CATANZARO – “Il canone dei cantautori”

Questa sera, a Catanzaro, alle 19.00, a Villa Margherita, l’evento Il canone dei cantautori. Viaggio nella canzone d’autore italiana dalla scuola genovese a Brunori Sas.

L’evento rientra nell’ambito del Festival d’Autunno, con la direzione artistica di Antonietta Santacroce.

Insieme al critico musicale Paolo Talanca, ci saranno i musicisti Flavia Critelli, Noemi Talarico, Nicolò Fulciniti e Maria Carmen Mendolia. (rcz)

CATANZARO – Il 28 settembre Luca Carboni in concerto

Sabato 28 settembre, a Catanzaro, alle 21.00, al Teatro Politeama, il concerto di Luca Carboni.

L’evento rientra nell’ambito del Festival d’Autunno.

Artista tra i più amati in Italia, Luca Carboni chiuderà il suo Sputnik tour – Luca Carboni in concerto con la data di Catanzaro.

Il concerto, arricchito da spettacolari scenografie dello spazio che lo vedono rappresentato come un astronauta tra pianeti e satelliti, circondato da luci e laser, si snoderà tra momenti acustici e atmosfera da festa.

Carboni eseguirà i suoi successi più recenti come Una grande festa, Io non voglio, Amore digitale, e le hit storiche di una carriera straordinaria, come Farfallina, Inno nazionale, Silvia lo sai. (rcz)

CATANZARO – Il Festival d’Autunno celebra il mito di Woodstock

A Catanzaro, nel Complesso Monumentale del San Giovanni, l’atmosfera e il mito di Woodstock ha trovato vita.

Tutto ciò è avvenuto nell’ambito della 17esima edizione del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce, attraverso i racconti, gli aneddoti e i suoni di Ezio Guaitamacchi.

50 anni di pace, amore e musica ha vissuto nel Complesso Monumentale San Giovanni di Catanzaro il tributo al più grande raduno rock mai organizzato.

Nel 1967 e nel 1968, in America, e in Inghilterra furono organizzati i primi festival rock. Tra essi i più importanti furono Monterey, Newport, l‘Isola di Wight. Poi, nel 1969, arrivò Woodstock e spazzò via tutto.

Fu quello un raduno unico nel suo genere, il simbolo della controcultura giovanile, arrivato nel momento in cui gli ideali e i sogni dei giovani dell’epoca stavano tramontando. Nel 1969 furono assassinati Martin Luther King, Robert Kennedy e Malcom X, il movimento flower power, gli hippie e il motto “peace and love” stavano diventando un ricordo.

Ma Michael Lang avrebbe per tre giorni riportato tutto alle origini. Una idea inizialmente impossibile divenne realtà. Dal 15 al 18 agosto 1969 fu Woodstock.

Woodstock. 50 anni di pace, amore e musica è iniziata con un montaggio di fotografie e filmati storici. Un perfetto mix di immagini di Woodstock e della guerra in Vietnam erano accompagnati dalle note di Star Spangled Banner, l’inno americano con cui Jimi Hendrix, all’alba del 18 agosto concluse la sua esibizione, ma anche tutto il festival.

Subito dopo con l’infuocato intro di Purple haze, dello stesso Hendrix, tutto ha preso forma.

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«Erano le prime ore del mattino di lunedì, 18 agosto 1969. La stragrande maggioranza degli spettatori aveva ormai lasciato il Festival anche se sul palco era salito il musicista più venerato e più pagato dell’intero lotto: Jimi Hendrix». Con queste parole Guaitamacchi inizia il suo racconto dagli ultimi attimi della esibizione del chitarrista che in quel momento, più di ogni altro, incarnava il mito del rock. Fermata quella immagine, lo storyteller è tornato indietro nel tempo raccontando le origini di quella idea che avrebbe cambiato ogni cosa.

Ha citato nomi, raccontato storie, suonato chitarre acustiche, ukulele e autoharp, destando grande interesse tra il pubblico accorso per ascoltare e rinverdire le emozioni di un evento per molti vissuto attraverso le pagine dei giornali e le immagini TV. Peter, Paul & Mary, Hendrix, Santana, Grateful Dead, Jefferson Airplane, The Who, Joan Baez, Janis Joplin, Crosby, Stills, Nash & Young, Bob Dylan, Richie Havens, The Band, alcuni degli artisti ricordati dal giornalista, sono stati gli “eroi” di una generazione cresciuta con le loro canzoni.

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Woodstock. 50 anni di pace, amore e musica non è stato solo uno spettacolo di racconti. Accanto a Guaitamacchi la sua partner storica Brunella Boschetti Venturi e la cantautrice Andrea Mirò.

Due voci che hanno incantato con le loro esecuzioni perfette. Alcune di esse da brividi. L’imponente Mercedes Benz, di Janis Joplin, accompagnata dal battito di mani del pubblico, e la sofferta Freedom, di Richie Havens, hanno messo in evidenza la voce incredibile nelle sue sfumature della Boschetti.

Il fascino di Woodstock, di Joni Mitchell, e Just like a woman, di Bob Dylan, hanno esaltato la performance di Andrea Mirò, che ha mostrato, oltre alle riconosciute doti vocali, una grande padronanza tecnica suonando il violino, le tastiere, la chitarra e il kazoo. Due artiste di grande spessore. (rcz)

CATANZARO – Lo spettacolo “Woodstock – 50 anni di pace, amore e musica”

Questa sera, a Catanzaro, alle 21.00, al Complesso Monumentale del San Giovanni, Woodstock – 50 anni di pace, amore e musica di Ezio Guaitamacchi.

L’evento rientra nell’ambito del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.

Lo spettacolo, con Brunella Boschetti VenturiAndrea Mirò, è un racconto avvincente, pieno di dettagli accurati, curiosi aneddoti e stravaganti coincidenze, fa rivivere il più famoso Festival Rock della storia trasportando lo spettatore indietro
nel tempo e ricostruendo minuziosamente tutti i fatti che hanno reso leggendario il nome di Woodstock. (rcz)

CATANZARO – Al via il Festival d’autunno 2019

Al via, a Catanzaro, al via la 17esima edizione del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.

Il Festival è dedicato interamente ai cantautori italiani e dal titolo Cantautori & dintorni. L’irriducibile forza delle parole.

«La parola – ha dichiarato il direttore artistico Santacroce – ha un legame indissolubile con la musica e i nostri cantautori ne sono l’esempio più nitido. Ho ideato un cartellone con artisti che con i loro testi, sottolineati dalla potenza delle sette note, riescono a comunicare emozioni, conflitti, stati d’animo, fotografando la loro epoca e trasmettendola ai posteri. Proprio per questo accanto a cantautori attuali della scena nazionale ci saranno anche concerti-tributo dedicati a grandi artisti venuti a mancare, che ancora oggi sono più attuali che mai, continuando ancora a emozionare e a farci riflettere anche a distanza di tanti anni. Musica e parole senza tempo potrebbe essere un sottotitolo esplicativo della rassegna».

Si parte il oggi con Woodstock: 50 anni di pace, amore e musica, in cui racconti, suoni e visioni saranno al centro della celebrazione del 50° anniversario di un evento storico che ha segnato un’epoca. Il festival più famoso della storia vivrà attraverso i racconti, gli aneddoti e i filmati di Ezio Guaitamacchi, critico musicale, autore e conduttore radio/televisivo, musicista, docente, performer e storyteller.

Accanto a lui, a interpretare alcuni brani epocali, la vocalist Brunella Boschetti Venturi e la speciale partecipazione della cantautrice Andrea Mirò.

A seguire, il 28 settembre, sarà la volta di Luca Carboni che, proprio nella città dei Tre Colli, concluderà il suo Sputnik Tour, con uno show impreziosito anche da effetti speciali, luci multicolor e laser. Il 5 ottobre Carmen Consoli eseguirà il suo canzoniere con nuove folgoranti letture dei brani più conosciuti e amati dai fan.

Due grandi eventi significativi a dimostrazione di come la grande musica travalichi le epoche, restando sempre attuale e coinvolgente. Coautore di molti brani di Lucio Dalla, Ron toccherà le corde del cuore eseguendo alcune “perle” come Il cielo, Futura, Se io fossi un angelo, Piazza Grande e Quale allegria. Cristiano De Andrè omaggerà il padre con la rilettura, nella prima parte del concerto, di uno degli album più importanti di Faber Storia di un impiegato, e nella seconda parte di branisimbolo come Amore che vieni amore che vai, Quello che non ho, Fiume Sand Creek, Creuza de mä e Il pescatore.

È previsto, poi, un intero week end sarà dedicato a Lucio Dalla con la masterclass che Ron terrà, prima del concerto in programma il 12 ottobre, nel Piccolo del Politeama e con la proiezione, nella sala della Biblioteca “De Nobili” di Catanzaro, del film Senza Lucio di Mario Sesti, nel quale viene narrata la storia dell’artista bolognese attraverso le parole e le immagini di amici, collaboratori e illustri colleghi.

Il Festival d’Autunno si chiuderà con il concerto di Mogol, in programma l’8 novembre. Viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti , accompagnato da una orchestra di 16 elementi e da Gianmarco Carroccia, cantante che da anni si dedica a questo repertorio riproponendolo con una straordinaria somiglianza sia vocale che fisica.

A 20 anni dalla morte del cantante di Poggio Bustone, Mogol svelerà al pubblico aneddoti e curiosità della sua carriera e la genesi e la storia di canzoni intramontabili come Mi ritorni in mente, La Collina dei Ciliegi, Il mio canto libero e Il tempo di morire “L’irriducibile forza delle parole” è al centro anche dei numerosi eventi culturali, dislocati in vari luoghi storici della Città, ai quali parteciperanno molti esperti che arricchiranno il cartellone principale del Festival d’Autunno, soffermandosi sul ruolo della parola nei vari settori in cui è protagonista: la musica, la poesia, la comunicazione, la radio e la fede.

Si comincerà il 21 settembre in Villa Margherita con il critico musicale, scrittore e saggista Paolo Talanca e il suo viaggio nella storia della musica d’autore italiana, dalla scuola genovese a Brunori SAS, impreziosito dalle interpretazioni di alcuni giovani cantanti calabresi.

Il 30 settembre, al Museo Marca, l’evento Ma rimane il canto…” reading di poesia e musica, con le suggestive liriche di Pietro Santacroce, medico e poeta, nel decennale della sua scomparsa. Le parole dell’informazione è, invece, il titolo della tavola rotonda che, nella Casa delle Culture il 19 ottobre, vedrà confrontarsi direttori di giornali, editori e giornalisti sul ruolo del cronista e sui cambiamenti nell’epoca post-internet.

Mercoledì 23 ottobre ospite del Festival sarà Gianfranco Valenti, autore e conduttore RAI Radio 2 e docente di “Tecniche dell’intrattenimento radiofonico” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il ritorno della radio parlata è il titolo di questo appuntamento che, nel Museo del Rock, analizzerà il successo di un mezzo di comunicazione, la radio appunto, sopravvissuto alla rivoluzione della televisione prima e di internet poi.

Sabato 8 novembre, nella Sala del Complesso Monumentale “San Giovanni”, l’evento Le parole della fede e i giovani, dove Pippo Corigliano, giornalista e scrittore di successo per Mondadori, cercherà di rendere attraente e stimolante il progetto di una vita coraggiosa e impegnata, in un’epoca segnata da indifferenza, egoismo e paura.

Sempre nella stessa sala, il 15 novembre, l’evento conclusivo del cartellone, dal titolo Da dove nascono le parole: la scatola magica. Si tratta di una lezione interattiva che terrà il prof Antonio Cerasa, docente dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ricercatore del CNR, autore di oltre 100 pubblicazioni, che si occupa di vari campi delle neuroscienze.

Il festival, dopo i vari incontri che declinano la parola nei diversi settori in cui essa trova applicazione, si concluderà infatti con una lezione interattiva su come e dove nascono le parole. Lo scienziato ci condurrà all’interno del nostro cervello per aiutarci a comprendere la genesi del linguaggio e tutto ciò che può limitarlo o potenziarlo, anche alla luce delle più recenti scoperte, come l’intelligenza artificiale.

«Devo ringraziare Antonietta Santacroce – ha dichiarato il sindaco Sergio Abramo – per il bellissimo lavoro fatto in questi anni. Siamo orgogliosi di dire che la nostra città è effervescente dal punto di vista culturale, la cui crescita avviene con una attenta programmazione creando un indotto turistico sempre maggiore».

«Siamo molto contenti – ha aggiunto Salvatore Bulotta – della qualità di questo cartellone. È, per noi, un motivo di soddisfazione condividere l’esperienza di essere a fianco di questo Festival che è ormai un punto fermo della programmazione culturale calabrese. È importante che il Festival faccia riflettere al di là degli eventi spettacolari. La parola è il veicolo fondamentale per qualsiasi cosa nella nostra vita e quindi mi complimento per la scelta. Proporre eventi di cultura per la valorizzazione dei beni della città: è il Festival del centro storico».

«Il lavoro che abbiamo portato avanti – ha dichiarato l’Assessore Alessandra Lobello – è stato quello di fare rete con associazioni e privati. Solo così si possono raggiungere risultati importanti. Dal punto di vista culturale la città offre molto e dobbiamo puntare sul turismo culturale. Ringrazio Antonietta Santacroce per la sua direzione artistica che offre sempre un cartellone di grande qualità».

Sulla stessa lunghezza d’onda Ivan Cardamone: «L’importanza dei privati nella realizzazione degli eventi culturali. Abbiamo raggiunto una bella sintonia con il Festival d’Autunno, migliorando anche l’impegno dell’Amministrazione comunale nello stare vicino a questo evento perché a usufruirne è tutta la città di Catanzaro».

Maurizio Ferrara, direttore della Camera di Commercio di Catanzaro, ha messo in risalto il rapporto instauratosi con il Festival d’Autunno: «La Camera di Commercio ha appoggiato il Festival d’Autunno sin dalla sua prima edizione, sostenendo questa idea del rapporto tra turismo, cultura ed economia. Siamo felici che il Festival ogni anno dia importanti segnali di crescita, diventando un punto di riferimento per tutta la Calabria». (rcz)

CAMMARIERE E PEGNA: L’ORGOGLIO MUSICALE DELLA CALABRIA

13 agosto – Una serata magnifica avvolta in un’atmosfera magica che il cantautore Sergio Cammariere ha saputo creare nello splendido Teatro dei Ruderi di Cirella Antica a Diamante. Il suo concerto, con una band straordinariamente affiatata, è un altro successo del promoter Ruggero Pegna che sta firmando l’estate calabrese della musica con spettacoli di altissimo livello e di respiro internazionale. Pegna, lametino, organizzatore di grandi eventi ma anche scrittore di successo, da oltre trent’anni dirige la rassegna “Fatti di musica” che ha portato in Calabria grandissimi nomi della musica e diversi musical di elevato valore. Con il cantautore di Crotone, la soddisfazione è stata ancora più grande, il successo ancor più apprezzato, perché l’abbinata Pegna-Cammariere ha marcato – ove ce ne fosse stato bisogno – la qualità e le caratteristiche artistiche di due grandi calabresi, uno per la sua musica meravigliosa, l’altro per la sua capacità di intercettare e interpretare – spesso con largo anticipo – il gusto e i desideri degli appassionati di musica leggera. Pegna lo ha fatto anche nelle scorse settimane a Reggio con la sfida – riuscitissima – del Tour Piano-Man  (che ha visto una tre giorni con pianisti di caratura internazionale: gli strepitosi Peter Cincotti, Matthew Lee e Peter Bence), lo ripeterà giovedì e domenica a di nuovo a Reggio con i Negrita e Roberto Vecchioni.
La Calabria è orgogliosa dei suoi tantissimi figli (distribuiti in ogni parte del mondo) che, di fatto, sono vere e proprie eccellenze in tutti i campi (scienza, arte, cultura, letteratura, musica, imprenditoria): con Pegna e Cammariere la Calabria viene proiettata in un panorama mondiale di successi, riesce a mostrare la sua parte migliore, le sue bellezze (ancora da valorizzare adeguatamente), le sue risorse. La musica è il catalizzatore di emozioni che unisce e avvicina: l’organizzazione di grandi eventi,gli spettacoli di artisti internazionale è solo in parte show-business, è soprattutto l’opportunità di far parlare della Calabria, rendendola protagonista della scena mondiale dello spettacolo.E l’amore di Pegna per la Calabria è sincero, appassionato come quello di Sergio Cammariere, per questo la notte di Cirella è da conservare tra i ricordi più belli di questa estate.


Il ritorno nella sua Calabria, è stato per il cantautore e compositore crotonese un autentico trionfo. Applauditissimo sin dall’entrata in scena, ogni suo brano è stato seguito da cori e ovazioni, fino ad una interminabile standing ovation conclusiva, con i fan scatenati fin sotto al palcoscenico e la sicurezza impegnata ad evitare che salissero perfino sullo stesso palco. Ovviamente, è stato impossibile per Cammariere chiudere il concerto secondo la scaletta prevista. Infatti, dopo i bis di rito, i fan lo hanno costretto con il loro incontenibile calore all’esecuzione di ulteriori brani fuori programma.
Un affetto straripante e, forse, non immaginabile a tal punto, ha dato probabilmente a Cammariere una marcia in più per sfoderare uno dei suoi concerti più belli, ricco di emozioni e atmosfere da vero evento live.


Accompagnato dai suoi storici musicisti: Amedeo Ariano, batteria, Luca Bulgarelli, contrabbasso, Bruno Marcozzi, percussioni, Daniele Tittarelli, sax, Sergio Cammariere ha offerto con generosità e disponibilità, ma soprattutto col cuore, una performance eccezionale, spaziando nella sua ricca discografia, apprezzatissima anche all’estero.
Molto gradimento hanno trovato le tante originali incursioni ed entusiasmanti improvvisazioni tra pop e jazz, grazie anche alla sua abilità di grande pianista, come ben sa chi lo segue sin dagli esordi ed ha avuto modo di ascoltare il suo ultimo album “solo piano”, che anticipa l’uscita a breve di una nuova raccolta di inediti.
Non poteva mancare, in conclusione, l’intramontabile hit sanremese “Tutto quello che un uomo”, eseguito insieme al numerosissimo pubblico che ha gremito il Teatro dei Ruderi di Cirella. Al termine, Sergio, come qui lo chiamano affettuosamente e confidenzialmente, ha dispensato autografi e foto per tutti, consapevole dell’alchimia che si è creata durante un concerto indimenticabile anche per lui, come ha sottolineato a fine serata, al limite della commozione. Emozioni da ritrovare nel suo ritorno in Calabria il 27 ottobre, nella cornice del Teatro Politeama di Catanzaro, per il “Festival d’Autunno”.
«Quando arriva Sergio Cammariere – ha detto Ruggero Pegna, presentando il concerto – le emozioni si moltiplicano, innanzitutto per la raffinatezza della sua musica e la sua grande sensibilità umana e artistica, che ben rappresentano l’immagine più alta della Calabria, dall’arte millenaria, alle contaminazioni magnogreche, alle inestimabili bellezze paesaggistiche! Tra i tanti big nazionali e internazionali che ogni hanno propone il mio Festival, la presenza di Sergio è per tutti un vero motivo di orgoglio e la conferma di una carriera in continua ascesa!». (rs)

CATANZARO: IL FESTIVAL D’AUTUNNO CELEBRA LA CALABRIA

11 agosto – La XVI edizione del Festival d’Autunno di Catanzaro, ideato e guidato da Antonietta Santacroce, presentato ieri nel capoluogo, costituisce un motivo d’orgoglio per tutta la Calabria. È una manifestazione diventata ormai matura che proietta sulla Calabria una grande luce di attenzione, a livello internazionale: è un appuntamento importante, con ospiti ugualmente di grande rilievo, la cui personalità riflette lo spirito di una riscossa culturale e di un fermento inarrestabile. Catanzaro e tutta la Calabria esprimono un potenziale di cultura che viene raccolto e celebrato in tutto il mondo: la musica, i libri, il cinema, il teatro, sono strumenti di diffusione della conoscenza, ma altresì risultano una ribalta straordinaria che attrae interesse e attenzione verso una terra che ha una storia millenaria ed è in grado – nei fatti – di scrivere presente e futuro nel solco della larghissima tradizione culturale che contraddistingue questo importante pezzo di Sud.
E, non a caso, il bel programma ideato dalla Santacroce parte proprio dalla Calabria, con due rappresentanti significativi di questa terra: Loredana Berté (che apre il 20 settembre) e Sergio Cammariere. Due calabresi che hanno scritto bellissime pagine nel mondo della musica leggera e costituiscono gli ideali rappresentanti di una continuità culturale che la Calabria continua, efficacemente, a proporre e mantenere. Questi protagonisti sono il simbolo del grandissimo talento dei figli di Calabria, non soltanto nella musica, ma anche nell’arte (Rotella), nella scienza (Dulbecco), nella letteratura (qui l’elenco diventa lunghissimo), nella politica. La Calabria è terra di emigrazione, adesso soprattutto intellettuale, ma i suoi figli le rendono, orgogliosamente, il giusto tributo d’onore. E sono gli eventi come il Festival di Antonietta Santacroce che ce lo fanno, meritoriamente ricordare. (s)

IL FESTIVAL. Un’alma brasileira” caratterizza questa XVI edizione del festival d’Autunno (Brasile-Calabria: terre di emigrazione e di accoglienza) , con personaggi di grande rilievo artistico come Toquinho (un’anteprima il 30 agosto nel Complesso Monumentale del San Giovanni, con un concerto gratuito, e poi lo spettacolo al Politeama il 6 ottobre) per un viaggio “carioca” straordinario tra choro, samba e bossanova. Il cartellone rivela anche il nome di Stefano Bollani (8 novembre) e molti eventi culturali di contorno.

Svelata la XVI edizione del Festival d'Autunno

Sarà un "alma brasileira" quella che caratterizzerà la XVI edizione del Festival d'Autunno, presentato ieri nella sala giunta della Camera di Commercio di Catanzaro. Il direttore artistico Antonietta Santacroce spiega il programma di questa stagione che si preannuncia davvero entusiasmante!

Pubblicato da Festival D'Autunno su Venerdì 10 agosto 2018

Perché Loredana Berté? «Ci sono artisti – dice il direttore artistico della rassegna, Antonietta Santacroce – che lasciano tracce indelebili della loro presenza grazie al carisma e alla forte personalità che possiedono. Loredana Berté è indubbiamente tra questi. Ho sempre desiderato riproporla al pubblico del Festival per far rivivere loro le vibrazioni suscitate dal memorabile concerto tenuto in occasione dei suoi quaranta anni di attività. Un ritorno gradito questo della cantante di Bagnara Calabra che inaugurerà una ennesima stagione che si preannuncia ricca di interessanti proposte».
Con la partecipazione al Festival d’Autunno Loredana Berté concluderà il suo “Amiche sì! Summer Tour” che sta raccogliendo grande successo di pubblico. (rcz)