Gli infermieri co.co.co. dell’Asp di CZ: Il nostro allarme è rimasto inascoltato

L’allarme lanciato dagli infermieri co.co.co dell’Asp di Catanzaro è rimasto inascoltato. Due settimane fa, infatti, si sono rivolti prima al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, poi a tutte le istituzioni, alla classe politica, ai vertici sanitari dell’Asp di Catanzaro e al nostro sindacato, rimanendo completamente inascoltati.

«Ringraziamo – si legge in una nota – le testate giornalistiche che hanno dato voce alla nostra protesta fatta di striscioni fuori dagli hub vaccinali in cui abbiamo dato tutto noi stessi durante quest’emergenza pandemica, ma ci continuiamo a chiedere come mai nessuno spenda una parola per noi».

«La massima autorità sanitaria di un Comune è il proprio sindaco – viene evidenziato –. In questa vicenda dovrebbero essere interessati sia Nicola Fiorita, neo primo cittadino di Catanzaro, che Paolo Mascaro per quanto concerne la città di Lamezia Terme. Sindaci, sapete che stiamo per essere mandati a casa? Sapete che dopo due anni di contratto Co.Co.Co., senza tutela alcuna, dopo aver dimezzato le nostre ore lavorative da 35, a 18 e ora a 12, al 31 di ottobre con ogni probabilità i nostri contratti non verranno più rinnovati?».

«Cosa state facendo per tutelarci? – si sono chiesti gli infermieri –. Si parla della sanità calabrese in ginocchio e voi siete davvero disposti a rimanere inermi mentre 81 sanitari che si sono spesi così duramente durante quest’emergenza pandemica vengono mandati a casa? E poi ci rivolgiamo ai nostri parlamentari calabresi, l’onorevole Domenico Furgiuele e l’onorevole Giuseppe D’Ippolito: cosa state facendo per noi, voi che avete voce anche fuori regione?».

«E lei, presidente Occhiuto? – conclude la nota –. Perché non ha speso neanche una parola su questa situazione? Non meritiamo neanche quella? In effetti, siamo stati usati quando servivamo… ora siamo tornati a essere inutili? Qui si parla tanto di progetti, ma sappiamo bene che sono solo parole: dopo il 31 ottobre per noi non ci sarà alcun rinnovo, almeno smettetela di prenderci in giro e prendetevi le vostre responsabilità. Dopo questi due anni, probabilmente non meritiamo un posto di lavoro, ma pretendiamo di non essere più oggetto delle dichiarazioni di facciata al momento della necessità e delle solite fasi di rito proprie del “politichese”». (rcz)

Gli infermieri cococo dell’Asp di Catanzaro: Da “eroi” a “infermieri usa e getta”

Gli infermieri cococo dell’Asp di Catanzaro, hanno denunciato come, da “eroi”, sono stati definiti “infermieri usa e getta”, “vagabondi”, da «chi, invece, dovrebbe integrarci nel personale sanitario».

«Secondo molti, non dovremmo lamentarci – hanno scritto gli infermieri – poiché siamo stati “ben retribuiti”. Ma retribuiti di cosa? Il nostro monte orario era fissato dapprima a 35 ore settimanali, poi a 18 e poi a 12 e quelle sono state retribuite, ma in realtà non avevamo orari e tante volte ne abbiamo fatte molte di più. A noi non è stato pagato nessuno “straordinario”, eppure lavoravamo anche di domenica e in tutti gli altri giorni rossi, consentendo l’apertura degli hub per le vaccinazioni persino a Natale, a Santo Stefano e all’Immacolata».

«Abbiamo firmato un contratto lavorativo privo di tutele – hanno spiegato ancora – con la consapevolezza che la nostra sia una professione-missione ed è stato solo l’amore verso il prossimo e verso il nostro lavoro a spingerci a combattere questa battaglia contro un virus sconosciuto di cui abbiamo avuto paura anche noi che ci siamo trovati faccia a faccia con lui quotidianamente. Abbiamo firmato un contratto Co.Co.Co. che non prevedeva turni lavorativi, eppure abbiamo lavorato con dei turni».

«Paradosso del paradosso – hanno proseguito – nel nostro contratto non è prevista neanche la “malattia”, dunque chi di noi ha preso il covid, semplicemente non ha percepito stipendio per tutti i giorni di assenza dal lavoro. Per questi e per mille altri motivi fa male sentirsi definire ora “avvoltoi” dopo essersi spesi così tanto per la comunità. Non abbiamo esitato a rispondere alla chiamata d’aiuto e siamo entrati in servizio non appena ve n’è stata la possibilità, ma adesso a lanciare un urlo d’allarme siamo noi. Ci sentiamo ignorati e abbandonati dalla nostra classe politica, dalle istituzioni, anche dai cittadini che sanno quanto abbiamo lavorato per loro, persino dal nostro sindacato che, piuttosto che tutelarci, dopo aver rappresentato la nostra situazione in tutti questi mesi, con turni estenuanti, festivi e straordinari mai pagati, ha saputo solo risponderci: “Chi vi ha detto di farli?!”. Alcuni hanno addirittura ironizzato con “Ora che vi scade il contratto, venite a fare le pulizie a casa mia”».

«Ci sentiamo usati e presi a pesci in faccia – hanno evidenziato –. Sentiamo addosso il peso dell’irriconoscenza. Noi c’eravamo durante la pandemia, abbiamo aiutato nella gestione e prevenzione del covid negli ambienti scolastici e successivamente negli hub vaccinali, effettuando oltre 1000 vaccinazioni al giorno, rischiando la nostra stessa vita e quella dei nostri cari. Tanti di noi sono stati trasferiti addirittura nei reparti ospedalieri e nei pronto soccorso per sopperire a ferie e a turni massacranti degli infermieri già presenti nelle medesime strutture con contratto a tempo indeterminato. E ogni volta che è stato fatto presente che si trattava di impieghi diversi rispetto a quelli previsti dai nostri contratti, la risposta è stata: “O accetti o te ne vai a casa!”».

«Dopo l’ennesimo rinnovo dei nostri contratti, sempre con la stessa formula e la drastica riduzione delle ore a 12 settimanali – hanno concluso – non ci è stata data alcuna speranza sulla possibilità di una prossima proroga, poiché sostengono che non ci sarebbero fondi. Ma allora che fine hanno fatto e che fine fanno ogni giorno i soldi destinati alla sanità calabrese? Si parla tanto della grave carenza di personale e della difficoltà sanitaria tanto conclamata da parte del presidente regionale Roberto Occhiuto e ora 81 operatori sanitari saranno davvero mandati a casa?». (rcz)

Il Comune di Soveria Mannelli incontra il Commissario Asp di Catanzaro

Nei giorni scorsi, l’Amministrazione comunale di Soneria Mannelli, guidata dal sindaco Michele Chiodo, ha incontrato il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Ilario Lazzaro.

Insieme al primo cittadino, gli assessori Guido Arcuri e Antonello Maida e dal Presidente del Consiglio Comunale Alberto D’arrò. Il commissario Lazzaro, invece, era coadiuvato dal direttore amministrativo f.f., Nicola Voci.

L’incontro ha avuto come tema una lunga ed articolata disamina della situazione complessiva dei  servizi sanitari nell’area del Reventino con particolare riferimento all’Ospedale di Soveria Mannelli. Gli amministratori comunali hanno rappresentato le gravi difficoltà in cui versa la struttura  evidenziando i punti di maggiore criticità e chiedendo con forza che vengano adottati tutti i  provvedimenti necessari a garantire la piena funzionalità delle strutture previste dai vigenti  strumenti programmatori regionali assegnando le risorse umane e le dotazioni strumentali  indispensabili a consentirne la regolare attività. 

In particolare, è stato evidenziato come la carenza di personale medico e paramedico non consenta il  funzionamento a pieno regime dell’Unità Operativa di Medicina Generale e Lungodegenza, unico  reparto di ricovero rimasto nell’Ospedale, e dei servizi di supporto come la Radiologia ed il  Laboratorio di Analisi la cui limitata operatività pregiudica anche l’attività del Servizio di Pronto  Soccorso nelle situazioni di emergenza–urgenza. 

In questa ottica, quindi, la completa copertura dell’organico dell’U.O. di Medicina e Lungodegenza,  a partire dalla figura del Direttore, assume carattere di assoluta priorità per dare un assetto stabile  all’intera struttura ospedaliera favorendone anche l’integrazione funzionale con quello del Servizio  di Pronto Soccorso, per come previsto dalla normativa vigente (DM n° 70/2015). 

Per quanto concerne la Radiologia, è stata inoltre rappresentata l’assoluta necessità di provvedere al  rinnovo della dotazione strumentale, con particolare riferimento all’apparecchio TAC, ormai  superato dal punto di vista tecnologico essendo risalente all’anno 1994, ed agli altri apparecchi di  radiodiagnostica, alcuni dei quali risalenti all’epoca di apertura dell’Ospedale (anno 1974). 

È stata, anche, sottolineata la necessità che venga garantita con continuità la funzione di Direzione  Sanitaria, allo stato priva del titolare della relativa struttura semplice, nonché il corretto  funzionamento del day-hospital pediatrico attraverso il potenziamento dell’organico medico. Per quanto concerne l’attività di day-surgery, attualmente svolta soltanto per la chirurgia generale  grazie all’impegno del direttore, dott. Manfredi Tedesco, ne è stato richiesto l’ampliamento ad  altre specialità chirurgiche come urologia, oculistica e otorinolaringoiatria. 

Una particolare attenzione è stata richiesta anche per il Centro di Salute Mentale già operante presso  la sede del Poliambulatorio di Decollatura e declassato dopo la soppressione del Distretto Sanitario  del Reventino ma che necessita di un immediato rilancio a sostegno della numerosa utenza che su di  esso gravitava e continua a gravitare. 

In definitiva, quindi, è stata posta l’attenzione sulla necessità che vengano garantiti tutti i servizi  assistenziali rivolti agli utenti più fragili come anziani, bambini e ammalati cronici, anche attraverso 

il potenziamento dei servizi di assistenza territoriale sia ambulatoriale, mediante l’implementazione  oraria delle specialità esistenti e l’attivazione di nuove specialità, che domiciliare mediante un  potenziamento dell’organico di infermieri e fisioterapisti. 

Da parte sua, il Commissario Straordinario dell’Asp, ha illustrato le iniziative già intraprese in  direzione della soluzione di parte delle problematiche poste alla sua attenzione nel corso  dell’incontro preannunciando che a giorni assumeranno servizio due dirigenti medici per il Servizio  di Pronto Soccorso ed un dirigente medico per la Direzione Sanitaria. 

Il Commissario, dopo aver illustrato le varie difficoltà che limitano la sua azione, si è comunque  impegnato ad intraprendere ogni utile iniziativa finalizzata alla rimozione delle carenze evidenziate. Lo stesso, a conferma della grande attenzione rivolta alla struttura anche nella precedente veste di  Direttore Sanitario Aziendale, ha altresì illustrato i progetti riguardanti la l’attivazione, all’interno  dell’Ospedale, di una dotazione di posti letto di Riabilitazione cardiologica, collegata all’U.O. di  Cardiologia dell’Ospedale di Lamezia Terme diretta dal dott. Roberto Ceravolo, e di una struttura  per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare. 

Il sindaco ha espresso il giudizio positivo dell’Amministrazione sull’iniziativa impegnandosi a  sostenerne la fattibilità nelle idonee sedi politico-istituzionali in cui si determinano le scelte  programmatorie della sanità regionale sin dai prossimi incontri che avrà con i vertici regionali e con  la struttura commissariale. 

L’Amministrazione, più in generale, si è dichiarata favorevole a tutte le iniziative volte ad  implementare la struttura sanitaria con nuovi servizi aggiuntivi rispetto a quelli di base già previsti  dai vigenti documenti di programmazione regionale, ivi compresi quelli dell’Ospedale di Comunità  da realizzare con i fondi del Pnrr, ma che, per ragioni varie e non sempre giustificabili, non sono  ancora pienamente operativi e funzionanti. 

L’impegno che è stato richiesto, quindi, è quello di dare assoluta priorità alla piena e puntuale  attuazione dell’assetto organizzativo già previsto rimuovendo tutte le cause che ne hanno impedito  finora la concreta realizzazione. 

La delegazione dell’Amministrazione Comunale ed il Commissario Straordinario dell’Asp, a  conclusione dell’incontro giudicato positivo e proficuo da entrambe le parti, hanno convenuto sulla  necessità di aggiornarsi a breve per verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti. Il Sindaco, infine, ha invitato la Direzione Aziendale, non appena ne sarà completato l’assetto con la  nomina dei direttori amministrativo e sanitario, ad un incontro da tenersi nel palazzo municipale in  presenza degli altri sindaci del comprensorio dell’area del Reventino per trattare più  dettagliatamente tutti i temi che interessano l’assistenza sanitaria nel comprensorio nelle varie fasi  di prevenzione, cura e riabilitazione da affrontare in stretta correlazione con gli interventi in materia  di assistenza sociale. (rcz)

 

Aumentano i contagi e l’Asp di Cz chiude nei festivi, il consigliere Riccio chiede l’intervento di Occhiuto

Il consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio, ha chiesto l’intervento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché intervenga presso il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro che, nonostante l’aumento dei contagi nel capoluogo, è stato chiuso nei festivi.

Il consigliere, infatti, in questa situazione «di chiara emergenza con numeri mai raggiunti prima nella nostra regione e nella nostra città», «tutti si sarebbero aspettati un intervento incisivo del dipartimento Prevenzione dell’Asp» che, invece, è venuto meno.

«Purtroppo, però – ha spiegato Ricci – ho avuto modo di toccare con mano, in virtù delle innumerevoli segnalazioni ricevute, l’assoluta mancanza di organizzazione del dipartimento in oggetto. Che ripete sempre gli stessi errori: uffici chiusi nei festivi, assenza di risposte alla cittadinanza, attesa di una settimana per conoscere l’esito dei tamponi. Qualcuno mi ha addirittura riportato il contenuto di una risposta che suonava così: “Se non la chiamiamo vuol dire che è negativo”».

«Nonostante l’incremento dei numeri – ha proseguito – questi non sono comunque paragonabili a quelli, molti più alti, che fanno saltare il tracciamento in Italia. Qui si blocca tutto per mancanza di organizzazione. Quante persone sono in isolamento fiduciario perché l’Asp non dà le risposte dovute? Quante attività economiche si bloccano perché la gente è costretta a casa, sta bene, magari non ha il Covid, ma non può uscire perché attende che l’Asp gli fornisca l’esito del tampone? Come se non bastasse, va aggiunto l’unico luogo in cui fare tamponi approntato dall’Asp nel quartiere Lido, che ha fatto registrare file assurde e un costante blocco alla circolazione dei veicoli rivelandosi assolutamente insufficiente».

«Ora, posso capire la mancanza di personale, il diritto alle ferie etc. etc. Ma è mai possibile che il dipartimento Prevenzione dell’Asp di Catanzaro continui a essere un mondo a sé – ha concluso – che segue orari d’ufficio nonostante l’importanza della propria funzione, che perseveri nell’incapacità di dare risposte alla cittadinanza? No, ovviamente, e mi appello al presidente della Regione Roberto Occhiuto perché faccia qualcosa: finora si è speso molto per la sanità, ha fatto blitz e approvato pratiche importantissime, ma deve fare qualcosa anche per l’Asp del capoluogo. Nel frattempo, ho scritto un esposto contro il dipartimento di Prevenzione che consegnerò alle Autorità preposte». (rcz)

Le Associazioni all’Asp di Catanzaro: Dotare poliambulatorio territoriale di un ecografo

Le Associazioni Pro Loco Badolato, “La Radice”, Avis Comunale Badolato e A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli” hanno chiesto e sollecitato, tramite pec all’Asp di Catanzaro, l’acquisto e messa in funzione operativa di un ecografo presso il Poliambulatorio di Badolato.

«Le scriventi associazioni – si legge – in rappresentanza delle comunità locali del Basso Ionio catanzarese, considerata l’importanza vitale di quanto in oggetto in termini di tutela del diritto alla salute e di giusto servizio pubblico-sanitario rivolto ai cittadini, sul territorio, hanno deciso di intraprendere tale iniziativa sollecitando i dirigenti responsabili dell’Asp Catanzaro ad impegnarsi fattivamente e nel breve tempo possibile a dotare il Poliambulatorio medico territoriale di Badolato (CZ) di un ecografo».

«Una richiesta importante e legittima – conclude la pec –. La dotazione di quanto richiesto ridurrebbe notevolmente le difficoltà e quindi la sofferenza delle tante persone che, con patologie cardiache, sono costrette a raggiungere Soverato per l’ecocardio; ridurrebbe, inoltre, i vergognosi e rischiosi tempi biblici di attesa per prestazioni specialistiche, e, infine, si tradurrebbe anche in risparmio di energie economiche, e professionali per gli operatori sanitari interessati». (rcz)

CARLOPOLI (CZ) – Il sindaco chiede urgentemente un medico di base

Il sindaco di Carlopoli, Emanuela Talarico, ha scritto alla Commissione Prefettizia dell’Asp di Catanzaro, al direttore sanitario, Ilario Lazzaro e al direttore amministrativo, Francesco Marchitelli e al Prefetto Maria Teresa Cucinotta, chiedendo di nominare un medico di base sostituto che «garantisca la continuità assistenziale sanitaria sul territorio, così potendo garantire il diritto costituzionale alla salute».

La richiesta arriva in quanto, dal 15 novembre, «la dr.ssa Gigliotti, medico temporaneo di assistenza primaria – viene spiegato nella lettera – non ricoprirà più il ruolo assegnatole atteso che il contratto d’impiego con l’Asp scadrà e nulla è stato comunicato circa il suo eventuale rinnovo o sull’immediata sua sostituzione con altro professionista».

«Per come riferito dagli altri medici di base presenti, uno (dott. Arcuri) – viene spiegato ancora – non ha la possibilità di accettare ulteriori assistiti perché ha raggiunto il limite massimo consentito di pazienti l’altro (dott.ssa Fimiano) ha capacità ricettiva residuale e non riuscirebbe ad assorbire tutte le richieste, vista anche la ridotta disponibilità a prestare servizio, circoscritto solo un giorno a settimana e a limitati orari (tra le ore 14 -17).  Un orario troppo ridotto, rispetto ai bisogni della cittadinanza».

«Ad oggi – continua la lettera del primo cittadino – quella del “medico di base temporaneo” che doveva porsi come soluzione provvisoria alla nomina di un titolare è diventata la normalità, difatti, tale stato di cose ormai si sta protraendo oltre ogni normale sopportazione. Questa Amministrazione è stata sempre di supporto e ha da sempre contribuito a fornire soluzioni, difatti, ha concesso in comodato d’uso gratuito due strutture comunale ai due medici (Fimiano e Gigliotti) ma nonostante tale impegno ad oggi né l’Asp, né tantomeno la Regione ha ritenuto di dover adottare i dovuti provvedimenti».

«Si è giunti, difatti – prosegue la lettera – alla data ultima del 15 Novembre per iniziare a discuterne e cercare di trovare una soluzione. Nel frattempo moltissimi cittadini, settecento circa, dalla prossima settimana rimarranno privi di assistenza da parte del medico di base e ciò provocherà grave nocumento specialmente nel contesto di emergenza epidemiologica in cui siamo».

«Chi supporterà e sosterrà la popolazione dal punto di vista sanitario?! – prosegue la lettera –. Il paese di cui sono Sindaco è un paese abitato da persone per lo più anziane, tante delle quali vivono da sole e, quindi, in difficoltà per gli spostamenti, anche considerando l’orografia del territorio, interamente montano, con viabilità carente e senza mezzi pubblici di trasporto che possano garantire l’accesso ai servizi sanitari dislocati presso altri Comuni limitrofi. In tali condizioni non provvedere alla nomina di un nuovo medico significherebbe generare difficoltà e certamente mancanza di equità nell’accesso alle cure».

«Tale stato di cose – ha proseguito il primo cittadino – cagionerà grave danno all’intera comunità, difatti, tanti cittadini, che hanno bisogno urgente di medicinali per i quali è richiesta la prescrizione, non sapranno da qui a qualche giorno a chi rivolgersi.  Il contesto così delineato crea allarme sociale, non potendo, quale Sindaco, garantire in altro modo la tutela della salute dei propri concittadini, in un momento storico, sociale e sanitario aggravato pesantemente dall’emergenza sanitaria in atto (Covid-19)».

«Il medico di famiglia nel nostro, come in tanti piccoli comuni è, pertanto – ha evidenziato – una figura importantissima: la sua assenza sul territorio comporta una lesione del diritto alla salute come diritto dell’individuo costituzionalmente garantito, nonché, il concreto rischio di interruzione del pubblico servizio. I cittadini si sentono abbandonati e, ovviamente, spaventati. Tanto più in un periodo come quello che stiamo vivendo».

«Tanto premesso per i motivi ut supra – conclude la lettera – rappresentati mi appello a Codesta Commissione Prefettizia affinché, riconoscendo l’esigenza di tutela sanitaria immediata di una parte significativa della nostra popolazione comunale, Voglia prontamente nominare un medico sostituto che garantisca la continuità assistenziale sanitaria sul territorio, così potendo garantire il diritto costituzionale alla salute». (rcz)

Cgil Fp Area Vasta chiede di liquidare la produttività ai dipendenti dell’Asp di Catanzaro

Liquidare la produttività ai dipendenti dell’Asp di Catanzaro. È quanto ha chiesto Amalia Talarico, segretaria della Cgil Fp Area Vastain quanto non è stata ancora liquidata, ai dipendenti del comparto dell’Asp, la produttività degli anni 2018, 2019 e 2020.

«Fino ad ora – ha spiegato Talarico – i dipendenti hanno dimostrato grande pazienza e comprensione alle giustificazioni accampate dalla Direzione su presunti impedimenti tecnici e procedurali in ordine alla mancata liquidazioni della produttività, ma non possiamo più accettare quel “forse a novembre” dato dalla Direzione Generale nell’incontro con le organizzazioni sindacali tenutosi giorno 8 Ottobre2021 presso il presidio ospedaliero di Lamezia Terme».

«Chiediamo, inoltre – ha aggiunto – che fine ha fatto il bonus per premiare gli “eroi della pandemia”. È trascorso oltre un anno dai decreti “Cura Italia” e “Salva Italia” che hanno trasferito i fondi alle Regioni e di quei soldi in Calabria non c’e traccia, nè vi è traccia di alcuna rivendicazione dell’Azienda Sanitaria presso la Regione Calabria nel pretendere le somme e riconoscere cosi il valore l’abnegazione e il sacrificio dei propri operatori, a tutt’oggi nelle tasche di questi “eroi” non è arrivato nulla».

«Languono, anche, gli incarichi di funzione – ha proseguito – le varie delibere sulla ammissione/esclusione dei candidati partecipanti all’avviso interno, per il conferimento degli incarichi di funzione con le varie integrazioni e rettifiche, sono iniziate a giugno e terminate ad agosto, come sono terminate ad agosto le nomine per le commissioni esaminatrici, come non sappiamo più nulla della progressione economica orizzontale 2019 che doveva essere liquidata a giugno 2020, insomma un grande caos, che dimostra soprattutto il non rispetto verso i lavoratori».

«La CGIL – ha conclusola segretaria Cgil Fp Area Vasta – in ragione della gravità di quanto rappresentato, chiede l’immediata liquidazione delle spettanze di produttività degli anni 2018, 2019, 2020 e la risoluzione immediata delle altre su citate richieste e comunica che al permanere dell’attuale situazione si riserva di intraprendere le forme di lotta che si riterranno più opportune a tutela dei lavoratori». (rcz)

La Lega ha presentato esposto alla Procura di Catanzaro per il Sant’Anna Hospital

La Lega ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro, e in particolare all’attenzione del Procuratore Nicola Gratteri, in merito alla situazione del Sant’Anna Hospital, chiedendo «di accertare se nelle evidenti condotte omissive assunte dalla triade vi sia la violazione di legge e dei propri doveri di imparzialità, efficienza e trasparenza, con espresso riferimento al mancato riscontro alle richieste di sottoscrizione dei contratti, al possibile abuso d’ufficio e, comunque, alla elusione di provvedimenti giudiziari».

«Si è chiesto, altresì – si legge nella nota – di verificare se vi siano anche stati comportamenti omissivi da parte del Commissario alla Salute e dei Ministri Speranza e Lamorgese in relazione alla possibilità sia di rimozione della Triade che di sostituzione alla stessa

«Appare veramente incomprensibile – prosegeue la nota – l’atteggiamento assunto dalla Commissione Straordinaria dell’ASP di Catanzaro che continua ad omettere di assumere quei provvedimenti indicati dal Commissario alla Salute, Guido Longo, e non adotta le conseguenti statuizioni di cui alle sentenze emesse dal Tar del capoluogo. Una condotta che sembra voglia penalizzare pesantemente una struttura di eccellenza come il S. Anna Hospital che negli ultimi 10 anni ha eseguito oltre 35.000 interventi, salvando innumerevoli vite umane. La Lega, che ha chiesto, anche, l’immediato intervento del Presidente del Consiglio, prof. Mario Draghi, e dei ministri dell’Interno, dott.ssa Luciana Lamorgese, e della Salute, Roberto Speranza.

«Una situazione veramente incomprensibile che, però – viene sottolineato – rischia di portare alla chiusura di una struttura di eccellenza che ha salvato migliaia di vite umane e alla perdita di oltre 300 posti di lavoro. Ancora una volta questi fatti, se non ci sono elementi sconosciuti, dimostrano di come siano fallimentari le nomine di commissari che appaiono inadeguati e completamente staccati dalla realtà dei territori e spesso omettono condotte per paura di poter sbagliare. Ma, se così dovesse essere, ci si chiede perché non si dimettono e lasciano spazio a chi potrebbe dare un vero contributo di crescita e sviluppo alla Calabria».

«Anche in questo caso, però – conclude la nota – appare evidente il danno causato ai calabresi e l’inadeguatezza dei commissariamenti che hanno finora fornito e causato solo rilevanti danni alla comunità calabrese». (rcz)

Sapia (Alternativa c’è) chiede sostituzione dei commissari dell’Asp di Catanzaro

Il deputato di Alternativa c’èFrancesco Sapia, ha reso noto che chiederà al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, di valutare la sostituzione dei commissari dell’Asp di Catanzaro.

«Come avevo previsto – ha dichiarato – all’Asp di Catanzaro il Sant’Anna Hospital ha chiesto i danni per la gestione della procedura di accreditamento dell’Utic di questa struttura sanitaria. Ora la palla passa al giudice, con il rischio che l’Asp di Catanzaro, già in pesanti difficoltà, debba dare un bel po’ di soldi alla clinica».

«Credo che questa situazione potesse essere evitata – ha aggiunto –. Perciò chiederò conto al ministro dell’Interno, da cui dipende la terna commissariale. A mio parere l’errore di fondo è stato quello di legare il “destino” del Sant’Anna agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria “Cuore Matto”, secondo un’impostazione che ritengo profondamente sbagliata. Per fortuna il commissario Guido Longo ha posto rimedio, decretando con decisionismo l’accreditamento dell’Utic della clinica catanzarese». (rp)

Accordo tra Regione e Asp di Catanzaro per funzionalità del Servizio regionale per le adozioni internazionali

La Regione Calabria ha stretto un patto di collaborazione con l’Asp  di Catanzaro per garantire la piena funzionalità delle procedure di adozione internazionale di minori.

L’accordo, della durata di due anni rinnovabili, è stato siglato, per la Regione, dalla dirigente del settore Politiche sociali, Saveria Cristiano, e, per l’Asp di Catanzaro, dalla commissaria straordinaria, Luisa Latella.

Un obiettivo perseguito dall’assessorato regionale al Welfare, guidato da Gianluca Gallo, allo scopo di sostenere il percorso delle coppie impegnate nel percorso di adozioni di bambini stranieri.

Il servizio regionale per le adozioni internazionali, svolto dalla Regione Calabria in virtù di specifica convenzione con la Regione Piemonte, promuove iniziative rivolte all’intera cittadinanza e garantisce informazione, formazione, accompagnamento e sostegno al progetto adottivo. Attività che, sulla base dell’accordo sottoscritto tra Regione e Asp, saranno ora gestite e monitorate da un gruppo di lavoro misto che avrà altresì il compito di definire eventuali interventi attuativi.

Inoltre, mentre l’azienda sanitaria catanzarese assicurerà l’impiego costante di un pedagogista e di una psicologa psicoterapeuta, la Regione sosterrà le coppie impegnate nel percorso di adozione, promuovendo la cultura dell’accoglienza e dell’adozione attraverso iniziative di assistenza e sensibilizzazione, ma pure fornendo locali idonei per gli incontri formativi e rifondendo eventuali costi vivi legati all’espletamento del servizio.

«Ritengo doveroso ringraziare – ha detto l’assessore Gallo – gli uffici regionali e la dirigente Cristiano per essersi impegnati senza risparmio di energie nel ricercare tutte le soluzioni utili e necessarie alla operatività di un servizio essenziale», sottolinea l’assessore Gallo elogiando anche «il senso di responsabilità istituzionale dell’Asp di Catanzaro, che ha risposto positivamente all’invito della Regione a far sì che fosse garantita, attraverso idonee figure professionali, la continuità di attività indispensabili».

«L’accordo – ha concluso Gallo – prevede tutto quel che serve per tutelare le legittime aspettative di tante coppie e consentire alla Calabria di compiere grandi passi avanti in tema di diritti». (rcz)