di UGO BIANCO – La “Quota 103” è una misura pensionistica introdotta come alternativa al sistema pensionistico italiano tradizionale. Consente a varie categorie di lavoratori di accedere alla pensione in modo anticipato, rispettando specifici requisiti d’età e contributivi. Istituita in modo sperimentale, ha subito nel corso degli anni modifiche sostanziali. La legge di bilancio 2024 n° 213 del 30 dicembre 2023, all’articolo 1 commi 139 e 140, ne è un esempio concreto.
I lavoratori interessati che rientrano in tale agevolazione sono: i dipendenti pubblici e privati, gli autonomi ed i parasubordinati. Non si applica al personale militare, alle forze armate, alla polizia, ai vigili del fuoco ed alla guardia di finanza. Gli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo possono richiedere il beneficio secondo le disposizioni riportate nell’articolo 66, comma 17, lettera c, del decreto-legge n. 73 del 25 maggio 2021, convertito, con modificazioni dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.
L’assicurato per accedere alla prestazione deve soddisfare, entro il 31 dicembre 2024, due requisiti fondamentali. Un’età anagrafica non inferiore a 62 anni ed un’anzianità contributiva, comprensiva della figurativa, con un minimo di 41 anni, di cui almeno 35 anni di contributi da lavoro. È consentito l’uso del regime di cumulo, ai sensi della legge n. 228 del 2012, nelle varie gestioni Inps, con eccezione delle casse previdenziali private.
A quali costi e benefici si può anticipare la pensione?
A differenza dello scorso anno, ora il calcolo dell’assegno segue le regole del “sistema contributivo”, più penalizzante rispetto al sistema misto e retributivo. Il taglio dell’importo può arrivare fino al 20 per cento. Inoltre, si applica un tetto massimo alla rata mensile, fissato in € 2.272 lordi (quattro volte il trattamento minimo Inps) sino al compimento dei 67 anni. Sono state allungate le finestre mobili d’uscita. Vale a dire in tempo di attesa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza dell’assegno.
Quali sono?
- 7 mesi per i dipendenti del settore privato;
- 9 mesi per i dipendenti del settore pubblico.
A confronto 2023 e 2024:
- da 3 a 7 mesi per il lavoro privato;
- da 6 a 9 mesi per il settore pubblico.
Per tutto il periodo anticipato, fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia, è vietato il cumulo del reddito da lavoro, con la sola possibilità di poter svolgere un lavoro occasionale con un compenso massimo di € 5.000,00. Di fondamentale importanza è l’articolo 1 commi 344 e 349 della legge di bilancio 2023, che considera il compenso erogato a seguito di prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato non superiore
a 45 giornate annue, cumulabile con qualsiasi pensione. Tuttavia, nel corso di quest’anno, il pensionando che non vuole beneficiare della Quota 103, può usufruire del c.d. “bonus Maroni”, ulteriormente riconfermato. In questa circostanza, al lavoratore è consentito rinunciare al versamento della quota di contribuzione IVS a suo carico, trattenuta e versata all’Inps dal datore di lavoro, per riceverla direttamente in busta paga e far aumentare lo stipendio di circa il 10 per cento.
[Dr. Ugo Bianco è p residente dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]