 264 milioni di euro, con un incremento e un’accelerazione notevoli che, se da un lato hanno consentito di sbloccare risorse ferme, dall’altro hanno permesso di arginare almeno in parte le conseguenze negative dell’emergenza sanitaria, facendo della Calabria una delle Regioni tra le prime in Italia ad aver raggiunto il target di spesa dei fondi comunitari in agricoltura del 2021, con un anno di anticipo rispetto alla tabella di marcia». (rcz)

In arrivo 15 milioni di euro per i settori dell’agroalimentare

Sono 15 milioni di euro la somma stanziata per 990 aziende del settore dell’agroalimentare, particolarmente colpiti dalla crisi da Covid-19 e per i quali la Giunta regionale aveva dichiarato lo stato di calamità.

Lo ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, aggiungendo che sono stati pubblicati gli elenchi regionali definiti del bando “Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e Pmi particolarmente colpiti dalla crisi di Covid-19”, che riguarda i comparti lattiero, florovivaistico, lattiero-caseario e vitivinicolo.

Sarà pubblicato separatamente, invece, l’elenco definitivo delle domande di sostegno relative al comparto agrituristico e delle fattorie didattiche e sociali, dal momento che, con riferimento a questo ambito, si era reso necessario procedere a un soccorso istruttorio finalizzato alla valutazione della documentazione contabile allegata alle istanze.

I beneficiari ritenuti finanziabili sono 990, a fronte di 1.225 istanze pervenute. La Regione erogherà loro un contributo totale di importo pari a 15.287.000 euro, dei quali 3.730.000 riservati all’intervento 21.01.01, in favore degli agricoltori operanti nei settori lattiero e florovivaistico, e 11.557.000 euro all’intervento 21.01.02 in favore delle Pmi attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo dei prodotti agricoli dei settori vitivinicolo Dop e Igp e lattiero-caseario.

Il tutto, senza dover procedere all’applicazione di tagli lineari ai premi riconosciuti. (rrm)