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Precari, Cgil Calabria: Dopo la deroga servono fondi, Regione apra un tavolo

Precari, Cgil Calabria: Dopo la deroga servono fondi, Regione apra un tavolo

Il coordinatore regionale di Nidil Cgil Calabria, Ivan Ferraro, ha chiesto che la Regione apra un tavolo di confronto affinché si possa costruire un percorso condiviso con le parti sociali per un piano di contrattualizzazione della platea di Tirocinanti di inclusione sociale».

Ferraro, ha commentato positivamente l’emendamento per i Tirocinanti Tis, evidenziando come «il primo importantissimo passo, quello che potrebbe permettere una contrattualizzazione dei TIS, è la deroga per le assunzioni negli Enti locali con contratti a tempo determinato».

Tuttavia, per il sindacalista «manca un elemento indispensabile perché si possa procedere, ossia la copertura finanziaria, giacché al momento sono previsti solo 2 milioni per il 2023 e 5 milioni dal 2024, il resto dei soldi necessari per completare l’iter deve essere necessariamente reperito al più presto».

«È opportuno, infatti – ha detto – sottolineare che il percorso dei TIS si interromperà alla fine di questo anno. Certamente non basteranno più i 37 milioni degli anni passati perché, per un contratto con tutti i diritti, il costo per garantire lo stesso misero stipendio (700 euro mensili) deve necessariamente aumentare del 30-40%, salvo che il bacino non si fosse nel frattempo ridotto come unità ma, essendo stato ritirato per inammissibilità l’emendamento per il prepensionamento dei 705 soggetti con oltre 61 anni di età, non abbiamo garanzie in merito».

«Quindi, andando con ordine – ha aggiunto – per permettere che alla scadenza dei percorsi dei Tis, i Comuni possano contrattualizzare l’intero bacino assicurando loro lo stesso stipendio, servono circa 50 milioni che governo nazionale e regionale dovranno garantire in quanto la maggior parte dei Comuni non è nelle condizioni economiche di sostenere questa spesa. Rimane poi l’ostacolo più difficile da superare, ossia quello della storicizzazione delle risorse che permetterebbe a tutti i Tirocinanti di inclusione sociale una stabilizzazione ad oggi ancora molto lontana». (rcz)