Il 14 settembre si torna a Scuola

Il 14 settembre in Calabria si tornerà a Scuola. Il nuovo calendario per l’anno 2023-2024, firmato con decreto dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, conta 203 giorni di scuola in totale.

«Abbiamo proceduto velocemente – ha dichiarato la vicepresidente Giusi Princi – al fine di permettere agli organi collegiali delle istituzioni scolastiche l’adozione dei provvedimenti relativi all’organizzazione e alla pianificazione delle proprie attività, nei modi e nei tempi più adeguati, dandone tempestiva informazione alle famiglie».

«Inoltre – ha aggiunto – anche per consentire agli Enti locali di organizzare la fornitura dei servizi di loro competenza, in coerenza con la programmazione scolastica».

Le lezioni scolastiche avranno inizio il 14 settembre 2023, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Termineranno sabato 8 giugno 2024 nelle scuole primarie (elementari), secondarie di primo grado (medie) e secondarie di secondo grado (superiori); sabato 29 giugno nella scuola dell’infanzia. Le vacanze natalizie saranno dal 23 dicembre 2023 al 5 gennaio 2024, le vacanze pasquali dal 28 marzo al 2 aprile 2024. In totale saranno 203 i giorni di lezione. Per quanto riguarda i giorni riconosciuti come festività nazionali, la Regione Calabria ha riconosciuto che non si effettuino lezioni nelle seguenti date: giovedì 2 novembre 2023 – commemorazione dei defunti; – sabato 9 dicembre 2023 – interfestivo; lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2024 – Carnevale; venerdì 26 e sabato 27 aprile 2024 – interfestivi.

«Ovviamente – ha chiarito al termine la vicepresidente Princi – le istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria autonomia, potranno adattare il calendario in relazione alle esigenze che derivano dal Piano dell’offerta formativa, previa comunicazione all’Ente locale, alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale, garantendo, però, il rispetto del numero dei giorni, indicati dal calendario scolastico (203), e le date di inizio e di fine anno fissate dalla Regione». (rcz)

Gli istituti agrari potranno accedere ai bandi per lo sviluppo rurale

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, hanno annunciato che «gli istituti Agrari potranno finalmente accedere ai bandi regionali per lo sviluppo rurale, ottenendo dunque i contributi utili all’acquisto di strumenti e macchinari».

«Su impulso dell’assessorato all’agricoltura – hanno spiegato Princi e Gallo –, nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea, il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge attraverso la quale gli istituti agrari e gli enti pubblici che abbiano al proprio interno aziende agricole con capacità produttiva propria, potranno partecipare ai bandi regionali, migliorando la produttività dei laboratori, sostenendo l’attività didattica e premiando la propensione allo sviluppo».

«La nuova norma – hanno sottolineato – consentirà così agli Istituti agrari di concorrere ai bandi del Piano strategico della Pac finalizzati all’ammodernamento delle strutture e dei mezzi dell’impresa agricola, oltre a beneficiare di contributi pubblici per il rinnovo del parco macchinari e delle strumentazioni indispensabili per lo svolgimento dell’attività quotidiana di impresa».

«L’intento è duplice – hanno spiegato ancora –. Da una parte, accompagnare e rilanciare l’opera degli Istituti agrari, la cui centralità è fondamentale in una regione a forte vocazione agricola quale la nostra; dall’altra, garantire leve e strumenti idonei a tutelare le finalità educative, coniugandole con la capacità di avvicinarsi al mondo del lavoro e dell’impresa, tenendo sempre al centro la persona ed il suo rapporto con l’ambiente».

«Consapevoli dell’importanza del lavoro svolto ogni giorno da realtà come gli istituti Agrari – hanno concluso gli assessori Princi e Gallo –, confidiamo che questa iniziativa assunta dalla massima assise calabrese e trasformata in dettato normativo possa essere utilizzata per l’incremento e la realizzazione di importanti progetti, improntati alla difesa ed alla valorizzazione del nostro territorio e quindi del bene comune». (rcz)

Precari, i sindacati: Contrattualizzazione con stipendio dignitoso o mobilitazione

Contrattualizzazione con stipendio dignitoso o mobilitazione. È l’ultimatum che i segretari generali di Nidil Cgil Calabria, Felsa Cisl Calabria e Uiltemp Calabria, rispettivamente  Ivan FerraroGianni TripoliOreste Valente hanno fatto alla Regione in merito alla vertenza dei precari.

A margine dell’incontro tra l’Assessorato regionale al Lavoro e le delegazioni sindacali per discutere dei lavoratori facenti parte della L. R. 15 – 2008 già stabilizzati in azienda Calabria Lavoro, i sindacati avevano chiesto all’assessore al ramo, Giovanni Calabrese, a che punto fosse la vertenza per il resto del bacino delle L.L. R.R. 15 – 2008 e 40 – 2013 non ancora contrattualizzati.

«Ricordiamo – si legge nella nota – che all’apertura del tavolo tecnico con Calabria Verde e le Amministrazioni comunali di Acri e San Giovanni in Fiore dove erano presenti anche le OO. SS., si era discusso di un passaggio degli stessi lavoratori in azienda Calabria Verde. Successivamente si è tenuto un altro incontro sempre tra la Regione Calabria e le Amministrazioni Comunali interessate per eventualmente definire questo percorso o trovare delle soluzioni diverse alla proposta avanzata dai Sindacati; dall’incontro abbiamo appreso che i due Sindaci di Acri e San Giovanni in Fiore avrebbero valutato in tempi brevi la proposta della creazione di una società in house che successivamente avrebbe proceduto a stabilizzare tutti i lavoratori presenti del bacino».

«Come OO. SS – si legge nella nota – nutriamo forti dubbi su questa seppur legittima soluzione per due aspetti non di poco conto che vanno: dalla tempistica per poter formalizzare il tutto, visto che la società deve ancora nascere e soprattutto dall’aspetto contrattuale ed economico della stessa operazione che vedrebbe comunque i lavoratori, senza un enorme sforzo economico delle due amministrazioni comunali, andare a percepire un salario al di sotto della soglia di povertà e che quindi vedrebbe loro dopo un ventennio di precariato senza alcun diritto, un futuro senza alcuna garanzia economica».
 
«Abbiamo chiesto, perciò – si legge – alla Regione Calabria di riconvocare a brevissimo i Sindaci per poter meglio ascoltare la loro proposta e una volta sentiti loro, di riconvocarci  entro massimo metà giugno per meglio definire una volta per tutte quale percorso intraprendere per questo bacino di lavoratori; abbiamo altresì rimarcato che se ciò non dovesse avvenire nei tempi definiti l’unica soluzione sarà quella di mobilitare gli stessi circa 650 lavoratori affinché sia loro riconosciuto un diritto, quello del lavoro dignitoso, ormai per troppi anni negatogli». (rcz)

 

Da Regione via libera a interventi straordinari per il rilancio del turismo

La Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha approvato una serie di interventi straordinari per il rilancio dell’attrattività turistica.

L’obiettivo è quello di fare della Calabria una destinazione turistica d’eccellenza attraverso il potenziamento dei servizi di mobilità aggiuntivi per i turisti, l’attuazione di mirate attività di comunicazione, il consolidamento delle campagne di marketing già realizzate, e il sostegno alla realizzazione di eventi di particolare attrattività turistica e di rilevanza storica, nazionale e internazionale.

Approvate, poi, alcune delibere in materia d’istruzione, proposte della vice presidente con delega al ramo, Giusi Princi.

In particolare, la Giunta ha deliberato i requisiti di accesso alle scuole di specializzazione universitarie di area sanitaria riservate ai medici, individuando i criteri che incentivino la permanenza dei camici bianchi nella nostra Regione: impegno, per un periodo di cinque anni dal conseguimento del titolo di specializzazione, a partecipare alle procedure indette dalle aziende ed enti del servizio sanitario regionale per il reclutamento di medici che prevedano, tra i requisiti per la partecipazione, la specializzazione conseguita; impegno del medico in formazione specialistica ad accettare e svolgere servizio per aziende o enti del servizio sanitario calabrese, anche non convenzionato, per un periodo complessivo di tre anni.

Con un altro atto deliberativo, in attuazione del decreto ministeriale 44/23, sono stati definiti i criteri e le modalità per l’erogazione delle borse di studio (voucher ‘Io studio’) a favore degli studenti iscritti nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado della Calabria. L’importo della borsa è di 200 euro da destinare agli studenti per l’acquisto di libri di testo, di soluzioni per la mobilità e il trasporto, nonché per l’accesso a beni e servizi di natura culturale.

Ai fini dell’ammissione al beneficio, i richiedenti dovranno appartenere a nuclei familiari che abbiano un livello Isee pari o inferiore a 6 mila euro. Le famiglie interessate dovranno presentare le istanze direttamente presso le istituzioni scolastiche frequentate dai propri figli.

Approvate, anche, le “Linee Guida per la diagnosi e la gestione dei disturbi specifici dell’apprendimento (dsa)”, che vengono estese a tutte le istituzioni scolastiche e al mondo accademico calabrese, con l’obiettivo di uniformare le procedure diagnostiche e di presa in carico degli allievi con dsa nell’ambito della Regione Calabria, fornendo alle istituzioni scolastiche indicazioni per supportare al meglio e per individuare quegli studenti con difficoltà di lettura, scrittura e calcolo.

Sempre su indicazione della vicepresidente Princi, sono stati concessi all’Accademia delle belle arti di Reggio Calabria, in comodato d’uso gratuito per 10 anni, immobili di proprietà regionale, ubicati in città, al fine di ampliare gli spazi destinati alle aule e ai laboratori, nonché realizzare una galleria d’arte contemporanea aperta alla cittadinanza, che si proponga come polo culturale e punto di contatto con la città.

Anche al Comune di Catanzaro è stata attribuita l’area polifunzionale denominata “Magna Graecia”, in comodato d’uso gratuito per 10 anni.

La Giunta, poi, su proposta congiunta della vicepresidente Princi e dell’assessore all’Organizzazione e alle Risorse Umane, Filippo Pietropaolo, ha concesso il nulla osta all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati per destinare un’immobile al Comando provinciale dei Carabiniere di Reggio Calabria.

Su proposta dell’assessore Filippo Pietropaolo è stato deliberato il finanziamento da 1,2 milioni di euro di risorse del Pac 2007-2013 a favore dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro per la realizzazione di un moderno ed efficace sistema di video sorveglianza al Parco della biodiversità di Catanzaro.

La Giunta, su indicazione dell’assessore all’Ambiente e tutela del territorio, Marcello Minenna, ha definito la concessione di un contributo straordinario in favore del Comune di Cutro per gli interventi di rimozione e smaltimento dei rifiuti spiaggiati, in seguito al naufragio dei migranti dello scorso 26 febbraio, a tutela dell’ecosistema costiero e marino.

Deliberato, inoltre, l’atto indirizzo sul sistema di monitoraggio dei corpi idrici e delle acque di balneazione. Il Dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente potrà, in prosecuzione delle iniziative avviate nel 2022 e nel 2023, attuare misure nel settore della depurazione delle acque, per la pulizia nelle zone più prossime alla balneazione.

Nello specifico sarà realizzato un sistema di monitoraggio e controllo dei tragitti dei mezzi di autospurgo attraverso una sala intelligence; sarà svolta attività di pulizia degli specchi d’acqua marini con battelli spazzamare progettati per l’impiego specifico di attività disinquinante; saranno anche utilizzati laboratori mobili per le analisi delle acque.

Infine, su proposta congiunta dell’assessore Minenna e della vicepresidente Princi, è stata anche approvata la proposta di bilancio unico triennale, 2023-2025, del Parco naturale regionale delle Serre. (rcz)

Istruzione, Regione approva linee guida per diagnosi e gestione disturbi specifici dell’apprendimento

La Giunta regionale ha approvato “Linee guida per la diagnosi e la gestione dei disturbi specifici dell’apprendimento”, che ha l’obiettivo di «uniformare le procedure diagnostiche e di presa in carico degli allievi con disturbi specifici dell’apprendimento – ha spiegato la vicepresidente Giusi Princi – nell’ambito della Regione Calabria, indicando ruoli e compiti di tutti i soggetti coinvolti nella filiera di supporto agli studenti (scuola, famiglia, servizi sanitari, enti, associazioni, università) fornendo, ai docenti, utili strumenti didattici di osservazione per l’identificazione precoce dei disturbi negli studenti».

Grazie a questo strumento, la Regione fornirà alle scuole indicazioni per supportare al meglio e per individuare quegli studenti con difficoltà di lettura, scrittura e calcolo, riferibili ad un sospetto disturbo specifico di apprendimento (dsa).

Lo ha reso noto la vicepresidente con una nota indirizzata a tutte le Istituzioni scolastiche e al mondo accademico regionale ai quali ha condiviso l’importante documento, per la stesura del quale, si legge, è stato costituito apposito gruppo di lavoro che ha coinvolto i dipartimenti regionali Istruzione, Formazione e Pari opportunità e Tutela della Salute e Servizi Socio-Sanitari, l’Ufficio scolastico regionale, le Università calabresi, l’Ordine degli psicologi e le Associazioni di categoria.

«Per gli studenti – ha spiegato ancora – che presentano caratteristiche più probabilmente compatibili con i dsa, le istituzioni scolastiche dovranno avviare attività di potenziamento didattico per almeno 6 mesi e quindi, laddove le difficoltà apprenditive persistano, occorrerà coinvolgere le famiglie per attivare l’iter di accertamento diagnostico anche attraverso le equipe multidisciplinari riconosciute alle istituzioni scolastiche nell’ambito del progetto sperimentale che sarà attivato dalla Regione Calabria da settembre. All’interno delle linee guida è chiarito, inoltre, afferma la vice presidente, che ogni istituto dovrà individuare un referente dsa dotato di formazione specifica e competenze organizzative, gestionali, relazionali».

«Il forte riconoscimento e la formalizzazione della figura del referente dsa in tutte le istituzioni scolastiche – ha sottolineato Princi – si intende finalizzato ad aggirare e superare alcuni punti di debolezza che, si legge nella nota, attualmente caratterizzano la situazione della Calabria in materia di disturbo specifico dell’apprendimento, come la bassa percentuale di casi diagnosticati rispetto alla prevalenza epidemiologica stimata e l’attuale mancanza di raccordo tra le figure presenti nel territorio, promuovendo il lavoro di rete e la condivisione di buone prassi».

«Le Linee guida regionali, sono estese anche al sistema universitario – ha proseguito – molti studenti con dsa arrivano alle ultime classi della scuola secondaria di II grado e alle soglie dell’Università senza avere ancora ricevuto una diagnosi si legge nella nota. Nell’ottica di garantire a tutti la possibilità di proseguire con successo gli studi universitari, anche le Università, sono tenute ad adottare adeguate misure tecnologiche, metodologiche e valutative atte a favorire, anche per gli studenti con difficoltà di lettura, scrittura e calcolo dsa, il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati per ogni singolo corso di studio».

«In particolare – ha concluso la vice presidente Princi –, gli Atenei debbono prevedere servizi specifici per i disturbi specifici dell’approfondimento, di nuova attivazione o nell’ambito di quelli già preesistenti di tutorato e/o disabilità, che pongano in essere tutte le azioni necessarie a garantire l’accoglienza, il tutorato, la mediazione con l’organizzazione didattica e il monitoraggio dell’efficacia delle prassi adottate». (rcz)

Tavernise (M5S): Agenas continua a bocciare la sanità calabrese

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Davide Tavernise, ha denunciato come «Agenas continua a bocciare la sanità calabrese» e di come «dalla politica regionale nessun cambio di rotta».

«Nei meandri degli annunci regionali – ha spiegato – che si vorrebbero rivoluzionari da un anno e mezzo a questa parte, nella sanità calabrese l’unico elemento nuovo è l’arrivo di qualche decina di medici cubani che danno respiro a pochi ospedali calabresi mentre resta in sofferenza tutta la sanità regionale. Il report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che ha analizzato le performance degli ospedali in tutto il Paese dimostrano infatti che le scelte politiche regionali calabresi erano e continuano a rivelarsi sbagliate condizionando l’efficacia del servizio sanitario regionale».

«I grandi ospedali calabresi – ha aggiunto – sono da bollino rosso e questo va ricondotto anche alle scarse performance degli ospedali spoke. Fatte salve alcune realtà virtuose, eccellenze in un contesto abbastanza difficile, le criticità restano e non si riescono a risolvere. La Calabria, dunque, continua a pagare lo scotto di strategie miopi.  Le scelte del governo regionale, come la costituzione di Azienda Zero, che di fatto sta bloccando la nostra sanità, non migliorano la situazione».

«Si continua così – ha evidenziato – a rincorrere i provvedimenti contenuti nel Decreto Calabria, che significa prolungare il commissariamento della sanità senza per questo cercare in qualche modo di superare le anomalie che contraddistinguono il settore. Penso ad esempio, al caso dei medici imboscati, i cui dati sono disconosciuti dalle stesse aziende sanitarie, pur trattandosi di un fenomeno diffuso e altamente penalizzante. Viviamo di paradossi. Mancano i medici in Calabria però risultano assunti in misura sufficiente. Viene da chiedersi perché la politica regionale resti in silenzio davanti al fenomeno del personale sanitario rifugiato dietro una scrivania piuttosto che assistere i pazienti?».

«Anche con riferimento alla medicina territoriale – ha concluso – l’impressione è che a parte creare scatole vuote la regione non sia impegnata nella costruzione di un sistema virtuoso. Ci resta l’impiego dei medici cubani. La politica regionale si conferma senza visione per il futuro e sorda alle proposte dell’opposizione. Davanti a noi nessun cambio di rotta». (rrc)

Tripoli (Felsa Cisl): Vertenza dei lavoratori precari deve essere portata avanti

Gianni Tripoli, segretario generale Felsa Cisl Calabria, ha espresso soddisfazione per gli importanti passi in avanti nella gestione e risoluzione della vertenza legata al bacino dei lavoratori di cui alla Legge Regionale 12/2014. Nonostante ciò, Tripoli ha evidenziato come «tuttavia il percorso inerente il bacino summenzionato deve continuare ad essere portato avanti con serietà e rigore. Insomma, è giunto il momento delle decisioni».

«La Regione Calabria, per l’attuazione degli interventi del Pnrr, potrà avvalersi dei lavoratori precari qualificati della legge regionale 12 del 2014 grazie alla approvazione all’unanimità in Consiglio Regionale, avvenuta in data 20 febbraio – ha continuato – della proposta di legge recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del Pnrr e dei fondi Sie”. Una legge che consente di mettere a disposizione di molti enti un importante contingente di risorse umane. Un supporto tecnico-operativo finalizzato alla spesa di fondi destinati allo sviluppo dei nostri territori. Un appuntamento importante che non deve andare sprecato così come non deve essere sprecato il patrimonio di competenze e professionalità rappresentato dai lavoratori della L.R. 12/2014».

«Sollecitiamo l’assessore Calabrese – ha concluso – a riprendere i termini della questione prevedendo e convocando nel breve un incontro/confronto nel quale poter prendere visione del progetto definitivo di inserimento dei summenzionati lavoratori. Il sindacato – conclude Tripoli – è pronto, come sempre, a fare la sua parte soprattutto per tranquillizzare i diretti interessati vittime, giova ribadirlo, di anni di assoluto disinteressamento che molte volte si è trasformato in inutili quanto dannose polemiche che hanno sempre in qualche modo pesato nella vicenda riguardante i lavoratori della L.R. 12/2014». (rcz)

Università, Princi: Calabria virtuosa, tutti i fuorisede idonei hanno alloggio finanziato

La Calabria è una regione virtuosa. Grazie ai fondi ministeriali e regionali, che ammontano a 18 milioni (di cui 13 mln sono risorse Por e 5 mln sono risorse del bilancio regionale),  per gli anni 2022-23 i fondi stanziati dalla Giunta -, le tre università Magna Graecia di Catanzaro, Unical di Cosenza-Rende e Mediterranea di Reggio Calabria sono riuscite a soddisfare tutti gli aventi diritto ai contributi per gli alloggi.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, sottolineando come «con le risorse stanziate sono state inoltre quasi integralmente finanziate tutte le borse, previa rendicontazione dell’importo da parte degli Atenei».

«Le borse di studio – ha spiegato – sono per legge cofinanziate dalle università (con le tasse e con il Fis), la Regione Calabria in questo caso si è fatta totalmente carico delle borse. A oggi, dunque, nessun fuorisede – ovvero coloro che risiedono ad oltre 50km dalla sede della propria Università e che hanno quindi necessità di affrontare spese per affitto – rientrato nelle graduatorie stilate sulla base di precisi requisiti Isee – parliamo di 11.224 studenti – è rimasto privo del necessario sostegno».

«Un fiore all’occhiello, risultato di una politica, fortemente voluta del presidente Occhiuto – ha proseguito –, a favore dei giovani, delle nostre eccellenze, e contro la fuga di cervelli. In un quadro nazionale che vede al centro del dibattito il tema del caro fitti per gli studenti, possiamo senza dubbio asserire che la Calabria rappresenta un modello nella piena affermazione del diritto allo studio, perché non lascia indietro nessuna ragazza e nessun ragazzo, e anzi compie ogni sforzo possibile per farsi carico degli oneri relativi agli alloggi». (rcz)

Stop Statale 106 tra Sibari e Corigliano, Basta Vittime: Siano rimossi dirigenti di Anas Calabria

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 ha chiesto alla politica calabrese di rimuovere i dirigenti della struttura territoriale di Anas in Calabria. Una richiesta che arriva dopo lo “stop” per la Strada Statale 106 tra Sibari e Corigliano Rossano. Questo perché «riteniamo che per il rilancio delle infrastrutture nella regione meno dotata d’Italia – ha spiegato l’Odv – siano necessari i migliori dirigenti dell’Anas Spa che operano nel Paese e non quelli attuali».

Oltre a questo, l’Odv confida nella «possibilità che sia sollecitato il Governo affinché possa al più presto approvare una Delibera Cipess che vincoli i 3 miliardi di euro previsti nell’ultima legge di bilancio per la Statale 106 evitando che tale intenzione economica-programmatica possa essere disattesa nei prossimi anni».

«Lo scorso 1° marzo, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – ha spiegato l’Odv – ha espresso un parere sul progetto di fattibilità tecnico economico del tratto Crotone-Catanzaro. Sul progetto diverse sono le prescrizioni in ordine agli aspetti generali, all’analisi costi benefici, agli aspetti archeologici, urbanistici, ambientali, paesaggistici, architettonici, geologici, geotecnici, idrologici ed idraulici, viari, strutturali, impiantistici, acustici, ecc. ecc».

«L’Anas Spa – continua Basta Vittime – che rappresenta il soggetto proponente, ha quindi già provveduto a pubblicare la gara di appalto integrato per la realizzazione del primo Stralcio di 16Km da Crotone fino a Cutro per un importo complessivo di 350 milioni di euro “con espressa possibilità di annullamento della procedura e/o di revoca dell’aggiudicazione intervenuta nel caso in cui non sia autorizzata la copertura finanziaria dell’importo indicato e quindi di effettuare tutti gli adempimenti di competenza per la tempestiva realizzazione dell’opera in oggetto”».

«Per il tratto compreso tra Sibari-Corigliano-Rossano – viene spiegato ancora –, il progetto ha ottenuto diverse prescrizioni e dovrà, quindi, anch’esso essere rielaborato. La specificità di questa valutazione risiede però nello spessore delle prescrizioni. Basti pensare che “l’attuale livello di conoscenza delle interferenze – si legge nel parere – è modesto e potrebbe incidere sulla fattibilità dell’intervento”. Mentre meritano attenzione le evidenti e rilevanti constatazioni riportate nel verbale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici».

“Il progetto esaminato non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza delle gallerie ecc., che non giustificano né la scelta tecnica operata, che potrebbe essere ulteriormente ottimizzata per conseguire dei risparmi, né il dimensionamento corretto dei costi”.

«Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici va giù duro – si legge nella nota – e specifica che il progetto presentato dall’Anas Spa non può “basarsi su dichiarazioni generiche o puramente apodittiche, ma devono contenere descrizioni dettagliate, in coerenza con il livello progettale considerato, degli interventi selezionati, che consenta di pervenire ad una corretta valutazione dei costi e, di conseguenza, ad una valida Analisi Benefici Costi a tutela dell’interesse generale dei cittadini”».

«Oltre le rilevanti considerazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – continua Basta Vittime – non si comprendono le ragioni per le quali l’Anas Spa abbia deciso di dividere in due Stralci i 51Km della Catanzaro-Crotone (uno da 16Km e l’altro da 35Km), mentre i 32 Km della Sibari-Corigliano-Rossano sono stati divisi addirittura in tre stralci (lo stralcio A di 12,5Km, B da 8,4Km e C da 11,1Km). L’altro elemento rilevante è questo: viene promossa a progetto bandiera la tratta Crotone-Catanzaro che poi è anche la prima ad andare in gara d’appalto per i primi 16Km. Viene premiato, quindi, un progetto realizzato dal basso grazie al lavoro delle province e dei comuni sul territorio nell’ambito di un percorso partecipato e condiviso dai territori ormai da anni».

«Infine – conclude la nota – è emerso che per la realizzazione della Catanzaro-Crotone occorrono 3.016 milioni di euro mentre per la Sibari-Corigliano-Rossano ne serviranno 1.147 milioni. I due interventi, insieme quindi, avranno un costo complessivo pari a 4,1 miliardi di euro». (rkr)

Intesa tra Regione e Dia per contrastare infiltrazioni della criminalità organizzata nell’uso dei fondi del Pnrr

Rafforzare la prevenzione e contrastare la criminalità organizzata, anche di tipo mafioso, nell’ambito delle procedure di appalto, autorizzazioni, concessioni riconoscimento di benefici economici, con particolare riferimento agli interventi connessi al Pnrr, oltre che al Por e Psc. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa stipulato tra il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e il direttore della Direzione  Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Maurizio Vallone.

Un’importante iniziativa concretizzatasi anche grazie alle interlocuzioni avviate negli scorsi mesi dal consigliere Antonio Montuoro, Presidente della Commissione Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero del Consiglio regionale della Calabria. Gli ambiti di collaborazione si concretizzeranno anche nella verifica e monitoraggio degli atti, contratti e provvedimenti di spesa adottati dalla Regione Calabria per l’attuazione degli interventi del PNRR, con particolare riferimento alla platea degli operatori economici che parteciperanno o risulteranno assegnatari di appalti, autorizzazioni e/o concessioni, anche in sub-affidamento.

L’accordo risponde all’interesse generale di individuare strumenti idonei a prevenire le infiltrazioni mafiose nel sistema delle forniture di beni e servizi in considerazione, dell’arrivo sul territorio della Calabria, di una rilevante quota di risorse del Pnrr stanziate per la realizzazione di opere di significativo impatto in diversi settori, tra i quali, la viabilità, la sanità e l’edilizia che attiveranno contratti pubblici di lavori, servizi e forniture meritevoli di particolare attenzione anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

«Oggi – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – sono felice di dimostrare, insieme alla Dia, che ringrazio di questa cooperazione, che c’è una Calabria che vuole crescere e segnare un cambio di passo anche rispetto a tanti luoghi comuni che per tanti anni si sono radicati in ordine al nostro territorio e al suo futuro. Il protocollo prevede la possibilità per la Dia di accedere a tutte le banche dati della Regione, e così rendere le procedure per gli affidamenti degli appalti e dei finanziamenti molto più trasparenti, garantendo a chi vuole investire in Calabria maggiore consapevolezza su percorsi burocratici legali e non inquinati dai poteri criminali».

«La Calabria – ha invece sottolineato il direttore della Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della pubblica Sicurezza, Maurizio Vallone – è tra le Regioni che maggiormente risente della presenza di criminalità organizzata, e trovare un presidente con una disponibilità tale da aprirci le banche dati dell’ente ai nostri controlli e alle nostre attività è un grande segno di progresso e di trasparenza. Il controllo sugli investimenti di queste ingenti risorse provenienti dai vari strumenti finanziari costituiscono non solo una garanzia per lo sviluppo dei territori e del benessere dei cittadini calabresi ma anche un beneficio per i cittadini di tutta Italia e degli stranieri che vorranno godersi questa meravigliosa terra».

«È una giornata molto importante per la Calabria – ha osservato il consigliere regionale Antonio Montuoro, presidente della Commissione Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero – perché siamo tra le prime regioni in Italia a firmare questo protocollo sul contrasto alle infiltrazioni criminali sui fondi pubblici. È anche la dimostrazione che questa Regione fa della legalità un caposaldo, soprattutto in un periodo storico in cui non possiamo permetterci passi falsi sulla gestione di risorse così ingenti indispensabili allo sviluppo». (rcz)