La Regione Calabria scopre le grandi opportunità offerte dal cosiddetto turismo religioso: nel nome di San Francesco di Paola viene rimodulata un’offerta turistica e di accoglienza che può riservare straordinarie sorprese. La Calabria è oltremodo ricca di testimonianze della fede, con santuari, conventi basiliani, basiliche, minuscole chiesette dalla bellezza incomparabile e il turismo religioso mostra un crescente interesse del visitatore-turista che vuole scoprire il passaggio della devozione e l’avvincente offerta votiva che è facile rinvenire un po’ dappertutto, dalle grandi città ai piccoli borghi. Tutte le località hanno un patrimonio artistico-religioso sorprendente e stupisce che fino ad oggi (a parte la fiera di Paola dedicata al turismo religioso) non sia stato dato l’opportuno spazio a questo importante segmento dell’offerta turistica.
Ci ha pensato l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso che ha “sposato” il progetto della “Rete di San Francesco di Paola” e convinto la Regione a finanziare ulteriormente un progetto che già dispone quasi 17 milioni di euro per costituire una rete tra i Comuni di Corigliano Rossano, Paola, Spezzano della Sila e Paterno Calabro, con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile e incentivare la fruizione del patrimonio culturale e il turismo religioso. Il progetto, coordinato da Ernesto Rapani, è stato illustrato ieri a Germaneto nella Cittadella regionale “Jole Santelli” dallo stesso assessore affiancato dai sindaci di Paola, Roberto Perrotta, Spezzano della Sila Salvatore Monaco e Paterno Calabro Lucia Papaianni e in rappresentanza del Comune di Corigliano-Rossano, dall’assessore al turismo Tiziano Caudullo.
Il ricco programma di investimenti, di cui l’amministrazione di Paola è capofila, ha già superato la fase selettiva della manifestazione di interesse promossa dal ministero delle Infrastrutture e trasporti, nell’ambito del programma di azione e coesione (Pac) Infrastrutture e Reti 2014-2020, e punta alla realizzazione di interventi infrastrutturali e di soluzioni Ict, al potenziamento infrastrutturale e all’introduzione di mobilità innovativa finalizzati ad aumentare l’accessibilità ai siti e ai beni culturali da parte di turisti e residenti, considerato che nelle quattro aree interessate dal progetto sono presenti i santuari e i monasteri calabresi di San Francesco di Paola. Il progetto dovrà essere realizzato entro il 2023. l’idea è quella di migliorare l’accessibilità turistica di un’ampia porzione di quella che fu la Calabria Citeriore che vede: dal lato tirrenico Paola, dal lato ionico Corigliano-Rossano e, nell’entroterra, Spezzano della Sila e Paterno Calabro. Tutte città legate alla figura di San Francesco di Paola. Luoghi nei quali il Santo ha esercitato la sua profonda opera spirituale. Il progetto intende creare un legame funzionale fra i territori interessati, ripercorrendo le tappe della vita del Santo. La rete ha l’intento di unire i Comuni non solo sotto l’aspetto territoriale e strutturale, ma anche attraverso il comune sentire culturale e religioso che unisce le realtà coinvolte nel progetto e sede di Santuari realizzati nel corso della sua esistenza dal Patrono della Calabria e dalla gente di mare. Può, senza dubbio, aspirare a diventare uno dei principali attrattori e volano di sviluppo non solo per il turismo religioso ma anche per la crescita di nuove forme di turismo esperienziale e “lento” che stanno nascendo intorno alla figura del Santo, a quale i calabresi sono particolarmente devoti.
Nelle quattro aree interessate dal progetto sono presenti i Santuari ed i Monasteri calabresi di San Francesco di Paola i cui fedeli sono presenti numerosi nei 4 continenti, ma anche il parco della Sila della Riserva Biosfera Mab Unesco, ben 8 riserve e parchi, il Codex Purpureus Rossanensis (Patrimonio dell’Umanità Unesco), una delle due principali stazioni sciistiche della Sila e quindi del Sud Italia, il più grande parco acquatico di divertimenti sempre nel Sud Italia, 5 centri storici tra cui proprio Corigliano-Rossano, capitale Bizantina del Meridione e centro aragonese che vede la massima espressione nel Castello Ducale restaurato e fruibile, attrattori turistici che fanno di questa area il bacino di utenza turistico più significativo della Calabria, ma con oggettive difficoltà di accesso causate da: inadeguati strumenti di informazione, inadeguata offerta di Trasporto Pubblico Locale; assenza di integrazione dell’offerta di trasporto urbano e intercomunale.
Secondo l’assessore Orsomarso «La Regione non solo sposerà questo progetto importante, ma lo sosterrà integrandolo con ulteriori investimenti, attraverso una riformulazione più complessiva del turismo calabrese. Penso a nuovi processi formativi che devono avvenire in questo settore, ma anche agli sforzi nel campo dell’immagine che si possono concretizzare grazie ai prodotti realizzati dalla Film Commission. Ci sono tanti investimenti che si possono integrare per favorire un maggiore sviluppo del turismo in Calabria. Abbiamo creduto in questi sindaci e sosterremo il progetto, che possiamo definirlo della ripartenza della Calabria».
Soddisfatti i sindaci coinvolti nel progetto che, secondo Perrotta (Paola) «ha un grande rilievo: è stata la presidente Santelli a credere per prima a questa idea. Di certo, è una grande chance per Paola, che ogni anno accoglie migliaia e migliaia di pellegrini». Secondo l’assessore alle Politiche per lo sviluppo del turismo di Corigliano Rossano, Caudullo «La rete dei Comuni che si costituisce con questa idea mette in moto processi virtuosi, spingendo verso una mobilità sostenibile, intelligente e integrata».
«È un’occasione di rinascita per quest’area, dopo un periodo drammatico come quello che stiamo attraversando a causa dell’emergenza sanitaria. Ma è anche – ha affermato la sindaca di Paterno Calabro, Papaianni – la dimostrazione che l’unità fa la forza e favorisce la crescita dei territori».
«Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto – ha dichiarato infine il sindaco di Spezzano della Sila, Monaco – perché va nella direzione corretta di un turismo che tende a qualificare l’esistente e ampliare i servizi». (rrm)