Russo e Tripoli (Cisl): Finalmente messo punto fermo per lavoratori Legge Regionale 12/2014

Tonino RussoGianni Tripoli, rispettivamente segretari generali della Cisl Calabria e della Felsa Cisl, hanno evidenziato come «con la decisione assunta dal Consiglio Regionale della Calabria nella seduta del 20 febbraio, si è messo finalmente un punto fermo nell’annosa vertenza riguardante i lavoratori appartenenti alla Legge Regionale 12/2014».

«Una vertenza – hanno evidenziato – in cui il sindacato si è molto speso attraverso innumerevoli incontri, proposte, documenti, tavoli tecnici, azioni di mobilitazione. La svolta sul bacino regionale dei lavoratori appartenenti alla L.R. 12/2014 convince anche sul versante della loro effettiva collocazione lavorativa. Infatti, posto che la Regione Calabria per l’attuazione degli interventi del Pnrr si avvarrà dei lavoratori precari qualificati (stante la significativa esperienza maturata negli anni all’interno dei vari uffici regionali e sub-regionali) della Legge Regionale 12 /2014, finalmente verranno messi a disposizione di molti enti territoriali efficaci supporti tecnico-operativi finalizzati alla spesa di fondi destinati allo sviluppo dei nostri territori che altrimenti, vista la atavica carenza di professionalità all’interno delle amministrazioni locali, potrebbero andare persi».

«Una collocazione professionale – hanno continuato – che sposa a pieno le proposte avanzate anche dalla Cisl nazionale che, attraverso il segretario Generale Luigi Sbarra, a più riprese ha avanzato la necessità di una migliore qualificazione delle attività della P.A. proprio attraverso la valorizzazione dei lavoratori precari. La Cisl, anzi, auspica che anche i professionisti assunti negli Enti Locali con il concorso Coesione per il Pnrr siano assunti a tempo indeterminato, perché la P.A. ha bisogno di competenze. Per la Cisl ora serve trovare soluzione alle altre vertenze aperte da troppo tempo. Occorre fare presto e bene». (rcz)

Russo (Cisl): Al lavoro per ripresa e sviluppo sostenibile della Calabria

Lavorare per la ripresa e lo sviluppo sostenibile della Calabria. È questo l’obiettivo del percorso di formazione, per i quadri della Cisl, Calabria sull’utilizzo delle risorse del Pnrr è dedicata alle politiche attive del lavoro e alle politiche sociali e sanitarie.

Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, ha spiegato che nell’incontro di domani, venerdì 10 febbraio, «metteremo a fuoco alcune misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fondamentali per la nostra regione. Questi i temi che approfondiremo: sulla Missione 5 C1, “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione: riforme ed investimenti, come potrebbe cambiare il mercato del lavoro e delle competenze”; sulla Missione 5 C2, dedicata a servizi sociali, disabilità e marginalità sociale, “Le politiche sociali tra riforme ed investimenti del Pnrr per una nuova stagione di inclusione, di tutele e di accessibilità ai servizi territoriali”; sulla Missione 6 C1, “Potenziamento e assistenza della rete sanitaria: tra riforme ed investimenti per una nuova Sanità nel Paese e in Calabria, tra vincoli ed opportunità”».

«Con il supporto e il coordinamento della Fondazione Cisl “Ezio Tarantelli” – ha concluso – e l’intervento di esperti e dirigenti della Cisl nazionale e regionale, individueremo, negli spazi offerti dai fondi del Pnrr, secondo la logica del Next Generation Eu, le priorità negli interventi per la Calabria. La Cisl è pronta a dare il proprio contributo per avviare processi di coesione sociale e di crescita che mettano al centro dello sviluppo le persone e le comunità in cui esse vivono». (rcz)

Russo (Cisl): Qualificare spesa per creare lavoro e arginare fuga dei giovani all’estero

Il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ha evidenziato la necessità di «qualificare la spesa per creare lavoro e arginare la fuga dei giovani all’estero».

Questo perché «nel 2022 –ha rilevato Russo – i cittadini calabresi ufficialmente residenti all’estero erano 437.447 (210.860 femmine e 226.587 maschi). Ce lo dice il “Rapporto Italiani nel Mondo 2022”, curato dalla Fondazione Migrantes. Un numero enorme, il 23,7% della popolazione, destinato a crescere. E parliamo soltanto delle persone registrate all’Aire (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero)».

«Si tratta, soprattutto – ha spiegato – di giovani che cercano altrove un lavoro, e un lavoro adeguato alle loro capacità, che nella nostra terra non trovano. Una perdita enorme per loro stessi e per le famiglie, sia sul piano affettivo che su quello economico, se si considera che per la formazione di un giovane una famiglia spende oltre 100.000 euro».

«Una perdita enorme per la Calabria – ha evidenziato – per il futuro della nostra regione. Un dato che ci dice una volta di più come il cuore delle emergenze calabresi sia la questione del lavoro che manca e della qualità del lavoro stesso, questione strettamente connessa allo sviluppo. Per questo bisogna puntare decisamente a qualificare la spesa delle risorse disponibili, a partire da quelle del Pnrr. In questa direzione bisogna compiere alcuni passaggi obbligati e improrogabili».

«Da più parti – ha proseguito Russo – si sottolinea, come la Cisl fa da tempo, l’urgenza di dotare le pubbliche amministrazioni del necessario personale qualificato per gestire le risorse Pnrr, che altrimenti rischiamo di perdere. Un personale che deve essere cercato proprio tra i tanti giovani acculturati che scappano dalla nostra terra per non farvi più ritorno

«È altrettanto necessario – ha aggiunto – recuperare i ritardi nei Livelli Essenziali delle Prestazioni per permettere ai cittadini calabresi di fruire dei servizi fondamentali come avviene nel resto del Paese, di curarsi nel proprio territorio, ponendo fine ai “viaggi della speranza” che costano grandi disagi e sacrifici economici ai pazienti e alle loro famiglie, oltre a portare fuori regione risorse che potrebbero essere impiegate per la nostra sanità. È ora di smetterla con politiche che alimentano diseguaglianze e divisioni tra territori diversi della nostra Repubblica che è “una e indivisibile”».

«L’ultimo caso – ha ricordato il cislino – è quello del personale scolastico: come ha affermato il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, è “una brutta uscita, quella del Ministro Valditara: differenziare le retribuzioni su base territoriale, nella scuola come in qualunque altro settore, è uno sfregio alla coesione nazionale e un controsenso economico che mortifica il motore flessibile e generativo della contrattazione. Il Ministro si dedichi piuttosto alle priorità di un sistema istruzione che ha assoluto bisogno di investimenti e risorse”».

«E tra i passaggi improrogabili, – ha detto ancora – finalizzati a qualificare la spesa per la crescita della regione, non possiamo dimenticare il tema della legalità, della lotta alla corruzione e della prevenzione delle infiltrazioni della criminalità. Come sindacati confederali stiamo lavorando a un protocollo che vorremmo sottoscrivere con parti datoriali, Prefetture e Procura generale su legalità, sicurezza e tracciabilità della spesa pubblica, nello spirito di operare ogni sforzo possibile a sostegno della corretta realizzazione degli investimenti necessari alla ripresa».

«Su questi e su altri temi – ha concluso il segretario generale della Cisl calabrese – chiediamo risposte immediate. E a questo fine la Cisl è e sarà sempre disponibile al confronto, perché le scelte importanti siano operate e trovino concreta realizzazione». (rcz)

Facoltà di Medicina, Russo (Cisl): Non serve tifo da stadio, ma ampliare offerta formativa

Il segretario generale di Cisl CalabriaTonino Russo, nel corso dei lavori del Comitato Esecutivo Regionale, riunitosi a Lamezia, è intervenuto in merito alla questione della Facoltà di Medicina a Cosenza, sottolineando che «non servono guerre municipali, né tifo da stadio. Serve, invece, fare rete per valorizzare capacità ed esperienze».

«Servono competenze professionali, servono medici che possiamo formare in Calabria – ha evidenziato –. Serve un potenziamento complessivo dell’offerta universitaria calabrese su tutti i territori e il nuovo corso di Laurea in Medicina presso l’Unical va in questa direzione. In Calabria abbiamo una gioventù ricca di voglia di vivere, di studiare, laurearsi e, possibilmente, restare vicino ai parenti e agli affetti con un lavoro dignitoso. La nostra è la regione che, in rapporto agli abitanti, ha il minor numero di facoltà di Medicina».

«Con corsi aggiuntivi la Calabria guadagnerà studenti. Per questo è importante ampliare l’offerta formativa. E per la Cisl – ha aggiunto Russo – la nascita dell’azienda Dulbecco, con la fusione fra Mater Domini e Pugliese Ciaccio, va realizzata subito».

Il segretario, poi, ha ribadito che «la Cisl privilegia a tutti i livelli il metodo del confronto».

«Il 2023 si apre per noi – ha proseguito – ripartendo dal confronto con il Governo sulle questioni aperte con l’approvazione della manovra di bilancio. Registriamo, intanto, i risultati ottenuti con i correttivi apportati alla legge finanziaria, che rispondono a nostre precise proposte avanzate tanto in occasione del confronto dello scorso 7 dicembre con il premier Meloni, quanto negli incontri che abbiamo tenuto, nel corso delle ultime settimane, con i gruppi parlamentari e i partiti di maggioranza e di opposizione,  pur in un contesto di oggettiva scarsità di risorse, a partire, solo per fare pochi esempi, dall’incremento dall’80 all’85% dell’indicizzazione delle pensioni per gli assegni da 4 a 5 volte il trattamento minimo, operazione che garantisce un adeguamento di circa 150 euro al mese per le pensioni tra i 2.000 e i 2.500 euro lordi».

«Dall’aumento delle pensioni minime – ha continuato – dal pacchetto di misure per il Sud che vale in tutto 1,6 miliardi, cifra finanziata attingendo dal Fondo Sviluppo e Coesione per crediti d’imposta, fiscalità di sviluppo e Zes; dai tre miliardi stanziati per la SS 106. Tra le questioni aperte da discutere subito ai tavoli di confronto ci sono riforma fiscale e delle pensioni, a cominciare da “opzione donna”, voucher e altre priorità sul tappeto».

«Né – ha detto ancora Russo – vanno disertati i tavoli di confronto sulle riforme. Per questo in Calabria abbiamo ritenuto di partecipare all’incontro alla Regione sul tema dell’autonomia differenziata con il Presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli. In quell’occasione, dati alla mano, la Cisl ha sottolineato con forza che non è mai stato realizzato l’auspicato federalismo efficiente e solidale, rispettoso della Costituzione, che superasse il criterio della spesa storica, sulla base di livelli essenziali delle prestazioni, validi su tutto il territorio nazionale e finanziati in riferimento alla previsione del fabbisogno standard».

«Ha ribadito che l’iter legislativo in materia deve svolgersi in modo lineare e partecipato in Parlamento – ha detto ancora Russo – e in un clima di concertazione con le parti sociali, tornando allo spirito del Piano per il Sud presentato a Gioia Tauro nel 2020, che mirava anche a recuperare i ritardi accumulati nella spesa per la crescita del Mezzogiorno. La Cisl ha chiarito anche che non ci spaventa il regionalismo: stabiliti i Lep e recuperato ciò che al Sud è dovuto, sapremo crescere e guardare al futuro».

«Anche a livello regionale – ha ribadito – la Cisl sostiene coerentemente il valore del confronto. Un confronto con la Regione Calabria che continua ai diversi tavoli settoriali e che deve puntare alla qualificazione della spesa comunitaria. Voglio a tal proposito – ha evidenziato il Segretario generale della Cisl calabrese – richiamare il proficuo incontro avuto con l’Assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Giovanni Calabrese, al quale ha partecipato anche il Presidente della Giunta, Roberto Occhiuto».

«Abbiamo avviato, con la presenza dei tre sindacati confederali – ha detto ancora – un’interlocuzione significativa, mettendo sul tappeto diversi temi, a cominciare dal superamento di un precariato che lascia nell’incertezza migliaia di lavoratori e famiglie e dalla realizzazione di politiche attive del lavoro, individuando il fabbisogno delle aziende e avviando una formazione che sia rispondente alle esigenze delle imprese».

«Abbiamo, perciò – ha concluso – ribadito che riteniamo fondamentale la presenza nei luoghi della discussione non solo della Regione e delle organizzazioni sindacali, ma anche della parte datoriale, in modo da rendere concreto quel patto sociale per la crescita che, come la Cisl sostiene, può portare, nel nostro territorio, ad un utilizzo efficace delle risorse europee nella giusta direzione. Tutto, infatti, deve essere finalizzato ad agganciare alla crescita i settori che nella nostra realtà hanno un certo dinamismo». (rcz)

L’OPINIONE / Tonino Russo: Prima di autonomia stabilire i Lep e recuperare ciò che è dovuto al Sud

di TONINO RUSSO – Nell’incontro alla Regione sul tema dell’autonomia differenziata con il Presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli,  ho ripercorso i passaggi che, dalla legge 42 del 2009, ci hanno portato fino ad oggi. Si sarebbe dovuto realizzare un federalismo efficiente e solidale, rispettoso della Costituzione, superando il criterio della spesa storica, sulla base di LEP, livelli essenziali delle prestazioni, validi per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale e finanziati in riferimento alla previsione del fabbisogno standard.

Ciò non è mai avvenuto: né per i Lep, né per il Fondo di Solidarietà che avrebbe dovuto sostenere i comuni in difficoltà. Un esempio, considerando due comuni italiani con lo stesso numero di abitanti, Reggio Emilia, 171.000, e Reggio Calabria, 180,000. I dati sono sorprendenti: per l’istruzione, RE spende 28milioni, RC  9. Cultura, RE 21milioni, RC 4. Infrastrutture: RE 54milioni, RC 8milioni. Servizi sanitari: RE 40milioni, RC 17. A RE abbiamo 60 asili nido, a RC 3. Un altro esempio, fresco di stampa. Il Sindaco di Domanico, in provincia di Cosenza, fa un raffronto con Cazzago Brabbia (VA). Spesa per l’istruzione: Domanico, 936 abitanti, euro 21,81 pro capite; Cazzago Brabbia, 815 abitanti, euro 94,12 pro capite. Spesa per viabilità e territorio: Domanico, superficie 23,66 kmq, euro 107,07 pro capite; Cazzago Brabbia, superficie 4,00 kmq, euro 193,01 pro capite.

Insomma, non aver applicato i Lep ha significato impedire anche ad amministrazioni virtuose di offrire servizi ai propri cittadini, più istruzione e cultura, assistenza ai più deboli, di creare lavoro. E quanto è stato sottratto finora al Sud? Quante cose si sarebbero potute fare? Quanti ospedali? Quante scuole? Quante strade, autostrade, porti e aeroporti? Alcune stime parlano di 61miliardi all’anno sottratti al Mezzogiorno, corrispondenti, tanto per dare un’idea, a 600 nuovi ospedali all’anno o a 4.000 km di autostrade o 300 grandi aeroporti e così via.

Dunque, se vogliamo parlare di autonomie, non possiamo dimenticare ciò che venne fatto, a partire dalla Bicamerale del 1997, con la modifica del titolo V della Costituzione ratificato nel 2001 e con il referendum confermativo. Alla luce di quell’esperienza negativa, non possiamo ora permetterci una riforma superficiale. Ci ritroviamo, infatti, ad affrontare un dibattito Nord-Sud che non dovrebbe esistere. Perché non può esistere autonomia se non si stabiliscono Lep e fondo di perequazione. Se si realizzerà il passaggio dal criterio della spesa storica a quello dei fabbisogni standard, questi ultimi dovranno essere calcolati con attenzione, prendendo a riferimento i livelli essenziali delle prestazioni uguali per tutto il Paese.

Solo su queste basi per la Cisl, nella chiarezza della posizione espressa dal Segretario generale Luigi Sbarra, è possibile considerare come un’opportunità il tema dell’autonomia differenziata. Nell’incontro con il Presidente Occhiuto e il Ministro Calderoli ho ribadito che l’iter legislativo in materia deve svolgersi in modo lineare e partecipato in Parlamento e in un clima di concertazione con le parti sociali, tornando allo spirito del Piano per il Sud presentato a Gioia Tauro nel 2020, che mirava anche a recuperare i ritardi accumulati nella spesa per la crescita del Mezzogiorno.

Ho anche sottolineato che non ci spaventa il regionalismo. La Calabria vanta un patrimonio boschivo superiore a quello della Germania e 800 km di coste, produce energia rinnovabile più di quanto ne consumi, è ricca di risorse idriche, ha un’imprenditoria significativa nel campo agroalimentare. Non andiamo da nessuno con il cappello in mano. Stabiliti i LEP e recuperato ciò che al Sud è dovuto  sapremo crescere e guardare al futuro per il bene non solo della nostra regione, ma di tutto il Paese. (rcz)

Autonomia differenziata, Russo (Cisl): Prioritario definire livelli essenziali delle prestazioni

Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, è intervenuto in merito all’autonomia differenziata, ribadendo che «è prioritario definire i livelli essenziali delle prestazioni, dalla sanità agli altri servizi, che devono essere uguali per tutti».

Questo perché «nella Repubblica, una e indivisibile, non ci siano territori di “serie a” e di “serie b” e i diritti sociali siano garantiti a ciascun cittadino, dovunque egli viva. Così come chiediamo un’equa distribuzione delle risorse per tutte le aree del Paese, favorendo processi di crescita e di sviluppo».

«Solo su queste basi per la Cisl è possibile considerare come opportunità il tema dell’autonomia differenziata. Nell’incontro del 2 gennaio – ha concluso Russo – ribadiremo anche che l’iter legislativo in materia deve svolgersi in modo lineare e partecipato in Parlamento e in un clima di concertazione con le parti sociali». (rcz)

Russo (Cisl): Accordo Amazon-Reggione esempio concreto di sinergia pubblico-privato

Il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ha evidenziato come l’accordo stipulato tra Amazon e la Regione Calabria «rappresenta un esempio concreto di sinergia pubblico-privato finalizzata alla crescita del tessuto imprenditoriale».

L’accordo, infatti, prevede un percorso per la digitalizzazione e l’apertura al mercato internazionale di piccole e medie imprese. 

«Si parla, infatti, di formazione gratuita – ha concluso – di avviamento e incremento del commercio on line, di acquisizione e implementazione di nuove competenze e si vede la possibilità di creare nuove opportunità di lavoro. La Cisl, dunque, guarda con interesse ad un’esperienza che può offrire a giovani formati alle nuove tecnologie e ad imprenditori motivati la possibilità di restare in questa terra, pur aprendosi alla realtà internazionale». (rcz)

Russo (Cisl): Si deve migliorare e rafforzare la manovra finanziaria a favore di lavoratori e famiglie

«Ci sono temi sui quali si può intervenire subito per migliorare e rafforzare i contenuti della manovra finanziaria a favore di lavoratori, pensionati, famiglie», ha dichiarato Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, nel corso dell’assemblea sindacale per discutere della manovra e delle proposte della Cisl.

«Siamo grati al Segretario generale Luigi Sbarra e all’intera Segreteria per quanto stanno facendo in questa fase al fine di esperire ogni tentativo di dialogo con il Governo. La Cisl, infatti – ha proseguito Russo –, considera sbagliato ricorrere ora allo sciopero: forma ultima di conflitto che nelle condizioni date danneggerebbe i lavoratori, logorerebbe il sistema produttivo, infiammerebbe i rapporti sociali e industriali, senza che tutto ciò abbia attinenza con le finalità di una mobilitazione tesa a migliorare la qualità dell’azione politica del Governo e del Parlamento. Serve un patto sociale per la crescita, l’equità, la coesione sociale e territoriale, l’occupazione. Non ha senso tentare di dividere il Paese, come qualcuno sta proponendo, tra Nord e Sud, territori più e meno avanzati. L’Italia cresce se cresce insieme. Non ha senso contrapporre interessi dei giovani e dei meno giovani».

Come ha spiegato il Segretario generale Sbarra, la Cisl ha chiesto “profonde modifiche” alla manovra e, dopo l’incontro del 7 dicembre a Palazzo Chigi, ha rilevato “grande disponibilità del Governo” anche «ad attivare subito tavoli tematici in gennaio su lavoro e sicurezza, sistema della previdenza e delle pensioni, politica industriale e aiuti a imprese. La Cisl ha proposto un pacchetto di proposte migliorative, indicando anche un percorso di corresponsabilità che guardi oltre la Legge di Bilancio e dia forma a un “progetto Paese” qualificato su investimenti e riforme».

«Al tavolo con il Governo la Cisl ha chiesto, tra l’altro – si legge nella nota – di ristabilire la piena rivalutazione di tutte le pensioni, perché non si fa cassa sui pensionati: pensiamo alla Calabria, in cui gran parte del reddito è costituito da pensioni e da pensioni molto basse, provenendo dal lavoro privato. La Cisl ha chiesto di rimuovere i vincoli su opzione donna, di rafforzare l’operazione sul cuneo fiscale e la decontribuzione per assunzioni e stabilizzazioni di giovani e donne. Inoltre, la detassazione sugli accordi di produttività va resa totale, liberata dai criteri di incrementalità ed estesa ai comparti pubblici. Per valorizzare le relazioni industriali e la contrattazione è anche indispensabile fare un passo indietro sui voucher, ristabilendo la centralità delle relazioni industriali nel terziario e nell’agricoltura».

«Resta poi di fondo l’esigenza di una politica fiscale equa – si legge – di rafforzare le dotazioni per sanità, scuola, politiche sociali, non autosufficienza, dell’apertura di una stagione di confronto sulle riforme. È urgente in particolare un patto anti-inflazione finalizzato a salvaguardare e rilanciare salari, pensioni e redditi delle famiglie».

«Dobbiamo pretendere, come cittadini meridionali e calabresi ha detto ancora il segretario regionale della Cisl , gli stessi livelli essenziali delle prestazioni in tutto il Paese: sanità, infrastrutture, collegamenti, servizi alle famiglie, perché abbiamo in Calabria 300mila famiglie sulla soglia o oltre la soglia della povertà. In un momento difficile come questo, dobbiamo dire che la Calabria produce energia da fonti rinnovabili più di quanta ne consumi, e questo può essere fonte di ricchezza».

«Deve andare avanti, e concretizzarsi in risultati per i cittadini, l’interlocuzione avviata con la Giunta regionale – ha evidenziato Russo – Bisogna dare risposta alle attese della nostra regione, dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori, delle famiglie. Ci sono alcune priorità: alta velocità ferroviaria, di cui si sono perse le tracce; S.S. 106, entrata nella manovra finanziaria, con cantieri che finalmente si devono aprire e chiudere; Zona Economica Speciale per attrarre investimenti, Porto di Gioia Tauro e sistema portuale calabrese; lavoro; riforme della PA e degli assetti istituzionali, per mettere i Comuni in grado di programmare e spendere bene le risorse dell’Europa, prese in prestito dai nostri figli; sanità; risorse per il settore forestale».

«Abbiamo davanti parecchie sfide – ha concluso – comprese quelle della valorizzazione delle ricchezze naturali, del mare, della montagna, della riorganizzazione dei consorzi di bonifica per manutenere il territorio ed erogare servizi qualificati per l’agricoltura. Solo così si può dare dignità al lavoro, bloccare l’emorragia di giovani verso altri territori, frenare lo spopolamento delle aree interne. E sul fronte criminalità, per un buon uso delle risorse del Pnrr, la Cisl spinge per un’alleanza che stronchi qualunque tentativo di infiltrazione mafiosa».

Il dibattito, molto partecipato con interventi da tutti i territori della regione, è stato concluso dal Segretario confederale nazionale Giorgio Graziani. «La nostra posizione critica e responsabile, volta soprattutto a portare a casa il massimo risultato possibile per chi rappresentiamo – ha detto –, è fondata in un giudizio di merito senza pregiudizi».

«La proposta di legge di bilancio va migliorata – ha ribadito – attraverso il confronto serrato con il Governo e i gruppi parlamentari, il nostro è un giudizio articolato che non può non tener conto che due terzi delle risorse disponibili sono impegnate per dare continuità al sostegno di famiglie e imprese rispetto alla emergenza bollette, come peraltro chiesto a gran voce da tutte le forze sociali e politiche in continuità con il Governo precedente».

«Ci sono misure condivisibili – ha proseguito – come il potenziamento dell’assegno unico e del congedo parentale a sostegno delle famiglie, l’aumento della detassazione dei premi di produttività al 5%, l’aumento della soglia Isee a 15 mila euro per i bonus bollette, la decontribuzione per le assunzioni e stabilizzazioni di giovani e donne, così come la conferma della riduzione del cuneo fiscale con un punto in più anche se solo per i redditi sotto ai 20 mila euro e l’evitato rischio dello scalone sull’accesso alla pensione. Misure che ci convincono, ma che hanno significativi margini di miglioramento. Così come non condividiamo affatto la flat tax, l’innalzamento dei contanti, le sanatorie, opzione donna per come è formulata e soprattutto la limitazione alla rivalutazione delle pensioni per quelle sopra a 4 volte il minimo».

«Lo sciopero in questo momento per noi non serve – ha concluso – e peserebbe ancora una volta solo su famiglie e imprese, mentre serve una forte iniziativa di mobilitazione attiva e responsabile per mettere sotto pressione il Governo e il Parlamento con l’obiettivo di cambiare e migliorare la manovra nei punti per noi dirimenti, in particolare rivalutazione pensioni, opzione donna, cuneo, premi e sostegno alle famiglie su cui l’incontro di mercoledì scorso con il Presidente del Consiglio, in un atteggiamento di dialogo aperto da presidiare e consolidare, ha dato aperture sia su misure contenute in manovra sia per un confronto con tavoli dedicati per il prossimo futuro a partire da gennaio su cui ciò sono già alcune date definite. Queste disponibilità vanno tradotte in risultati con una spinta forte e autonoma, per questo siamo qui oggi e saremo a Roma il 15 dicembre in una grande iniziativa nazionale di mobilitazione determinata, responsabile e di proposta sul tema “Migliorare la Manovra, contrattare le riforme”».

La presidenza dell’assemblea è stata affidata al nuovo Segretario generale della Cisl di Reggio Calabria, Romolo Piscioneri(rcz)

Venerdì a Lamezia il consiglio di Cisl Calabria su manovra finanziaria

Si parlerà della manovra finanziaria 2023 e delle proposte della Cisl finalizzate a migliorarne e rafforzarne i contenuti a favore di lavoratori, pensionati, famiglie, all’assemblea in programma venerdì 9 dicembre al Grand Hotel Lamezia.

Saranno presenti i delegati attivisti.

«Come ha affermato il Segretario generale Luigi Sbarra – scrive Russo in una nota – il giudizio della Cisl sulla manovra è articolato: ci sono misure positive che tengono conto delle nostre richieste. Ma ci sono provvedimenti sbagliati che vanno cambiati attraverso il confronto e il dialogo con il Governo e seguendo l’iter parlamentare».

«La Cisl – prosegue Tonino Russo – avanza precise richieste di modifica su investimenti, pensioni, politiche dei redditi e sanità. Su questo incalzerà il Governo nei luoghi del confronto e con iniziative sui territori che culmineranno nell’Assemblea nazionale di delegate e delegati Cisl, convocata per il 15 dicembre a Roma sul tema “Migliorare la Manovra, contrattare le riforme».

All’assemblea di Lamezia parteciperà il Segretario confederale nazionale Cisl, Giorgio Graziani(rcz)

Manovra, Russo (Cisl): Sbagliato ricorrere allo sciopero

È «sbagliato, in questa fase, il ricorso allo sciopero, forma ultima di conflitto» e che serve un confronto con il Governo sulla manovra finanziaria per migliorarne e integrarne i contenuti. È quanto ha dichiarato il segretario generale di Cisl CalabriaTonino Russo, nel corso del Consiglio generale dei Pensionati Cisl Calabria, svoltosi a Gizzeria.

«Servono dialogo e confronto per migliorare e rafforzare la legge di stabilità. Condividiamo in pieno la risoluzione del Comitato esecutivo nazionale della Cisl che – ha detto Russo – approvando la relazione del Segretario generale Luigi Sbarra, davanti alle sfide che attendono il Paese e alle difficoltà di una crisi appesantita da guerra, caro-energia e pandemia, ha espresso un giudizio articolato sui contenuti della Manovra di Bilancio 2023. Il Ddl, infatti, integra contenuti importanti nella risposta emergenziale, dove concentra i 2/3 delle risorse, garantendo fino a marzo 2023 sostegno a lavoratori, famiglie e sistema produttivo. Tuttavia, risulta debole e incompleto sul versante espansivo, negli investimenti rivolti a occupazione, infrastrutture, strategie industriali ed energetiche, nel rilancio della sanità e dei servizi pubblici, nella capacità di progettare una nuova politica dei redditi e di mettere in campo riforme strutturali».

«Ancora una volta – ha sostenuto Russo – la Cisl sceglie la strada del confronto e, in attesa dell’incontro convocato dal Governo per il 7 dicembre, avanza precise richieste di modifica alla Legge di Stabilità su investimenti, pensioni, politiche dei redditi e sanità. Da calabresi, inoltre, ricordiamo che la Legge di Stabilità in discussione assegna 3 miliardi per la S.S. 106 e che insieme alla Confederazione stiamo lavorando per migliorare il provvedimento, per accorciare i tempi e aumentare le risorse sulle annualità 2024- 2026 in modo da appaltare i primi lotti funzionali».

E in Calabria –ha concluso il Segretario Generale della Cisl calabrese – c’è troppa precarietà nel lavoro. Troppe persone vivono condizioni di disagio non più sopportabili per cui bisogna intervenire subito per dare dignità al lavoro e serenità alle famiglie».

«Siamo qui perché ci sta a cuore, per il Paese e per la Calabria, la vita degli anziani, delle famiglie, di quei giovani per i quali i pensionati rappresentano spesso il più importante ammortizzatore sociale», ha detto, aprendo i lavori del Consiglio generale della Federazione Pensionati Cisl della Calabria, dedicato anche alla celebrazione dei 70 anni dalla fondazione della FNP, il Reggente della Segreteria regionale Cosimo Piscioneri.

«Siamo qui – ha sottolineato – per portare avanti una piattaforma pensionati che tocca la perequazione degli assegni pensionistici; la totale indicizzazione di tutte le pensioni, perché non ci si deve servire dei pensionati per finanziare altre misure;  l’innalzamento delle pensioni minime; una fiscalità più equa ; servizi sociali efficienti per una popolazione che invecchia. C’è un ddl sul sostegno alla non autosufficienza, licenziato dal Governo precedente, che attende di essere tradotto in norme perché i livelli essenziali delle prestazioni siano uniformi su tutto il territorio nazionale; premiamo per una legge sull’invecchiamento attivo che contribuisca a favorire le relazioni sociali, la partecipazione degli anziani che troppo spesso sperimentano la solitudine,  dopo la drammatica esperienza del lockdown dovuto alla pandemia».

«Tutto questo – ha detto ancora Cosimo Piscioneri – non riguarda solo il Governo centrale, ma anche la Regione Calabria: chiediamo con forza il finanziamento delle leggi regionali sull’invecchiamento attivo e sulla non autosufficienza, un utilizzo efficace dei fondi stanziati a livello nazionale. Questo può anche aiutare le donne, tradizionalmente più impegnate nell’assistenza ad anziani e disabili, in una migliore conciliazione dei tempi vita-famiglia-lavoro. Chiediamo una sanità che permetta ai cittadini di ogni età di fruire dei livelli essenziali di assistenza, con la riorganizzazione della rete ospedaliera e della medicina territoriale che veda anche un coinvolgimento pieno dei medici di famiglia, con la stabilizzazione dei precari e l’assunzione di nuovo personale sanitario. Chiediamo, e ci impegniamo per questo, politiche sociali efficienti a livello dei territori».

«Chiediamo che si abbia finalmente in Calabria un piano per l’integrazione dei servizi socio-sanitari – ha proseguito –. Chiediamo un controllo sul rispetto, nelle Rsa, dei diritti e della tutela degli ospiti, dei diritti dei lavoratori, e rette che possano essere sostenute da tutti coloro che sono costrette a fruire di questi servizi».

«È necessario – ha sostenuto ancora il Reggente della Segretaria regionale della Fnp Cisl – utilizzare bene le risorse del Pnrr destinate alla coesione sociale, privilegiando soprattutto i non autosufficienti, per un’assistenza domiciliare che deve essere prioritaria rispetto al ricovero in strutture assistite, per non sradicare anziani e diversamente abili dal nucleo familiare».

I lavori sono stati conclusi dall’intervento del componente della Segreteria nazionale, Emilio Didonè il quale, «dopo le prime letture sulla manovra di bilancio per il 2023, presentata dal nuovo Governo Meloni» considera «positivo l’impianto emergenziale per contrastare il caro bollette delle famiglie, per fronteggiare l’aumento dell’inflazione causata dalla crescita dei prezzi energetici e dei beni alimentari, ma per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni» ritiene «l’intervento del Governo “inaspettato” che non risponde alle “promesse” dello stesso Governo e alle richieste di Fnp e Cisl, che hanno chiesto la totale indicizzazione di tutte le pensioni, che non sono “regalate” ma pagate con i contributi versati in una vita di lavoro».

«Dopo anni di pensioni praticamente “ferme” e con un inflazione a due cifre – ha proseguito Didonè – finalmente sarebbe arrivato un riconoscimento economico significativo e, in particolare, con l’aumento delle pensioni minime si va verso il giusto obiettivo, ma la decisione annunciata del Governo di rivalutare del 100% solo le pensioni fino a circa 2.100 euro lordi mese e poi via via a scalare, sempre meno, per gli importi superiori, non ci soddisfa, non ci trova d’accordo e, soprattutto, non è quello che si aspettano i pensionati italiani. La nostra priorità è difendere il potere di acquisto di salari e pensioni falcidiati da un’inflazione che ha raggiunto doppia cifra».

«Inoltre, non si può accettare che in questo Paese – ha detto ancora Emilio Didonè, della Segreteria nazionale Pensionati Cisl – sulla rivalutazione delle pensioni si continui a pensare “di fare cassa” con pensionate e pensionati. I pensionati e pensionati italiani non sono un bancomat! Nel prossimo incontro con il Presidente Giorgia Meloni ci aspettiamo un serio confronto per sanare subito questa ingiustizia della rivalutazione».

«È urgente aprire un dibattito con il Governo – ha continuato – sia su una riforma complessiva della previdenza, a partire dalla separazione tra assistenza e previdenza, sia su una riforma strutturale del fisco: è inaccettabile, iniquo, incompatibile con la Costituzione e il buon senso la flat tax fino a 85 mila euro per i lavoratori autonomi con partita Iva, proposta dal Governo.  Non si può finanziare la flat tax con i soldi promessi (e prelevati) ai pensionati. Come si può ridurre le tasse solo agli autonomi con Iva mentre il lavoratore dipendente e pensionato, con l0 stessa reddito, continua a pagare tre volte tanto?».

«Occorre anche – ha concluso Didonè – avviare subito confronti tecnici con il Governo sulle grandi riforme strutturali e complessive di cui questo Paese ha urgente bisogno: lavoro, fisco, sanità, non autosufficienza e pensioni. Quello che serve oggi è impegno, responsabilità e partecipazione sociale, e la Fnp Cisl pensionati è pronta!». (rcz)