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Gli istituti agrari potranno accedere ai bandi per lo sviluppo rurale

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, hanno annunciato che «gli istituti Agrari potranno finalmente accedere ai bandi regionali per lo sviluppo rurale, ottenendo dunque i contributi utili all’acquisto di strumenti e macchinari».

«Su impulso dell’assessorato all’agricoltura – hanno spiegato Princi e Gallo –, nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea, il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge attraverso la quale gli istituti agrari e gli enti pubblici che abbiano al proprio interno aziende agricole con capacità produttiva propria, potranno partecipare ai bandi regionali, migliorando la produttività dei laboratori, sostenendo l’attività didattica e premiando la propensione allo sviluppo».

«La nuova norma – hanno sottolineato – consentirà così agli Istituti agrari di concorrere ai bandi del Piano strategico della Pac finalizzati all’ammodernamento delle strutture e dei mezzi dell’impresa agricola, oltre a beneficiare di contributi pubblici per il rinnovo del parco macchinari e delle strumentazioni indispensabili per lo svolgimento dell’attività quotidiana di impresa».

«L’intento è duplice – hanno spiegato ancora –. Da una parte, accompagnare e rilanciare l’opera degli Istituti agrari, la cui centralità è fondamentale in una regione a forte vocazione agricola quale la nostra; dall’altra, garantire leve e strumenti idonei a tutelare le finalità educative, coniugandole con la capacità di avvicinarsi al mondo del lavoro e dell’impresa, tenendo sempre al centro la persona ed il suo rapporto con l’ambiente».

«Consapevoli dell’importanza del lavoro svolto ogni giorno da realtà come gli istituti Agrari – hanno concluso gli assessori Princi e Gallo –, confidiamo che questa iniziativa assunta dalla massima assise calabrese e trasformata in dettato normativo possa essere utilizzata per l’incremento e la realizzazione di importanti progetti, improntati alla difesa ed alla valorizzazione del nostro territorio e quindi del bene comune». (rcz)