La salute diventa un progetto di Comunità: Sinergia tra Asp di CZ e Comune di Soveria Simeri

L’Asp di Catanzari e l’Amministrazione comunale di Soveria Simeri, guidata dal sindaco Amedeo Mormile, coinvolgono i cittadini e gli Enti del territorio per nuove politiche della Salute, e lo fanno attraverso un incontro svoltosi nei giorni scorsi e promosso dal primo cittadino e dall’UO Servizio sociali del distretto sociosanitario di Catanzaro, diretta dal sociologo Franco Caccia.

L’iniziativa è parte integrante della rinnovata azione di integrazione sociosanitaria, portata avanti dal distretto sociosanitario di Catanzaro, da pochi mesi guidato dalla d.ssa Tiziana Parrello. L’incontro si è tenuto presso locali parrocchiali messi a disposizione dal parroco don Davide Marino. Presente, anche, l’assistente sociale Rita Tallini.

Durante il suo intervento il responsabile dell’U.O. servizi sociali, dott. Franco Caccia, ha presentato le motivazioni dell’incontro ed, in particolare, ha fornito ai diversi amministratori locali ed alla nutrita rappresentanza delle associazioni operanti a Soveria Simeri, le linee operative di un progetto da realizzare, fin dalle prossime settimane, nella comunità locale.

«Migliorare il proprio stato di salute – ha precisato Franco Caccia – rappresenta un risultato che, almeno per gran parte delle problematiche più diffuse tra le diverse fasce della popolazione, non necessita di farmaci e visite mediche. Come documentato da anni di studi su questi temi, è necessario adottare stili di vita più attenti al benessere del corpo ma anche incrementare le sane relazioni tra le persone».

«Una sana alimentazione ed una corretta attività motoria costituiscono le azioni prioritarie ma – ha concluso il sociologo dell’ASP di Cz – è necessario recuperare la dimensione della socialità, dello stare insieme per fare qualcosa di positivo per la comunità». 

Su questo punto è intervenuto il parroco di Soveria Simeri don Davide Marino, il quale ha  già promosso nella comunità di Soveria,  iniziative di aggregazione. Molto apprezzato è infatti l’appuntamento del caffè, fissato per ogni sabato pomeriggio, «un momento informale che rappresenta un utile momento di ascolto e di coinvolgimento dei cittadini».

Poiché si è molto discusso sul ruolo centrale ricoperto della comunità sui temi della salute, si aprono nuovi spazi per la partecipazione dei cittadini e delle diverse associazioni presenti sul territorio.

All’incontro hanno attivamente partecipato anche diversi amministratori comunali tra cui la presidente del consiglio comunale, Nadia Lorusso , vero e prezioso collante con il mondo dell’associazionismo locale, il vicesindaco Domenico Cosco e l’assessore Giuseppe Perri. A conclusione dell’incontro il sindaco Mormile ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’incontro ed ha tenuto a sottolineare il valore della sperimentazione che, grazie alla direzione del distretto sociosanitario di Cz, vede Soveria Simeri impegnato in prima fila nella costruzione di moderne politiche per la salute.

«Siamo certi – ha concluso il sindaco Mormile – che la vicinanza e la qualità dei professionisti dell’U.O. Servizi Sociali dell’Asp di Cz sarà possibile ottenere risultati concreti e, soprattutto, a favorire lo sviluppo di un clima di collaborazione e di partecipazione attiva di tutti i cittadini».  

Nel corso del partecipato incontro, sono intervenuti tutti i referenti delle diverse associazioni e gruppi sociali e culturali presenti sul territorio di Soveria Simeri. Erano presenti i referenti e volontari delle seguenti organizzazioni: Happy People New Ados; Ilorazepan; Banda Musicale San Donato; Croce Bianca; Anziani Soveritani; gruppo Folkloristico i Soveritani; Avis; Pro loco; Prima o poi.

Si tratta di una vasta rete di associazioni  impegnate nei settori della promozione culturale, dell’inclusione sociale, della tutela delle tradizioni  e della promozione turistica. (rcz)

 

LAMEZIA – Domani il workshop sul fegato dell’Asp di Catanzaro

Domani mattina, a Lamezia Terme, alle 9, al T Hotel, è in programma l’evento Curare il nostro fegato promossa dall’Asp di Catanzaro, guidata dal commissario straordinario Antonio Battistini.

Con questa giornata scientifica si vogliono promuovere una serie di azioni efficaci per la prevenzione della salute dei cittadini.

«Le malattie del fegato – dice il dottore Lorenzo Surace, Responsabile Centro Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni dell’Asp di Catanzaro e Responsabile scientifico del workshop – costituiscono un importante determinante di salute pubblica, in quanto gran parte delle epatopatie riconosce come causa o concausa fattori di rischio legati all’abuso alcoolico, scorrette abitudini alimentari e la tossicodipendenza maggiormente correlata con l’infezione da HBV, HDV ed HCV».

Nel corso dell’evento, provider Ecm Xenia, saranno dedicate delle relazioni incentrate su importanti sfide per il mondo scientifico, come la steatosi epatica, direttamente correlata al diabete mellito e all’obesità, ed oggi tra le prima cause al mondo di epatopatia e le prospettive gestionali e terapeutiche dei pazienti con infezione da HBV e HDV. L’evento registrerà la partecipazione dei maggiori specialisti della branca.(rcz)

La consigliera Bruni: All’Asp di Cz situazione drammatica, ma si rimanda tutto

La consigliera regionale Amalia Bruni ha ribadito la necessità di «ascoltare, tempestivamente, il commissario dell’Asp di Catanzaro, Antonio Battistini» dopo le proteste del personale sanitario del 118 dell’Asp di Catanzaro e i continui disservizi segnalati non solo dai cittadini ma dagli stessi operatori.

Da qui la richiesta di audire, in Terza Commissione, il manager dell’Asp di Catanzaro il generale Battistini, «per una valutazione sullo stato delle cose e soprattutto sulle misure da dover assumere per invertire una tendenza dalla deriva irreversibile. La risposta, ineffabile – ha aggiunto – è stata “che si è già provveduto a contattare il generale Antonio Battistini, il quale ha manifestato piena disponibilità ad essere audito. Tuttavia, atteso il recente insediamento del Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, che si ritiene opportuno programmare l’audizione per i prossimi mesi”. Ma qui non siamo di fronte ad una situazione normale dove bisogna operare piccoli aggiustamenti».

«In questi ultimi giorni, infatti – ha ricordato Bruni – abbiamo assistito a vicende e iniziative sconcertanti, dall’ ennesima denuncia degli operatori del 118, alle vicende del Polo Ospedaliero di Lamezia. Oltre a numerose iniziative di associazioni e comitati, sindaci del territorio, tutti che lamentano disservizi e incongruenze insopportabili. Se poi si tiene conto che il lavoro di audizioni avviate dalla commissione nei mesi passati su tutte le Asp e Aziende Ospedaliere, lavori di cui, forse, la presidente non ha totale contezza, vede la sola Asp di CZ a non essere stata ancora audita».

«In situazioni di gravissima emergenza – ha detto ancora ancora l’esponente dem – non si può rispondere come se fossimo di fronte alla ordinaria amministrazione. Abbiamo una serie di situazioni serie e gravi che riguardano questa Asp e anche l’ospedale di Lamezia, tanto é vero che avevamo già chiesto di sentire l’ex commissario Lazzaro ma non siamo mai riusciti a interloquire con lui in sede di Commissione. Partecipare ad un’audizione ora, per capire lo stato dell’arte delle cose, non é mica pregiudizievole per poterne farne un’altra in seguito».

«So perfettamente che il generale Battistini si è insediato da poco – ha concluso – ma c’è una direzione generale, una struttura già esistente dell’Asp di Catanzaro che possono affiancarlo in questo percorso di conoscenza che intendiamo fare insieme. Perché procrastinare i tempi e tergiversare ancora? Noi dobbiamo delle risposte ai cittadini che tutti i giorni vedono diminuire i servizi di assistenza e si chiedono se questa tendenza sia oramai irreversibile». (rrc)

Postazione Pet 118 di Tiriolo chiusa senza preavviso, Montuoro: Situazione transitoria

È una situazione transitoria, quella della chiusura, senza preavviso, della Postazione Emergenza Territoriale 118 di Tiriolo, dovuta «alla diminuzione delle unità operative». È quanto ha spiegato il consigliere regionale Antonio Montuoro, dopo un confronto informale con i vertici dell’Asp di Catanzaro.

«Si tratta di un presidio sanitario che svolge un ruolo strategico nell’area centrale della Calabria, e che non può essere depotenziato discriminando un’ampia fascia di popolazione», ha ricordato Montuoro, sottolineando come «purtroppo ci troviamo a fare i conti con una atavica carenza di personale che nel corso del tempo ha accentuato le criticità del sistema».

«I turni dei presidi erano “coperti” fino al prossimo 18 aprile, – ha spiegato – ma l’organizzazione delle postazioni di emergenza territoriale si è trovata a fare i conti con la carenza di organico dovuta anche alla malattia di alcuni operatori. Ecco, quindi, la necessità di intervenire sulle fasce orarie per coprire tutto il territorio anche grazie alla disponibilità dei medici e operatori sempre in prima linea per garantire il servizio».

«Il problema, quindi – ha proseguito – resta l’incremento delle unità operative a sostegno del servizio di emergenza-urgenza su cui dall’Asp di Catanzaro hanno assicurato interverranno attingendo alle graduatorie, in questo caso di autisti, disponibili nelle altre Aziende».

«Una problematica rispetto alla quale intendo allertare anche il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – ha concluso – con il quale mi confronterò nelle prossime ore nella sua veste di commissario ad acta per la sanità calabrese: sono certo che non rimarrà insensibile e si attiverà per l’individuazione di tutte le soluzioni possibili affinché venga garantita continuità al servizio. Ne va della tutela del diritto alla salute dei nostri concittadini». (rcz)

Asp Catanzaro: È nata la Rete delle Scuole che promuovono la Salute

È nata la Rete delle Scuole che promuovono la salute. Si tratta di un progetto che rientra nel programma del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025 che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro sta portando avanti attraverso la governance del Dipartimento di Prevenzione, guidato da Giuseppe Caparello.

Il tratto più innovativo del Programma è che studenti, docenti, famiglie, l’intera comunità scolastica è coinvolta e pienamente protagonista in un percorso congiunto tra Scuola e Salute per valorizzare al massimo il benessere nell’ambito del sistema educativo e contrastare con ogni mezzo i rischi connessi alla sedentarietà, ai comportamenti non sani e alla cattiva alimentazione, in linea con i principali indirizzi delle istituzioni internazionali ed europee.
La realizzazione del Programma è affidata ad un gruppo di lavoro aziendale multidisciplinare guidato dal referente del Programma PP01  Giuseppe Furgiuele, che svilupperà una serie di interventi e azioni al fine di sensibilizzare gli studenti ad adottare stili di vita corretti che avranno poi una ricaduta sulla comunità.
Una Scuola che promuove la salute orienta non solo gli studenti, ma l’organizzazione di tutta la comunità scolastica, contribuendo a creare un contesto favorevole affinché gli studenti sviluppino conoscenze, competenze e abitudini necessarie per vivere in modo salutare anche in età adulta.
Nel corso dei prossimi anni saranno coinvolte tutte le scuole della Provincia di ogni ordine e grado con l’obiettivo di sviluppare la Rete al fine di diffondere, divulgare e rendere attuabili i principi della Promozione della Salute.
«La scuola rappresenta la principale agenzia di socializzazione e formazione della personalità del bambino e del ragazzo, quindi il setting più opportuno per favorire lo sviluppo di competenze per la salute – ha sottolineato Furgiuele –, promuovere salute non significa fare interventi spot ma costruire insieme ai ragazzi un percorso di consapevolezza sul proprio stato di salute e sulle azioni necessarie per raggiungerne il più alto livello possibile». (rcz)

Gli infermieri co.co.co. dell’Asp di CZ: Il nostro allarme è rimasto inascoltato

L’allarme lanciato dagli infermieri co.co.co dell’Asp di Catanzaro è rimasto inascoltato. Due settimane fa, infatti, si sono rivolti prima al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, poi a tutte le istituzioni, alla classe politica, ai vertici sanitari dell’Asp di Catanzaro e al nostro sindacato, rimanendo completamente inascoltati.

«Ringraziamo – si legge in una nota – le testate giornalistiche che hanno dato voce alla nostra protesta fatta di striscioni fuori dagli hub vaccinali in cui abbiamo dato tutto noi stessi durante quest’emergenza pandemica, ma ci continuiamo a chiedere come mai nessuno spenda una parola per noi».

«La massima autorità sanitaria di un Comune è il proprio sindaco – viene evidenziato –. In questa vicenda dovrebbero essere interessati sia Nicola Fiorita, neo primo cittadino di Catanzaro, che Paolo Mascaro per quanto concerne la città di Lamezia Terme. Sindaci, sapete che stiamo per essere mandati a casa? Sapete che dopo due anni di contratto Co.Co.Co., senza tutela alcuna, dopo aver dimezzato le nostre ore lavorative da 35, a 18 e ora a 12, al 31 di ottobre con ogni probabilità i nostri contratti non verranno più rinnovati?».

«Cosa state facendo per tutelarci? – si sono chiesti gli infermieri –. Si parla della sanità calabrese in ginocchio e voi siete davvero disposti a rimanere inermi mentre 81 sanitari che si sono spesi così duramente durante quest’emergenza pandemica vengono mandati a casa? E poi ci rivolgiamo ai nostri parlamentari calabresi, l’onorevole Domenico Furgiuele e l’onorevole Giuseppe D’Ippolito: cosa state facendo per noi, voi che avete voce anche fuori regione?».

«E lei, presidente Occhiuto? – conclude la nota –. Perché non ha speso neanche una parola su questa situazione? Non meritiamo neanche quella? In effetti, siamo stati usati quando servivamo… ora siamo tornati a essere inutili? Qui si parla tanto di progetti, ma sappiamo bene che sono solo parole: dopo il 31 ottobre per noi non ci sarà alcun rinnovo, almeno smettetela di prenderci in giro e prendetevi le vostre responsabilità. Dopo questi due anni, probabilmente non meritiamo un posto di lavoro, ma pretendiamo di non essere più oggetto delle dichiarazioni di facciata al momento della necessità e delle solite fasi di rito proprie del “politichese”». (rcz)

Gli infermieri cococo dell’Asp di Catanzaro: Da “eroi” a “infermieri usa e getta”

Gli infermieri cococo dell’Asp di Catanzaro, hanno denunciato come, da “eroi”, sono stati definiti “infermieri usa e getta”, “vagabondi”, da «chi, invece, dovrebbe integrarci nel personale sanitario».

«Secondo molti, non dovremmo lamentarci – hanno scritto gli infermieri – poiché siamo stati “ben retribuiti”. Ma retribuiti di cosa? Il nostro monte orario era fissato dapprima a 35 ore settimanali, poi a 18 e poi a 12 e quelle sono state retribuite, ma in realtà non avevamo orari e tante volte ne abbiamo fatte molte di più. A noi non è stato pagato nessuno “straordinario”, eppure lavoravamo anche di domenica e in tutti gli altri giorni rossi, consentendo l’apertura degli hub per le vaccinazioni persino a Natale, a Santo Stefano e all’Immacolata».

«Abbiamo firmato un contratto lavorativo privo di tutele – hanno spiegato ancora – con la consapevolezza che la nostra sia una professione-missione ed è stato solo l’amore verso il prossimo e verso il nostro lavoro a spingerci a combattere questa battaglia contro un virus sconosciuto di cui abbiamo avuto paura anche noi che ci siamo trovati faccia a faccia con lui quotidianamente. Abbiamo firmato un contratto Co.Co.Co. che non prevedeva turni lavorativi, eppure abbiamo lavorato con dei turni».

«Paradosso del paradosso – hanno proseguito – nel nostro contratto non è prevista neanche la “malattia”, dunque chi di noi ha preso il covid, semplicemente non ha percepito stipendio per tutti i giorni di assenza dal lavoro. Per questi e per mille altri motivi fa male sentirsi definire ora “avvoltoi” dopo essersi spesi così tanto per la comunità. Non abbiamo esitato a rispondere alla chiamata d’aiuto e siamo entrati in servizio non appena ve n’è stata la possibilità, ma adesso a lanciare un urlo d’allarme siamo noi. Ci sentiamo ignorati e abbandonati dalla nostra classe politica, dalle istituzioni, anche dai cittadini che sanno quanto abbiamo lavorato per loro, persino dal nostro sindacato che, piuttosto che tutelarci, dopo aver rappresentato la nostra situazione in tutti questi mesi, con turni estenuanti, festivi e straordinari mai pagati, ha saputo solo risponderci: “Chi vi ha detto di farli?!”. Alcuni hanno addirittura ironizzato con “Ora che vi scade il contratto, venite a fare le pulizie a casa mia”».

«Ci sentiamo usati e presi a pesci in faccia – hanno evidenziato –. Sentiamo addosso il peso dell’irriconoscenza. Noi c’eravamo durante la pandemia, abbiamo aiutato nella gestione e prevenzione del covid negli ambienti scolastici e successivamente negli hub vaccinali, effettuando oltre 1000 vaccinazioni al giorno, rischiando la nostra stessa vita e quella dei nostri cari. Tanti di noi sono stati trasferiti addirittura nei reparti ospedalieri e nei pronto soccorso per sopperire a ferie e a turni massacranti degli infermieri già presenti nelle medesime strutture con contratto a tempo indeterminato. E ogni volta che è stato fatto presente che si trattava di impieghi diversi rispetto a quelli previsti dai nostri contratti, la risposta è stata: “O accetti o te ne vai a casa!”».

«Dopo l’ennesimo rinnovo dei nostri contratti, sempre con la stessa formula e la drastica riduzione delle ore a 12 settimanali – hanno concluso – non ci è stata data alcuna speranza sulla possibilità di una prossima proroga, poiché sostengono che non ci sarebbero fondi. Ma allora che fine hanno fatto e che fine fanno ogni giorno i soldi destinati alla sanità calabrese? Si parla tanto della grave carenza di personale e della difficoltà sanitaria tanto conclamata da parte del presidente regionale Roberto Occhiuto e ora 81 operatori sanitari saranno davvero mandati a casa?». (rcz)

Il Comune di Soveria Mannelli incontra il Commissario Asp di Catanzaro

Nei giorni scorsi, l’Amministrazione comunale di Soneria Mannelli, guidata dal sindaco Michele Chiodo, ha incontrato il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Ilario Lazzaro.

Insieme al primo cittadino, gli assessori Guido Arcuri e Antonello Maida e dal Presidente del Consiglio Comunale Alberto D’arrò. Il commissario Lazzaro, invece, era coadiuvato dal direttore amministrativo f.f., Nicola Voci.

L’incontro ha avuto come tema una lunga ed articolata disamina della situazione complessiva dei  servizi sanitari nell’area del Reventino con particolare riferimento all’Ospedale di Soveria Mannelli. Gli amministratori comunali hanno rappresentato le gravi difficoltà in cui versa la struttura  evidenziando i punti di maggiore criticità e chiedendo con forza che vengano adottati tutti i  provvedimenti necessari a garantire la piena funzionalità delle strutture previste dai vigenti  strumenti programmatori regionali assegnando le risorse umane e le dotazioni strumentali  indispensabili a consentirne la regolare attività. 

In particolare, è stato evidenziato come la carenza di personale medico e paramedico non consenta il  funzionamento a pieno regime dell’Unità Operativa di Medicina Generale e Lungodegenza, unico  reparto di ricovero rimasto nell’Ospedale, e dei servizi di supporto come la Radiologia ed il  Laboratorio di Analisi la cui limitata operatività pregiudica anche l’attività del Servizio di Pronto  Soccorso nelle situazioni di emergenza–urgenza. 

In questa ottica, quindi, la completa copertura dell’organico dell’U.O. di Medicina e Lungodegenza,  a partire dalla figura del Direttore, assume carattere di assoluta priorità per dare un assetto stabile  all’intera struttura ospedaliera favorendone anche l’integrazione funzionale con quello del Servizio  di Pronto Soccorso, per come previsto dalla normativa vigente (DM n° 70/2015). 

Per quanto concerne la Radiologia, è stata inoltre rappresentata l’assoluta necessità di provvedere al  rinnovo della dotazione strumentale, con particolare riferimento all’apparecchio TAC, ormai  superato dal punto di vista tecnologico essendo risalente all’anno 1994, ed agli altri apparecchi di  radiodiagnostica, alcuni dei quali risalenti all’epoca di apertura dell’Ospedale (anno 1974). 

È stata, anche, sottolineata la necessità che venga garantita con continuità la funzione di Direzione  Sanitaria, allo stato priva del titolare della relativa struttura semplice, nonché il corretto  funzionamento del day-hospital pediatrico attraverso il potenziamento dell’organico medico. Per quanto concerne l’attività di day-surgery, attualmente svolta soltanto per la chirurgia generale  grazie all’impegno del direttore, dott. Manfredi Tedesco, ne è stato richiesto l’ampliamento ad  altre specialità chirurgiche come urologia, oculistica e otorinolaringoiatria. 

Una particolare attenzione è stata richiesta anche per il Centro di Salute Mentale già operante presso  la sede del Poliambulatorio di Decollatura e declassato dopo la soppressione del Distretto Sanitario  del Reventino ma che necessita di un immediato rilancio a sostegno della numerosa utenza che su di  esso gravitava e continua a gravitare. 

In definitiva, quindi, è stata posta l’attenzione sulla necessità che vengano garantiti tutti i servizi  assistenziali rivolti agli utenti più fragili come anziani, bambini e ammalati cronici, anche attraverso 

il potenziamento dei servizi di assistenza territoriale sia ambulatoriale, mediante l’implementazione  oraria delle specialità esistenti e l’attivazione di nuove specialità, che domiciliare mediante un  potenziamento dell’organico di infermieri e fisioterapisti. 

Da parte sua, il Commissario Straordinario dell’Asp, ha illustrato le iniziative già intraprese in  direzione della soluzione di parte delle problematiche poste alla sua attenzione nel corso  dell’incontro preannunciando che a giorni assumeranno servizio due dirigenti medici per il Servizio  di Pronto Soccorso ed un dirigente medico per la Direzione Sanitaria. 

Il Commissario, dopo aver illustrato le varie difficoltà che limitano la sua azione, si è comunque  impegnato ad intraprendere ogni utile iniziativa finalizzata alla rimozione delle carenze evidenziate. Lo stesso, a conferma della grande attenzione rivolta alla struttura anche nella precedente veste di  Direttore Sanitario Aziendale, ha altresì illustrato i progetti riguardanti la l’attivazione, all’interno  dell’Ospedale, di una dotazione di posti letto di Riabilitazione cardiologica, collegata all’U.O. di  Cardiologia dell’Ospedale di Lamezia Terme diretta dal dott. Roberto Ceravolo, e di una struttura  per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare. 

Il sindaco ha espresso il giudizio positivo dell’Amministrazione sull’iniziativa impegnandosi a  sostenerne la fattibilità nelle idonee sedi politico-istituzionali in cui si determinano le scelte  programmatorie della sanità regionale sin dai prossimi incontri che avrà con i vertici regionali e con  la struttura commissariale. 

L’Amministrazione, più in generale, si è dichiarata favorevole a tutte le iniziative volte ad  implementare la struttura sanitaria con nuovi servizi aggiuntivi rispetto a quelli di base già previsti  dai vigenti documenti di programmazione regionale, ivi compresi quelli dell’Ospedale di Comunità  da realizzare con i fondi del Pnrr, ma che, per ragioni varie e non sempre giustificabili, non sono  ancora pienamente operativi e funzionanti. 

L’impegno che è stato richiesto, quindi, è quello di dare assoluta priorità alla piena e puntuale  attuazione dell’assetto organizzativo già previsto rimuovendo tutte le cause che ne hanno impedito  finora la concreta realizzazione. 

La delegazione dell’Amministrazione Comunale ed il Commissario Straordinario dell’Asp, a  conclusione dell’incontro giudicato positivo e proficuo da entrambe le parti, hanno convenuto sulla  necessità di aggiornarsi a breve per verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti. Il Sindaco, infine, ha invitato la Direzione Aziendale, non appena ne sarà completato l’assetto con la  nomina dei direttori amministrativo e sanitario, ad un incontro da tenersi nel palazzo municipale in  presenza degli altri sindaci del comprensorio dell’area del Reventino per trattare più  dettagliatamente tutti i temi che interessano l’assistenza sanitaria nel comprensorio nelle varie fasi  di prevenzione, cura e riabilitazione da affrontare in stretta correlazione con gli interventi in materia  di assistenza sociale. (rcz)

 

Aumentano i contagi e l’Asp di Cz chiude nei festivi, il consigliere Riccio chiede l’intervento di Occhiuto

Il consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio, ha chiesto l’intervento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché intervenga presso il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro che, nonostante l’aumento dei contagi nel capoluogo, è stato chiuso nei festivi.

Il consigliere, infatti, in questa situazione «di chiara emergenza con numeri mai raggiunti prima nella nostra regione e nella nostra città», «tutti si sarebbero aspettati un intervento incisivo del dipartimento Prevenzione dell’Asp» che, invece, è venuto meno.

«Purtroppo, però – ha spiegato Ricci – ho avuto modo di toccare con mano, in virtù delle innumerevoli segnalazioni ricevute, l’assoluta mancanza di organizzazione del dipartimento in oggetto. Che ripete sempre gli stessi errori: uffici chiusi nei festivi, assenza di risposte alla cittadinanza, attesa di una settimana per conoscere l’esito dei tamponi. Qualcuno mi ha addirittura riportato il contenuto di una risposta che suonava così: “Se non la chiamiamo vuol dire che è negativo”».

«Nonostante l’incremento dei numeri – ha proseguito – questi non sono comunque paragonabili a quelli, molti più alti, che fanno saltare il tracciamento in Italia. Qui si blocca tutto per mancanza di organizzazione. Quante persone sono in isolamento fiduciario perché l’Asp non dà le risposte dovute? Quante attività economiche si bloccano perché la gente è costretta a casa, sta bene, magari non ha il Covid, ma non può uscire perché attende che l’Asp gli fornisca l’esito del tampone? Come se non bastasse, va aggiunto l’unico luogo in cui fare tamponi approntato dall’Asp nel quartiere Lido, che ha fatto registrare file assurde e un costante blocco alla circolazione dei veicoli rivelandosi assolutamente insufficiente».

«Ora, posso capire la mancanza di personale, il diritto alle ferie etc. etc. Ma è mai possibile che il dipartimento Prevenzione dell’Asp di Catanzaro continui a essere un mondo a sé – ha concluso – che segue orari d’ufficio nonostante l’importanza della propria funzione, che perseveri nell’incapacità di dare risposte alla cittadinanza? No, ovviamente, e mi appello al presidente della Regione Roberto Occhiuto perché faccia qualcosa: finora si è speso molto per la sanità, ha fatto blitz e approvato pratiche importantissime, ma deve fare qualcosa anche per l’Asp del capoluogo. Nel frattempo, ho scritto un esposto contro il dipartimento di Prevenzione che consegnerò alle Autorità preposte». (rcz)

Le Associazioni all’Asp di Catanzaro: Dotare poliambulatorio territoriale di un ecografo

Le Associazioni Pro Loco Badolato, “La Radice”, Avis Comunale Badolato e A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli” hanno chiesto e sollecitato, tramite pec all’Asp di Catanzaro, l’acquisto e messa in funzione operativa di un ecografo presso il Poliambulatorio di Badolato.

«Le scriventi associazioni – si legge – in rappresentanza delle comunità locali del Basso Ionio catanzarese, considerata l’importanza vitale di quanto in oggetto in termini di tutela del diritto alla salute e di giusto servizio pubblico-sanitario rivolto ai cittadini, sul territorio, hanno deciso di intraprendere tale iniziativa sollecitando i dirigenti responsabili dell’Asp Catanzaro ad impegnarsi fattivamente e nel breve tempo possibile a dotare il Poliambulatorio medico territoriale di Badolato (CZ) di un ecografo».

«Una richiesta importante e legittima – conclude la pec –. La dotazione di quanto richiesto ridurrebbe notevolmente le difficoltà e quindi la sofferenza delle tante persone che, con patologie cardiache, sono costrette a raggiungere Soverato per l’ecocardio; ridurrebbe, inoltre, i vergognosi e rischiosi tempi biblici di attesa per prestazioni specialistiche, e, infine, si tradurrebbe anche in risparmio di energie economiche, e professionali per gli operatori sanitari interessati». (rcz)