Al Museo dei Bronzi stasera MagnaGrecàntico con Daniele Castrizio e Fulvio Cama

Stasera al Museo Archeologico Nazionale di Reggio, per gli appuntamenti de Le Notti d’estate al MAaRc lo spettacolo di Daniele Castrizione e il musicantore Fulvio Cama Magnagregàntico. Musica e immagini per raccontare in modo originale (e piacevolissimo) per il pubblico la storia dei Bronzi

La serata fa parte dell’intenso programma di eventi per celebrare il Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi nel mare di Riace. In queste settimane decine di migliaia di visitatori hanno voluto ammirare e rendere omaggio a questi due capolavori della grande bronzistica greca del V secolo a.C., simboli della cultura di tutto il territorio. Molteplici le iniziative proposte dal MArRC tra conferenze, concerti e ben quattro diverse mostre temporanee, offerte senza alcun sovrapprezzo sul normale biglietto d’ingresso. 

Tra queste sta riscuotendo successo la grande esposizione inaugurata venerdì 12 agosto, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, dal titolo L’età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace: un tributo di tutti i principali Musei dell’Italia meridionale e della Calabria alle due statue che rendono celebre il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria in tutto il mondo.

Stasera, giovedì 18 agosto, torneranno gli appuntamenti delle Notti d’Estate al MArRC, con un evento promosso in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria. Proprio i Bronzi di Riace saranno protagonisti della serata con Magnagrecàntico, un racconto con musica e immagini ideato dal prof. Daniele Castrizio e dal musicantore Fulvio Cama.

«Una Notte d’Estate che il Museo dedica tutta ai Bronzi di Riace – commenta il direttore Carmelo Malacrino. Una storia tra ipotesi e suoni evocativi per celebrare gli Eroi venuti dal mare a cinquant’anni dal loro ritrovamento. Ringrazio Daniele Castrizio, componente del Comitato Scientifico del Museo, e gli altri narratori di questo affascinante racconto, che certamente coinvolgerà tutto il pubblico presente. Ringrazio anche il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, presieduto da Rosita Loreley Borruto, per la continua collaborazione, volta alla promozione di una cultura inclusiva».

Magnagrecàntico è a metà strada tra uno spettacolo e una conferenza multimediale, nell’ottica della public history, la divulgazione scientifica aperta a tutti i tipi di pubblico e a tutte le età anagrafiche, che riesce a coniugare assieme diverse discipline. Oltre a Cama e a Castrizio, che ne cura il racconto storico-archeologico, saranno presenti il grafico Saverio Autellitano e Dario Zema alle percussioni. 

Spiega il prof. Castrizio: «Attraverso le canzoni appositamente composte, la narrazione video e le spiegazioni scientificamente corrette, si approfondirà in modo piacevole la storia dei Bronzi di Riace a 50 anni dalla loro scoperta, cercando di chiarirne la provenienza, la paternità artistica, l’identificazione dei soggetti rappresentati, il contesto storico, il loro significato morale e politico, il restauro a Roma, il viaggio verso Costantinopoli, interrotto da un incidente ancora non compreso completamente».

«Sarà un viaggio culturale e didascalico che metterà in scena la storia dei Bronzi di Riace» conclude Rosita Loreley Borruto, Presidente del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, che introdurrà lo spettacolo. (rrc)

REGGIO – La mostra “L’età degli eroi”

Fino al 23 ottobre è possibile visitare, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi al Museo Archeologico di Reggio Calabria, è possibile visitare la mostra “L’età degli eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace”.

L’esposizione, al centro delle celebrazioni per il Cinquantesimo anniversario della scoperta delle due statue celebri in tutto il mondo, è «un progetto di grande prestigio – ha evidenziato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. utta la Magna Grecia insieme per i Bronzi di Riace. Un percorso espositivo che nasce come omaggio dei grandi musei archeologici dell’Italia meridionale, da quello di Napoli a quello di Taranto, dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei a quello di Paestum e Velia, dal Museo Nazionale di Matera al Parco Archeologico di Sibari, fino a tutti i musei archeologici della Calabria, afferenti alla Direzione Regionale Musei e alla Soprintendenza. Ogni Istituto – conclude Malacrino – è presente con reperti identitari sul tema degli “Eroi”, proprio come tributo ai più noti “Eroi venuti dal mare”, i Bronzi di Riace».

Il percorso si apre con un monumentale cratere a figure rosse portato dal Mann di Napoli, la cui scena dialoga con un bel torso in marmo bianco proveniente dal foro di Scolacium, uno dei siti più suggestivi della Calabria ionica. Si procede con un bel cratere a campana del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, esposto accanto ad altri importanti reperti, tra cui una bella testa di Ercole in marmo bianco. 

Un ricco corredo funerario proveniente da Cuma e comprendente una preziosa urna in argento introduce alla seconda sezione, dominata dalla grande statua del Doriforo scoperta nella Palestra sannitica di Pompei e portata sulla sponda dello Stretto grazie alla generosità del Museo partenopeo. 

Segue un lussuoso corredo della seconda metà del IV secolo a.C., scoperto a Montescaglioso, che rappresenta su ben tre vetrine l’omaggio offerto dal Museo Nazionale di Matera. Anche il Parco Archeologico di Sibari porta in mostra, tra le altre, un’opera fortemente identitaria, la cd. Dama di Sibari. Seguono i musei calabresi di Crotone, Lamezia e Vibo Valentia, dell’antica Kaulon, di Locri e infine delle città greche di Medma e Metauros, rispettivamente Rosarno e Gioia Tauro.

«È una straordinaria immagine della Magna Grecia tutta unita, ma anche un’importante occasione di promozione per i musei calabresi – ha concluso Malacrino –. Accanto a ogni vetrina, infatti, ci sarà un pannello di presentazione, che costituirà anche un invito per decine di migliaia di visitatori a proseguire il loro viaggio in questi posti meravigliosi dell’archeologia calabrese. Ringrazio tutti i direttori dei Musei coinvolti per l’entusiasmo con il quale hanno partecipato a questo progetto e tutto il personale amministrativo, tecnico, scientifico e AFAV che, assieme a quello del Museo di Reggio, ha reso possibile questa esposizione: un meraviglioso omaggio ai Bronzi di Riace». 

Fino al 23 ottobre, dunque, i visitatori potranno arricchire la loro esperienza non solo con i quattro livelli di collezione permanente e la Sala dei magnifici Bronzi di Riace e di Porticello, ma anche con ben quattro mostre temporanee. Infatti, la mostra che si inaugurerà domani si aggiunge alla prestigiosa esposizione fotografica di Luigi Spina sul tema “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini”. Al Livello E, inoltre, sono allestite “Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia” e “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”. 

Per tutto il ponte di Ferragosto il MArRC sarà regolarmente aperto con il consueto orario 9.00  – 20.00, con il prolungamento fino alle 23.00 nella serata di sabato 13 agosto. Il Museo sarà aperto anche martedì 16 agosto. (rrc)

REGGIO – Successo per la conferenza di Mario Micheli sul mistero dei Bronzi

Sulla terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, grande successo per la conferenza del prof. Mario Micheli, che ha relazionato sui risultati degli interventi di restauro di operati sui Bronzi di Riace tra il 1992 e il 1995. 

L’evento rientra nell’ambito de I grandi incontri organizzati dalla Direzione del Museo insieme all’Associazione Culturale Amici del Museo.

In apertura, il direttore, dr. Carmelo Malacrino, dopo aver sottolineato la piena collaborazione intercorrente con l’Associazione “Amici del Museo” ha presentato il conferenziere, illustrandone l’ampio è ricco curriculum vitae, mettendo in evidenza il suo rapporto quasi personale con le statue greche recuperate cinquanta anni fa sulla costa ionica, e la vita attività accademica e didattica svolta nell’ambito dell’Università Roma 3. 

È stata, quindi, la volta del presidente dell’Associazione, prof. Francesco Arillotta, il quale ha, anch’egli, richiamato i legami storici tra l’istituzione museale reggina è la sua Associazione,. Egli, quindi, ha evidenziato il valore culturale dell’evento, proprio sotto il profilo della maggiore conoscenza del “mistero” che da sempre aleggia attorno ai Bronzi. Arillotta, per la circostanza, ha fatto omaggio, al prof. Micheli, di una copia del «Repertorio della Carta Archeologica di Reggio Calabria» pubblicata nel 2011 dall’Associazione.. 

Ha preso, quindi, la parola l’accademico. Egli, arricchendo il suo dire con una ampia serie di immagini, ha rifatto il percorso degli interventi di restauro e di conservazione delle statue, fin dal momento in cui furono recuperate dal mare. Prima a è Reggio Calabria, poi all’Istituto del Restauro della Soprintendenza Archeologica di Firenze, infine negli ambienti predisposti nel Palazzo Campanella del Consiglio Regionale calabrese.

Un grande impegno profuso dalle varie equipe di restauratori, per un recupero totale dei preziosi manufatti e per le comprenderne meglio le tecniche artistiche usate dai loro creatori. Grazie al loro lavoro intelligente, tante emergenze sono state superate, tanti passaggi sono stati chiariti. Innanzitutto, Micheli ha affermato che diversa è la struttura tecnica delle statue: omogenea quella della statua A, disomogenea quella della statua B, che, addirittura, presenta parti del suo corpo, come una gamba, realizzate separatamente e poi ricomposte nell’intero. Interessante la tecnica della sovrapposizione stratigrafica dell’argilla usata per la creazione della sagoma da usare come base per la fusione bronzea. Dalle significative, profonde differenze tecniche rilevate fra le due composizioni, il prof. Micheli ha tratto la considerazione di un intervento di due artisti diversi, ai quali attribuire la paternità delle statue.

Una annotazione particolare: in uno dei gli strati di argilla fresca sono rimaste le impronte digitali di questo anonimo scultore di due mila e cinquecento anni fa.  Un lungo e convinto applauso ha chiuso la brillante conversazione del prof. Micheli, a testimonianza del vivo interesse che la sua scientifica esposizione ha suscitato negli astanti. 

Il mistero del Bronzi di Riace, oggi, è un po’ meno profondo. (rrc)

 

REGGIO – Al MarRC il concerto del Conservatorio Cilea

Domani sera, alle 21, sulla terrazza del Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, è in programma il concerto gli studenti e neodiplomati della classe di Canto della prof.ssa Serenella Fraschini del Conservatorio “Francesco Cilea”.

«Grazie alla grande sensibilità e disponibilità del direttore del Museo –ha dichiarato Francesco Romano, da quest’anno alla guida del Conservatorio reggino – il nostro Istituto può contribuire alle celebrazioni per il Cinquantesimo del ritrovamento dei Bronzi proprio nella “casa” di questi ultimi».

Si accede senza prenotazione. Dalle ore 20:00 il costo del biglietto è 3 euro. Ultimo ingresso alle ore 22:30.

Il programma della serata contempla musiche di Rossini, Bellini e Donizetti, massimi esponenti del belcanto, e di Puccini, che con il suo pluralismo stilistico portò il melodramma italiano in una dimensione europea coniugando tradizione e innovazione.

Sarà un “viaggio” tra opere note e meno note dell’Ottocento, tra neoclassicismo e verismo, con dieci brani tratti da La cambiale di matrimonio (1810), Il Pirata (1827), L’elisir d’amore (1832), I Puritani (1835), Roberto Devereux (1837), Don Pasquale (1843), La bohème (1896).

Il soprano Delia Mazzamati e i baritoni Angelo Parisi e Domenico Cagliuso si alterneranno in duetti e arie, mentre il tenore Yijie Ke duetterà con quest’ultimo in un brano dell’Elisir.

Al pianoforte Matteo Lattarulo, della classe del prof. Maurizio Innocenti. Le note di sala e la presentazione saranno a cura della studentessa Sofia Fava.

«Questa settimana sarà densa di eventi in attesa dell’anniversario dei Bronzi che cadrà il prossimo martedì 16 agosto. Sono contento che, tra queste, vi sia anche il concerto del Conservatorio Cilea che ha inaugurato il programma di Notti d’estate per il Cinquantesimo del rinvenimento delle due statue – ha dichiarato Carmelo Malacrino, direttore del Museo –. La musica sulla terrazza panoramica del MArRC è un’opportunità di promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze e dei giovani, e si unisce alle fruttuose collaborazioni, sinergie e reti istituzionali che il nostro Museo porta avanti da anni, rendendolo uno spazio inclusivo per tutta la collettività. Ringrazio il Direttore Francesco Romano, i docenti e gli studenti del “Cilea” per le straordinarie emozioni che, ogni volta, regalano al pubblico e ai visitatori». (rrc)

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio si “veste” con i colori del Pride

In occasione del Pride, in programma sabato 30 luglio a Reggio Calabria, sulla facciata del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria sarà affissa la bandiera arcobaleno.

«La cultura è un’arma vincente contro ogni discriminazione – ha dichiarato il direttore Carmelo Malacrino –. Da anni il MArRC è diventato un luogo inclusivo e dinamico, nella consapevolezza che solo attraverso il rispetto e la valorizzazione delle identità di ciascuno si potranno superare vecchi e inutili stereotipi. Ho accolto con piacere l’invito di Arcigay di esporre la loro bandiera sulla facciata del Museo, con l’auspicio che possa colorare d’arcobaleno gli animi di tanti che ancora subiscono offese e oltraggi».

«Il MArRC è il museo di tutti – ha concluso Malacrino –, contro ogni forma di violenza, fisica o psicologica».

Il Museo Archologico è stato tra i primi enti ad aderire all’iniziativa con lo slogan: “Tutti unici, nessuno diverso”. Dagli inizi del mese di luglio, infatti, ha lanciato la campagna social #kissandshare, l’hashtag con il quale i visitatori possono condividere le foto scattate in Museo, taggando i profili social: facebook, instagram e twitter. Un’iniziativa ancora valida, per fare rete e contestualmente contribuire alla promozione delle meraviglie della Calabria antica, custodite al MArRC. (rrc)

REGGIO – Al MArRC incontro con Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria del’Accademia di Firenze

Domani sera, a Reggio, alle 21. sulla Terrazza del Museo Archeologico Nazionale, è in programma l’incontro con Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze.

All’interno del programma per il Cinquantesimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, quest’anno tornano i Grandi Incontri al MArRC, la serie di prestigiosi appuntamenti che il direttore Carmelo Malacrino ha programmato con esperti del settore, per condividere con il pubblico le esperienze e le testimonianze più significative ed eccellenti nella rete museale italiana. L’incontro è stato promosso dal Touring Club Italiano, Sez. di Reggio Calabria.

 «Sono particolarmente grato a Cecilie Hollberg – ha detto Malacrino –, alla quale mi lega un profondo sentimento di stima e amicizia. La ringrazio aver accolto il nostro invito di raggiungere la Calabria per raccontare la sua straordinaria esperienza a capo di uno dei musei più importanti d’Italia, celebre in tutto il mondo anche per la presenza del David di Michelangelo».

 «Sono contenta di poter partecipare alle “Notti d’Estate”, volute dal direttore del MArRC, un collega molto bravo che stimo – ha commentato la Hollberg. Un’occasione eccezionale per celebrare i Bronzi di Riace, due capolavori ritrovati esattamente mezzo secolo fa, tra le più significative testimonianze dell’arte greca, famosi in tutto il mondo. Anche per la Galleria dell’Accademia di Firenze è un anniversario importante, infatti celebriamo i 140 anni da quando è stata inaugurata, il 22 luglio del 1882, la Tribuna della Galleria, concepita appositamente dall’architetto Emilio de Fabris per custodire e preservare dalle intemperie il David di Michelangelo, collocato, fino a 9 anni prima, sull’Arengario di Palazzo Vecchio. Una felice concomitanza che avrò il piacere di condividere e raccontare, insieme ai grandi lavori che stiamo ultimando al museo, al pubblico di questa interessantissima manifestazione».

Fino al 10 settembre ogni giovedì e sabato il MArRC sarà aperto fino alle 23.00, con ultimo ingresso alle 22.30. Dalle 20.00 il costo del biglietto sarà di soli 3 euro. Al MArRC si entra senza prenotazione, con l’uso fortemente raccomandato della mascherina chirurgica. (rrc)

REGGIO – Proseguono le Notti d’Estate al MArRC

Questa sera, alle 21, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio, è in programma la conferenza della prof.ssa Paola Radici Colace su Elettra di Euripide. Necessità e ingiustizia della morte di Clitennestra in un mondo irriducibile all’ordine logico a cura del Centro Internazionale Scrittori della Calabria

«Continuano gli eventi promossi dal MArRC per le celebrazioni del Cinquantesimo anniversario dal rinvenimento dei Bronzi di Riace – commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Per questa ricorrenza vogliamo valorizzare le sinergie messe in campo con le associazioni del territorio e con i partner istituzionali. Il programma delle “Notti d’Estate” al MArRC ci accompagnerà fino a settembre con ospiti ed eventi prestigiosi. Venerdì – conclude Malacrino – inaugureremo una nuova grande mostra, dal titolo “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”, che ho avuto il piacere di curare insieme alla dott.ssa Barbara Fazzari, responsabile del laboratorio di restauro del MArRC».   

«Ringraziamo il Museo per la collaborazione che conduciamo da diversi anni – dichiara la Presidente del CIS, Loreley Rosita Borruto – e che ci consentirà di parlare di letteratura greca nella straordinaria location, unica al mondo per la suggestiva vista che offre sullo Stretto e per l’incanto del panorama, nel quale sembra debbano materializzarsi da un momento e l’altro, tra le luci delle due sponde, personaggi mitologici e storici che hanno vissuto in questo braccio di mare la loro epopea cantata da poeti e scrittori».

«La conferenza – spiega la professoressa Paola Radici Colace – porrà al centro dell’attenzione una tragedia di Euripide, dedicata a una degli sfortunati figli di Agamennone, Elettra, figlia emarginata, le cui azioni sono mosse da odio, vendetta e rimorso. La presenza in scena del fratello Oreste spinge gli spettatori a riflettere su questo immenso dramma familiare. La vittoria che perseguono si rivela, in realtà, una “triste sozzura” e, in questa storia, nessuno invocherà la Giustizia, né la Verità. Il viaggio nel tempo iniziato duemilacinquecento anni fa e che dura fino ai nostri giorni – conclude – ha trasformato una tragedia greca in terapia familiare, in analisi psico-mitologica del rapporto tra genitori e figli, e tra fratelli». (rrc)

REGGIO – Al MArRC “Armonie sul classico” con gli studenti del Conservatorio Cilea

Si intitola Armonie sul classico, la settimana di eventi organizzati dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa della Musica con gli allievi del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria.

«Unire ambiti diversi e contaminarli in una suggestiva fusione di linguaggi culturali dà senso al nostro lavoro – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Da anni il MArRC si impegna non solo nella promozione del patrimonio archeologico calabrese, ma anche nella valorizzazione del suo paesaggio culturale, ricco di eccellenze. Tra le numerose collaborazioni di questi anni, quella con il Conservatorio “F. Cilea” è una delle più solide, costellata di eventi significativi e di grande successo. Ringrazio il direttore del Conservatorio, Francesco Romano, per l’entusiasmo manifestato nel voler coniugare arte e musica, portando gli allievi a suonare tra i capolavori del Museo. Sarà certamente un’esperienza indimenticabile per tutti i visitatori del MArRC».

Gli appuntamenti, che si ripeteranno ogni giorno alle 11.00 e alle 18.00, avranno inizio martedì 21 giugno, la giornata scelta per celebrare in tutta Italia la Festa della Musica in coincidenza con l’inizio dell’estate. Alle ore 11.00, dopo i saluti del direttore Malacrino e del direttore Romano, si terrà la prima delle performance musicali, vere e proprie “prove aperte” degli allievi del Conservatorio. Nello spazio accanto al magnifico Kouros di Rhegion si esibiranno le classi di Musica da camera e Chitarra, che torneranno anche per l’appuntamento serale alle 18.00. Mercoledì 22, al Livello A, e giovedì 23 giugno, al Livello C del Museo, sarà protagonista la classe di Flauto. Venerdì 24 giugno toccherà alla classe di Archi, mentre il giorno successivo sarà il turno delle classi di Musica da camera e Clarinetto. Chiuderà il programma domenica 26 giugno un suggestivo ensemble, che si esibirà accanto al Kouros, all’ingresso della Sala dei celebri Bronzi di Riace e di Porticello.

«La collaborazione tra il MArRC e il Conservatorio, sperimentata con successo in numerosi concerti tenuti negli anni scorsi, si estende oggi a un’esperienza di musica itinerante tra le sale espositive – ha spiegato il direttore Romano – grazie alla partecipazione di numerosi studenti del “Cilea” in occasione della Festa della Musica. L’iniziativa, pienamente condivisa dalle due Istituzioni, si pone nella direzione di un sempre maggiore coinvolgimento della musica nella vita del Museo. I musei, infatti, non sono sempre stati silenziosi. Il mouseion di Alessandria (300 a.C.) fu dedicato alle muse e pose un’enfasi speciale sulla musica e la poesia».

«I musei moderni – ha spiegato – hanno assistito a un cambiamento crescente di importanza all’interno della società tra le arti visive (principalmente pittura e scultura) e musica e poesia, quest’ultima perdendo il suo status di arte altissima e raffinatissima, che aveva mantenuto durante il Rinascimento. L’effetto di questo cambiamento è che il termine “arte” ora spesso si riferisce, in senso generale, alle arti visive. Man mano che i musei si sono evoluti in “templi dell’arte”, il suono è stato completamente escluso. Ma se la maggior parte delle cerimonie religiose hanno sempre incluso una dimensione sonora (discorso, canto, suono di strumenti), la relazione tra lo spettatore e l’opera d’arte potrebbe rafforzarsi attraverso la musica».

«In attesa di una ricerca approfondita – ha concluso il direttore del Conservatorio – sull’impatto della musica sul visitatore del museo, con questa iniziativa proviamo a immaginare uno scenario in cui l’arte dei suoni possa abitualmente e proficuamente accompagnarlo».

L’iniziativa rientra nell’offerta culturale del Museo e la partecipazione non comporta alcun sovrapprezzo sulla bigliettazione ordinaria. (rrc)

REGGIO – Al MArRC si celebrano le Giornate Europee dell’Archeologia

Al Museo Archeologico di Reggio Calabria si celebrano le Giornate Europee dell’Archeologia, in programma fino a domenica 19 giugno, con una serie di iniziative, visite guidate, conferenze e momenti di confronto sui temi dell’archeologia.

Primo appuntamento venerdì 17 giugno, alle 17.30 nella Sala conferenze, per l’incontro promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, presieduto da Loreley Rosita Borruto. Sarà l’occasione per una tavola rotonda sul tema Il mestiere dell’archeologo. Dallo scavo alla fruizione. Dopo i saluti di direttore del Museo, Carmelo Malacrino, interverranno la prof.ssa Maria Caccamo Caltabiano, già ordinario di Numismatica Greca e Romana del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina; la prof.ssa Nunzia Rositani, Associata di Assiriologia dello stesso Dipartimento; e  la prof.ssa Paola Radici Colace, già ordinario di Filologia Classica dello stesso Dipartimento.

Sabato 18 giugno, alla stessa ora, si terrà l’incontro promosso dall’Associazione Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Dopo i saluti del direttore Carmelo Malacrino e del prof. Francesco Arillotta, presidente dell’Associazione, si parlerà de Il Portico di Valentiniano?, con il prof. Renato Laganà, storico e Associato in Produzione Edilizia dell’Università degli Studi di Reggio Calabria.

Ultimo appuntamento domenica 19 giugno, alle ore 18.00 nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, per l’iniziativa Al Museo con il Direttore, una visita guidata al MArRC accompagnati dal direttore Malacrino, che si concluderà davanti ai magnifici Bronzi di Riace e di Porticello.

«Le Giornate Europee dell’Archeologia costituiscono una straordinaria opportunità per dialogare con il territorio – ha dichiarato Malacrino –. In questi anni il Museo ha consolidato il suo carattere di luogo della cultura inclusivo e dinamico, in sinergia con varie istituzioni, enti e associazioni culturali, che ringrazio. Gli incontri in programma non solo potranno coinvolgere il pubblico in suggestivi dibattiti, ma offriranno un’ulteriore occasione per tornare al Museo anche per visitare la grande mostra “Il vaso sui vasi. Capolavori del Museo Nazional Jatta di Ruvo di Puglia”, organizzata insieme alla Direzione Regionale Musei Puglia». (rrc)

REGGIO – L’incontro su “Ifigenia in Tauride”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 17.30, al Museo Archeologico Nazionale, l’incontro Ifigenia in Tauride: utopia e distopia dell’emigrazione forzata di ieri e di oggi a cura di Paola Radici Colace, ordinario di Filologia Classica all’Università̀ degli Studi di Messina, nonché presidente onorario e direttore scientifico del Cis Calabria.

L’evento rientra nell’ambito delle conferenze scientifiche che accompagnano il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Introducono il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e la presidente del CIS Calabria, Loreley Rosita Borruto

«Sono particolarmente grato al Centro Internazionale Scrittori della Calabria – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – per questa collaborazione, che dà prestigio al Museo. Così come ringrazio tutti gli enti e le associazioni del territorio per le sinergie che si stanno portando avanti nel segno di una condivisa attività culturale e che fanno del MArRC un luogo sempre più inclusivo e dinamico. Il successo della mostra sugli Itinerari del Consiglio d’Europa conferma l’interesse per la promozione e la valorizzazione dei paesaggi culturali, un sistema – conclude Malacrino – che dobbiamo assolutamente tutelare e strutturare, dandogli valore per lo sviluppo turistico della Calabria».

La conferenza della prof.ssa Radici Colace sarà̀ accompagnata da una video proiezione e porrà al centro dell’attenzione una delle ultime tragedie da Euripide, composta intorno al 414 a.C. prima di trasferirsi in Macedonia. Nell’opera l’azione scenica si svolge di fronte al tempio di Artemide in Tauride, nella Scizia, con protagonista Ifigenia, la giovane sacerdotessa figlia di Agamennone destinata a essere sacrificata alla dea per il successo della spedizione contro Troia.

«L’opera di Euripide si trasforma in un racconto utopico-distopico – afferma Radici Colace – nel quale da un lato l’Ellade viene vista e vissuta come utopia, terra meravigliosa in cui tutti i personaggi, pur animati da differenti punti di vista, vorrebbero ritornare, anche in una dimensione onirica; dall’altro la Tauride viene rappresentata come luogo inospitale, dove carnefici e vittime non desiderano rimanere per motivi egualmente forti, anche se diversi. La tragedia gode ancora oggi di una grande fama, manifestata non solo dalla ricca iconografia su reperti vascolari disseminati nei Musei, ma anche dalle riscritture per il teatro di prosa e lirico, con numerose rappresentazioni e messe in scena che – conclude – hanno continuato nel tempo a riportare sulla scena un problema che ancora oggi ci attanaglia: la non accettazione degli ‘stranieri’»(rrc)