Il capogruppo del Partito Democratico, Mimmo Bevacqua, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di fare chiarezza in merito alla «presunta incompatibilità dell’assessore Giovani Calabrese di cui si sta occupando la Giunta per le elezioni di Palazzo Campanella meriterebbe».
«Pur prendendo atto, nel corso della seduta, della rimozione della propria incompatibilità per come previsto dalla normativa e a prescindere dal merito della vicenda e dagli aspetti giuridici che saranno affrontati dagli organi preposti – ha spiegato Bevacqua anche a nome del gruppo del Pd – sarebbe opportuno che il presidente Occhiuto chiarisca se fosse o meno a conoscenza della presunta situazione di incompatibilità dell’assessore Calabrese al momento della sua nomina».
«L’assessore risultava titolare di una società di formazione accreditata dalla Regione, che ha beneficiato anche di fondi regionali, e ha ricevuto dal governatore proprio la delega alla formazione. Non solo – ha detto ancora Bevacqua – sarebbe un atto dovuto per capire quale sia la posizione del governo regionale rispetto a questa vicenda che, evidentemente, presenta fortissimi dubbi di opportunità politica che è quella di cui vorremmo discutere. Non sarebbe certo un atteggiamento condivisibile quello di girare la testa dall’altra parte facendo finta di nulla e rimettendosi soltanto a decisione di terzi che naturalmente saranno di natura esclusivamente giuridica e formale».
La replica dell’assessore Calabrese: Mai avuta società accreditata con Regione
L’assessore regionale Calabrese ha smentito «la stravagante dichiarazione di Bevacqua, non avendo mai avuto a nessun titolo, alcuna società di formazione accreditata con la Regione Calabria per come formalmente verificato e dichiarato dallo stesso Direttore del Dipartimento Lavoro e Formazione con nota trasmessa alla Giunta per le Elezioni».
Calabrese, infatti, ha riferito di aver contattato telefonicamente il consigliere Bevacqua «senza sottrarmi ad ulteriori spiegazioni – ha spiegato – come già documentato agli organi preposti. Un colloquio telefonico in cui il consigliere Bevaqua mi è apparso confuso e spiace che lo stesso capogruppo del Partito Democratico, nella qualità di componente della Giunta per le Elezioni, non abbia letto la documentazione relativa al sottoscritto e sia stato indotto ad una presa di posizione con divulgazione di notizie false e tendenziose circa la vita professionale ed il ruolo politico del sottoscritto».