MODELLO RIACE: LO SCIOPERO DELLA FAME DEL SINDACO LUCANO

3 agosto – Il Sindaco di Riace Mimmo Lucano ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare che da settembre 2016 la Prefettura di Reggio Calabria non eroga le risorse e questo, nei fatti, non permette a quest’esperienza di continuare a vivere, mentre per il 2018 il Comune di Riace non è stato compreso tra gli Enti beneficiari. «Faccio lo sciopero della fame – ha detto – per salvare l nostro paese».
Sull’iniziativa è intervenuto il Presidente Oliverio: «Sono vicino a Mimmo Lucano Sindaco di Riace – ha detto – costretto allo sciopero della fame per difendere una esperienza di accoglienza, che ha saputo affermarsi come punto di riferimento sul piano internazionale. Riace non può morire soffocata da logiche burocratiche che di fatto gli tolgono l’ossigeno. Quanto denunciato da Mimmo Lucano è grave. Non procedere al trasferimento delle risorse del progetto SPRAR dal settembre 2016 ed aver escluso Riace dal saldo luglio-dicembre 2017 e per il 2018 non averla compresa tra gli enti beneficiari impegnati nel primo semestre fa sorgere legittimamente il sospetto che è in atto un disegno cinico per affossare l’esperienza di Riace.
«È inconcepibile che un modello di accoglienza come quello portato avanti, con generosità ed abnegazione da Mimmo Lucano, possa essere fermato con motivazioni meramente formali. Abbiamo il dovere – conclude il Presidente della Regione – di difendere e valorizzare l’esperienza di Riace, per far crescere una cultura ed una pratica dell’accoglienza come risposta possibile ad un fenomeno che coinvolge uomini, donne e bambini provenienti dal Sud del Mediterraneo spinti da guerre, fame e disperazione».