Marco Franchini è il nuovo amministratore unico di Sacal

La Sacal, la società che gestisce il sistema aeroportuale calabrese, ha il suo nuovo manager: Marco Franchini.

Attuale accountable manager dell’aeroporto di Catania, Franchini è stato scelto dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per «le sue competenze, per il lavoro svolto egregiamente presso l’aeroporto di Catania, il quarto scalo d’Italia, per lo straordinario processo di riorganizzazione della rete aeroportuale pugliese», ha spiegato il Governatore.

«La Sacal – ha spiegato Occhiuto – ha bisogno di gente dinamica e propositiva. Gli aeroporti di Crotone, di Lamezia Terme e di Reggio Calabria, rappresentato una grande opportunità per la Regione».

«La Calabria vuole crescere – ha concluso – vuole attrarre turisti e investimenti, e quindi deve ammodernare e migliorare i suoi scali, e aumentare notevolmente le rotte, nazionali e internazionali. Buon lavoro a Franchini». (rcz)

AEROPORTI CALABRESI, SETTIMANA CLOU
LA “NUOVA” SACAL S’IMPEGNI A FARE RETE

di SANTO STRATI – È una settimana cruciale per gli aeroporti calabresi: dopo l’approvazione del bilancio 2021 il presidente della Sacal Giulio De Metrio ha presentato le dimissioni e la “nuova” Sacal attende di conoscere il management indicato dal Presidente Occhiuto. Si chiude una storia, tra chiari e scuri, che ha visto una gestione dei tre scali calabresi fortemente concentrata su Lamezia e fortemente distratta su Crotone e Reggio. Scali diventati secondari e forse “ingombranti” per una politica aeroportuale molto accentratrice sull’hub lametino, di respiro internazionale (ma con un’aerostazione che fa pena) e di grande rilevanza per tutta la regione. 

La nuova governance rappresenta anche la futura scommessa sul rilancio definitivo (o la chiusura?) dell’Aeroporto dello Stretto verso il quale il presidente Occhiuto ha mostrato molta attenzione. Reggio era uno scalo importante prima dell’avvento della Sacal, ma con la soppressione del volo postale notturno (e relativa chiusura serale dell’aeroporto) ha preso una piega disastrosa, tra soppressione di voli, licenziamenti di personale altamente specializzato, chiusura delle attività commerciali in capo allo scalo. Da aeroporto che aveva 12 tratte, ne ha conservate due, peraltro con orari impossibili. 

Se non c’è traffico, ovviamente, un aeroporto è destinato a chiudere, ma se il traffico viene disincentivato con voli a orari scomodissimi per chi viaggia soprattutto per cure o lavoro e tariffe stratosferiche (rispetto a Lamezia) s’intuisce che è legittimo immaginare che ci siano solo due possibilità per spiegare queste scelte. O sono state fatte da chi non ha visione né immagina la necessità di fare rete con i tre scali (e quindi dimostra scarsa capacità operativa e di management), oppure – come pensano gran parte dei reggini – si può supporre un disegno (esecrabile) di chiusura degli altri scali. La volontà “politica” di penalizzare Reggio e la sua Città Metropolitana deprivandola dell’aeroporto e spostando tutto il traffico su Lamezia. Non è difficile capire che, probabilmente, era nelle intenzioni della “vecchia” Sacal chiudere Crotone e Reggio e trasformare i due terminal come punto di raccolta per i passeggeri da imbarcare a Lamezia (per mezzo di navette). Questo avrebbe significato non solo i risparmi provenienti dal licenziamento di tutti i lavoratori dei due scali (salvo una biglietteria per i ticket dei pullman per Lamezia) e, naturalmente, un incremento di traffico dello scalo lametino.

Fatte queste premesse, i reggini (ma anche a Crotone sono in febbrile attesa) guardano con sospetto il futuro management che il Presidente Occhiuto vorrà indicare per la Sacal, più speranzosi che fiduciosi – anche grazie alle modifiche statutarie in arrivo – su cosa cambierà per l’Aeroporto dello Stretto.

Ci sono i 25 milioni ottenuti dall’on. Francesco Cannizzaro con la finanziaria del 2019 (sono trascorsi tre anni e ancora non c’è un appalto) destinati allo scalo reggino più altri tre che provengono dai fondi di coesione. Anziché fare manutenzione potrebbero essere utilizzati per dare il via a un nuovo grande progetto dell’aeroporto integrato nel parco lineare sud della città dello Stretto. Una società privata che fa riferimento all’imprenditore e architetto Giuseppe Falduto, ha messo a disposizione gratuitamente un suggestivo progetto per molti versi “rivoluzionario” che trasformerebbe lo scalo in qualcosa di avveniristico e innovativo. Un vero hub in grado di servire tutta l’area dello Stretto, un bacino importantissimo di passeggeri negli ultimi anni mandato al diavolo per assenza di visione strategica e di volontà politica, evidentemente. Ma non ha avuto riscontro.

Il Presidente Occhiuto è stato abile a scoprire le carte della privatizzazione della Sacal (che di fatto escludeva la presenza istituzionale nella società che deve gestire gli aeroporti che sono strategici per la crescita e lo sviluppo del territorio) e ha stoppato i giochi dei privati riportando la Regione in maggioranza. Occhiuto ora deve mostrare ai calabresi che le sue scelte saranno dettate non dalla classiche “cambialette” elettorali cui tutti i politici sono, quasi sempre, costretti a onorare o da preferenze “amicali”, bensì ispirate a modelli di competenza e capacità. Ci sono personalità, in Calabria, in grado di poter degnamente far parte del nuovo Consiglio di Amministrazione della Sacal, ma sarebbe bello (e auspicabile) che venissero premiate attitudini e competenza in materia. 

Con tutto il rispetto e la stima per lo stilista Anton Giulio Grande chiamato a fare il commissario della Film Commission (un commissario quando ci sono da gestire 20 milioni di investimenti per gli Studios programmati a Lamezia?), non vorremmo che, alla fine, a capo della Sacal venisse nominato uno chef internazionale (che ha, però, vasta esperienza di volo  e molte card fedeltà di frequent flyer)… 

Il Presidente Occhiuto ha mostrato molta determinazione e la precisa volontà di guidare un “governo del fare”, mostrando di avere le capacità e l’adeguata esperienza politica per raggiungere (e si è già visto in diverse occasioni) risultati fino ad oggi nemmeno immaginabili. 

E allora ci permettiamo a nome dei calabresi di fare un appello: Presidente, abbia la capacità di dire no alle pretese dei partiti e alle sollecitazioni personali, ma metta insieme una squadra che prima di avere precisi connotati politici abbia le competenze necessarie per trasformare l’utilizzo degli scali calabresi in un volano di attrazione formidabile: per i turisti-visitatori, per i manager e gli imprenditori, per chiunque voglia investire in Calabria, ma soprattutto per i calabresi.

Non si tratta di avere l’aeroporto dietro casa (come succede per alcune fermate “obbligate” nel tragitto ferroviario dei treni veloci), ma di offrire al territorio e a chi ci vive e ci abita il diritto alla mobilità (anche aerea) a prezzi e orari decenti. Per i prezzi, uno dei primi impegni su cui Regione e Sacal dovranno impegnarsi è ottenere la continuità territoriale per i voli da e per la Calabria: significa agevolare territori svantaggiati (già è attiva in Sardegna e in Sicilia) con interventi sulle tariffe.

Lo scalo di Reggio è all’ultima chance e il nuovo management dovrà decidere se investire e rilanciare l’aeroporto, allargando a Messina e dintorni, l’offerta di voli e aprendo anche a rotte internazionali.

La cosiddetta limitazione dell’Aeroporto dello Stretto per gli atterraggi (è richiesta una specifica formazione dei piloti, vista la classificazione dello scalo) è stato fino ad oggi il pretesto per tenere lontani dalle piste reggine vettori  internazionali e compagnie charter.

Come si può immaginare uno sviluppo turistico del territorio reggino (il più ricco di suggestioni artistiche, naturalistiche, ambientali, etc) se non c’è un aeroporto efficiente e in piena funzionalità? È una domanda che ci piace girare non solo al Presidente della Regione e alla vicepresidente (reggina) Giusi Princi, ma soprattutto al Comune e alla Città Metropolitana di Reggio. Come si giustifica ancora oggi questa totale assenza di visione strategica sullo scalo? Perché non viene messa priorità assoluta al problema aeroporto? 

Più d’uno si chiede che senso abbia la Città Metropolitana che, pur avendo un aeroporto che un tempo primeggiava al Sud, non si preoccupa di battere i pugni a Germaneto, a Roma e dovunque sia necessario per affrontare in maniera definitiva il “problema”. Già perché l’Aeroporto dello Stretto è un “problema” irrisolto e rischia di diventare irrisolvibile se non si trova un concerto di idee e di iniziative  che lo riportino agli antichi splendori, ma soprattutto gli restituiscano il ruolo fondamentale che può svolgere nell’area mediterranea dello Stretto.

Il caso dell’Aeroporto Sant’Anna di Crotone ha molte affinità con quello reggino, e richiederà l’attivazione di nuove rotte, utili a servire tutto l’Alto Jonio calabrese.

Ecco, la “nuova” Sacal dovrà decidere se fare “rete” e quindi creare sinergie ideali e funzionali tra i tre scali oppure continuare a ignorare le istanze dei sempre più scarsi utilizzatori degli aeroporti di Crotone e di Reggio. Non interessa ai calabresi se presidente Consiglio abbiano qualche tessera di partito in tasca, l’importante è che siano premiati il merito e la competenza. La capacità si potrà misurare subito dopo, con scelte di strategia, idee innovative per lo sviluppo, crescita del traffico aereo.

La Calabria vuole volare, ma non solo da Lamezia. Vuole accogliere i potenziali tantissimi ospiti e ha possibilità di offrire tre opportunità di scalo: non siano sprecate, sarebbe un errore imperdonabile.  (s)

Sacal: dopo il bilancio si scioglie il Cda. Presto il nuovo management

Il Consiglio di Amministrazione della Sacal, la società che ha in gestione i tre aeroporti calabresi, ha licenziato il bilancio 2021 e ha concluso il suo mandato prendendo atto delle dimissioni del presidente Giulio De Metrio. Adesso si attendono le decisioni del presidente della Regione Roberto Occhiuto per la nomina del nuovo management che dovrebbe “rivoluzionare” (soprattutto per gli scali di Reggio e Crotone) i rapporti della società di gestione e il territorio. De Metrio rimane alla guida in regime dei proroga fino alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e del nuovo presidente.

Come si ricorderà, l’estate scorsa la Sacal era stata privatizzata con la colpevole disattenzione della Regione. Il Presidente Occhiuto ha denunciato e bloccato l’operazione, facendo tornare in mano pubblica la maggioranza della società. Le modifiche statutarie che si preannunciano potrebbero costituire l’ultima chance di rilancio per l’Aeroporto dello Stretto che ha visto negli anni ridurre al minimo le rotte e i voli, oltretutto con collegamenti a orari impossibili per viaggiatori dell’area dello Stretto. Il nuovo corso preannunciato dal presidente Occhiuto dovrebbe finalmente puntare a fare rete tra i tre scali calabresi. Un’opportunità di rilancio soprattutto per il trasporto aereo dell’area dello Stretto. Il nuovo management avrà un compito difficile ma l’obiettivo di armonizzare il traffico dei tre scali non è impossibile da raggiungere. (rrm)

REGGIO, ORARI IMPOSSIBILI DELL’AEROPORTO
ECCO GLI SCOMODI VOLI PER ROMA E MILANO

di SANTO STRATI – C’è dell’irrazionale negli orari dei voli dell’Aeroporto dello Stretto: penalizzano i passeggeri di Reggio e Messina e mortificano qualsiasi idea di traffico. Per quale motivo l’aeroporto di Reggio è l’unico scalo italiano che non collega Milano Linate al mattino e costringe al pernottamento chiunque abbia necessità di andare nel capoluogo lombardo e sbrigare in giornata i propri impegni?

˘Una delle tante storture che affliggono lo scalo reggino, destinato, di questo passo, a chiudere definitivamente. Non si tratta di essere pessimisti, ma realisti. Come segnalatoci da Pino Franco, prima c’erano due voli per Milano e uno per Roma programmati fino al 26 marzo scorso. Poi – fa notare Franco – Ita Airways ha fatto finta di togliere e lasciare solo il volo per Roma per poi ripristinare tutto all’ultimo minuto , facendo passare la cosa come una vittoria e una concessione alle richieste dei reggini. In realtà i voli per Milano hanno cambiato gli orari (il primo alle 12.05, l’altro alle 17.15) eliminando quello del mattino (ore 6,20) che permetteva il rientro alle 23.30. Sono rimasti due voli per Milano, ma gli orari non incentivano il traffico, dirottando i passeggeri su Lamezia.

Ecco, Lamezia, un aeroporto nato con vocazione internazionale, e diventato per la Sacal – attuale società di gestione da poco tornata a maggioranza pubblica (dopo la disastrosa rinuncia dell’estate scorsa della Regione), unico scalo calabrese da coltivare, sviluppare, rilanciare. Come se gli altri due scali calabresi, il Sant’Anna di Crotone e il Tito Minniti di Reggio, fossero al più una fastidiosa incombenza, una presenza di disturbo allo sviluppo di Lamezia. Prima dell’avvento della Sacal lo scalo reggino contava 12 tratte, ora sono rimasti appena due, con orari impossibili che c costringono inevitabilmente almeno a un pernottamento. Invece va considerata l’idea essenziale di fare rete con tutt’e tre gli aeroporti, guardando alle esigenze e alle prerogative del territorio, anche tenendo conto delle possibilità offerte dalla continuità territoriale (fino ad oggi mai richiesta) che permetterebbe importanti agevolazioni di viaggio per i calabresi.

Si è creata insomma una sorta di stupida rivalità tra Lamezia e gli altri due scali, ma soprattutto nei confronti di Reggio si continuano a registrare inspiegabili strategie volte a far declassare ancora di più lo scalo dello Stretto. Un esempio facile facile: se prendo oggi da Reggio il volo delle 12.05 arrivo a Linate alle 13.45; con un taxi sono in centro intorno alle 14.30. E spendo (tariffa e-dreams scontata 231,07 euro). Non ho voli di rientro in serata, il primo utile è alle 9.40 di domani  al “modico” prezzo di 167,65 euro (oppure alle 14.50, con qualche euro in meno di spesa, sempre con le tariffe scontate attraverso il portale e-dreams). Per sbrigare affari ho tutto il pomeriggio e se non mi basta i pernottamenti diventano due. Se, invece, mi lascio incantare dall’occhiolino che mi fa lo scalo di Lamezia, scopro che posso partire alle 8.25 per arrivare a Linate alle 10.25, spendendo “appena” 104,48 euro (tariffa prime e-dreams), con la possibilità di rientrare alle 22.10 con arrivo a Lamezia alle 23.50 con 135,90. Facendo due conti, se scelgo Reggio spendo solo di volo quasi 400 euro (a cui dovrò aggiungere almeno un pernottamento: 100 euro?), quindi circa 500 euro (per risparmiare salterò la cena…), invece se do la preferenza a Lamezia spenderò circa 240 euro, cioè quasi la metà (e mi viene persino voglia di una bella cotoletta alla milanese…). Purtroppo c’è poco da sorridere: con questa situazione quale traffico può attrarre lo scalo di Reggio? Non solo pe ri reggini ma anche he per i dirimpettai messinesi che evidentemente non sono più (come capitava un tempo con grande frequenza) ospiti graditi della compagnia di bandiera.

Il sospetto, più volte espresso, è che la “vecchia” Sacal avesse un obiettivo ben celato: chiudere i due scali di Reggio e Crotone e farli diventare dei terminal per Lamezia, con collegamenti bus veloci (si fa per dire, viste le condizioni dell’Autostrada del Mediterraneo che è un cantiere sempre aperto). Con buona pace dei lavoratori dei due scali e di quelli dell’indotto (ma chi apre uno shop in un aeroporto a mezzo servizio?). A chi serve un aeroporto così?

È una domanda da girare direttamente alla Città Metropolitana che dovrebbe puntare ad avere uno scalo non solo efficiente mai funzionale ai progetti di crescita e sviluppo del territorio, non solo in termini turistici ma anche imprenditoriali. Il Presidente Occhiuto ha scoperto per tempo la “privatizzazione” della Sacal avvenuta per espressa rinunzia della Regione (qualcuno dovrà pur spiegare chi ha deciso così o, peggio, ha ignorato le mire di privatizzazione dei soci non istituzionali) e ha bloccato tutto, riportando a proprietà pubblica la società. Occhiuto sa bene cosa significa fare rete e che così si potranno avere in piena efficienza i tre scali per far arrivare gli ospiti che una indovinata campagna promozionale potrebbe attrarre, ma gli apprezzabili intenti del Presidente si scontrano con la totale insensibilità di una terra avara di iniziative (soprattutto in campo turistico). La vicenda della promozione (?) a scoppio ritardato del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi la dice lunga su come ancora una volta si rischia di perdere il treno. Quel treno dei desideri che in Calabria all’incontrario va (come scriveva Paolo Conte per Celentano). In un confronto in diretta ieri sera su Telemia, l’on. Francesco Cannizzaro ha annunciato il raddoppio dei voli e nuove importanti iniziative che riguardano soprattutto l’Aeroporto dello Stretto. Saremo felici di constatarne gli sviluppi. (s)

 

Sacal, d’Ippolito (M5S) chiede a Occhiuto impegno per investimenti cospiscui

Il deputato del Movimento 5 StelleGiuseppe d’Ippolito, ha sottolineato che «serve immediata trasparenza sul piano industriale, occorrono investimenti rilevanti per il rilancio del sistema aeroportuale calabrese e c’è bisogno di capacità e risolutezza per l’ammodernamento dello scalo lametino, per riprendere e tutelare i lavoratori stagionali, per cambiare metodo e passo rispetto alle precedenti gestioni dell’azienda».

«Adesso – ha proseguito – tocca ai soci pubblici, partendo dalla Regione Calabria, assicurare che inizi il nuovo corso della Sacal e agire in scienza e coscienza perché non si ripetano i clamorosi errori del passato. Chiedo al presidente Roberto Occhiuto di dedicarsi da subito al capitolo degli investimenti, che devono essere coraggiosi e cospicui, sul presupposto che le ricadute economiche sul territorio sono dieci volte superiore alle cifre destinate al sistema aeroportuale».

«Al riguardo confermo – ha rimarcato il parlamentare del Movimento 5 Stelle – tutta la mia disponibilità, consapevole che c’è bisogno di grande convergenza politica per il rilancio degli scali calabresi, quindi del turismo, dei servizi, dell’occupazione, dell’indotto e dell’economia in generale». «Mi auguro che anche l’amministrazione comunale lametina, rimasta piuttosto nelle retrovie e con ostinata chiusura al dibattito, comprenda l’importanza del momento e – ha concluso – accetti di confrontarsi sul terreno politico, dato che l’aeroporto di Lamezia Terme è cruciale per lo sviluppo del territorio». (rp)

Tratte aeroportuali Sacal, il sindaco Voce: Crotone subisce di nuovo uno scippo

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, non ci sta più a vedere Crotone penalizzata, ancora una volta, sulla questione aeroporto. Per questo, seguito della recente comunicazione di Sacal sui nuovi voli nei tre aeroporti calabresi, ha annunciato di voler reagire all’ennesimo «scippo» ai danni del territorio, ma non da soli.

«Ho intenzione – ha spiegato – di coinvolgere il comune di Reggio Calabria affinché insieme si porti il nostro dissenso sul tavolo regionale. La Regione non può restare sorda alle esigenze del nostro territorio».
Per il sindaco «sopprimere collegamenti internazionali significa vanificare ogni sforzo che la città sta compiendo per il suo rilancio dal punto di vista turistico e, di riflesso, economico».

«Sia chiaro a Sacal – ha rimarcato – che non vogliamo contentini ma una seria politica di rilancio dello scalo crotonese. Su questo punto saremo intransigenti e saremo determinati perché l’aeroporto di Crotone non è uno scalo di serie B ma una infrastruttura fondamentale per il territorio». (rkr)

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Saccomanno (Lega): Bene Occhiuto su Sacal

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha espresso soddisfazione per come si è risolta la questione della Sacal, la società di gestione degli aeroporti è tornata in mano alla regione.

«Un buon risultato – ha aggiunto – per il presidente Roberto Occhiuto che è riuscito ad ottenere il controllo totale della stessa e, quindi, poter svolgere quel percorso di cambiamento che dovrebbe avvicinare la Calabria al resto dell’Italia e del mondo. I trasporti sono un settore importante in quanto consentono la riduzione delle distanze tra i vari paesi e, quindi, la valorizzazione dei nostri territori anche sotto l’aspetto turistico».

«Adesso, però – ha proseguito – bisogna individuare una governance di spessore e di livello che possa sostenere lo sforzo della regione e ricondurre gli aeroporti calabresi ad una gestione adeguata e che possa consentire la crescita di tutti e tre gli scali esistenti. Un lavoro difficile, ma che deve essere un pensiero primario di chi andrà a svolgere questa attività di rilievo e fondamentale per la crescita del territorio». (rcz) 

La Regione trova l’accordo con Sacal: Gli aeroporti calabresi tornano sotto il controllo pubblico

Gli aeroporti calabresi tornano sotto il controllo pubblico, grazie all’accordo che la Regione Calabria ha trovato con Sacal. L’accordo, come comunicato da Regione Calabria e Lamezia Sviluppo, prevede che il 70% delle quote pubbliche saranno distribuite tra la Regione, Fincalabra e altri Enti, mentre il 30% rimarrà ai privati, con in testa Lamezia Sviluppo.

È l’epilogo della delicata quanto complicata faccenda che fu scoperchiata dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, poco dopo il suo insediamento, dove era emerso che il socio privato, Lamezia Sviluppo, aveva acquisito le quote che i soci pubblici non avevano rinnovato, passando dal 29% al 51,96%, ossia acquisendo la maggioranza della società di gestione dei tre aeroporti calabresi.

Un fatto che aveva suscitato scalpore e indignazione e che aveva portato il socio privato ad annunciare di essere disposto a vendere le quote senza sovrapprezzo dopo la proposta del presidente Occhiuto di acquisire tali azioni attraverso Fincalabra.

Il trasferimento delle quote si perfezionerà in 15 giorni, il tempo di espletare i passaggi obbligatori di legge e di statuto. L’intesa allontana il rischio di revoca della concesisone, ventilato dall’Enav viste le clamorose inadempienze di Sacal e la sua cosiddetta “privatizzazione. È un’ottima notizia per i calabresi, soprattutto alla luce dell’annuncio di Ita di cancellare il volo Reggio-Milano a partire dal 27 marzo: il Governatore ha detto di aver incontrato «i vertici di Ita e a loro ho chiesto di soprassedere sulla decisione di cancellare il volo da e per Milano da Reggio Calabria. Ho avuto rassicurazioni in questo senso, Ita sa che è volontà della Regione investire in un consolidamento del rapporto». È evidente l’obiettivo del presidente Occhiuto di trasformare radicalmente la mission della Sacal, fino ad oggi troppo protesa a valorizzare solo lo scalo di Lamezia a danno di quelli di Reggio e di Crotone in piena crisi. Reggio, in particolare, penalizzato da orari impossibili e inadeguati a soddisfare la domanda di traffico che viene non solo dalla provincia reggina, ma anche dalla dirimpettaia Messina. Il passo successivo sarà la nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Sacal e del nuovo presidente. Una scelta importante che vedrà protagonista il Presidente Occhiuto che dovrà tener conto di capacità e competenza in materia nella scelta del nuovo manager cui affidare il rilancio aeroportuale della Calabria. Ma non sono sufficienti competenze specifiche in ambito di scali, voli e relazioni sindacali con piloti e personale di terra. No serve – assolutamente – un’ottima conoscenza del territorio, in modo da poter avviare operazioni di marketing territoriale strategico che permetta di utilizzare a pieno i tre scali calabresi, per ampliare l’offerta tenendo conto delle esigenze dei passeggeri e delle strutture ricettive non solo turistiche, destagionalizzando con occhio agli affari e allo sviluppo del cosiddetto turismo congressuale che può portare un traffico aeroportuale incredibile e grandi numeri in termini di presenze. 

Non faccia l’errore il presidente Occhiuto di guardare fuori della regione nella scelta del futuro manager dei voli. Serve chi conosce le opportunità del turismo (ancora tutto da sviluppare: siamo appena al 5% delle potenzialità effettive) ma anche sia in grado di intercettare le esigenze del territorio in termini di mobilità: non solo Roma e Milano per il traffico business (avvocati, medici, manager, etc) ma altri collegamenti funzionali agli importanti sviluppi che sono previsti con la Zes e il grande utilizzo del Porto di Gioia Tauro.

Secondo alcuni rumours, c’è già un papabile manager, che peraltro piace a Confindustria Calabria ed è molto apprezzato trasversalmente per le sue capacità e la competenza in campo turistico: si tratta di Giuseppe Nucera, già presidente degli industriali reggini, imprenditore turistico, grande conoscitore del sistema aeroportuale e, soprattutto, attento conoscitore del territorio calabrese. Nucera può vantare ottime capacità manageriali maturate in importanti attività turistiche portate al successo (non solo in Calabria) e con ottime relazioni di anni con i principali vettori aerei internazionali e le compagnie di charter. Sarebbe un’ottima scelta per la Calabria, in termini di capacità e competenza. 

Il futuro manager di Sacal dovrà anche occuparsi dei  25 milioni di euro dell’emendamento Cannizzaro destinati all’aeroporto di Reggio: «Vanno spesi presto – ha detto il presidente  Occhiuto –. Appena sarà nominato il nuovo management di Sacal, verrà fatto un tavolo tecnico con Enac, con il quale discuteremo anche delle limitazioni per atterrare a Reggio Calabria. La soluzione del simulatore non è sufficiente per me, ci può essere una soluzione diversa che punti sulle nuove tecnologie. RyanAir? La incontrerò presto, e non sarà l’unica compagnia con la quale parlerò». 

(rrm)

Infrastrutture e Sanità, Occhiuto incontra i sindacati e i commissari Asp e Ao

Vertenza Sacal, Pnrr e Sanità. Sono questi i temi cruciali su cui si è confrontato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, prima i sindacati (Cgil, Cisl e Uil Calabria) e poi i Commissari Ao e Asp.

Due giorni cruciali, dunque, dove il Governatore ha sentito la necessità non solo di convocare i tre segretari – Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo – per «confrontarmi sul complesso delle attività del governo regionale», ma anche di «tenere altre riunioni in futuro, con uno specifico ordine del giorno per ogni riunione e di organizzare dei tavoli con i diversi assessorati sulle singole questioni che riguardano l’attività del governo regionale ai quali ovviamente parteciperanno i responsabili dei sindacati delle diverse aree».

Per Occhiuto, infatti, il confronto con i sindacati è «assolutamente necessario e indispensabile per la mia attività di governo» e, per quanto riguarda la vertenza Sacal, dove la Uil poche ore prima aveva chiesto alla Regione di assumerne il controllo, il Governatore ha annunciato di essere piuttosto avanti nella trattativa con il socio privato e si stanno definendo dei dettagli che sono importanti e sostanziali».

Al centro dell’incontro, il decreto Milleproroghe e la questione del sub commissario Maurizio Bortoletti, dove Occhiuto si augura «che si chiuda al più presto questa vicenda perché sono tanti i problemi da affrontare nella riforma della sanità in Calabria. Io sto andando avanti da solo e con l’altro sub commissario, con la dirigenza del dipartimento, ma ho bisogno delle competenze e del profilo di Bortoletti».

Soddisfatti i tre sindacalisti, che hanno ribadito la necessità di fare pressing sul Governo per la Statale 106, che sarà oggetto di discussione del prossimo consiglio regionale, previsto per il 28 febbraio.

Altro proficuo incontro, è stato quello con i commissari Asp e Ao, dove si è fatto il punto della situazione su Pnrr e sanità, oltre che sull’erogazione delle indennità covid. (rcz)

 

 

Uil Calabria: La Regione assuma il comando del Sistema Aeroportuale Calabrese

«Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, prenda in pugno la cloche della Sacal, le dia una maggioranza pubblica, ed eviti di farla cadere in picchiata verso un fallimento che assesterebbe un colpo durissimo, l’ennesimo, all’economica della nostra regione». È quanto hanno chiesto Santo Biondo, segretario generale Uil Calabria, Benedetto Cassala, segretario regionale Uiltrasporti CalabriaGiuseppe Rizzo, segretario generale Uiltrasporti Calabria, nel corso dell’assemblea sulla Sacal.

«La Uil Calabria – viene detto in una nota – dirà chiaramente al presidente Occhiuto, durante l’incontro che si terrà questo pomeriggio alla Cittadella, quali sono le proprie idee sul futuro del trasporto aereo in questo territorio. Intanto, la Uil Calabria – sostenuta nel suo dire dalla Segreteria regionale della Uiltrasporti Calabria – sosterrà con fermezza la necessità di avere sul futuro della Sacal, delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, le certezze che il settore richiede».

«Poi – continua la nota – ribadiremo l’immediato finanziamento delle leggi nazionali che prevedono la continuità territoriale per gli scali di Reggio Calabria e Crotone. Le norme ci sono, sono state approvate da tempo, ma sino ad oggi da Roma non sono mai arrivate le dotazioni finanziarie necessarie a garantire la loro pratica applicazione. In una fase in cui il Governo, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, decide di non mettere un euro sul comparto trasportistico aereo questi finanziamenti potrebbero rappresentare un ponte per la crescita futura degli scali aeroportuali calabresi».

«La Sacal, con una maggioranza pubblica – si legge ancora nella nota dei segretari – dovrà prevedere un piano industriale serie che guardi allo sviluppo di tutti e tre gli scali regionali. Non c’è più tempo da perdere, fino a quando due aeroporti su tre chiudono i loro conti in rosso, questo settore non potrà mai avere un futuro e per questo è necessario che le tre missioni aeroportuali siano complementari e non in competizione».

«Di tutto questo – hanno detto Biondo, Cassala e Rizzo – la Uil Calabria e la Uiltrasporti Calabria ne hanno discusso in assemblea con le lavoratrici ed i lavoratori della Sacal. Al termine del confronto con le operatrici e gli operatori della società aeroportuale calabrese, l’assemblea ha deliberato di richiedere un incontro urgente al Presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, alla presenza dei responsabili di  Enac,  di Enav e del presidente della Sacal».

L’assemblea, poi, ha posto l’attenzione sul ritardo degli investimenti e sulle restrizioni che persistono sullo scalo di Reggio Calabria, impedendo di fatto l’arrivo di nuovi vettori.

Infine, Uil Calabria e Uiltrasporti Calabria hanno chiesto chiarezza per quanto concerne la problematica dei rapporti intercorrenti tra soci privati e Regione. (rcz)