CASTROVILLARI (CS) – Cybersecurity e privacy digitale al centro della giornata di studi all’IIS “Mattei-Pitagora-Calvosa”

di DOMENICO DONATOSi è svolta nell’accogliente auditorium dell’ITCG “Pitagora-Calvosa” l’annuale consegna dei diplomi ICDL ai centotrenta allievi dell’IIS “Mattei-Pitagora-Calvosa” che l’hanno conseguito nel corso di quest’anno scolastico. A far da cornice all’evento un’importante giornata di studi con focus sui temi della cybersicurezza e della privacy digitale.

«Oggi è un momento di grande festa per i ragazzi e la scuola – ha esordito il Dirigente Scolastico Bruno Barreca nel suo saluto di apertura –. Ma è anche un momento di consapevolezza della scuola che si pone totalmente al servizio dell’utenza. Siamo riusciti a sfruttare al meglio un finanziamento Pon di circa 70.000 euro dando la possibilità ai ragazzi di conseguire importanti certificazioni informatiche e linguistiche riconosciute a livello internazionale, senza alcun onere per le famiglie».

Il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, si è poi rivolto ai ragazzi dicendo: «Gli operatori scolastici hanno una grande fortuna, che è quella di lavorare con voi. La scuola non è trasmissione di dati ma di sapere, e l’obiettivo che si pone è quello di contestualizzare quello che sta sui libri con la vita pratica. Questa è una giornata importante per voi perché discuterete di temi importanti con relatori che sono in grado di darvi tanto».

Si è entrati poi nel vivo dei lavori coordinati brillantemente dal prof. Domenico Iannibelli, già Responsabile Test Center ICDL. L’assessore regionale all’Agricoltura, Forestazione e Minoranze Linguistiche Gianluca Gallo ha espresso grandi apprezzamenti per il lavoro svolto dall’IIS “Mattei-Pitagora-Calvosa”,

«Una scuola dove i ragazzi seriamente si preparano al domani». Ha poi relazionato sull’utilizzo delle Tecnologie Digitali al Servizio dell’Agricoltura sottolineando come anche in questo settore bisogna formarsi, continuamente aggiornarsi utilizzando le nuove tecnologie.

«Lo sviluppo delle nostre terre, fra le più fortunate e fertili al mondo, ricche di biodiversità, passa dai voi giovani che avete le quattro qualità per la crescita non solo dell’agricoltura ma dell’intero sistema. Voi siete innovativi – ha continuato Gallo – capaci di cooperare, formarsi e promuovere un territorio del quale siete più consapevoli. Tutto questo si lega all’innovazione tecnologica».

Anche il Presidente della Comunità dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Renato Iannibelli ha plaudito l’iniziativa che la scuola ha condiviso in stretta collaborazione con l’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) lanciando una frecciata agli Organi legislatori affinché si facciano carico di una politica che miri a finanziare e potenziare gli atenei del sud, alfine di evitare che i nostri ragazzi migliori siano costretti ad andare a studiare fuori.

È poi intervenuto il prof. Pietro Macrì, Responsabile del Test Center ICDL: «La consapevolezza dell’esigenza di andare a proteggere le informazioni e quindi la cybersecurity come elemento strategico all’interno dei processi aziendali e istituzionali sono stati gli argomenti al centro di tutta l’attività informatica che abbiamo fatto quest’anno con il Test Center. Sensibilizzando verso l’uso critico e responsabile dei sistemi informatici, soprattutto per i ragazzi che utilizzano i social a volte con troppa superficialità e sottolineando i rischi di un uso non corretto di questi strumenti».

È stata poi evidenziata da Giuseppe Baffo e Carmine Gallo, in qualità di Vice Presidenti Territoriali ed Ispettori regionali dell’Aica l’importanza della certificazione raggiunta e la collaborazione ultra ventennale dell’AICA con l’ITCG “Pitagora-Calvosa” come scuola polo per la formazione informatica nel territorio.

Cosimo Comella, Direttore del Dipartimento Tecnologie Digitali e Sicurezza Informatica del Garante per la Protezione dei Dati Personali di Roma ha poi trattato il tema delle Leggi, Strumenti e Risorse per la Cybersecurity e la Privacy, in un’analisi dettaglia e ricca di spunti per i ragazzi.

«L’essenziale è essere consci che sempre più la nostra vita si svolge in modo digitale, non c’è più differenza tra vita reale e mondo digitale, sono ormai la stessa cosa – ha detto il dott. Comella – la digitalizzazione totale reca con sé immense potenzialità ma anche dei problemi, tra cui spicca quello della violazione dei dati. Ecco l’importanza rilevante del Garante della privacy che ha il compito di controllare se il trattamento dei dati personali da parte di enti privati o pubblici avviene in modo lecito e corretto». 

Ha poi illustrato il vademecum La scuola a prova di privacy, che aiuta studenti, famiglie, professori e la stessa amministrazione scolastica a muoversi agevolmente nel mondo della protezione dei dati. Con attenzione al corretto uso delle nuove tecnologie alfine di prevenire atti di cyberbullismo o altri episodi che possano segnare negativamente la vita dei più giovani. Angelo Loiacono, Responsabile della Protezione dei Dati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha trattato il delicato tema della protezione dei dati sanitari del paziente.

«Vista l’importanza di tali dati, che rendono identificabile il soggetto univocamente ed inequivocabilmente – ha spiegato l’avv. Loiacono –  è necessario e doveroso che vengano trattati con un’importanza ed una tutela ancor più incisiva, per assicurarne la riservatezza, l’integrità e la disponibilità. Allo stesso tempo la cyber security ricopre un ruolo sempre più fondamentale, poiché gli attacchi informatici sono in grado di minacciare direttamente sia la sicurezza di sistemi e informazioni sia la salute e la sicurezza dei pazienti». 

È giunto poi il momento più festoso e atteso della ricca Giornata di studi, quello della consegna dei diplomi ICDL da parte della dott.ssa Loredana Giannicola, Dirigente dell’ATP di Cosenza

«L’operazione fatta in questa scuola è davvero eccellente perché risponde ai bisogni del territorio ma risponde ai bisogni di voi ragazzi. – ha detto la Dirigente –. È stato un modo intelligente per orientare il finanziamento Pon, per costruire degli strumenti utili e spendibili per tutti, per ridurre quel divario territoriale che purtroppo contraddistingue negativamente i nostri territori» .

E concludendo un accorato messaggio ai ragazzi: «esercitate il vostro pensiero sempre e ovunque perché lo strumento davvero dirompente è la vostra capacità di rappresentarvi in maniera autonoma senza alcun condizionamento. A questo la scuola vi serve, a questo servono le certificazioni che avete conseguito». (dd) 

A Confindustria Cosenza confronto su come tutelare i dati

Successo per il seminario di approfondimento svoltosi a Confindustria Cosenza, sul tema Cybersecurity per le PMI della Regione Calabria, contesto strategico e opportunità di sviluppo.

Organizzato da Sistemi Formativi Confindustria, Cyber 4.0, Digital Innovation Hub Calabria, Unindustria Calabria e le Università Luiss e Unical, il seminario è stato utile per imprenditori e specialisti che si sono confrontati su come individuare e valutare i rischi, sviluppare, testare e progettare sistemi di sicurezza digitale.

«La sicurezza informatica – ha detto il presidente di Confindustria Cosenza e del Digital Innovation Hub Calabria, Fortunato Amarelli – ha a che fare con il modello organizzativo di ogni impresa e riguarda tutto il capitale umano. Non va considerata come un servizio da acquistare ma un vero e proprio ragionamento organizzativo da implementare e condividere. Industria 4.0 non è solo l’aggiornamento delle macchine, ma un processo organizzativo indispensabile per migliorare l’azienda e da applicare ad ogni realtà imprenditoriale, a prescindere dalla dimensione aziendale».

«Le pratiche di condivisione a cui siamo abituati vanno ripensate. È come vivere in una casa che ha tante porte senza che nessuna di esse venga realmente presidiata – ha aggiunto –. C’è bisogno di sicurezza. Trovare soluzioni che proteggano i nostri sistemi di dati significa dare valore agli asset aziendali e organizzativi, adoperandosi per tutelarli».

Al seminario, insieme al presidente Amarelli, sono intervenuti Filippo Silvestri, chief business development officer Cyber 4.0 con la responsabile formazione Martina Castiglioni ed il direttore Matteo Lucchetti (in videocollegamento) che hanno presentato il Centro di competenze Cyber 4.0, il professore associato di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni dell’Università della Calabria Andrea Pugliese, Francesco Lupia, senior information security specialist di Relatech e Daniele Incerti, consulenti Cybersecurity di Sistemi Formativi Confindustria. (rcs)

 

CALABRIA, INNOVAZIONE E CYBERSECURITY
MEDITERRANEA UNIVERSITÀ D’ECCELLENZA

di MARIA CRISTINA GULLÍ – Formazione e ricerca avanzata nel campo della sicurezza informatica: viene da Reggio la grande affermazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università Mediterranea che da anni lavora sulla cybersecurity. È un’eccellenza conclamata di cui andare largamente orgogliosi, nel momento in cui i temi della sicurezza dei dati sono al centro dell’attenzione degli Stati e richiedono il massimo degli sforzi per prevenire non solo le molteplici frodi ai danni di semplici cittadini-navigatori, bensì gli attacchi mirati a sconvolgere strutture di servizio pubblico. E, soprattutto, è una grande fucina di talenti che attrae tantissimi giovani, non solo calabresi, cui vengono, praticamente, garantiti al 100% immediata occupazione e possibilità di ulteriore specializzazione. Reggio è divenuta, in breve tempo, una destinazione importante per le scelte in ambito scientifico e informatico dei maturandi e l’interesse a livello non solo nazionale, ma mondiale, indica chiaramente la qualità e l’eccellenza della formazione reggina.

Siamo in una fase in cui l’innovazione tecnologica è alla base di qualsiasi progetto di sviluppo e di crescita delle società, delle imprese, delle istituzioni, delle utilities. E, oggi più che mai, è necessario non solo prevenire gli attacchi informatici con obiettivi dannosi, ma proteggere dati e sistemi di dati da incursioni di hacker con mire tutt’altro che inoffensive. Quindi, le notizie che giungono dall’Università Mediterranea non sono solo motivo di soddisfazione per tutta la Calabria ma costituiscono la conferma di un impegno che, negli anni, ha dato i suoi frutti.

Secondo il prof. Tommaso Isernia, Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e dell’Energia Sostenibile, DIIES, sono «numerosi gli esempi del grado di connessione dell’Università Mediterranea con il sistema della formazione e della ricerca nazionale ed internazionale, che è sempre crescente e foriero di svariati progetti nazionali ed internazionali, nel campo della cybersecurity, come in altri campi».

Il Direttore Isernia mette in evidenza le diverse eccellenze del Dipartimento: Cybersecurity, Internet Of Things, 5G, Sistemi di Trasporto avanzati, Energie rinnovabili e molto altro. Sono molte le attività che il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e dell’Energia Sostenibile (DIIES) persegue con successo nelle sue attività di formazione e ricerca avanzata. «La cybersecurity – dice il prof. Isernia –, oggetto peraltro in questi giorni di attenzione mediatica nel Reggino, è senz’altro una delle tematiche assai rilevanti per industrie, governi, e comunità scientifica. È ad esempio uno dei tre temi su cui si fonda la recente iniziativa Europea “Digital Innovation Hub”, avviata nel quadro del Digital European Program.

«Ed è con questa consapevolezza – afferma il prof. Isernia – della rilevanza cruciale della tematica che il DIIES dell’Università Mediterranea, ed in particolare il gruppo di cybersecurity coordinato dal Prof. Francesco Buccafurri, sta da anni lavorando con successo sui diversi aspetti della tematica. Di fatto,
l’Università Mediterranea di Reggio è coinvolta con ruoli di responsabilità nelle iniziative nazionali
in materia, e l’offerta didattica consente da tempo (ed in maniera via via più corposa) il poter
studiare ed approfondire gli aspetti metodologici e tecnologici della tematica, per poi affrontarli
con successo nel mondo del lavoro. In particolare, la formazione sulla cybersecurity parte già nell’ambito del Corso di Laurea triennale in Ingegneria dell’Informazione del DIIES, per poi proseguire eventualmente in maniera più specializzata nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica e dei Sistemi per le Telecomunicazioni».

Lo sforzo di formazione e ricerca del DIIES in materia di cybersecurity –avverte Isernia –  va però molto oltre la “semplice” formazione in aula. Ad esempio, un’importante conferenza internazionale di cybersecurity (ARES 2017) si è svolta presso l’Università Mediterranea, prima volta in Italia dopo avere toccato diverse capitali europee. Di fatto, l’evento ARES 2017 – 12th International Conference on Availability, Relibility, and Security, ha visto il Prof. Buccafurri svolgere il ruolo di General Chair, evoluto poi in una stabile partecipazione, tutt’ora in atto, allo Steering Committee della Conferenza.
Più recentemente vale la pena ricordare la partecipazione del DIIES all’iniziativa nazionale
Cyberchallenge.IT, che ha visto la partecipazione di diverse sedi universitarie, ognuna impegnata a
formare una classe di 20 ethical hacker, da cui è stata selezionata una squadra che a breve parteciperà ad una competizione nazionale, per poi essere selezionati per la competizione europea. Cyberchallenge.IT è una delle tante iniziative del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale di Informatica), nelle cui attività di gestione il gruppo di Cybersecurity è pienamente coinvolto tramite uno dei suoi docenti.

«Gli sforzi prodotti dai Docenti e Ricercatori del DIIES in ambito di cybersecurity, così come in altri
ambiti, – sottolinea ancora il Direttore del Dipartimento – offrono agli studenti un elevatissimo livello di formazione. Gli ingegneri che concludono il loro percorso nel DIIES trovano immediata collocazione nel mondo del lavoro (occupabilità prossima al 100% ad un anno dalla laurea, in linea con il dato nazionale nell’area Ingegneria dell’Informazione). Questo è senz’altro vero allo stesso modo anche per la cybersecurity, e sono molti coloro che, coltivando la passione per la cybersecurity e trovando nel DIIES occasioni di alta formazione in questo campo, vengono ricercati addirittura ancor prima della laurea da grandi aziende e multinazionali che hanno posizioni di rilievo nel campo della sicurezza informatica.
Logica conseguenza delle competenze disponibili è la chiamata in ruoli di responsabilità. Ad
esempio, il coordinatore del gruppo di Cybersecurity preso la Mediterranea è stato nominato dal
Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica membro della Commissione di 5 esperti a cui è
dato il compito di redigere il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2020-2027 sul tema della
cybersecurity. Il PNR è un documento strategico del Governo Italiano di primaria rilevanza, che ha
lo scopo di delineare il percorso della ricerca scientifica nazionale nei prossimi 7 anni.

Altro esempio specifico per l’ambito della Sicurezza Informatica (ma anche in ambito Difesa,
5G, IOT e altro) è la selezione di una giovane studentessa di dottorato del DIIES, (l’ing. Antonella
Russo) quale Space Cybersecurity Project Group Co-Lead dello Space Generation Advisory
Council (SGAC). Cybersecurity nell’Aerospazio è infatti un’altra delle direzioni su cui il Dipartimento
e l’Ateneo sono molto impegnati e ben posizionati, tant’è che Reggio Calabria è stato il luogo
prescelto per il quarto International Space Forum (ISF) 2019, iniziativa realizzata congiuntamente
dall’International Astronautical Federation (IAF), dall’Agenzia Spaziale Italiana, e dall’Università
Mediterranea di Reggio Calabria con il supporto del Ministero dell’Università ed il Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il DIIES, di fatto, attrae in questo momento dottorandi dall’estero (circa il 50 % nella ultima annualità) ed
attraverso i finanziamenti ottenuti su bandi competitivi sostiene in questo momento su fondi
propri oltre dieci posizioni tra Ricercatori a tempo determinato ed Assegnisti di Ricerca, provando
così a mantenere sul territorio i nostri cervelli. Al contempo, la Università Mediterranea offre
ulteriore servizio al territorio. Ad esempio, sempre in tema di cybersecurity, il Dipartimento ha
recentemente stipulato una convenzione (sugli aspetti di sicurezza e protezione dei dati) con il
Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.

Insomma, un ampio quadro che testimonia. in questo settore, come in altri, l’elevato livello
dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che non può che essere apprezzato da tutti quei
giovani che aspirano ad una formazione di eccellenza e, al contempo, vogliono diventare
protagonisti della crescita del nostro territorio. (mgc)