«Negli ultimi tempi – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente della Fondazione Bruno Kessler – in molti Paesi l’attenzione verso un’innovazione di tipo aperto è cresciuta. Ciò significa che le aziende devono, innanzitutto aver definito una loro strategia di innovazione, ma poi devono saper guardare all’esterno e individuare i canali attraverso i quali questa innovazione possa essere integrata all’interno. Anche le imprese italiane dovrebbero prendere questa direzione».
«FBK – ha proseguito il presidente Profumo – ha inaugurato un modello di open innovation sia sul territorio trentino che a livello nazionale. La Fondazione non solo mette a disposizione delle imprese in colocation spazi di co-working e laboratori nei propri edifici di Trento, ma crea un ambiente di collaborazione dove ricercatori e innovatori della Fondazione e delle aziende condividono le rispettive esperienze. FBK porta in dote i risultati delle proprie ricerche, il proprio bagaglio pluriennale di competenze in ricerca e innovazione».
«Le aziende – ha proseguito il presidente Profumo – apportano le propria conoscenza in termini di marketing strategico, project management, engineering. Il tutto al fine di sviluppare nuovi prodotti e servizi per i cittadini, le aziende e le istituzioni».
«L’obiettivo ha concluso il presidente Profumo – è quello di creare una sinergia per sviluppare nuovi processi industriali, molto competitivi dal punto di vista delle tecnologie e dei prezzi e con un time to market ridotto al minimo. Una nuova storia del Trentino, Silicon Valley italiana, che creerà posti di lavoro e opportunità di sviluppo sostenibile. Coerentemente con la visione della Fondazione, la collaborazione con Entopan ed altri partner ha esteso questo impegno gettando un ponte di conoscenza verso il Mediterraneo, facendo scouting di imprese con alto potenziale innovativo, da affiancare con mentorship di eccellenza per affrontare le sfide di mercato non in maniera episodica ma facendo sistema».
«L’Università della Calabria – ha dichiarato Gino Mirocle Crisci, Rettore dell’Università della Calabria – laurea, ogni anno, centinaia di giovani che in buona parte alimentano, in modo non organizzato seppur efficace, i mercati del Centro-Nord del Paese. L’Ateneo, insieme a un vantaggio strutturale sul fronte dei costi per la conduzione di attività di ricerca industriale e alla presenza di altri player, con sedi locali ma di livello globale, rappresenta uno dei fattori di successo di un progetto moderno e di visione qual è l’EHIC».
«Infatti – ha proseguito il Rettore Crisci – la scelta e l’opportunità di allettare grandi aziende globali nel localizzare sedi di R&D nei confini del Campus, e da qui ripartire verso nuovi mercati, è una delle traiettorie di sviluppo che la regione Calabria deve perseguire per sovvertire sostanzialmente la profezia che la vede relegata ai margini del sistema di creazione del valore a livello nazionale. Ci piace pensare all’Italia come un lungo ponte naturale proiettato verso il bacino del mediterraneo in cui la Calabria rappresenta il modulo più avanzato».
«NTT DATA – ha dichiarato Walter Ruffinoni, CEO di NTT Data Italia – da tempo guarda ai modelli di Innovazione Aperta per l’arricchimento della sua Value Proposition. La consapevolezza di dover affrontare sempre nuove sfide per coniugare la crescita economica alla sostenibilità sociale ed ambientale impone di ripensare radicalmente anche il processo di creazione di valore aziendale, in uno scenario in cui si susseguono cambiamenti legati alla crescita esponenziale delle tecnologie che rendono ancora più complessa la definizione di strategie appropriate per il futuro».
«L’innovazione – ha proseguito il CEO Ruffinoni – appare oggi un vero e proprio imperativo per restare competitivi. Per NTT DATA essa rappresenta la capacità di trasformare l’azienda in un collettore di opportunità abilitate da una rete di relazioni. La partecipazione ad EHIC rende concreta questa prospettiva per la sua strategia che punta a costruire un ecosistema aperto e collaborativo dove la sostenibilità è uno dei driver principali, che si fonda sulla digitalizzazione e adotta le tecnologie come strumento operativo».
«Questa iniziativa – ha concluso il CEO Ruffinoni – s’ inserisce in un percorso di valorizzazione dell’ecosistema territoriale del Sud Italia che negli ultimi anni ha portato NTT DATA ad investire per una crescita importante delle proprie sedi di Cosenza e di Napoli. Proprio nel Sud Italia intravediamo le maggiori potenzialità per l’attuazione di un ecosistema fertile dove la generazione di idee e la capacità di innovare si coniugano con la crescita armonica del tessuto socio-economico».
«Viviamo – ha dichiarato Francesco Cicione, CEO di Entopan – un’ epoca segnata da cambiamenti radicali e da profonde discontinuità paradigmatiche sia sul piano strategico che su quello operativo, tecnologico e normativo. Essere, oggi, provider di open innovation significa investire pazientemente competenze e risorse con l’obiettivo di accompagnare start-up, spin-off, imprese, territori e comunità verso l’acquisizione di questa nuova consapevolezza, facendo emergere ed evolvere bisogni, soluzioni e relativi incroci tra domanda e offerta di innovazione ed impegnandosi costantemente nella implementazione e nell’animazione di network di eccellenza e di reti stabili orientate alla costruzione di futuro possibile. In questa prospettiva, il progetto dell’EHIC – Euromediterranean Harmonic Innovation Hub, costituisce una novità di assoluto rilievo che, se – come ci auguriamo – riuscirà a raggiungere rapidamente tutti gli obiettivi previsti, potrà svolgere un ruolo decisivo per lo sviluppo e la crescita dell’area euromediterranea».
La seconda fase dell’accordo prenderà il via a fine anno, e vedrà coinvolti partner finanziari e fondi di investimento, che apporteranno ulteriore valore al progetto, sia nella fase di lancio che nella successiva operatività a regime.
Questo perché si punta a promuovere un modello a forte valenza di capitale privato e, quindi, con focus spinto verso il mercato, valorizzando routine di incubazione e accelerazione di nuova concezione e ad alto tasso di efficienza e rendimento, in particolare in termini di riduzione dei relativi cronoprogrammi di processo, attraverso il coinvolgimento preliminare di tutti gli attori della filiera: provider di innovazione, integratori tecnologici e di sistema, centri di ricerca e player finanziari. (rcs)