VIBO – La mostra dedicata ad Armida Barelli

S’inaugura domani, alle 9, nei locali dell’Istituto Superiore “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, è possibile visitare la mostra itinerante dedicata ad Armida Barelli, evento promosso Italia dall’Istituto “Giuseppe Toniolo” e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, nell’anno della sua beatificazione avvenuta a Milano il 30 aprile scorso.

A farsi promotrice della mostra, per la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, l’Azione Cattolica diocesana, che ospiterà questa porzione di allestimento per ultima in Calabria, in ordine di tempo, dopo essere stata visibile in tutte le altre diocesi e nella regione Sicilia.

Giovedì 26 gennaio, invece, è previsto un incontro curato dall’equipe diocesana del Msac (Movimento  Studenti di Azione Cattolica) rivolto ai ragazzi che avranno modo di confrontarsi con tematiche importanti ed attuali in laboratori strutturati. 

Nel pomeriggio di venerdì 27 la mostra sarà invece trasferita a Palazzo Gagliardi, dove sabato 28, alle ore 16,00  si svolgerà un incontro pubblico sulla figura di Armida Barelli con la partecipazione del Vescovo Attilio Nostro, di Mons. Ramondino, del dott. Giovanni Lanzillotta, rappresentante dell’Università Cattolica per la Calabria, del sindaco di Vibo, avv. Maria Limardo, mentre faranno gli onori di casa il presidente dell’AC diocesana, Paolo Giannini, e l’avvocato Ivana Ventura, in qualità di delegata regionale di AC. 

Composta da pannelli illustrativi, la mostra racconta in modo coinvolgente e immediato la vita di Armida Barelli, dall’infanzia fino alla morte: testi, fotografie d’epoca e fumetti raccontano ciascuno una tappa fondamentale nella vicenda di questa Beata. 

A conclusione del percorso, un utile prospetto cronologico presenterà anche i più importanti eventi che hanno segnato l’Italia nell’ambito della politica e delle lotte per l’emancipazione femminile. 

La figura di Armida Barelli, rivoluzionaria per il laicato femminile, incontrò sul suo cammino anche il Beato tropeano don Francesco Mottola, assistente diocesano della Gioventù Femminile, con il quale ebbe modo di incontrarsi e dialogare in diverse occasioni e con cui condivise, evidentemente, la capacità di intuire l’importanza del ruolo del laicato ” femminile” all’interno della Chiesa. (rvv)