Coldiretti Donne impresa, Maria Antonietta Mascaro riconfermata responsabile regionale

L’Assemblea di Donne Impresa Coldiretti Calabria ha eletto, riconfermandola per il prossimo quinquennio, Maria Antonietta Mascaro di Serrastretta (Cz) responsabile regionale di Donne Impresa Coldiretti Calabria.

Maria Antonietta Mascaro fa parte della Cooperativa “Monti del Reventino” di Serrastretta e ne è anche la direttrice. La cooperativa coltiva e commercializza in particolare fagioli, patate, castagne e mele ma è un esempio concreto di agricoltura multifunzionale e di fattoria didattica che pratica in alcune aziende dei soci dove in collaborazione con l’Istituto Agrario di Soveria Mannelli si svolgono anche percorsi di alternanza scuola-lavoro di cui la neo delegata è anche tutor.

Nel suo indirizzo di saluto dopo l’elezione ha ringraziato le donne imprenditrici che sono intervenute in rappresentanza di tutte le provincie. Tra gli impegni che porterà avanti insieme al coordinamento regionale ci sono sicuramente una attività di formazione continua anche in stretto contatto con il livello nazionale. Maria Antonietta, ha posto in risalto il grande ruolo delle donne che operano in agricoltura in Calabria: «occorre e per questo mi spenderò – ha affermato – esaltare la funzione di noi donne come fondamentale per sviluppare i grandi temi del cibo e della sicurezza alimentare. Essenziale, quindi, sarà il lavoro da svolgere all’interno della società civile accentuando la collaborazione con le scuole, le associazioni culturali, dei consumatori e altre nonché con esperti di nutrizione e tecnici. Quando ci interroghiamo sugli effetti dei cambiamenti climatici – ha aggiunto – o quando ci ribelliamo al cibo sintetico, non stiamo solo difendendo il futuro del nostro lavoro ma il futuro del diritto al cibo di tutti».

Le vice responsabili elette sono: Enrica Chiodo responsabile Donne Impresa Cosenza e Serena Fortugno Responsabile Donne Impresa Reggio Calabria. Fanno parte altresì del Coordinamento regionale le imprenditrici: Francesca Rombolà, Maria Laura Calarco, Emanuela Cittadino, Angelina Bruno, Irene Toraldo, Lina Talarico, Maria Madeo, Claudia Paese, Antonia Versaci e Lorena Venier. (rcz)

A Lorica il Premio Oscar Green Giovani Coldiretti

Si è svolta, a Lorica, la 17esima edizione del Premio Oscar Green Giovani Coldiretti, promosso da Giovani Impresa Coldiretti.

Una vetrina di giovani talenti della Calabria e l’espressione della costante evoluzione del settore agricolo e agroalimentare che, ha detto il delegato regionale dei giovani coldiretti Enrico Parisi, «ha sempre di più la necessità di aver in campo una generazione che in primis vuole rimanere in Calabria creando lavoro e mettere in luce esperienze innovative e stimolanti dell’agricoltura e agroalimentare».

Tra i quarantadue giovani dell’agricoltura calabrese (oltre 700 in tutte le edizioni)  provenienti da tutte le provincie e in lizza per il premio regionale, dopo una severa selezione, sei i vincitori e una menzione speciale assegnate nelle sei categorie del concorso. Questi i premiati:

Categoria Energie per il futuro e sostenibilità: è stata premiata Francesca Geraci di Corigliano Rossano. Ha realizzato un prodotto innovativo che consiste in uno SCRUB FACE&BODY, per la cura della pelle, totalmente naturale e delicato che nasce dalla passione per l’ulivo e i suoi frutti utili alla cura della pelle. Il prodotto è nato da un accordo di rete con la start-up Macrofarm inserita quale spin-off della Università degli Studi della Calabria- Dipartimento di Chimica e Biologia.

Categoria “Campagna Amica”: il vincitore è Marco Furchì di Tropea. Il suo progetto “Onion-experience” è un tour esperienziale tra i campi aziendali con l’intento di far vivere ai visitatori una full-immersion nel mondo agricolo. Marco ha ridato vita all’azienda di famiglia affiancando l’attività vitivinicola alla coltivazione della Cipolla Rossa di Tropea IGP.  Un evidente salto di qualità che gli ha permesso, puntando alla multifunzionalità, di diventare, nel borgo più bello d’Italia, il fulcro di una attività turistica ricettiva a base enogastronomica, esperienziale e didattica. Nel punto vendita valorizza anche le produzioni delle aziende limitrofe.

Segmento “Coltiviamo la solidarietà”. Riconoscimento all’iniziativa Cucina sociale contadina, che nasce dalla sinergia tra la Cooperativa Sociale “Volando Oltre”, con Coldiretti Cosenza e l’Agrimercato Coperto Campagna Amica. Da settembre 2022 la cooperativa, che dal 2017 realizza inclusione sociale e lavorativa di ragazzi con disabilità intellettive, gestisce l’area ristoro del Mercato di Campagna Amica di Cosenza, occupandosi, in contatto diretto con i cittadini, sia di gastronomia da asporto che dei servizi di ristorazione. Numerose sono state le scuole a partecipare ai laboratori didattici.

Per la categoria “Impresa Digitale” sono stati premiati Domenico e Fortunato Falcone che a Reggio Calabria conducono la società agricola Cladì.  Hanno ideato e realizzato una piattaforma che si rivolge alle aziende dell’agroalimentare e alle associazioni del territorio ed offre servizi per la promozione della ”calabresità” in sinergia con il turismo locale. Ogni impresa collega il produttore e la zona geografica di produzione, offre le informazioni di contatto e la descrizione dell’attività.

La Categoria “Custodi d’Italia” ha visto il premio assegnato alla Società agricola “Tenuta del Dottato” di Santa Maria del Cedro (CS). In questo comune si concentra la coltivazione del cedro della “varietà liscia di Diamante” considerata, senza dubbio, la più pregiata e ricercata che si fregia del marchio DOP. Partendo dalle cedriere e dal ficheto, hanno creato un percorso che coinvolge tutti i sensi e lascia ricordi preziosi da custodire. Il laboratorio e l’essiccatoio sono tappe fondamentali per esplorare il sapore autentico della tradizione calabrese. È qui che si realizzano le confetture di fichi e le marmellate di cedro, il liquore al cedro, le crocette, i fichi ricoperti al cioccolato.

La categoria “Fare Rete” ha visto l’affermazione della Società cooperativa Aliva di Bovalino. La cooperativa realizza complementi d’arredo, fatti di legno di ulivo proveniente esclusivamente dalla potatura di alberi secolari. Nessun albero viene abbattuto e la potatura viene effettuata solo se necessaria alla pianta. Ogni prodotto (100 pezzi per articolo) è riconducibile alla pianta che lo ha “generato” ed ha una storia legata al territorio oltre ad essere numerato e certificato. Parte dei profitti generati dalla vendita dei prodotti Aliva sono  destinati alla formazione gratuita per imprenditori ed aziende agricole e per ogni prodotto venduto, in collaborazione con l’associazione pugliese OlivaMi, viene piantato un albero di ulivo nell’area più colpita dalla xylella.

Una menzione speciale per “Custodi d’Italia” è andata all’azienda agricola di Giuseppe Talarico di Serrastretta (CZ). Per il grande impegno nel custodire e salvaguardare la biodiversità del territorio del Reventino.  Infatti, dopo il recupero delle varietà antiche dei fagioli del reventino varietà “monachella”, il grano antico verna, le varietà autoctone di castagne e la patata viola calabrese, in questi ultimi anni si è dedicato al recupero e la salvaguardia dell’Anice Nero, una varietà selvatica di anice che si trova nel sud Italia in modo particolare in Calabria e cresce spontaneo nei castagneti e nei boschi di cerro ad un’altezza che va dai 750 ai 1200 metri.

«È stata una giornata entusiasmante che ha permesso – ha spiegato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – di approntare strategie per incoraggiare l’imprenditoria giovanile e tutelare la produzione nazionale dai nuovi attacchi che la minacciano, come nel caso del cibo sintetico, sui costi delle tensioni internazionali e, non da ultimo, dei cambiamenti climatici. I giovani imprenditori confermano che dobbiamo continuare a rafforzare l’azione nella qualità e sicurezza alimentare indispensabili nelle politiche della salute e dell’ambiente». (rcs)

REGGIO CALABRIA – Federica Basile eletta presidente della federazione provinciale Coldiretti

Federica Basile è la nuova Presidente provinciale della Federazione Coldiretti di Reggio Calabria la prima presidente donna in Calabria nonché giovane imprenditrice fedele al territorio e con una lunga esperienza nel settore agricolo, Federica rappresenta un esempio di imprenditorialità e sostenibilità per i giovani già delegata provinciale Giovani Impresa. La neopresidente è stata dall’assemblea che si è svolta nel suggestivo contesto panoramico di una nota struttura che si affaccia sullo stretto tra Scilla e Cariddi.

Originaria di Reggio Calabria, Federica Basile ha fatto ritorno nella sua terra dopo un’esperienza come operation manager per Amazon a Londra. La sua passione per l’agricoltura e l’ambiente l’hanno spinta a dedicarsi alla sua impresa agricola, la cooperativa agricola “Fattoria della Piana”, primaria azienda leader nel panorama regionale. L’azienda di Federica si distingue per la sua impronta green e high-tech. Attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, come pannelli solari, impianti di biogas e fitodepurazione, produce latte, formaggi e soprattutto energia pulita.

Grazie alla sua attività di economia circolare, l’azienda è in grado di generare energia dagli scarti dell’industria agroalimentare e zootecnica. La scelta di Federica Basile di tornare in Calabria è stata motivata dal desiderio di contribuire alla crescita della sua terra e alla valorizzazione delle realtà agricole reggine. Come Presidente provinciale della Coldiretti, Federica utilizzerà le sue competenze e la sua tempra imprenditoriale per promuovere lo sviluppo e l’innovazione nell’agricoltura locale. Insieme alla nuova presidente è stato eletto il consiglio direttivo composto da: Carmelo Andrea Cifalù, Cosimo Comito. Domenico Falcone, Stefano Floramo, Salvatore Friscia, Domenico Lavorata, Giuseppe Marafioti, Giovanni Marino, Salvatore Antonino Priolo, Antonia Versaci, Maria Clelia Zagarella. Per il Collegio dei Probiviri: Domenico Cannatà, Beatrice Toniolo, Girolamo Giovinazzo Michele Albanese, Biagio Fiorello.

Il nuovo consiglio si caratterizza da una elevata componente di giovani imprenditori agricoli la cui età media è di soli 38 anni oltre che dalla presenza qualificata di cinque giovani imprenditrici agricole. Si tratta di imprenditori di aziende agroalimentari di successo che operano su mercati nazionali e internazionali del settore zootecnico, bergamotticolo, olivicolo e vitivinicolo, dal settore orticolo, alle colture tropicali e subtropicali e di tutto ciò che nel comparto agroalimentare calabrese rendono questa regione tra le più particolari e ricche di peculiarità enogastronomiche.

«Siamo entusiasti di accogliere Federica Basile come nuova Presidente provinciale della Coldiretti Reggio Calabria», ha affermato il direttore Coldiretti Pietro Sirianni. «La sua capacità di fare sistema con tutta la squadra del nuovo consiglio direttivo ricco di competenze, pieno di determinazione e con il cuore proteso a far emergere il ruolo dell’agricoltura in questa regione ci consentiranno di aprire nuovi scenari di successo per gli imprenditori agricoli reggini. Federica rappresenta un esempio di successo nell’ambito dell’imprenditorialità agricola e della sostenibilità ambientale. Siamo certi che sotto la sua guida, la Coldiretti Reggio Calabria otterrà importanti risultati affiancando le imprese agricole reggine verso un approccio imprenditoriale alto che inevitabilmente si traduce in riscatto socioeconomico del comparto».

«Ringrazio il presidente uscente Domenico Lavorata – ha dichiarato Franco Aceto presidente regionale di Coldiretti – per avere accompagnato con stile e professionalità la crescita di questa classe dirigente che saprà valorizzare le risorse straordinarie presenti nel territorio e il lavoro di squadra contribuendo a rafforzare con una rinnovata immagine di futuro e sviluppo per questa importante provincia». (rrc)

COSENZA – Alla Camera di Commercio si presenta Corso di Alta formazione in Fiscalità in Agricoltura

Domani mattina, alla Camera di Commercio di Cosenza, alle 11.30, nell’Aula Pietro Serra”, sarà presentato il Corso di Alta Formazione in Fiscalità in Agricoltura, alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini.

Il corso è stato realizzato in collaborazione tra l’Università della Calabria e la Coldiretti.

Il  corso, visto il rilievo economico e sociale del settore agricolo ed agroindustriale intende realizzare un percorso di studi per la valorizzazione di competenze sempre di più avanzate e aggiornate nella fiscalità agricola e fa seguito al protocollo di intesa tra Coldiretti e il Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche dell’Unical.

Una straordinaria iniziativa che ha visto prontamente  l’Unical raccogliere le esigenze sempre più specialistiche e avanzate richieste dall’agricoltura e dall’agroalimentare calabrese.

Intervengono Klaus Algieri, presidente Camera di Commercio di Cosenza, Franz Caruso, sindaco di Cosenza, Mario Spagnuolo, Procuratore della Repubblica  Presidente Corte di Giustizia tributaria di I° Cosenza Giancarlo De Simone, Presidente Provinciale Associazione Magistrati Tributari, Enrico Caterini, ordinario di Diritto Privato all’Unical, Vincenzo Gentile, direttore Agenzia delle Entrate Calabria, Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura, Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, Salvatore Muleo, direttore del Corso e ordinario di Diritto Tributario, Gennaro Vecchione, capo servizio fiscale e Tributario Coldiretti, Fabrizio Di Marzio, capo area giuridica Coldirettie Giuseppe Murgida, Capo servizio legale Coldiretti. (rcs)

REGGIO CALABRIA – Francesco Bilardi eletto nuovo delegato dei giovani Coldiretti

La Coldiretti Calabria prosegue nei rinnovi delle cariche all’interno dei movimenti e delle sezioni e nuovi dirigenti, si affacciano alla vita sindacale. Un confronto ampio, democratico che fa emergere le potenzialità di un’imprenditoria agricola sempre di più dinamica con lo sguardo e l’attenzione rivolta all’innovazione, alla sostenibilità e allo sviluppo.

Si va sempre di più profilando e consolidando – afferma Coldiretti – un cambio generazionale che vede i giovani insediarsi in agricoltura. L’Assemblea Giovani Impresa Coldiretti di Reggio Calabria riunita nell’azienda agricola Gaia Unione di Mondi. ha eletto Francesco Bilardi nuovo delegato. Francesco è uno studente dell’Università di Agraria di Reggio Calabria conduce, insieme alla mamma e ai suoi fratelli Paolo e Fabrizio, l’azienda Agricola “Anoneto Bilardi”, una realtà innovativa che si caratterizza per la grande passione e amore per il territorio, per l’agricoltura e per tutto ciò che migliora l’alimentazione quotidiana.

L’azienda è nata nel 1988 fin dall’inizio si è orientata alla produzione di frutti tropicali:’avocado, annona, mango e il passion fruit. Nel corso degli anni, i fratelli Bilardi hanno ampliato la loro attività, realizzando nuovi impianti di frutti tropicali e includendo nella loro produzione anche le sanguinelle, le arance e il bergamotto e un’evoluzione dell’arancia amara tipica di Reggio Calabria. Oltre alla vendita dei loro prodotti all’interno del loro punto vendita, i fratelli Bilardi, avendo avuto apprezzamenti per i loro prodotti, hanno espanso la loro attività con spedizioni in tutta Italia.

Francesco Bilardi è un giovane imprenditore dinamico e proiettato all’innovazione, grazie a queste sue doti, l’anno scorso è stato anche premiato in occasione del premio Oscar Green con la sua nduja vegana. Insieme a Francesco Bilardi sono stati eletti come vice delegati Domenico Falcone e Vincenzo Gullo. Domenico è titolare, insieme al fratello Fortunato, della Società agricola Cladì, specializzata nella produzione di orticole da serra. Vincenzo è un giovane imprenditore agricolo di Palmi, amante dell’agricoltura intesa non solo come attività economica ma come filosofia di vita e mezzo di introspezione.

L ‘assemblea si è protratta fino a tarda ora, i giovani, riuniti attorno ad un tavolo hanno discusso i temi al centro del dibattito e programmato le attività. (rrc)

Coldiretti Calabria, Elvira Leuzzi confermata presidente dei senior

Elvira Leuzzi di Reggio Calabria titolare di un’azienda bergamotticola con spiccate sensibilità all’agricoltura multifunzionale e al sociale è stata eletta e confermata all’unanimità presidente, per il prossimo quinquennio,dell’associazione regionale dei pensionati Coldiretti. Questo l’esito dell’assemblea che si è tenuta a Lamezia Terme nella sede della Coldiretti. Sono stati eletti vice presidenti Domenico Liberti di Crotone e Carlo Spizzirri di Montalto Uffugo (Cs).

Compongono il consiglio direttivo: Giuseppe Aiello, Antonio Pascuzzo, Gennaro Chimenti, Salvatore Abbruzzese, Domenico Lazzaro, Francesco Caruso, Massimo Maneli e Pasquale Profitti. Un obiettivo principe che sarà al centro dell’attività, è quello di contribuire a consentire a piena accessibilità ai servizi essenziali alla comunità, a partire dalla sanità, soprattutto per i residenti nelle zone interne e rurali dove devono essere mantenuti i servizi essenziali. Sono state programmate varie iniziative oltre il pieno coinvolgimento in tutte le iniziative della Coldiretti, con incontri provinciali e territoriali.

«È per me un grande onore poter continuare a ricoprire questo incarico – ha affermato Leuzzi – sono pronta a continuare il lavoro affiancata dal Consiglio Direttivo per dare massima attenzione ai diritti e alle istanze degli agricoltori in pensione e garantire condivisione e supporto alle battaglie della Coldiretti. La nostra generazione – ha continuato – si sente forte il compito di trasmettere ai giovani il valore del nostro lavoro ed è per questo che dobbiamo batterci insieme a loro, per prima cosa, per avere regole comuni e condivise a livello europeo contro ogni possibilità di concorrenza sleale, contro il cibo sintetico e per valorizzare le nostre produzioni di qualità».

Alla presidente riconfermata, ha fatto giunger gli auguri il presidente regionale della Coldiretti Calabria Franco Aceto che ha affermato: «Elvira è una dirigente di valore che si è spesa e si spenderà a livello regionale e nazionale sulle politiche a favore degli pensionati. I nostri senior – ha aggiunto – sono l’esempio di invecchiamento attivo perché continuano ad essere punti di riferimento insostituibili delle imprese agricole, oltre che delle loro famiglie, e la nuova agricoltura che concilia innovazione e tradizione non può rinunciare ad un così prezioso patrimonio. Auguro buon lavoro alla Presidente e all’intero Consiglio Direttivo che rappresenta una parte attiva, forte e vitale della nostra Coldiretti».

Ringraziamenti e auguri sono giunti anche dal Direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini che ha evidenziato: «La giornata di oggi arriva dopo un lungo percorso di incontri sull’intero territorio provinciale, con Assemblee che hanno permesso ai nostri senior di dialogare, condividere e confrontarsi nel pieno stile Coldiretti per arrivare pronti a questo importante appuntamento». (rrc)

Coldiretti Calabria, Aceto: «Accorciare i tempi per varare subito un provvedimento salva aziende agricole»

«Nulla questio sul provvedimento della Giunta Regionale che, attingendo dai fondi Fers del Por Calabria, ha stanziato 150 milioni di euro alle Piccole e Medie Imprese (Pmi) calabresi, con l’obiettivo di compensare il fabbisogno di liquidità determinato dall’impennata dei costi energetici che hanno subito nei mesi scorsi. Ma – annota Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – il settore agricolo rimane il grande escluso! Non voglio parlare di diseguaglianza di trattamento o di mancata attenzione, perché sappiamo bene che l’agricoltura non può rientrare all’interno dei fondi Por_Fers, ma certo è che il risultato delle ferite lasciate da crisi molto profonde sono segnati sulla pelle degli agricoltori e i dati, che più volte abbiamo messo in evidenza, dimostrano che sono gli agricoltori a pagare le maggiori conseguenze in termini di prospettive Nei due anni drammatici della pandemia e successivamente con la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, e l’alternarsi poi di una persistente siccità ed ultimamente dell’eccesso di pioggia che, come abbiamo messo in evidenza recentemente in una circostanziata lettera al Dipartimento Agricoltura, sta causando perdite di prodotti in tutti i comparti produttivi, gli agricoltori hanno dovuto fare e stanno facendo i conti con uno spropositato aumento dei costi di produzione saliti oltre ogni immaginazione».

«A tutto ciò – commenta il leader della Coldiretti Calabria – va aggiunto che a tutt’oggi le aziende sono costrette a vendere sotto i costi di produzione. Non parliamo più di crisi di un settore, ma c’è il rischio di perdere un patrimonio di aziende agricole ed agroalimentari che nella nostra Regione sono motore trainante dell’economia reale e sostengono l’occupazione. Se si vuole rilanciare l’economia regionale – rimarca Aceto – nessun settore può essere lasciato indietro, l’innovazione di cui sono capaci le imprese agricole deve fare rima con uno sviluppo complessivo del sistema economico. Insomma per Aceto, l’agricoltura non può rimanere indietro né si può accontentare di provvedimenti tampone, ne andrebbe compromessa la competitività, e la capacità di essere protagonisti sul mercato internazionale, vanificando così tutti gli investimenti che la Regione e le stesse imprese stanno facendo nelle più importanti rassegne fieristiche nazionali ed europee».

«Una nota dolente – aggiunge – c’è anche nei rapporti con gli Istituti di Credito, non solo si stanno compromettendo le valutazioni sul merito creditizio, ma sta aumentando il numero delle insolvenze. Il perdurare di uno stato di crisi da ormai più di tre anni, per i motivi esposti, e le drammatiche condizioni climatiche delle persistenti e continue piogge, hanno ormai compromesso la stabilità economica di tutti i comparti agricoli e zootecnici. E allora cosa bisogna fare per mettere tutti sulla stessa linea di partenza? Ci rivolgiamo direttamente al presidente Occhiuto affinché “ad ogni costo” acceleri il varo del condiviso provvedimento regionale per la ristrutturazione finanziaria dei debiti, dando la possibilità alle aziende di rimodulare l’esposizione debitoria con un finanziamento di durata pari a 25 anni e con un preammortamento di minimo 3 anni, così da dare la possibilità alle imprese agricole di non uscire di scena con le mani alzate in segno di resa, compromettendo di fatto l’economia regionale e la perdita di competitività che poi diventerà quasi impossibile riagguantare. Un provvedimento che il presidente Occhiuto – ricorda Aceto- sia in campagna elettorale che nelle “Linee programmatiche per il governo regionale 2021-2026” si era impegnato a fare. Questa operazione permette di ottenere una serie di vantaggi economici e finanziari che si riverberano positivamente sugli investimenti».

«Sono fortemente convinto – conclude Aceto -che si farà, ma va fatto subito – chiosa Aceto – altrimenti già fra 6 mesi per molte aziende sarà ormai troppo tardi!». (rcz)

Francesca Rombolà eletta responsabile di Donne impresa Coldiretti di Catanzaro-Crotone- Vibo Valentia

Francesca Rombolà titolare dell’Azienda Apistica “I Giardini di Aristeo” a Brattirò di Drapia (Vv) sarà, per il prossimo quinquennio, la nuova responsabile di Coldiretti Donne Impresa interprovinciale Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia. La neo eletta sarà affiancata dalle due vice, Emanuela Cittadino e Bruno Angelina e dalle componenti del coordinamento Interprovinciale: Toraldo Irene, Mascaro Maria Antonietta, Mazzotta Stefania, Talarico Lina, Scalise Angela e Chiarella Daniela. Francesca appassionata e tenace apicoltrice, è al timone, in una ottica anche multifunzionale, del primo apiario olistico in Calabria, dove la bontà del miele e dei suoi derivati si uniscono intelligentemente alla ricettività turistica per chi cerca relax e il benessere dell’Apiaromaterapia.

L’assemblea si è svolta, nel suggestivo palazzo Pingitore di Serrastretta (Cz), è stata dedicata alla tematica “Fattorie didattiche, la vetrina rosa dell’agricoltura”, una realtà che calamita ogni anno l’interesse di tanti visitatori e in particolare le scolaresche. Nella nostra Regione – evidenzia Coldiretti Donne Impresa – in base all’ultimo censimento Istat ci sono 94 Fattorie Didattiche e 32 dedicate all’agricoltura sociale, senza contare che anche gli agriturismi hanno spazi aperti e contatto con la natura e gli animali. All’evento hanno portato il saluto il sindaco di Serrastretta Antonio Muraca e la vice presidente della Pro Loco Rosa Maria Mancuso. A coordinare i lavori dell’assemblea sono stati la coordinatrice di Donne Impresa Cz-Kr-Vv Denise Paone e il direttore Pietro Bozzo.

«Noi imprenditrici agricole siamo con i piedi ben piantati sulla terra – ha commentato Francesca Rombolà – dimostriamo tutti i giorni, con le nostre famiglie, l’importanza di fare sempre meglio per offrire prodotti sempre più salutari e sostenibili. Rigettiamo qualsiasi tentativo di sostituire il cibo ottenuto tramite il lavoro degli agricoltori con prodotti di laboratorio, sminuendo il loro lavoro e spingendo i consumatori verso un modello alimentare omologante che non valorizza la tradizione, la diversità, la ricchezza, la qualità e le specificità di ogni territorio. Guidiamo le nostre aziende con senso di responsabilità, anche conciliando i tempi del lavoro con quelli della famiglia, perché sappiamo che dal nostro lavoro dipende il futuro della collettività».

Il presidente Interprovinciale di Coldiretti Fabio Borrello si è detto entusiasta della partecipazione e del protagonismo delle donne alla vita dell’associazione, esse, ha affermato «rappresentano la punta avanzata di un’imprenditoria agricola di grande qualità».

Coldiretti Calabria: Facebook “censura” manifesto informativo contro cibo sintetico

Facebook ha censurato la campagna di raccolte firme a sostegno della conversione del disegno di legge per fermare i cibi sintetici. È quanto ha denunciato Coldiretti, parlando di «un’assenza di pluralismo e di partigianeria conclamata, che vuole coprire in maniera massiccia temi importanti per farli  passare sotto silenzio».

«Secondo il fast checking di Facebook – ha riferito Coldiretti – il manifesto disinformerebbe poiché definisce i cibi ottenuti in laboratorio come sintetici mentre si tratterebbe di “carne coltivata”. In realtà il rapporto  appena pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale evidenzia che il termine “cibi sintetici” è utilizzato in ambito accademico oltre che dai media anche se la definizione considerata più chiara dalle due autorità mondiali è quella di “cibo a base cellulare”, preferibile rispetto al termine “coltivato” utilizzato invece dalle industrie produttrici ma ritenuto fuorviante».

«Peraltro – si legge nella nota di Coldiretti – nel Rapporto pubblicato si ritiene anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce. C’è il rischio oggettivo di ingannare i cittadini poiché in realtà quella ottenuta in laboratorio secondo la Coldiretti non è carne e non è coltivata. Secondo l’enciclopedia Treccani, per carne si intende “la parte muscolare del corpo dell’animale” e di conseguenza senza animale non c’è carne mentre il significato di coltivare è “curare un terreno, una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far frutto”».

«Niente di tutto questo si realizza in laboratorio o nel bioreattore utilizzato – ha evidenziato l’Associazione –. La presunzione di voler modificare addirittura il vocabolario – continua la Coldiretti – è una misura degli interessi che si nascondono dietro un business di pochi sul quale hanno investito tra gli altri Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). Un contributo alla chiarezza viene dal documento Fao/Oms “Aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare” che individua ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, che è stato pubblicato dopo la presentazione in Italia del disegno di legge sulla produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento».

«Quello di Coldiretti è un percorso istituzionale trasparente corroborato dalla raccolta di firme. Una mobilitazione che – ha concluso la Coldiretti – ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia». (rcz)

Coldiretti: Dal Rapporto Fao Oms 53 pericoli potenziali del cibo sintetico, dalle allergie al cancro

Sono 53 i potenziali pericoli per la salute che produrrebbe il cibo sintetico. È quanto è emerso dal Rapporto Fao – Oms sul Cibo a base cellulare e riportato da Coldiretti.

«Le due autorità mondiali – viene spiegato in una nota – considerano fuorviante il termine “cibo coltivato” e usano la definizione “cibo a base cellulare” che è più chiara. Il report ritiene anche inappropriato usare per questi prodotti i termini “carne”, “pollo” o “pesce”. Per “Cibo a base cellulare” si intende pertanto un prodotto esclusivamente di laboratorio, generato a partire da cellule staminali estratte da cellule di animali vivi o da carne fresca – anche di pesce – e fatte sviluppare in bioreattori».

«Il documento Fao/Oms – viene spiegato – è stato pubblicato dopo la presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni hanno deliberato quasi sempre all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese e in Parlamento che rappresenta la casa della democrazia italiana».

Il documento di 134 pagine evidenzia la necessità di garantire la sicurezza alimentare con l’identificazione dei pericoli potenziali nella catena di produzione per valutare ulteriormente i rischi associati, prima della diffusione commerciale su larga scala. I pericoli potenziali interessano le quattro fasi della produzione di cibo a base cellulare: la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione. In particolare – precisa la Coldiretti – i rischi secondo gli esperti consultati da Fao e Oms riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori e su come queste molecole attive possono interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro.

Inoltre secondo il Rapporto Fao – Oms gli ingredienti aggiunti per migliorare le caratteristiche del prodotto possono essere causa di reazioni allergiche.Un potenziale problema di sicurezza alimentare secondo il Rapporto potrebbe verificarsi se una o più sostanze fossero presenti nel prodotto finale a livelli sufficienti a causare un effetto negativo sulla salute del consumatore in relazione alla loro modalità d’azione, poiché in genere queste sostanze non sono state utilizzate finora nella produzione alimentare convenzionale e potrebbe essere dunque necessario generare dati a sostegno di una particolare valutazione della sicurezza.

«Il documento evidenzia infine – ha precisato la Coldiretti – altri aspetti da approfondire come le questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza/accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionali, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura. Si tratta infatti di processi produttivi molto più simili a quelli dei farmaci ed in questo ambito – continua la Coldiretti – devono essere valutati».

«Il Rapporto della Fao e dell’Oms fa chiarezza sull’uso improprio del termine carne coltivata con il rischio oggettivo che i cittadini cadano in un inganno poiché in realtà quella ottenuta in laboratorio – sostiene la Coldiretti – non è carne e non è coltivata. Secondo l’enciclopedia Treccani per carne si intende “la parte muscolare del corpo dell’animale” e di conseguenza senza animale non c’è carne mentre il significato di coltivare è “curare un terreno, una pianta con il lavoro, la concimazione e gli altri mezzi opportuna renderli capaci di far frutto”».

«Va anche evidenziato – ha concluso la Coldiretti – il richiamo implicito al principio di precauzione per una nuova tecnica con enormi rischi potenziali di fronte ad una ricerca monopolizzata da pochi gruppi e grandi finanziatori. Secondo la Fao e l’Oms, infatti “attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate». (rcz)