Ance Calabria: Al via programma pluriennale per la rigenerazione urbana

Al via il programma pluriennale per la rigenerazione urbana, che prevede lo stanziamento di 8,5 miliardi di euro – dal 2021 al 2034 – destinati al sostegno degli investimenti dei comuni per ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale delle città.

«Sarà possibile eliminare – ha dichiarato Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Ance Cosenza – il degrado e ridare bellezza e vivibilità alle nostre città grazie all’avvio del programma pluriennale per la rigenerazione urbana previsto dalla Legge di bilancio 2020. Questa è una importante sfida che le nostre amministrazioni locali devono porsi, attivando le politiche più opportune grazie all’utilizzo di questi fondi».

I comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana, e quelli con popolazione superiore a 15.000 abitanti, potranno richiedere i contributi al Ministero degli Interni, entro il prossimo 4 giugno, sapendo di poter contare su una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro per il 2021.

Lo stanziamento, per quest’anno, è relativamente contenuto se raffrontato ai 250 milioni di euro previsti dal programma per il 2022, ai 550 milioni di euro per il 2023 ed il 2024 e, soprattutto, ai 700 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.

«È bene che ci si attivi sin da subito – ha proseguito il presidente Perciaccante – perché dalle decisioni assunte oggi dagli enti locali dipende la capacità di poter usufruire di queste opportunità, che non saranno le uniche, perché, come sistema associativo Ance, abbiamo chiesto con forza al Governo di inserire nel Recovery Plan un vero e proprio ‘Progetto per le città’, incentrato appunto sulla rigenerazione urbana, tema strategico per il futuro del Paese».

«Serve, infatti – ha sottolineato – una strategia ben articolata per ridurre progressivamente il consumo di suolo e per favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio in generale, non solo di quello degradato o dismesso, per assicurare la compatibilità ambientale, l’efficientamento energetico, il miglioramento, l’adeguamento sismico e nel complessivo la vivibilità in rapporto alle nuove esigenze sociali determinatesi con la pandemia». (rcs)

Ance Cosenza lancia il servizio “Ristrutturare conviene: Scegli l’impresa giusta”

Si chiama Ristrutturare conviene: Scegli l’impresa giusta il servizio messo in campo da Ance Cosenza, per  far cogliere al meglio ed in maniera efficace al territorio l’opportunità storica di dare impulso ad un vero e proprio processo di rigenerazione urbana, grazie alle detrazioni fiscali introdotte dal Decreto Rilancio.

Riqualificare le proprie abitazioni dal punto di vista energetico, mettendo le stesse in sicurezza sismica, può essere possibile a costi pressoché nulli per i cittadini, se si rispettano puntualmente i requisiti previsti dalla normativa che istituisce il cosiddetto “Superbonus 110%” e, soprattutto, se ci si affida all’impresa giusta, in grado di assicurare affidabilità, professionalità, qualità e tempi certi. Una scelta da ponderare bene, quindi.

«Proprio con l’intento di essere di ausilio ai cittadini ed ai condomini in questa fase delicata – ha sottolineato il presidente di Ance Cosenza, Giovan Battista Perciaccante – abbiamo effettuato una specifica qualificazione tra le nostre imprese associate e predisposto, in conseguenza, un elenco di imprese in possesso degli opportuni requisiti tecnico/professionali, di una solida struttura aziendale, di una congrua capacità economica ed in grado di offrire all’utenza le più ampie garanzie in merito al corretto andamento ed all’esecuzione a regola d’arte dei lavori».

Scegliere un’impresa qualificata da Ance Cosenza significa, anche, potersi avvalere di condizioni particolarmente vantaggiose sul piano finanziario. Si potrà, infatti optare, in alternativa alla fruizione diretta della detrazione fiscale, per lo sconto immediato in fattura o, in virtù delle convenzioni stipulate tra Ance Cosenza e primari istituti bancari a livello nazionale e locale, per la cessione del relativo credito d’imposta all’importo fatturato dall’azienda per i lavori.

«Siamo felici – ha proseguito il presidente Perciaccante – di lanciare questa iniziativa perché, da un lato serve a sostenere la ripartenza del settore edile che rappresenta una fetta consistente del PIL provinciale, dall’altro, aiuta i cittadini a cogliere questa imperdibile occasione per accrescere le prestazioni ed il valore dei loro immobili».

La Provincia di Cosenza presenta un patrimonio immobiliare vetusto, vulnerabile, energeticamente dispendioso se si pensa che dei 209 mila edifici residenziali, che tra l’altro sorgono in zone ad alta pericolosità sismica, ben il 75,4% è stato costruito prima del 1980, ossia prima dell’entrata in vigore delle normative antisismiche in base alle quali sono state realizzate le più recenti costruzioni. Di più, ben il 30% delle abitazioni è antecedente al 1945 ed il 65,2% è realizzato con una struttura portante in muratura.

«Siamo in presenza di un mercato ad altissime potenzialità – ha concluso Perciaccante – dal momento che, in base ai nostri dati, i lavori di messa in sicurezza simica delle abitazioni metterebbero in moto, nella nostra provincia, investimenti per 2,4 miliardi di euro, mentre quelli per il miglioramento dell’efficienza energetica mobiliterebbero 1 miliardo. In tutto 3,4 miliardi di euro, senza considerare l’indotto, che servirebbero, come detto, a dare una boccata d’ossigeno ad un comparto strategico, che, secondo le stime dell’Istat, occupa ben 10 mila persone». (rcs)

La denuncia di Ance Calabria: Il Decreto Semplificazioni viene usato in maniera impropria

Il presidente di Ance Cosenza e CalabriaGiovan Battista Perciaccante, ha denunciato a interpretazioni ‘creative’ del Decreto Semplificazioni.

«Piuttosto che per accelerare gli iter necessari per bandire le gare – ha detto Perciaccante –  snellendo, velocizzando e riducendo le farraginosità dei passaggi burocratici, si usa il decreto in maniera impropria per aggirare alcune norme stringenti in materia di selezione, pubblicità ed individuazione del sistema di aggiudicazione».

Il presidente di Ance Cosenza ed Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante, nel commentare l’intervento ministeriale sul delicato ed importante tema degli avvisi concernenti le procedure negoziate per importi al di sotto della soglia europea, saluta con favore «l’opportuno e tempestivo chiarimento interpretativo fornito dal Ministero delle Infrastrutture, in termini di pubblicità e trasparenza, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Semplificazioni».

«Con tale provvedimento – ha proseguito il leader dei costruttori –  il Dicastero ha chiarito che, per il corretto svolgimento delle procedure, le previste indagini di mercato devono essere condotte dalle stazioni appaltanti previa pubblicazione di un avviso sul rispettivo sito istituzionale, al fine di stimolare la presentazione delle manifestazioni d’interesse da parte degli operatori».

«Con questa precisazione assolutamente chiara, esplicita e decisiva – ha aggiunto il presidente Perciaccante – il Ministero ha inteso fornire un indirizzo univoco, ribadendo quanto previsto dalle Linee Guida prodotte dall’Anac. In particolare, le stazioni appaltanti dovranno indicare il valore dell’affidamento, gli elementi essenziali del contratto, i requisiti minimi di capacità economica, tecnica e professionale richiesti, i criteri di selezione degli operatori economici e le modalità per comunicare con l’Ente».

«È di questi giorni – ha detto ancora Perciaccante – la segnalazione inviata al Comune di Corigliano Rossano in riferimento ad una gara d’appalto che presenza molte voci di prezzo palesemente sottostimate, non in linea con quanto indicato nel corrente prezzario regionale ed assolutamente fuori mercato. Eppure, relativamente alle opere pubbliche o di interesse pubblico, la normativa regionale fa obbligo di adottare il prezzario regionale delle Opere pubbliche».

«Il momento è tale – ha concluso il presidente di Ance Cosenza e di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante – che a nessuno può essere consentito di abbassare la guardia rispetto al perseguimento del bene comune e del pubblico interesse, così come in direzione del massimo impegno per garantire occasioni di sostegno corretto e trasparente al sistema economico ed all’occupazione messi a dura prova dalla pandemia in atto con forti rischi per la stessa tenuta sociale complessiva». (rcs)

L’appello di Ance Calabria: smartworking delle PA sia efficiente e non penalizzante per le imprese

Il presidente di Ance Calabria e ance CosenzaGiovan Battista Perciaccante, ha evidenziato come «la nuova emergenza sanitaria che si è venuta a creare a causa della seconda ondata epidemiologica da Covid-19 e la individuazione della Calabria come zona rossa, impone alla Pubblica Amministrazione soluzioni di lavoro agile che tendono a tradursi in operatività limitata o quasi nulla da parte degli uffici».

«Lo smart working intensivo – ha aggiunto – se non accompagnato da soluzioni organizzative efficaci, rischia di rivelarsi particolarmente dannoso, soprattutto per il settore delle costruzioni già normalmente in difficoltà a causa delle tortuosità burocratiche cui è sottoposto».

Per il presidente Perciaccante, infatti, ha espresso timori rispetto ad uno scenario che tenderebbe a delinearsi quale quello «del blocco di numerosi cantieri sia pubblici che privati presenti su tutto il territorio, con effetti devastanti sulla tenuta economica e sociale, ancora maggiori di quelli patiti con il lockdown dello scorso mese di marzo».

«Quasi nessuno degli sportelli pubblici di servizio ai cittadini ed alle imprese – ha proseguito il presidente Perciaccante – risulta adeguatamente digitalizzato ed adeguato per lavorare a distanza, men che meno se si entra nello specifico campo delle attività edilizie ed urbanistiche, stante la loro complessità di gestione. In una fase economica così delicata, al cui tentativo di ripresa il comparto dell’edilizia sta contribuendo con i suoi cantieri e con le sue attività, un blocco causato dalle prevedibili conseguenti lentezze burocratiche finirebbe per compromettere in maniera definitiva un settore ed una filiera che, come noto, rappresentano una parte rilevante dell’occupazione e del Pil calabrese».

Per i costruttori edili aderenti all’Ance, l’esperienza del duro e difficile periodo di lockdown ha insegnato che chiudere gli sportelli pubblici, piuttosto che disporre degli stessi solo in maniera virtuale, sarebbe un errore gravissimo in quanto sarebbero posti nella sostanziale impossibilità di poter fornire risposte puntuali alle istanze di cittadini ed imprese.

«Quello che serve – ha sottolineato il presidente di Ance Calabria e di Ance Cosenza – è accompagnare questa nuova fase di crisi con una riorganizzazione dei servizi resa strutturale attraverso una più efficace rimodulazione di tempi e spazi di lavoro degli uffici amministrativi, prevedendo la rotazione delle figure in presenza, utili ad una programmata evasione delle richieste, con eventuale ricevimento su appuntamento per evitare assembramenti. La tutela della salute dei cittadini non può che costituire un elemento prioritario ed inderogabile, nella stessa misura occorre predisporre attività e modalità amministrative in grado di limitare gli effetti economici della nuova ondata pandemica».

«L’associazione che mi onoro di rappresentare – ha concluso Giovan Battista Perciaccante – è disponibile a collaborare a tutti i livelli per concorrere ad individuare soluzioni efficienti, efficaci e praticabili nell’immediato». (rrm)